Archivio Mensile: Giugno 2007

“Sinistra Democratica per il Socialismo europeo” a Latina.

Stasera (12/06) alle ore 21,00 presso la sede messa a disposizione da Legambiente in Piazza Moro si terrà una prima riunione organizzativa del nuovo movimento politico "Sinistra Democratica per il Socialismo europeo" a Latina.

E' arrivato il momento di rimboccarsi le maniche e costruire qualcosa di concreto.

Sono ben accetti tutti i contributi ed il massimo coinvolgimento popolare.

Da stasera potremmo farci un'idea più chiara del lavoro che ci attende e delle prospettive che sapremo costruirci.

Mai come questa volta abbiamo forte la consapevolezza che siamo solo noi che possiamo incidere in maniera decisiva sul destino politico della sinistra e in generale della politica a Latina.

Solo se sapremo coinvolgere le anime migliori, le forze professionali, intellettuali ed autenticamente popolari in un progetto di governo credibile, fondato sulle conoscenze e sulla proposta, anzichè sulla sola protesta, potremo avere una reale speranza di cambiamento e di crescita.

Per questo motivo vi …. ti chiedo di partecipare al processo di costituzione delle regole di un progetto ambizioso e di valutare una tua eventuale adesione.

Ti aspetto

renato malinconico

Boy love day (ma siamo pazzi ?)

Dalla segnalazione del nostro utente Antonio,

riporto i seguenti articoli apparsi sui quotidiani qualche giorno fa.

Credo meritino molta attenzione.

ferdinando cedrone

 

L'uomo entra in un negozio e tenta di rapire il piccolo di 18 mesi. È stato bloccato da una persona e poi fermato dalle forze dell'ordine

Inoltre apprendiamo con orrore questa novità (http://petizione.epolis.sm/):
Il 23 giugno si celebrerà il "Boy love day", la giornata dei pedofili.
Un'iniziativa internazionale promossa da diverse associazioni che dialogano attraverso siti internet con lo scopo di diffondere la "cultura della pedofilia" e solidarizzare con i violentatori di bambini in carcere. Nei siti, oltre agli appelli per "accendere una candela azzurra", compaiono foto di minori semi-nudi e chiari inviti al sesso libero tra adulti e adolescenti. Di fronte ad un tale scempio, ci appelliamo all'Unione Europea, all'Unicef e a tutte le istituzioni affinchè il "Boy love day" non si celebri e affinchè vengano oscurati tutti i siti Internet dove si sta propagando questa iniziativa.

Sarà ancora Zaccheo a governare Latina

 

CANDIDATO VOTI [%]

 

1 – VINCENZO ZACCHEO

38.873

62,21

 

2 – MAURIZIO MANSUTTI

23.615

37,79

Sezioni Scrutinate : 115 [su 115]

Ora rilevazione : 11/06/2007 17.09.50

 

I risultati sono quelli pubblicati sul sito del Comune di Latina.

Senza avventurami in analisi politiche che non mi competono, faccio i miei personale Auguri al nostro Sindaco, Vincenzo Zaccheo e i miei complimenti allo sfidante Maurizio Mansutti, per il buon risultato conseguito.

Ferdinando Cedrone

Come lasciare il lavoro per un anno

Stressato dal solito lavoro? Bisogno di riposo? Lo sapete che è possibile
avere un "anno di pausa" dal lavoro?
In bacheca dei professori dell’Università di Verona, facoltà di Lettere e
Filosofia, spicca da circa 8 mesi questo annuncio: “Sono in anno sabbatico
dal 1° ottobre 2006 al 30 settembre 2007, per cui non faccio né lezioni né
esami; faccio però ancora ricevimento studenti”, firmato, professor Tani.
Il professore non è impazzito ma è uno dei fortunati che ha deciso di
fermarsi per un anno dal lavoro, ricaricarsi, studiare, aggiornarsi e poi
ripresentarsi al lavoro. Non si è neanche dovuto dare malato, inventandosi
chissà quale morbo tropicale per riuscire a stare in pace per 11 mesi. Ha
solo attinto a un suo diritto. Già, perché ormai da 7 anni in Italia esiste
la legge 53/2000 firmata da Livia Turco, che si rivolge a tutti i dipendenti
con 5 anni di anzianità maturata nello stessa azienda e con il desiderio di
aggiornare il proprio curriculum professionale. Che così possono lasciare il
lavoro per un po' di tempo con la certezza di non ritrovarsi in mezzo a una
strada quando si ripresentano al lavoro.
Per farla breve, grazie all'anno sabbatico tutti i lavoratori italiani, sia
privati sia pubblici, possono concedersi il lusso di staccare la spina per
11 mesi una volta nella vita senza temere di perdere il posto di lavoro e i
contributi fino a quel momento versati.
Certo, per ottenere la lunghissima pausa è necessario preparare un progetto
da sottoporre all'azienda dove si spiegano le ragioni della richiesta, i
vantaggi che la società può trarre da questa esperienza e le motivazioni
personali che spingono a compiere una tale scelta. Il datore di lavoro può
però decidere di non concedere il congedo formativo (così si chiama in
Italia) o di rinviare il progetto ad altro periodo o ancora che l'assenza
del dipendente sia frazionata in più periodi.
Altrove ormai l’esperienza è invece così avanti da essere una tradizione, in
particolare per i paesi anglosassoni. Da quelle parti il cosiddetto “gap
year” ha già permesso a centinaia di migliaia di persone di fermarsi,
prendere un lungo respiro, migliorare la loro preparazione. Trovi nelle
nostre città un impiegato inglese che da un anno gira l’Italia per studiarne
i monumenti, o imbattersi in un ingegnere americano che ha mollato tutto per
12 mesi e vuole imparare da noi l’italiano sono ormai incontri sempre più
facili da fare. Già, ma da noi si fa un po’ fatica. Il career break stenta
infatti a decollare nel nostro Paese.
by MiaEconomia

Bollettino ADAPT (legge Marco Biagi)

 ADAPT

Bollettino 8 giugno 2007, n. 23

www.fmb.unimore.it

Beppe Grillo e la Legge Biagi. Quando i tribuni del popolo non sanno contare … e, se sanno

contare, sono in malafede

Sarà sicuramente stata una curiosa coincidenza. Ci ha molto colpiti, tuttavia, il fatto che, negli

stessi giorni in cui a L’Aquila, Bologna e Modena si registravano manifestazioni e messaggi di

solidarietà a favore degli assassini di Marco Biagi, il blog di Beppe Grillo pubblicasse

l’introduzione al libro Schiavi moderni, scritto dallo stesso Grillo, «accompagnato da una delle

centinaia di testimonianze raccolte, in Precario in Antartide», postata il 21 febbraio 2006 (ampiadocumentazione di tutto ciò è, a seguire, su questo stesso numero del

boll. Adapt).

Di questo libro ce ne eravamo già accorti qualche settimana fa. Ce lo aveva infatti

tempestivamente segnalato, con tono trionfale, un signore toscano che accompagnava l’invio del

volume al nostro indirizzo di posta elettronica con questo secco messaggio «Grazie Marco, sarai

sempre in tutti i cuori dei disoccupati».

Di messaggi provocatori, o anche offensivi, ne riceviamo di tanto in tanto; fortunatamente poca

cosa, almeno rispetto alle numerose lettere di sostegno e solidarietà. Negli ultimi giorni non sono

neppure mancati messaggi di ben altra natura e valenza intimidatoria. La nostra scelta è stata

sempre quella di non replicare e continuare serenamente nel nostro lavoro di informazione e

documentazione al servizio di tutti gli operatori del mercato del lavoro. Questa volta tuttavia,

proprio per questa singolare coincidenza, non possiamo non spendere due parole a commento di

quanto pubblicato sul blog di Beppe Grillo. Perché delle due l’una. O Grillo non sa contare

oppure, se sa contare, è chiaramente in mala fede. In ogni caso il risultato pratico non cambia

affatto. Con tutte le buone intenzioni che possiamo riconoscere a un personaggio famoso e anche

simpatico come Beppe Grillo, il risultato è infatti quello di contribuire pesantemente a una

campagna di mistificazione sulla Legge Biagi e sui reali problemi del nostro mercato del lavoro. Si

parte infatti da una situazione di disagio vera ma poi, in modo del tutto sbrigativo e scorretto, si

afferma che è tutta colpa della Legge Biagi. E lo si fa con atteggiamento distruttivo, come se prima

di questa legge vi fosse stato il Paradiso, senza fornire una sola idea concreta – e praticabile – per

contribuire a risolvere i gravi problemi del nostro mercato del lavoro.

Come prova «lampante» dei misfatti della Legge Biagi – quella legge che, per Grillo, ha inventato

il precariato, e cioè quella «moderna peste bubbonica che colpisce i lavoratori (che) prima non

c’era, adesso c’è» (sic!) – si riporta la testimonianza di un ragazzo che però, se leggiamo con

attenzione, ha iniziato le sue peripezie nel mercato del lavoro nel lontano 1994. Ebbene, a noi

risulta che la Legge Biagi sia entrata in vigore nel 2003. Qualcuno allora non sa contare o, siamo

costretti a ripeterci, se sa contare è chiaramente in mala fede. Ma c’è di più. Questo ragazzo cita

anche il caso, più recente, della fidanzata, che «lavora gratis, da più di un anno» nella Pubblica

Amministrazione «con una promessa di avere un contratto Biagi!». Forse il ragazzo non lo sa, ma

il Tribuno del popolo dovrebbe saperlo. La Biagi non trova applicazione nella Pubblica

Amministrazione! E questo forse spiega perché, a nostro avviso, il vero precariato non si trova

tanto nel settore privato, ma piuttosto in quello pubblico (su questo capitolo rinviamo però

all’amico Pietro Ichino, perché per noi è già troppo stare dietro alla Legge Biagi).

Certo, avremmo potuto fare finta di niente anche questa volta, e stare zitti, consapevoli che sfidare

i Tribuni del popolo è sempre difficile se non impossibile. Si tratta pur sempre di potenti, e Beppe

Grillo è sicuramente un uomo non solo influente, ma anche molto potente (la «multinazionale dei

furbastri», direbbe in questo caso una nostra cara amica). E così abbiamo fatto, in questi giorni,

cercando di consolarci con il recente rapporto Ocse sull’Italia, dove si legge a chiare lettere che le

riforme del lavoro degli ultimi anni hanno contribuito «in modo impressionante» (non da sole,

ovviamente) a creare oltre due milioni e mezzo di posti di lavoro. E non è solo una questione di

Bollettino 8 giugno 2007, n. 23

www.fmb.unimore.it

lotta alla disoccupazione, come tutti ritengono. Due milioni e mezzo di posti di lavoro in più si

traducono anche in maggiore capitale umano, in persone che pagano regolarmente tasse e

contributi, in maggiori consumi. In una parola, in una maggiore crescita del PIL, come noi

sosteniamo da anni e come riconosce oggi l’Ocse quando afferma che la ripresa, «che in parte

riflette una domanda estera in ebollizione» e quindi «è congiunturale», «è anche il frutto di un

miglioramento più ampio, in particolare sul fronte delle esportazioni e del mercato del lavoro».

Alla luce di quanto è successo in questi giorni il punto però è un altro, e va documentato, perché le

parole sono dure come le pietre e certe pietre, se raccolte e scagliate da persone prive di scrupoli o

accecate dalla ideologia, non solo fanno male ma possono anche uccidere.

Tutti sono liberi di pensare quello che credono della Legge Biagi e ovviamente anche di

contestarla e disprezzarla. Sarebbe però importante intervenire su questo tema così complesso e

delicato solo quando si ha qualcosa di valido e serio da sostenere. Messaggi deresponsabilizzanti e

mistificatori, che esasperano gli animi, non solo non aiutano a risolvere i problemi, ma possono

anche convincere qualcuno, come di fatto è avvenuto, che tutto sommato la morte di Marco Biagi

era un qualcosa di scontato e comprensibile.

Ci sono vari modi di solidarizzare con chi ha ucciso Marco Biagi. Uno di questi, a nostro avviso

tra i peggiori, è quello di manipolare la verità.

Michele Tiraboschi

([email protected])

Chiusura Mansutti con Neri Marcorè e Niamh Parsons

MANSUTTI CHIUDE LA CAMPAGNA ELETTORALE IN PIAZZA DELLA LIBERTA'

con NERI MARCORE' e NIAMH PARSONS    

VENERDI’ 8 GIUGNO ORE 20,30
in piazza della Libertà
– Latina
 
Due nomi eccellenti per la prima volta nella nostra città, in occasione della chiusura della campagna elettorale di Maurizio Mansutti, candidato sindaco al ballottaggio: questa sera arrivano in piazza della Libertà l'attore comico Neri Marcoré (l'eccezionale imitatore di Liga e Zapatero nella trasmissione tv della Dandini 'Parla con me') e la più bella e vibrante voce d'Irlanda: Niamh Parsons, accompagnata dal chitarrista di Dublino Graham Dunne.

l'INGRESSO è LIBERO

A seguire, alle 22 e 30 Piero Marrazzo, presidente della Regione Lazio, ed Enrico Gasbarra, presidente della Provincia di Roma, interverranno in un comizio a sostegno del candidato sindaco MAURIZIO MANSUTTI.
Apriranno e chiuderanno la serata i Folk Road con un ospite a sorpresa.

Fini in Q4 Q5

Nei nostri quartieri, domani farà visita (accompagnato dal Sindaco Zaccheo) Gianfranco Fini, leader di Alleanza Nazionale.

La notizia l'ho avuta leggendo il post di Salvatore nel Forum "Sarà Ballottaggio".

Risulta sinceramente strano non aver ricevuto nessuna segnalazione sul sito e neanche dal Sito del Comune di Latina.

Dai manifesti, riportati nella foto "linkata" qui sotto, si evince che l'incontro si svolgerà davanti L'Epam (Q4 o Q5…. Boh ?). dalle ore 16.30.

http://www.q4q5.it/uploads/newbb/5906048235.jpg

Il mio cordiale Benvenuto a Gianfranco Fini.

Ferdinando Cedrone

 

 

Gianni Alemanno a Latina

Una sala gremita di persone, tutte impegnate nell’associazionismo sociale e nel volontariato, ha salutato l’intervento a Latina dell’On. ed Ex-Ministro di Alleanza Nazionale Gianni Alemanno.

Roma-Latina (secondo Tripodi)

La tempestività dell’annuncio di Marrazzo circa l’imminente realizzazione della Roma-Latina ne fa intravedere l’evidente sostegno “d’immagine” all’attività promozionale di Maurizio Mansutti, impegnato come candidato a Sindaco per la coalizione di centro-sinistra, nel ballottaggio di domenica e lunedì prossimi.

Bisogna dar atto all’attuale Presidente della regione che la sua pregressa esperienza mediatica sia un bagaglio contenente strumenti utilissimi per argomentare una proficua azione propagandistica che sfrutta tutti i mezzi d’informazione di massa come cassa di risonanza.

Come premesso, l’occasione di questa analisi ci viene fornita dall’annuncio di Marrazzo, reiterato da più di un anno, circa l’imminente avvio della fase iniziale per la realizzazione della Roma-Latina definita come “un’opera senza precedenti”.

In realtà, già il tenore del comunicato stesso ne lascia intravedere la vaghezza e conseguente strumentalità; infatti, frasi come “… per l’ultimo trimestre 2008 cercheremo di dare inizio ai lavori …” oppure “speriamo di riuscire a portarli a termine entro il dicembre 2012 a chi ha un minimo di dimestichezza con le regole della comunicazione danno l’immediata sensazione dell’inconsistenza dei fatti enunciati.

Per parafrasare un noto quotidiano locale, che ebbe modo di ironizzare sull’intervento dei big della politica nel nostro capoluogo giunti per soccorrere il candidato Sindaco Zaccheo nella sua difficile campagna elettorale, potrei affermare che l’annuncio di Marrazzo suona come uno slogan propagandistico elettorale, peraltro di scarso livello mediatico.

Affermo ciò in ragione delle spiegazioni tecniche fornite durante la presentazione del progetto che oggi (ndr. 6 giugno) dovrebbe essere stato presentato al Ministro delle Infrastrutture Di Pietro. Infatti, nello stesso, si evidenzia come i maggiori interventi per l’importante arteria regionale andranno ad esplicare i propri effetti sul territorio romano e, più precisamente, nell’area Pometina. Il piano presentato individua un tratto a tre corsie che non giungerà (pare) nemmeno al G.R.A., fermandosi a Tor de’ Cenci, e si ridurrà più a sud a partire da Aprilia Nord.

Già solo questo aspetto illustra come il governo della Regione Lazio non abbia a cuore la fruibilità di questa importante arteria per gli utenti pontini e, in particolare, per le aziende che insistono sul nostro territorio e si trovano ai margini dell’attuale S.S. 148; ma ancor di più spiega quanto possa essere inutile un annuncio del genere per Latina se non per l’evidente fine propagandistico.

O. A. Tripodi

Consigliere Comunale di AN