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Autodifesa

Salvatore stai diventando un ossimoro vivente, sei uno degli animatori di un sito che nasce per migliorare i nostri quartieri e non solo, presiedi l'associazione che ne è scaturita per lo stesso motivo ma non fai altro che dire che noi italiani siamo delle m…., che ci sta bene così, che non sappiamo prendere esempio dai paesi più civili… ma scusami se mi permetto: non c'è bisogno di andare negli States, sul cui livello di civiltà, indicato da fatti ben più gravi delle buche nelle strade, mi permetto sempre di esprimere dubbi… basta salire a nord di Roma!!! Altrimenti dovremmo dire: noi del centrosud siamo…etc. etc.
Permettimi di dirti con grande grandissimo affetto: CHE PALLE!!! falla finita e anche tu proponi….porca miseria!!!!
La tua irriverente ed incontenibile segretaria…..”
 

Beh, lo ammetto, le critiche non fanno piacere a nessuno, però da quelle costruttive si può trarre qualcosa di buono. Mi rendo conto che uno non può essere un buon giudice di se stesso, quindi tenterò di fare la parte del difensore d’ufficio (di me stesso) e lascio a voi il compito di giudicarmi. Comincio col chiarire un concetto: quando dico che gli Italiani sono incivili, non voglio giudicare il comportamento delle singole persone, ma sto invece volutamente generalizzando. Quello che intendo dire è che gli italiani, presi nel loro insieme, considerati come popolo,  fatta la media dei loro comportamenti, eliminate gli estremi della curva di Gauss, sono nel complesso incivili. Facciamo un esempio assurdo: immaginiamo di svuotare istantaneamente l’Italia da tutti i suoi abitanti (cioè noi) e poi, subito dopo, incarichiamo una giuria di extraterrestri di assegnare un voto alla civiltà del popolo che ha lì abitato fino a pochi minuti prima. I nostri extraterrestri, muniti di matita e block notes cominciano a girovagare e a scrivere: “Strade invase dalla sporcizia; elettrodomestici abbandonati dentro i canali; marciapiedi invasi dalle feci dei cani; muri invasi dai graffiti; parchi gioco devastati dai vandali; parchi cittadini e cigli delle strade invasi dal fieno alto un metro condito da spazzatura di varia natura; strade piene di buche; ecc. ecc. ecc.” Come pensate che ci giudicherebbero i cari alieni? Chiarito questo concetto, che spero risparmierà a qualcuno nel futuro di sentirsi in dovere di fare la solita puntualizzazione: “non tutti gli italiani sono incivili”, entriamo nel merito delle accuse:  

1) Eccessiva esterofilia  Affermare che in altri Paesi alcune cose vengono fatte in modo più efficace ed efficiente che da noi, non significa condividere automaticamente la politica estera di quel Paese. Antonella in particolare mi accusa di essere filo-americano ogni volta che racconto qualche aneddoto d’oltreoceano.  Cara Antonella, il fatto che riporto un episodio concreto, che ho visto coi miei occhi o di cui ho notizia certa, non significa necessariamente che sto contestualmente difendendo la decisione di Bush di attaccare l’Iraq. Sono due cose diverse: io sto dicendo che le strade americane durano 50 anni e che quando si apre una buca la riparano in modo tale che durerà altri 50 anni. Spostare subito il discorso su altri aspetti o carenze della società americana denota, a mio modesto parere, un retroterra culturale impregnato di antiamenricanismo che riaffiora puntuale e che ti impedisce di vedere le misere, banali, quotidiane cose buone (tipo il metodo usato per riparare una buca sulla strada) di cui ti sto parlando io. Augurarsi che il Comune di Latina impari a riparare le buche come fanno in America non significa chiedere che a Piazza del Popolo, nei sotterranei del Comune, venga installata una sedia elettrica! Capisci la differenza? Sono due cose diverse. Si può, senza essere un ossimoro, condannare gli Stati Uniti per la pena di morte ed elogiarli per l’assenza di buche sulle loro strade. Io non ci vedo alcuna contraddizione. 

2) Assenza di proposte. Ma come? Allora per tutto questo tempo sono stato frainteso. Pensavo che le mie proposte  fossero lampanti e invece devo dedurre che non è così. Quando scrivo che i cittadini di altri Paesi sono più civili di noi, non lo faccio per disfattismo; al contrario lo faccio perché vorrei che noi diventassimo civili. Quando scrivo che in Olanda i proprietari dei cani raccolgono gli escrementi dei loro animali, non lo faccio per puro spirito filo-olandese, lo faccio perché spero che i miei vicini mi leggano, gli si accenda una lampadina e decidano di raccogliere la cacchetta dei loro cani; lo faccio perché spero che qualche vigile mi legga e decida di fare rispettare la legge; lo faccio con la segreta speranza che persino Zaccheo possa leggere qualche mio scritto e decida di dare disposizioni in merito. La mia proposta? RACCOGLIAMO LE CACCHE DEI CANI! Anche se non l’avevo scritta,  pensavo che fosse chiarissima. Quando scrivo di altri Paesi dove le strade durano 50 anni senza mai rompersi è perchè spero che qualche amministratore lo legga e, nella solitudine del suo ufficio, seduto sulla poltrona che noi gli paghiamo,  arrossisca lievemente e decida magari di rubare un po’ meno quando costruirà la prossima strada. La mia proposta? COSTRUIAMO LE STRADE A REGOLA D’ARTE.  Quando paragono il metodo di riparazione delle nostre buche col metodo che usano a Whichita Falls lo faccio sperando che un giorno anche da noi si rinunci all’insulsa usanza di “riparare” le buche con due palate di asfalto buttate da lontano, lo faccio nella segreta speranza che il responsabile dello scempio legga e mediti. La mia proposta? RIPARIAMO LE BUCHE COME A WICHITA FALLS. Quando dico che in altri Paesi i cittadini non buttano la spazzatura per strada, implicitamente sto facendo una proposta: NON BUTTIAMO LA SPAZZATURA PER STRADA. 

Questa mia arringa potrebbe continuare con decine di altri esempi;  potrei parlare di prati, di alberi, di cemento e di barriere architettoniche… ma ho paura che abuserei della vostra pazienza, quindi finisco qui, sperando di non essere stato troppo arrogante. Per il mio cliente (cioè me) mi appello alla clemenza della corte. 

Salvatore Antoci

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