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N/A
Cronaca28/6/2008 8:08:47
Rapina all'ufficio postale in Q5

Questa mattina, intorna alle ore 9.00 la prima (e speriamo ultima) rapina all'ufficio postale in Q5.

Da una prima indagine sembra sano stati derubati 2.000 euro, ma ciò che più preoccupa è il modo in cui i ladri sono entrati, in pieno giorno e alla presenza di diverse persone, alcune delle quali hanno avuto bisogno dell'immediate cure dei medici.

Ambulanze, polizia e carabinieri in pochi minuti hanno presidiato l'go Cesti e per gli abitanti del Q5 è stato una autentica immersione nella triste realtà delle rapine postali alle quali non erano, per forza di cose, abituati!

I malviventi sembrano essersi dileguati.

Ferdinando Cedrone

N/A
Cronaca18/6/2008 21:03:17
Contromano su Via Picasso

Oggi pomeriggio poco dopo le 17 una Fiat Uno rosa targata Roma, mentre percorreva contromano Via Picasso ha urtato frontalmente uno scuter. Sul posto è intervenuta l'ambulanza che ha soccorso il motociclista e una pattuglia dei Vigili che ha effettuato i rilievi.

La Fiat Uno, presumibilmente proveniente da Via Goya, invece di svoltare a destra verso i nostri quartieri, ha svoltato a sinstra, verso il centro commerciale Morbella e si è ritrovata contromano. A giudicare dalle condizioni dei mezzi, l'urto deve essere stato abbastanza violento.

Salvatore

N/A
Cronaca16/5/2008 16:49:06
Incendio al Morbella

Verso le 18 nel negozio Euronics del Centro Commerciale Morbella si è sviluppato un incendio.

Salvatore

N/A
Cronaca15/5/2008 22:06:30

Andrea Tomasello, primo caporal maggiore del 2/o reggimento alpini di Cuneo rimasti ferito nell'attentato di oggi in Afghanistan, è originario di Latina.
Il fatto che il militare non sia in pericolo di vita è stato confermato da Maria Antonietta Bambagiotti, addetta ai rapporti con la stampa della Prefettura di Cuneo, che avuta notizia dell'incidente ha preso contatto col contingente italiano che è di stanza alla Caserma Vian di Cuneo, partito all'inizio dell'anno per restare in Afghanistan per sei mesi.

 

N/A
Cronaca6/4/2008 7:19:24
Bye bye, Pfizer!

Ad ognuno i propri guai. E sì che la nostra città, la Latina produttiva, quella infaticabile macchina che negli anni ’70, premiata dalla Cassa del Mezzogiorno, si era ulteriormente fatta notare. Mix di nuove leve di quella migrazione dal Sud che ricordava la prima, quella della Bonifica e della urbanizzazione, che in poco tempo ci ha fatto essere un polo agro industriale di primo ordine, un territorio degno della filiera di sistema anche dal punto di vista chimico-farmaceutico. Senza dimenticare settori strategici, come i servizi e in genere il terziario. Senza dimenticare realtà industriali come quello della componentistica per aerei. Tutti sogni che gli anni ’80-’90 hanno visto realizzarsi. Ma come nelle favole tutto tende a svanire, il tempo si riprende tutto con gli interessi. La mala gestione, la logica del profitto del giorno dopo, ha favorito, insieme alla caduta della Cassa del Mezzogiorno e alla incapacità di convogliare risorse fresche in zone, il disfacimento di patrimoni, umani e aziendali. Dalla crisi dell’Avio a stretto giro stiamo assistendo, silenti e a volte anche – conniventi – consapevoli, al tracollo di due rappresentative industrie dei due maggiori settori. Da una parte la Granarolo che col suo piano industriale ha previsto investimenti per 21 milioni di euro certo ma la contestuale la chiusura del caseificio Pasquale Pettinicchio di Sermoneta! Dall’altra una delle più grandi multinazionali farmaceutiche che ha deciso di tirare i remi in barca e lasciare Latina. La Pfizer: fondata negli Stati Uniti nel 1849, è oggi, dopo la recente acquisizione di Pharmacia. I circa 500 dipendenti della sede di Borgo San Michele si ritrovano ora con un grosso punto interrogativo. Non è uno stabilimento “piccolo”, da quanto si apprende produce oltre 100 milioni di confezioni all’anno per un giro d’affari di 140 milioni di euro. Dal comunicato aziendale la «Pfizer Inc. ha annunciato la decisione di trasferire lo stabilimento di produzione di Latina ad un acquirente qualificato. Questa decisione, attuata da Pfizer Global Manufacturing, rientra nel processo di riassegnazione del portafoglio prodotti all’impianto conseguente ai cambiamenti del settore farmaceutico a livello globale, alle dinamiche legate alla perdita di brevetti ed alle caratteristiche dei nuovi farmaci in sviluppo. Le potenzialità del sito, le ottime performance in termini di qualità e l’alto livello di specializzazione della forza lavoro, hanno indotto l’azienda a cercare una soluzione che valorizzi questi elementi distintivi: si è quindi deciso di investire per specializzare il sito sulle produzioni sterili, che rappresentano il suo attuale punto di forza, e per prepararlo alla certificazione da parte della Food and Drug Administration (FDA) che consentirà l’esportazione anche negli Stati Uniti. Ciò renderà il sito di produzione ancora più interessante per gli acquirenti. La ricerca dell’acquirente partirà immediatamente. I principali criteri di scelta saranno: le prospettive di continuità produttiva a lungo termine, i livelli occupazionali, la solidità finanziaria, le capacità manageriali e un business plan sostenibile. Pfizer ringrazia le autorità, il personale ed il territorio di Latina per la straordinaria collaborazione sempre offerta ed auspica che questa operazione sia la soluzione che garantisca continuità e stabilità al distretto per gli anni a venire». Ci ritroviamo, quindi, con la classica pezza da dover deporre laddove le pudenda restano scoperte!!! Ma questa situazione era già nota da tempo e qualcuno forse ha ritenuto più opportuno tacere e far finta di nulla: già nel gennaio 2007 il piano di Pfizer a livello globale prevedeva un taglio entro il 2008 di 10 mila posti (il 10% della forza lavoro) per risparmiare altri 500 milioni di dollari in aggiunta ai 4,5 miliardi già preventivati. La riduzione drastica avrebbe toccato anche l'Italia: a rischio proprio i posti nella sede di Latina. A tal proposito il senatore del Prc Salvatore Bonadonna aveva presentato un'interrogazione (scritta) al ministro dello Sviluppo economico, Pier Luigi Bersani (Atto n. 4-01146, pubblicato il 23 gennaio 2007, Seduta n. 92): «(…) l'annunciata ed eventuale cessione del ramo d’azienda ha procurato il vivo allarme di tutti gli ISF interessati a tale procedura e di tutti i dipendenti della Pfizer Italia che, attualmente, sono circa 2.300, tra ISF e lavoratori degli stabilimenti di Latina, Ascoli Piceno, Pisticci e della sede di Roma; la cessione, infatti, non sarebbe la prima, ma già la terza nell'arco degli ultimi due anni, e le precedenti due, peraltro giustificate dall'azienda in termini di adapting to scale, (ovvero razionalizzazione ed eliminazione degli esuberi, nel momento in cui la Pfizer usciva da una serie di acquisizioni societarie), hanno già portato alla precarizzazione di circa 400 lavoratori, non sempre fatti uscire attraverso le normali procedure di cessione di ramo d'azienda, ma attraverso un mix di reiterati microinterventi e di ristrutturazioni striscianti».

N/A
Cronaca15/3/2008 16:15:08
Pendolari: 1 mese e mezzo di vita l'anno in meno

I pendolari perdono un mese e mezzo nei tragitti casa-lavoro

14 marzo 2008

 

Il popolo dei pendolari? Lavora un mese e mezzo di più l'anno a causa degli spostamenti casa-lavoro. Lo studio del Censis e del ministero dei Trasporti «Pendolari d'Italia» rileva che i pendolari del Belpaese impiegano in media 72 minuti al giorno nei tragitti fra casa e lavoro, pari a 33 giornate lavorative l'anno. Come dire un mese e mezzo di tempo perso on the road. E oltre al tempo, affrontano costi non indifferenti. Chi usa l'auto, paga il pedaggio autostradale e parcheggia in posti a pagamento può arrivare a spendere 2.265 euro l'anno, circa un decimo del reddito medio annuo di un lavoratore. Una cifra 4 volte superiore a quella che affronta chi si sposta in treno. I pendolari affrontano una spesa mensile media di 45,30 euro per gli utenti di autobus extraurbani, di 49,20 euro se ci si sposta in treno, cifra che sale per gli automobilisti a 109,50 euro solo per il carburante.
Un popolo di 13 milioni di persone
Il popolo dei pendolari è costituito da 13 milioni di persone che si spostano da un comune all'altro per motivi di studio e di lavoro. Ogni giorno la popolazione delle 13 città più grandi del Belpaese passa da 9 milioni e 300mila a 11 milioni e 450mila, con un incremento medio del 23 per cento. In vetta alla classifica Milano: qui ogni giorno entrano 592mila pendolari, contro i 291mila di Roma, i 249mila di Napoli e i 242mila di Torino. Quasi l'80% dei trasferimenti avvengono fra comuni della stessa provincia. Solo nel 4% dei casi si tratta di tragitti extraregionali. In media si percorrono 24 chilometri: solo il 28% supera i 25 chilometri. In media occorrono 43 minuti per tragitto, solo un terzo degli spostamenti richiede più di 45 minuti.

Ma chi sono i pendolari? Impiegati, insegnanti, studenti e operai. Negli spostamenti trionfa ancora l'auto privata, usata dal 70,2% dei pendolari, mentre il treno viene usata dal 14,8 per cento. In coda alla classifica autobus extraurbani e corriere (10,7 per cento), frequentate soprattutto da studenti. I disagi più frequenti per gli automobilisti sono code e traffico congestionato, seguiti da rallentamenti per cantieri e difficoltà di parcheggio. Per il treno le lamentele si concentrano sui ritardi, in partenza e in arrivo, in media pari a 16 minuti. I punti segnalati come critici riguardano la qualità del viaggio, dall'affollamento allo scarso confort, fino alla scarsa pulizia di scompartimenti e servizi igienici.

Il trasporto collettivo, segnala la ricerca, «non si mostra al passo con la crescita della domanda di collegamenti fluidi per arrivare a scuola, all'università e sul posto di lavoro». Nel 2007 Trenitalia ha trasportato 472 milioni di passeggeri su tratte locali e regionali, contro i 444 milioni dell'anno precedente. A questi dati si somma chi ha viaggiato sulle altre ferrovie regionali concessionarie, anche essi in crescita (circa 250mila l'anno). Alla domanda in aumento, però, non corrisponde un adeguato aumento dell'offerta. In base allo studio per far crescere un mercato della mobilità pendolare sostenibile bisognerebbe fare una cura del ferro nei nodi urbani, con politiche tese allo sviluppo dell'intermodalità.

di Nicoletta Cottone Il Sole 24 ore

N/A
Cronaca14/3/2008 9:05:35
Il buco delle Terme di Fogliano

Terme di Fogliano. Ci pensavo l'altro giorno quasi un flash premonitore. Per curiosità navigando nel sito del Comune di Latina mi reco nella pagina dedicata agli incarichi di amministratore delle società partecipate ai sensi dei commi da 725 a 734 dell'art.1 della Legge 27 dicembre 2006 n. 296; il comma 735 della stessa legge prevede che gli incarichi conferiti da soci pubblici e i relativi compensi sono pubblicati nell’albo e nel sito informatico dei soci pubblici a cura del responsabile individuato da ciascun ente. E' così è stato. Terme di Fogliano S.p.A. in liquidazione partecipata all'85,92% dal Comune di Latina. Una grande voragine, mai funzionante. Per il 2007 il suo Commissario liquidatore, Salvatore D'Amico, ha percepito 27.508,00 €.

Mi sembrava veramente una ovvietà. Invece mi sbagliavo. La vicenda è lunga a morire. E altre “uscite” di cassa si prevedono. E boom, vai in edicola e ti ritrovi di nuovo la bomba Terme esplodere.

La novità ce la dà la commissione Turismo, presieduta da Marilena Sovrani. Appuntamento: discussione del Piano economico di gestione, lo illustra l'assessore Enrico Tiero. Il Peg è lo strumento di orientamento economico-finanziario che definisce obiettivi da raggiungere, risorse disponibili e costi di gestione.

Primo scoppio! 147.000 euro da destinare al fondo di dotazione della società Terme. Secondo scoppio: 950.000 euro... per cosa?

Mauro Visari, consigliere comunale del Pd, si chiede se faccia parte del famoso debito con la società Condotte. Ve li ricordate i 4 milioni di euro che tra ordinanze del tribunale e accordi extragiudiziali si perdono nel silenzio. Forse non saranno quelli. E allora? No neanche di spese destinate all'esecuzione dei lavori per la messa in sicurezza dei pozzi, anche quelle ben note e consistenti. E allora? il dirigente del comune Giovanni Tasciotti dice che si tratta di una lunga serie di debiti vecchi almeno di 15 anni, che sommati sfiorano il milione di euro. Parcelle, vecchi compensi e retribuzioni per amministratori, progettisti, ingegneri ecc.

L'opposizione grida. E sul Peg c'è il rinvio ma sulla sola questione delle Terme, per precisare il debito, che verrà discussa in una nuova seduta della commissione.

Il Peg rappresenta il completamento del sistema dei documenti di programmazione di un ente locale si affianca a strumenti di pianificazione strategica (relazione previsionale e programmatica e bilancio pluriennale), è strumento di "budgeting" in cui vengono esplicitati gli obiettivi, le risorse e le responsabilità di gestione, per ciascun centro di responsabilità.

La responsabilità appunto! Il Peg è strumento indispensabile per la direzione di tutte le attività dell'ente locale che derivano dall'esercizio delle funzioni di indirizzo proprie degli organi di governo. Ciò consente di definire preventivamente le linee d'azione da seguire per realizzare gli obiettivi, di fissare il tempo occorrente per raggiungerli, di determinare le risorse necessarie, di valutare se gli obiettivi vengono realizzati e se l'azione programmata deve essere rivista.

Attendiamo fiduciosi chiarezza. Come cittadini e come non-utenti forzati.

Mario Leone

N/A
Cronaca11/3/2008 16:40:32
Latina, dove le spese sociali non brillano

Sulla spesa sociale Latina e l'Italia sembrano essere due mondi diversi.

Ebbene dall'ultimo esame del Rapporto annuale dei Comuni dell'Osservatorio politiche sociali dello Spi-Cgil si evidenzia non solo, ormai scontato, il divario tra Nord e Sud Italia sulle risorse in bilancio ma anche la rilevante crescita della spesa del capoluogo pontino rispetto al resto d'Italia.

Tra il 2000 e il 2006 la spesa sociale dei Comuni capoluogo è cresciuta del 27,3% passando da 139 a 177 euro pro capite in media a livello nazionale. Guardando a Nord est la situazione la spesa vola con ben altri risultati però, a 240 euro pro capite. Latina si colloca al 90.mo posto nazionale sui 113 capoluoghi monitorati.

Per un totale a bilancio per il welfare di 203,8 euro pro capite è rilevabile per il settore sociale puro un impegno di 113,12 euro pro capite. L'incremento dal 2000 è del 45%!

Dopo la Metro di superficie forse il Comune di Latina dovrebbe cominciare a leggere tra le righe anche dei bilanci di Comuni con maggiore propensione alla tutela dello stato sociale. Basti pensare agli ottimi investimenti, facilmente ridistribuibili anche sul territorio pontino, relativamente alla c.d. “family card”. Piuttosto che perdersi nei meandri dei viaggi in compagnia potrebbe essere forse più decoroso guardare le performance di altri amministrazioni. Dal 1° marzo, per esempio, appunto, il Comune di Modena ha riproposto un'intesa siglata nel 2007 coi negozianti per lanciare l'iniziativa “family card” che fa risparmiare alle famiglie numerose del capoluogo emiliano che acquistano prodotti in 54 negozi della città. Lo sconto, seppur modesto, è valutato al 10%. Un piccolo contributo che legge la spesa sociale non solo nella modalità di erogazione diretta all'assistenza come asili nido, sport, istruzione e cultura in generale, ma che instaura col territorio un diverso fronte di risparmio per la collettività.

Allegato:

http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/11_03_2008/pag09latina.pdf

N/A
Cronaca11/3/2008 15:24:13
L'Ater "brancola" in Q4

Tra le tante che se ne vedono in questi giorni questa che vi racconto è solo l'ennesima.

In Q4 come tutti ormai sapranno è avvenuto il passaggio di alcune abitazioni, dall'ente INPDAP all'ex istituto IACP per le case popolare oggi ATER. Un passaggio alquanto poco discusso in barba alle ordinarie regole di cartolarizzazione del patrimonio pubblico attraverso operazioni concorsuali pubbliche. Alcuni appartamenti nei mesi di agosto e via dicendo hanno subito - nella totale indifferenza della proprietà INPDAP - gli "assalti" di persone più o meno dichiaratesi "indigenti" e bisognosi di un alloggio.

Fatto sta che passa il tempo e l'ATER perfeziona in via di trattativa del tutto privata l'acquisizione definitiva degli appartamenti.

Nel dicembre scorso scade il termine per la presentazione delle domande di alloggio popolare. Le famiglie si praticano per accaparrarsi i posti in graduatoria. Intanto molti degli appartamenti ora dell'ATER restano in mano ad occupanti abusivi oppure vengono murati, esattamente come avrebbe dovuto fare l'INPDAP negli anni passati piuttosto che rendere "appetibili" immobili vuoti o lasciarli snaturare senza produrrre cassa per lo Stato con vendita o affitto.

In questi giorni è stata annunciata a spron battuto l'assegnazione in affitto a canone agevolato di tutti gli appartamenti. Falso. Evidentemente. La confusione regna sovrana.

La prova? I tecnici, peraltro senza alcuna identificazione con cartellini o presentazione di alcun genere, stanno girando per il nostro quartiere Q4 alla "ricerca" di informazioni. Esatto. Non sanno che pesci pigliare. Mi son sentito citofonare per vedere il mio appartamento! da chi? tecnici non bene identificati. Non solo io certo. Motivazione: vorremmo vedere l'appartamento per verificare la rispondenza con la nostra planimetria!!! Come? questi acquistano appartamenti e non si rendono conto che: 1. alcuni sono occpuati abusivamente e sbagliano con altri appartamenti, 2. non hanno la corretta corrispondenza tra i numeri civici e gli interni, andando a disturbare persone che regolarmente sono affittuarie o proprietarie.

Il piano andrà in mano a qualcuno che abbia un minimo di accuratezza nelle valutazioni spero. Infatti una dimostrazione a contrario ulteriore l'ho avuta qualche giorno fa. Una famiglia mi chiedeva di avere indicazione di un appartamento che risultava ad essa stessa assegnata in base alla graduatoria. Bene, identifico l'appartamento, conoscendolo bene, è nella mia scala, ma quarda caso era... occupato, o meglio è occupato!!! "ci hanno detto che deve essere uno grande di 90mq questo è l'interno", "cari signori - rispondo io - è un appartamento di 60mq non di 90mq vi hanno assegnato un interno che non corrisponde alle riclassificazioni del Comune di Latina".

Morale della favola grazie agli atti notarili non aggiornati l'ATER ha acquisito dall'INPDAP senza conoscere le metrature per civico interessato e di conseguenza assegnato alle famiglie spettanti e invia ora fantomatici impiegati a "controllare" la situazione.

Pressapochismo su questioni di carattere sociale della massima importanza.

Mario Leone

 

N/A
Cronaca6/1/2008 17:54:34
Breve storia di un ippocastano

Mia figlia ha sempre avuto la passione per la natura: è curiosa, vuole sapere il nome degli alberi, chiede perchè cadono le foglie e perché alcune piante hanno fiori vistosi mentre altre ne sono sprovviste. Vi confesso che non sempre so rispondere alle sue domande, ma la incoraggio ugualmente a coltivare questa sua passione.

All’età di 2 anni ha raccolto un grosso seme di ippocastano e lo ha interrato in un vaso. È nato un alberello che mia figlia ha curato fino allo scorso autunno, quando le ho suggerito di metterlo a dimora nel parco Oasi Verde. Così una bel pomeriggio di mezzo ottobre dopo aver acquistato un tutore da Pacia Legnami, ci siamo armati degli attrezzi necessari e abbiamo messo l’alberello a dimora.

Mia figlie era molto orgogliosa del lavoro fatto e settimanalmente andava a controllare e innaffiare la “sua” creatura. Era solo un po' preoccupata perché non lo vedeva crescere a vista d’occhio. 

Oggi 6 gennaio 2008, Epifania di NS, durante il solito controllo ecco cosa abbiamo trovato:

Il tutore buttato a circa 50 metri di distanza...

... e l'alberello di ippocastano, sparito.

È superfluo soffermarmi sulle difficoltà che ho incontrato nello spiegare a mia figlia di 6 anni le possibili motivazioni che hanno mosso la mano dell'incivile.

Salvatore

 

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