Allucinante !
Allucinante, semplicemente allucinante !.
Non riesco a trovare altri termini per giustificare una cosa di questo genere.
Siamo nel 2006, in una città di 120.000 abitanti all'inteno di una Nazione che si dichiara "civilizzata".
Bene, come tutte le società moderne, anche la nostra possiede un codice di procedura civile e penale, che stabilsce le regole per la sicurezza di ogni singolo cittadino.
Dietro un episodio, nel quale sussistono i presupposti per l'avvio di un'indagine giudiziaria, è innegabile che questa debba essere portata a compimento, prima di effettuare la rimozione di quelle che potrebbero risultare prove determinanti.
Tutto questo è condivisibile.
Ora però, da cittadino comune mi chiedo:
1) ma il carattere di urgenza esiste ancora ?
2) la possibilità che l'attesa delle procedure burocratiche possa mettere a repentaglio la sicurezza dei cittadini, è sempre presa in considerazione ?
3) esiste un reale ed efficace sistema di coordinamento tra i diversi apparati per l'ordine pubblico e le altre Istituzioni ?
Bene, onestamente a guardare la situazione qui di seguito riportata, i dubbi che serpeggiano tra noi cittadini ci sono e, credo, siano più che leciti.
Mi riferisco alla situazione che si sta verificando dietro l'episodio accaduto tra la notte di Lunedì 20 e Martedì 21 Febbraio, c/o il piazzale di Largo Cesti, quartiere Q5, in Latina.
Dal forno del panificio/pizzeria è partito uno scoppio udibile a centinaia di metri di distanza ed ha provocato enormi danni alla struttura stessa e qualcuno anche a quelle adiacenti.
Ma ciò che oggi crea disappunto tra i residenti ed anche tra i negozianti vicini, è l'apparente stato di assoluto abbandono del negozio stesso e di tutto ciò che conteneva al momento, (pastarelle, uova, altri alimenti, farina etc etc ). L' unica forma di protezione usata per impedire l'accesso all'interno e nelle immediate vicinanze del panificio (da ormai una settimana) sono le classiche strisce plastificate bianche e rosse che dovrebbero servire da barriera pedonale a chi si volesse avventurare nei pressi.
Questa, lo ripeto, l'unica forma di protezione !
Una barriera facilmente scavalcabile da chiunque (bambini compresi) a protezione di un telaio di una vetrina pesantissimo, semi divelto e cadente e per un negozio altrimenti fruibile giorno e notte, (compresi animali e forse anche TOPI !) ma cosa peggiore di tutte, lo ripeto, da bambini che potrebbero essere attratti da quelle pastarelle e di cui non osiamo immaginarne eventuali effetti tossici.
In più, si nota chiaramente un quadro elettrico alla mercè di chiunque ed un odore (si fa per dire) alquanto sgradevole.
La domanda è: qualora fosse certo che anche in questo caso a bloccare la situazione fosse un indagine della magistratura (ma non lo è affatto), per quanto tempo dovremo aspettare per vedere pulire questo schifo ? Cosa accadrà, se un bambino attratto dalle pasterelle, verrà ricoverato in ospedale per intossicazione ?
Se questa è la civiltà del 2000, credo che la strada da fare sia ancora molto lunga !
Ferdinando Cedrone.