Archivio Mensile: Settembre 2006

Storia di un furto (anzi 3 ) in Q4 !

Ancora tentativi di furto in Q4.
19/09/06, in via A. Boito, in piena mattinata, tre individui servendosi di una corda si arrampicano sul balcone di un primo piano e si tuffano, attraverso la finestra del bagno nell’appartamento vicino. La casa è vuota, il bottino quindi è pieno. Tutto fila liscio. Velocemente escono e tentano un secondo furto, ai danni, questa volta, del balcone che li ha ” ospitati “. Ma non funziona le finestre sono serrate e un vicino, che assiste alla scena, chiama il 113. Scatta una volante della polizia, che blocca i tre in prossimità di via Cilea, vicino alla loro auto, pronti a scappare con il bottino ancora caldo di ben tre appartamenti ripuliti in via Cilea e uno in via Boito, non male in una sola mattinata?
Angela

Trasporti, un tavolo tecnico

Data:19/09/2006
Trasporti, un tavolo tecnico
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Un tavolo tecnico, con il coinvolgimento degli enti interessati al fine di focalizzare l’attenzione sul trasporto pubblico nell’ambito del territorio provinciale con particolare riferimento al bacino di Latina.

Bandiere come stracci

Desidero segnalare l'assoluto disinteresse – da parte di chi di dovere – per il pietoso stato in cui versano i Vessilli e le Bandiere (Nazionale ed Europea) presenti sull' ingresso principale dell' edificio scolastico...

Sindrome di Stoccolma

Come si può essere solidali con chi ci vuole male? Come si può sposare la causa di chi ci odia? Come si può essere complici di chi ci vuole annientare? Come si può essere condiscendenti verso chi vorrebbe commettere il più vasto genocidio della storia del nostro pianeta?
Eppure una larga fetta del cosiddetto occidente solidarizza, chi più chi meno, chi apertamente chi velatamente, con lo sfaccettato arcipelago chiamato Islam.
I simpatizzanti si affannano a dire che non sono tutti uguali, che non sono tutti terroristi, che non sono tutti fondamentalisti, che non sono tutti estremisti… e certamente hanno ragione.
Ma si affannano pure a dimostrare che è colpa dell’occidente (specie dell’America) se i popoli oppressi sono costretti a cercare il riscatto tramite il terrorismo e la guerra santa. E pure se alcuni a denti stretti condannano i kamikaze, si affrettano poi a dire che comunque le loro azioni sono poca cosa se paragonate alle nefandezze di Bush. Questione di punti di vista, naturalmente.
Una cosa è certa: loro, gli islamici, sono liberi di dire pesta e corna di noi, delle nostre tradizioni, della nostra religione del nostro Papa e del nostro Dio. Loro possono venire qui, in casa nostra, e buttare il crocefisso dalla finestra, indossare lo chador o reclamare la costruzione di nuove moschee (dove notoriamente spesso si predica l’odio, l’intolleranza e si reclutano i terroristi); loro possono pretendere l’integrazione (integrazione al rovescio ovviamente, nel senso che siamo noi occidentali a doverci adeguare ai loro usi e costumi), e sono certi di ottenere sempre la solidarietà incondizionata (solidarietà incassata con disprezzo, tra l’altro!) di una larga fetta dell’opinione pubblica. Come se l’occidente dovesse espiare delle terribili colpe ataviche, una larga parte di noi è pronta a fare karakiri culturale pur di non dispiacere quelli che stanno inesorabilmente diventando i nostri nuovi padroni, padroni che non si limiteranno ad appropriarsi della nostra libertà fisica ma che riscuoteranno la nostra sottomissione culturale, spirituale ed intellettuale, pena l’eliminazione fisica.
Viceversa noi non possiamo azzardarci a fare una vignetta satirica o a esprimere un’opinione discorde altrimenti veniamo subito messi alla gogna da quella parte dell’opinione pubblica nostrana ormai colpita da una strana variante della Sindrome di Stoccolma che ancora non è stata opportunamente studiata, e in secondo luogo condannati a morte dai seguaci della “religione più perfetta, la più bella del mondo, la migliore per l’umanità” come l’ha definita ieri Ahmadinejad.
Il Papa si è permesso di esprimere il suo dissenso dalla guerra santa: apriti cielo! Ha coalizzato contro di se (e contro di noi) tutto l’arcipelago islamico che ha volutamente e scientemente frainteso le sue parole alla ricerca del “casus bellis”: da Al Qaeda ad Al Jazira, dai “profughi” palestinesi agli Hezbollah, dal governo turco che minaccia di far saltare il viaggio di novembre di Benedetto XVI ai moderati marocchini che hanno ritirato l’ambasciatore presso la Santa Sede, dal Mullah Omar ad Ahamadinejad che un giorno si l’altro pure predica lo sterminio degli ebrei; dai terroristi irakeni di Al Moudjahidine che minaccia di attaccare Roma e il Vaticano, ai pacifici cittadini di Nablus che si dilettano a lanciare bottiglie molotov contro le chiese cristiane, ai pacifici cittadini di Karachi che bruciano manichini del papa…
Tutti a stracciarsi le vesti, tutti uniti contro il nemico da annientare fisicamente o da convertire con la spada: noi.

Salvatore

PS: questo articolo riflette unicamente le mie opinioni personali. Queste opinioni non sono in alcun modo riferibili allo staff del sito www.q4q5.it