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Dagli Utenti : Breve storia del Neighborhood Watch

Quando Alessandro Molon ci ha illustrato il progetto VCO (Vicino Che Osserva), alcuni di noi si sono subito entusiasmati, mentre altri hanno manifestato delle perplessità più o meno marcate.
Per meglio comprendere quello che il VCO potrà rappresentare per noi tutti, vi propongo la breve storia del Neighborhood Watch (NW), a cui il VCO si ispira.

Il NW è nato negli Stati Uniti, come effetto collaterale dell’omicidio di Chatherine Genovese, avvenuto a Queens, New York alle ore 3:15 di notte del 13 marzo 1964.

Dopo aver parcheggiato la sua autovettura, Chatherine si stava recando a casa quando fu assalita e accoltellata da Winston Moseley . Gravemente ferita, chiese disperatamente aiuto, riuscì a scappare dal suo aggressore e tentò di raggiungere la sua abitazione. Nonostante parecchie persone si fossero svegliate e stessero alle loro finestre, l’aggressore inseguì la sua vittima, la raggiunse fuori dalla portata visiva dei primi testimoni, la violentò per circa mezz’ora, la derubò e infine le inferse la pugnalata fatale. Solo a questo punto un testimone chiamò la polizia che intervenne prontamente. Chatherine fu trasportata in ospedale dove morì poco dopo.

Dall’investigazione emerse che un totale di 38 persone avevano assistito a parte dell’aggressione, anche se nessuno si era trovato in una posizione e in condizioni tali da assistere al dramma nella sua interezza. Molti magari non avevano compreso la gravità dei fatti a cui stavano assistendo, ma alcuni sicuramente, per indifferenza o per omertà, avevano omesso di prestare soccorso o di chiamare la Polizia.

Le circostanze dell’omicidio, e l’indifferenza dei numerosi vicini che avevano assistito al crimine senza intervenire in alcun modo, furono stigmatizzati in un infuocato articolo di Martin Gansberg pubblicato sul New York Times del 27 marzo 1964. Egli distorse in vario modo i fatti, accusò di viltà i 38 vicini di Chatherine che avevano assistito all’aggressione e raccomandò che si esplorasse il nefando fenomeno psicologico che sarebbe divenuto noto come “bystander effect” o “Sindrome di Genovese”.

Il “bystanders effect” è quel fenomeno di apatia che porta il testimone di un fatto criminoso o di una emergenza a non intervenire in aiuto alla vittima se sono presenti altre persone, mentre lo farebbe se fosse da solo. In pratica, in presenza di altre persone, ciascuno pensa che qualcun altro interverrà (o che sicuramente tra i presenti c’è qualcuno più qualificato di lui) e si sente pertanto esonerato dal dovere di intervenire in prima persona.

L’articolo di Martin Gansberg, nonostante la scarsa aderenza alla verità, ebbe un notevole impatto sull’opinione pubblica: la Polizia modificò radicalmente il proprio sistema di chiamate d’emergenza, mentre in alcune comunità i residenti si coalizzarono e formarono i primi programmi di NW.

Dopo la spontanea ma difficoltosa fase iniziale, il fenomeno del NW è stato istituzionalizzato e, da più di trenta anni ormai, è una realtà affermata che riscuote grande successo in tutti gli Stati Uniti. Sia i cittadini sia le Istituzioni sono ben coscienti dell’importanza che questo programma riveste per la sicurezza dei quartieri.
Il NW è gestito ed offerto direttamente dai Distretti di Polizia nelle grandi metropoli, dal Dipartimento di Polizia nelle città medie e dall’ufficio dello Sceriffo nei paesi e nelle piccole comunità ed è uno dei tanti esempi americani di sinergia tra le Istituzioni locali, le Forze dell’Ordine e i cittadini che assicura un elevato grado di protezione alle varie comunità. Ovviamente è su base assolutamente volontaria, per cui ogni quartiere (e all’interno del quartiere ogni residente) è libero di aderirvi o meno.
Gli aderenti al NW non sono dei Vigilantes che fanno la ronda notturna; essi sono piuttosto cittadini sensibili che prestano attenzione alle attività sospette che avvengono nel loro quartiere e le riportano prontamente alle Forze dell’Ordine e agli altri membri. Con questo metodo, si è riusciti a bonificare dei quartieri ad alto tasso di criminalità e a ridare fiducia e sicurezza agli abitanti onesti.

La collaborazione tra i residenti e le Forze dell’Ordine ha avvicinato i cittadini alle Istituzioni, ha incrementato il senso civico e il senso di appartenenza, ha fatto diminuire il senso di paura e di impotenza che noi tutti proviamo nei confronti degli eventi criminali, e ha fatto rinascere la solidarietà e il senso della comunità persino nei sobborghi-dormitorio delle grandi città.
Dopo gli attacchi dell’11 settembre 2001, il NW è divenuto parte integrante del programma di sicurezza nazionale, l’Homeland Security, voluto dal presidente Bush.

Il programma è una grande risorsa per le Forze dell’Ordine, che dispongono ora di una capillare rete di “sensori” dislocata sul territorio; i pattugliamenti preventivi o gli interventi “a crimine già commesso” possono essere ridotti in favore di interventi mirati atti ad interrompere un crimine mentre questo viene commesso.

Ma il vantaggio principale del NW è indubbiamente quello di essere un ottimo deterrente. I criminali hanno capito che le loro malefatte in una comunità aderente al programma, hanno meno probabilità di andare a buon fine, per cui molti di loro girano alla larga dai quartieri contrassegnati da uno dei seguenti segnali:














































Dagli Stati Uniti il programma è stato esportato anche in Canada, in Gran Bretagna, in Australia e in Nuova Zelanda. Spero che presto a Latina potremo aggiungere un nuovo capitolo italiano alla storia del Neighborhood Watch.


Salvatore Antoci

Inviato da Freddy il 26/3/2006 21:29:13 (616 letture) :: Pagina stampabile

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