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Rass.Stampa q4q5.it : Anche la Fanti sul "tram"...

«Non perdiamo l'ultimo Tram»

Patrizia Fanti dopo la visita a Padova: «Una opportunità per la viabilità»


«Di ritorno da Padova è possibile condurre uno step ulteriore intorno al complesso ragionamento della tramvia, accattivante nel disegno e complessa nel suo inserimento urbano ed extra, tanto da richiedere una visione olistica delle infrastrutture, della mobilità e del governo della stessa». Sono le parole di Patrizia Fanti. «L’assessore alla viabilità padovano ha ripetuto più volte che l’esperienza dei miglioramenti sul cantiere padovano ci esenta da esperienze particolarmente complesse mentre la ricchezza di quella esperienza induce ad ulteriori analisi ed approfondimenti. Questi i punti da affrontare relativamente al primo tratto “Latina Scalo ingresso corso Matteotti”: la mobilità ed il sistema viario di Latina Scalo, localizzazione parcheggi di interscambio, sistema di monitoraggio semaforico e della mobilità, viabilità dei quartieri di Pantanaccio e Gionchetto Occorre stabilire un ragionamento comune con il Comune di Sermoneta, che a valle della recente apertura del centro commerciale ed a monte della costruzione del parcheggio a servizio della stazione ferroviaria ( pubblicato di recente l’avvio del procedimento di Valutazione di Impatto ambientale), prenda in esame via della Stazione nella sua complessità quale arteria principale di collegamento tra Latina, Cori, Sermoneta, Bassiano, Norma. Ed ancora in sede di revisione del P.P.E di Latina Scalo approfondire le ragioni dell’ampliamento delle viabilità di attraversamento della ferrovia, con la evidente finalità di scaricare via della Stazione dal carico del traffico extraurbano per consegnarla il più possibile ai suoi abitanti ed ai valori ambientali. Ragionare ancora sulla esigenza dei parcheggi di interscambio in più zone della città, per consentire all’utente viaggiatore, parcheggiata l’autovettura, di scegliere di continuare il viaggio in tramvia. Lavorare ancora sulla definizione del sistema centralizzato di monitoraggio semaforico e della mobilità che necessariamente dovrà ampliarsi al fine di consentire il controllo del traffico in ogni parte del tracciato, del sistema viario interessato al passaggio della tramvia e nella sua globalità. Una riflessione a parte merita la parte del tracciato in mobilità promiscua dove la tramvia, inserendosi sul piano della carreggiata stradale promiscuamente appunto, occupa la sede stradale insieme alle auto nel tratto di via Epitaffio, dal quale si dipartono le viabilità di accesso ai quartieri di Gionchetto e Pantanaccio( via Monte Gennaro, via Pantanaccio ecc.). Per offrire agli abitanti di quei quartieri più opzioni viarie che consentano di trasferirsi in altre zone, occorre affrontare il tema della costruzione dei ponti sul Canale delle Acque Medie nel quartiere Pantanaccio insieme al quartiere Gionchetto, con lo scopo evidente di scaricare del traffico, il tratto di via Epitaffio più vicino alla città. La scommessa della amministrazione non è limitata all’impegnativa costruzione della tramvia, ma estesa ancora di più alla costruzione di una serie di opere che un sereno ragionamento non disgiunto alla osservazione di altre esperienze fanno ritenere indispensabili e preesistenti al momento della inaugurazione. È su questo ragionamento complesso che la commissione viabilità è chiamata ad impegnarsi».
Andrea Apruzzese da parvapolis.it





Inviato da Leone il 15/3/2008 16:14:23 (465 letture) :: Pagina stampabile
Salvatore :: Alle ore 06:15 del 16-03-08

Restano moldi "nodi" tecnici, alcuni "macigni" di natura economico-finanziario-contrattuale, ma almeno è sparita la parola "Metro". Almeno da questo articolo.

Salvatore

 


Kla :: Alle ore 18:27 del 16-03-08

Tutte le infrastrutture citate come i punti di interscambio con parcheggi, potrebbero e dovrebbero essere fatti indipendentemente dal TRAM, tutto ciò per agevolare il trasposrto pubblico che potrebbe e dovrebbe essere fatto con mezzi ecologici come per esempio Bus elettrici, sicuramente meno ingombranti dei Tram.

Di questo tipo di Bus ne abbiamo SEI fermi e inutilizzati nel deposito di via Ofanto. Sono stati acquistati almeno tre anni fà con denaro pubblico e il costo totale è stato di 1.800.000 euro. Sarebbe anche ora di usarli. O no?

Per fare in modo che le persone usino i mezzi pubblici anzichè la propria auto, non è necessario mettere in movimento dei tram lunghi 25 metri ciascuno, oltrettutto impestando le strade di binari e rete di fili elettrici. Strade in prossimità delle quali occorrerebbe anche abbattere molti alberi.

Far viaggiare dei semplici Bus elettrici ed in molti punti del percorso in corsie preferenziali, costerebbe sicuramente meno che predisporre una tranvia assecondata da un piano economico che prevede convenzioni capestro con ditte private a sfavore del Comune, quindi a discapito di tutti i cittadini.

Auspico che le riflessioni della sig.ra Fanti e di tutta l'Amministrazione siano molto approfondite e che non vengano prese strade senza ritorno con danni per tutti i cittadini e di cui loro per primi dovrebbero pentirsi subendone le conseguenze.

Che valutino bene gli impatti ambientali, strutturali ed economici prima di avviare progetti che potrebbero rivelarsi dannosi e che potrebbero essere difficilmente sanabili in poco tempo. 

Che prendano in considerazione quanto il Comitato Metro Bugia attraverso la stampa e le conferenze pubbliche sta mettendo in evidenza per far chiarezza sul progetto cosiddetto dall'Amministrazione "Metroleggera".

Salutoni

Claudio Ennas

 


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