“Metro leggera”?: silenzio

Sull’ argomento “metro leggera”, a fronte di una sovraesposizione comunicativa pre-elettorale è ora calato un inquietante silenzio.

Questione che mi sta molto a cuore e sul quale avevo già intrapreso in passato una campagna di informazione personale che non ho intenzione di abbandonare.

Avendo esaminato detagliatamente il progetto del tram Translohr  e costantemente aggiornato sugli sviluppi della stessa opera realizzata in altre città (solo 3 per la verità) rimango assolutamente convinto della inutilità e della grande pericolosità di detta opera.

Vorrei tornare indietro con la memoria a qualche mese fa, precisamente al 17 maggio 2007, in occasione di un incontro organizzato dall’Associazione Aeroporto per latina presso l’Hotel Europa, dove era presente anche il sindaco Zaccheo.
Il primo cittadino non perse l’occasione durante il suo intervento di citare, con fare molto compiaciuto, la prossima realizzazione del tram su gomma, il prototipo della Translhor per capirci.
Asseriva soddisfatto che entro pochi giorni sarebbero iniziati i lavori, già precedentemente annunciati per Aprile.

Anche continuando a nutrire rispetto per il Sindaco, quale principale rappresentante della mia città, nell’occasione ammetto di essere rimasto alquanto perplesso per le seguenti due ovvie considerazioni:

1) Per l’approvazione di un’opera è necessario un progetto chiamato “esecutivo” che deve essere verificato successivamente dal settore tecnico. In quel periodo, ma ancora fino a tutt’ oggi, tale progetto non risulta essere ancora stato presentato al comune.
A questo proposito sono da ritenersi infondate alcune notizie giornalistiche che rivelano che in comune sarebbe già tutto pronto.
2) Ovviamente la realizzazione di tale opera deve essere poi sottoposta al vaglio del Consiglio Comunale. Consiglio che in tale periodo già non si riuniva più per via delle imminenti elezioni.

Allora, volendo dare per scontato che un sindaco non possa non conoscere perfettamente quali siano le procedure standardizzate per l’avvio dei lavori di un opera pubblica e il ruolo del Consiglio Comunale, rimane da chiedersi:

è lecito farsi gioco così apertamente dei cittadini anche se in prossimità delle elezioni oppure dobbiamo continuare a rassegnarci che in politica si può raccontare ai cittadini tutto quello che si desidera?

Una ulteriore ipotesi è che il sindaco abbia avuto un lapsus visto che sembrerebbe che l’inizio dei lavori sia stato ulteriormente spostato al 2008: 10 mesi quindi, non 10 giorni! Ma stavolta per il tram c’è da sperare che le promesse a cui siamo da tempo abituati continuino a non essere mantenute affinché la città e i cittadini non vengano danneggiati seriamente. Il silenzio assordante calato sul prototipo di “metro leggera” potrebbe far presagire il manifestarsi di serie perplessità a palazzo.
Forse qualcuno si sarà preso la briga di effettuare qualche semplice ricerca e avrà appurato che a Padova il prototipo è deragliato 4 volte, mietuto centinaia di feriti gravi, provocato diverse denunce di risarcimento in comune e fascicoli per lesioni colpose in Procura della Repubblica, e prodotto ben tre interrogazioni parlamentari.
Nella stessa Padova e a Mestre il vice procuratore regionale sta indagando per danno erariale in relazione agli aumenti nei costi di costruzione.
Mentre a L’Aquila i lavori sono stati interrotti dalla Sovrintendenza ai Beni Culturali.
E infine il Translohr è riuscito a deragliare subito anche a Tianijin in Cina, terza città entrata nella fase di sperimentazione; tutto anche facilmente riscontrabile sul sito ww.malamministrazione.it dove sono scaricabili articoli giornalistici, relazioni tecniche e circostanziate informazioni.

In caso contrario, a mio avviso, sarà opportuno promuovere un’azione massiccia di informazione verso i cittadini circa i gravissimi danni che provocherà l’opera tram, così da poter successivamente chiamare a risponderne i responsabili di quanto precedentemente già noto.

Oltre a ciò sembrerebbe che per la realizzazione manchino all’appello 2,5 milioni di euro con la necessità di un più che probabile ricorso alla cassa depositi e prestiti per un opera che -si diceva- non sarebbe costata nulla ai cittadini. 

Grazie 

Massimo de Simone

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