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All’ex Icos è tutto fermo….

Infatti ecco cosa ci riporta Il Messaggero di oggi:

http://www.ilmessaggero.it/view.php?data=20070421&ediz=05_LATINA&npag=45&file=G_2049.xml&type=STANDARD

Sabato 21 Aprile 2007 Chiudi chiudi finestra
 
 
di MONICA FORLIVESI

Il 10 febbraio scorso l’arrivo degli operai e dei primi ponteggi nell’area ex Icos venne salutato con grande soddisfazione dal sindaco Vincenzo Zaccheo e un po’ da tutta la città. Vedere qual patrimonio costruito e completato, con tanto di ascensori, mai utilizzato e progressivamente distrutto dal degrado e dai vandali non poteva far piacere a nessuno. Da allora quei ponteggi sono rimasti i primi e gli ultimi, tutto fermo di nuovo.
Strano destino quello dell’Icos, il palazzo sulla Mediana che dovrebbe diventare la nuova caserma della Guardia di finanza. Una storia che parte da lontano e non trova pace. La costruzione e la mancata utilizzazione, il fallimento della società, poi la Provincia presieduta da Paride Martella che vuole acquistarla e trasferire lì tutti gli uffici. Ma non se ne fece niente, era il 2000. Subito dopo essere stato eletto Zaccheo pensò che quello sfacelo di sette piani sulla 148 sarebbe stato un’ottima occasione per “liberare” palazzo M dalle Fiamme Gialle e destinarlo all’Università. Da allora l’amministrazione comunale ci sta lavorando: ai primi di giugno 2003 al termine di un’asta movimentata che costrinse Zaccheo a rilanciare più volte l’acquisizione del palazzo per due milioni e mezzo di euro, il prezzo base era un milione e 800.000. Nel dicembre dello stesso anno il Provveditorato alle opere pubbliche approvò il progetto definitivo, non restava che appaltare i lavori. Zaccheo ai primi di gennaio 2004 assicurò che sarebbero partiti entro febbraio, non fu l’unico annuncio, ogni volta un rinvio, fino al gennaio scorso quando arrivarono gli operai. Uno sprazzo nel buio, sono spariti di nuovo. Sembrava tutto definito, i lavori destinati a decollare e invece, dopo tre mesi e mezzo, lo spettacolo è sempre lo stesso: desolante, uguale a se stesso. Il consigliere comunale dei Ds Giorgio De Marchis, come tanti altri cittadini, teneva d’occhio quel cantiere desolato da un po’. «Pensavo a qualche giorno di ritardo – dice – ma ora mi sembra veramente troppo, viene da pensare davvero che i progetti di Zaccheo sono di carta. Un’enorme presa in giro per la gente, è inutile fare annunci su opere se non si è sicuri che saranno realizzate. I cittadini e la città meritano più serietà e coerenza».
Allarga le braccia l’assessore all’Urbanistica Massimo Rosolini: «La responsabilità non è certo del Comune, più che favorire l’insediamento di un’opera di Stato cosa avremmo dovuto fare? Ora spetta al Provveditorato alle Opere pubbliche portare avanti i lavori, come per la Cittadella giudiziaria. La verità è che Latina è cresciuta, se non avessimo avviato queste grandi opere non ci saremmo mai resi conto della difficoltà con la quale vengono portate avanti le opere dello Stato. Prima lo vedevamo solo in tv, magari guardando la Salerno-Reggio Calabria, ora ne abbiamo conoscenza diretta». Vuol dire che l’Icos è la nostra piccola Salerno-Reggio Calabria? «Speriamo di no», scuote la testa l’assessore.

Ecco inoltre 2 foto eloquenti dello stato del fabbricato:

http://www.ilmessaggero.it/view.php?data=20070421&ediz=05_LATINA&npag=45&file=4_2040.xml&type=PHOTO

http://www.ilmessaggero.it/view.php?data=20070421&ediz=05_LATINA&npag=45&file=11_2036.xml&type=PHOTO

Che dire di più?

DAVIDE

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