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Vittime della strada. Tutti indifferenti ?

Gentili signori,                               
sarebbe necessario che nell’agenda della politica fosse  inserita la questione della sicurezza stradale e delle vittime degli incidenti. Sembra assurdo che 90/100 morti ogni anno sulle strade pontine non costituiscano una priorità assoluta da risolvere, eppure non c’è un politico che  affronta il problema al verso giusto, proponendo cioè modifiche  allo stato di fatto,  in grado  di diminuire drasticamente quella atroce strage. In realtà avrei anche capito  perché,  in effetti i  morti non  votano e il cittadino che sarà  vittima, quando  va a votare  ancora non sa  che  lo diventerà,  evidentemente, quindi quei morti  non sono  elettoralmente interessanti,  né rappresentano una categoria che può fare pressioni. Allora perché il politico dovrebbe proporre  cambiamenti? Io oserei dire  per civiltà, ma dato che la politica governa senza sentimenti posso comprendere (senza giustificarle) le scelte
fin qui operate. Quello che non riesco proprio a capire è perché tutti noi, semplici utenti della strada e, purtroppo, potenziali vittime di incidenti, non prendiamo posizione!? Perché tra le tante cose che si discutono, anche in rete, questa appare così poco!? La dimensione insufficiente del problema non può essere, allora sarà qualche altra cosa.

Sarà forse che a forza di dirci che basta essere prudenti nella guida ci hanno convinto che i colpevoli siamo noi. Solo che io per esempio sono prudentissimo, ma i morti sono sempre lo stesso numero e non è ironia. E non riesco nemmeno a capire, non più da utente, ma da cittadino questa volta, perché non ci sono ambiti pubblici dove questo problema, ripeto gravissimo, venga discusso. Mi convinco sempre di più che chi è sensibile nei confronti di questa questione dovrebbe scendere sul piede di guerra. Non c’è possibilità, senza che dall’opinione pubblica si alzi fortissima la domanda di sicurezza stradale, che le autorità preposte riescano a risolvere il problema. Penso che la prima cosa da fare sia di respingere con forza e sempre la colpevolizzazione del conducente. E’ un alibi per chi dovrebbe fare e non fa e serve per reprimere quel po’ di domanda di sicurezza che nei cittadini c’è già. Questo è un appello a tutti, utenti e addetti ai lavori al di qua della barricata (al di là c’è chi dovrebbe fare le leggi), perseguiamo l’obiettivo di una “politica” unitaria, magari utilizzando di più la rete ed adottiamo il grido di battaglia “IO SONO UN CONDUCENTE
PRUDENTE E RISPETTOSO E NON VOGLIO DIVENTARE UNA VITTIMA DELLA STRADA”.

 

Il Presidente Regionale Ass. Vittime della Strada

                                                                                                                        Giovanni Delle Cave

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