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Campagna di comunicazione del Ministero dell’Ambiente e della Presidenza del Consiglio
“Failadifferenza”, questo il titolo della campagna di comunicazione promossa dal Ministero dell’Ambiente e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla raccolta differenziata dei rifiuti.
La campagna sarà “interattiva”, consentirà cioè ai cittadini, contattando il ministero dell’ambiente (scrivendo una mail a: [Indirizzo email protetto, entra per vederlo]) di segnalare disservizi e altre problematiche relative alla gestione della raccolta differenziata sul proprio territorio.
Differenziare gli scarti è un passo fondamentale per consentire l’attuazione di un corretto ciclo dei rifiuti. Consente infatti di ridurre in maniera decisiva le quantità da avviare alla termovalorizzazione o in discarica (come purtroppo avviene ancora in molte città Italiane), consente di recuperare valore con la cessione delle materie prime "differenziate” e, di conseguenza, permette il riciclo e recupero dei materiali con un minore impiego di risorse naturali.
Ma per un ciclo corretto dei rifiuti è fondamentale, oltre all’impegno delle istituzioni preposte, il contributo di ciascuno perché la differenziata parte dalle case degli italiani. Da qui l’invito del Governo ai cittadini a “differenziare” di più meglio e l’opportunità di essere parte attiva indicando mancanze e problemi al Ministero dell’Ambiente.
Perché “ogni azione fa la differenza”.
Vedi:
Hai ragione, Pippo. Diciamolo pure nel modo più sintetico ed efficace possibile: la raccolta differenziata è frutto di cultura ed iniziativa.
Da queste parti (Modena), nell'ambito di una raccolta differenziata che ha raggiunto discreti risultati, ma che viene considerata a livello regionale, ancora come "primitiva" (Favia & De Franceschi, Movimento 5 Stelle), viene utilizzata una tesserina tipo bancomat che registra, nelle isole ecologiche, il tuo conferimento, sì da consentirti, alla fine dell'anno, un accredito di 15 Euro fissi (che è già una buona cosa) sull'importo a saldo della bolletta.
Per quanto riguarda l'aspetto culturale, l'italiano, dal Friuli- Val d'Aosta in giù, non ha la consapevolezza che il "rifiuto" non è un problema da "scaricare" sul Comune e sulla collettività, ma è un problema della propria singola esistenza.
Ho una cugina in Olanda che, studiando lì presso un laboratorio universitario, si è permessa di poggiare a terra, vicino al cassonetto della carta e del cartone (che era strapieno a seguito di un'enorme fornitura di apparecchiature per gli altri settori del laboratorio) i cartoni che erano avanzati dal disimballaggio nel proprio settore. La Polizia Municipale locale, risalendo proprio a quel settore e, conseguentemente, alla responsabile, ha appioppato 350 Euro di multa.
Così, stranamente, dovrebbe funzionare anche presso le nostre cloache a cielo aperto, i cassonetti.
E ti assicuro che, differenziando tra carta, plastica, metallo, banda stagnata, vetro, umido (fatto sul serio), pile, cartucce di toner, rifiuti pericolosi e tossici, olio di cucina, avanzi di vernici, neon rotti, lampadine ed ogni quant'altro possibile, è davvero, ma DAVVERO difficile completare una bustina di rifiuti indifferenziati da buttare via. Ma è 1/20 di quello che si butta via...
Poi, se vuoi, parliamo dei rifiuti sommersi a Borgo Montello, per i quali mi pare che si dica che andarli a cercare è troppo rischioso; meglio far crepare la gente che mangia la verdura annaffiata con l'acqua dei pozzi mista a percolato di ogni genere e specie...
Chiaro, no?
Le statistiche, tra 10 anni, ci diranno...
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