Perchè me lo chiedi solo ora, quando tutto è stato già stabilito: il nome dell’associazione, i suoi componenti, la distribuzione delle cariche sociali ed in ultimo il suo presidente. …Insomma come si dice a Napoli: ” …Vè là siete cantata e suonata da soli”.

Vi siete comportati da bravissimi politici, identici a quelli che noi cittadini residenti nei quartieri, quelli veri fisici e in carne e ossa, cerchiamo di combattere.

Io, ora non sono assolutamente d’accordo ad aderire!

Poi, se da domani si azzerano le cariche e si riparte per una nuova discussione condivisa, allora possiamo iniziare a parlarne.

Normalmente quando si crea un’ associazione di cittadini, libera, apolitica, e che appartenga a tutti, nel nostro caso dei due Quartieri Q4 e Q5.

Chi suggerisce per primo l’idea di creare un’associazione, la sottopone alle persone a Lui più vicine. Questi sè ritiene la proposta realizzabile, inizia a fare il passaparola con tutti. Poi quando si è raggiunto un certo numero di cittadini che condividono l’idea. Allora, e solo allora si organizza una prima assemblea pubblica, libera, e senza condizionamenti di nessuno. E dopo la prima discussione iniziale sul progetto e la condivisione sul merito e la finalità dell’associazione, si stabilisce il nome da dare all’associazione, e alla “VOTAZIONE” delle cariche sociali. Questo mi aspettavo che succedesse.

Quando scrissi in uno degli ultimi post, riferito al pagamento dei numeri civici , suggerii a Salvatore il da farsi sulla questione, e per poter combattere ad armi pari e quindi essere riconosciuti in termini legali, bisognava andare oltre alla nascita del Sito Q4Q5 in quanto virtuale, ed era invece necessario costituire subito una vera “associazione” tipo quella dei “Consumatori”. E tu caro Freddy, intervenendo subito dopo dicesti che l’idea era giusta e fattibile.Per comunicarci subito dopo con un’altro post, l’avvenuta nascita dell’associazione ” Quartieri Connessi “.

Per mè non si fà così! Invito su quest’argomento tutti gli altri utenti del Sito ad una libera e sincera valutazione. Vincenzo Borrelli