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Cronaca : Via Cherubini, 3 autovetture vandalizzate

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Questa notte i ladri hanno spaccato i vetri di tre autovetture a Via Cherubini. 

Ho appena chiamato le forze dell'ordine.

Aggiornamento delle 13:45

le autovetture infrante sono 5, di cui una parcheggiata dentro un condominio. I ladri andavano a tentativi, tanto che in un'autovettura hanno rotto tre vetri prima di trovare la leva per aprire la portiera, mentre ad un'altra ne hanno rotto 2. Dentro tutte le macchine hanno rovistato (persino nel cofano). Hanno rubato alcuni oggetti tipo giubotti e libri.

Verso le 9:15 sono arrivati i Carabinieri da me chiamati che hanno raccolto la denuncia di alcuni dei proprietari.

Salvatore

 














Inviato da Salvatore il 12/12/2013 7:35:11 (1026 letture) :: Pagina stampabile
:: Alle ore 11:25 del 12-12-13
Ma poi cosa vorrebbero rubare?? Le autoradio non le ricetta + nessuno. Con 50 euro te ne compri una buona e nuova.
Secondo me è puro vandalismo. Poi dicono che le ronde son cose matti, ma se è questo l'andazzo...

Salvatore :: Alle ore 12:56 del 12-12-13

Purtroppo temo che stiamo sprofondando verso tempi bui in cui ci dovremo organizzare in ronde e persino in milizie per poter sopravvivere. Vorrei tanto sbagliare, ma gli ingredienti del disastro nazionale ci sono proprio tutti!

Salvatore


Freddy :: Alle ore 00:10 del 13-12-13

ed ecco i Carabinieri chiamati da Salvatore, intervenire per gli accertamenti necessari.

 



ferdinando cedrone


Freddy :: Alle ore 07:22 del 13-12-13

Comunque da quanto emerge dai comunicati stampa del Comune di Latina, la situazione sembra essere sotto controllo.

Quindi le cose che notano i cittadini sono solamente il frutto della voglia di criticare a tutti i costi.

Siamo sempre i soliti rompiscatole...

chissà, magari quelle auto si sono rotte da sole, i furti negli appartamenti con aggressione ai proprietari come sembra, dico sembra, essere accaduto pochi giorni fa ad un cittadino di Latina, sono tutte balle.

E poi, gli episodi di camorra,  di usura che sembra, dico sembra, stanno invadendo la nostra città, puro frutto della fantasia di gente in malafede.

Siamo in una città dove il rispetto delle regole è garantito quotidianamente dai presidi delle forze dell'ordine, la pulizia delle strade dei marciapiedi, ne sono il migliore esempio, così come il rispetto del codice della strada, nessuno che passa con il rosso, tutti che parcheggiano negli spazi consentiti, multe che fioccano.

I responsabili dei disastri economici passati e futuri, dirigenti e amministratori che insieme alle partecipate del comune di Latina e ai gestori di Metro, LatinaAmbiente, Urbania, AcquaLatina, etc. etc. etc., sono tutti " sono tutti stati caccaiati dai loro incarichi e stanno pagando le consegunze delle loro malefatte.........(o no?)...

Io proprio non capisco perchè i cittadini si lamentano, sarebbe ora che la smettessero, questa è una città sicura, le Istituzioni ne sono convinte, basta leggere il comunicato qui sotto per rendersene conto.

Cittadini state tranquilli, non vi preoccupate, siamo in una botte di ferro.

 

 

ecco il comunicato apparso sul sito del Comune di Latina: http://www.comune.latina.it/a-10679/news/premiazione-prefetto-e-forze-dellordine

 

Nell’ambito dei festeggiamenti per l’anniversario di fondazione della città di Latina, si è svolta oggi in Aula Consiliare la premiazione delle autorità militari a partire dal Prefetto della città e dei vertici della Questura, oltre ai comandanti dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, del Corpo Forestale dello Stato.

Sono stati quindi premiati:
- Il prefetto S.E. Dott. Antonio D’Acunto
- Il Questore Dott. Alberto Intini
- Il Comandante dei Carabinieri Colonnello Giovanni De Chiara
- Il Comandante della Guardia di Finanza Colonnello Dott. Giovanni Reccia
- Il comandante del Corpo Forestale in carica, dott. Giuseppe Persi e l’ex Comandante dott. Filadelfo Maglitto

«Grazie per il vostro agire quotidiano – ha affermato il Sindaco Giovanni Di Giorgi – grazie per la vostra capacità umana e professionale, una simbiosi che è fondamentale nel rivolgersi a voi per trovare soluzioni sia come amministratori che come cittadini. Questa premiazione vuole essere un semplice ma significativo gesto di riconoscenza al vostro lavoro passato, presente e soprattutto per il futuro».

«Ringrazio il Sindaco e tutta l’Amministrazione – ha concluso il Prefetto D’Acunto - per questa premiazione che rappresenta un bel gesto non solo nei confronti delle forze dell'ordine che mi onoro di rappresentare, ma anche di quelli della città intera. Nel Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica stiamo svolgendo un ottimo e sinergico lavoro per la sicurezza del territorio di Latina, una città in grande espansione, giovane, che mi auguro che grazie anche al nostro operato si diriga verso una dimensione ancora più grande».


Salvatore :: Alle ore 08:14 del 13-12-13

Ecco perchè non si vedono le forze dell'ordine per strada: sono tutti impegnatissimi nelle celebrazioni di palazzo!

Pazienza se, mentre si festeggia e si appuntano medaglie, nella città di Latina l'illegalità regna sovrana!

Pazienza se ormai Latina è una dépendance della camorra, pazienza se le mulattiere della città sono ricoperte di spazzatura... l'importante è la realtà virtuale dei comunicati stampa!

Salvatore


:: Alle ore 22:57 del 13-12-13
Questa mattina ho assistito ad una scena in un esercizio commerciale nella zona universitaria:
Cerco di essere più circostanziale possibile:
Ora di pranzo, entrano nel locale 3 uomini dall'età apparente di 20, 30, 40 anni. Tutti vestiti piùttosto bene, orologio scintillante, catenine, braccialetti, giacca di pelle. In particolare il più giovane sembrava avesse tutto nuovo appena lavato e stirato. Ad occhi più "aperti" o semplicemente più "tolleranti" non avrebbe fatto molta differenza notare che i tre uomini in questione erano tutti di etnia mediorentale, anche se dall'altezza avrei anche optato per nord-ovest africana, e se è vero che la pelle non dovrebbe porre differenze la lingua parlata non era sicuramente Italiano, Inglese, Francese, Tedesco o Russo bensì qualcosa tra il Turco e l'Arabo. Bhè sicuramente non ci sarebbe molto da eccepire se i tre in questione entrano piuttosto spavaldi, dando pacche rassicuranti al più giovane e accennando sorrisetti insistenti con le esercenti, che sistematicamente evitavano di incrociare gli sguardi. In particolar modo, mentre chiacchieravo con un amico incontrato qualche minuto prima, osservavo come il più anziano continuasse stranamente a rassicurare il più giovane porgendogli un cappuccino appena fatto e dicendogli in un Italiano ostentato come per volersi far sentire: "vedi questo? E' tutto tutto tuo. Bevi è buono". Fin qui avrei avuto piacere nel pensare che magari il giovane ragazzo fosse un parente appena arrivato da chissà dove e che i 2 più anziani fossero semplicemente in festa per questo. La vera stranezza è che in quei 10 minuti di "osservazione" non ho potuto fare a meno di veder sostare sull'uscio dell'esercizio commerciale 6 venditori ambulanti, questa volta di etnia diversa ma tutti della zona centro africana o comunque con pelle più scura e tratti somatici diversi. Ho scritto sostare sull'uscio perchè tutti, nell'entrare si accorgevano dei 3 uomini nel locale, si fermavano e facevano dietro front non prima di aver salutato il più anziano dei tre e aver ricevuto, chi un cenno, chi un saluto chi addirittura dei baci volanti seguiti da uno scherzoso gesto del dito medio. Li la mia curiosità s'è infittita al punto di iniziare ad annuire senza capire cosa il mio interlocutore mi stesse dicendo. Così rimanendo sempre con un occhio sui tre che avevano finito di bere le loro bevande, esorto il mio amico a riprendere le nostre cose per ritornare alle nostre faccende. Arrivato alla cassa per pagare le mie consumazioni vedo una scena che avrei preferito evitare: i tre chiamano fuori dal banco una dei prorprietari e ponendovisi dinanzi a ventaglio iniziano a parlarle. L'unica cosa che ho potuto notare è stata l'espressione di quella ragazza che da seria si faceva evidentemente preoccupata con un accenno di occhi lucidi subito dopo l'uscita dei tre soggetti presi fin ora in osservazione. Inutile dire che la ragazza a malapena riusciva a rimanere focalizzata nel salutare gli altri clienti che nel frattempo uscivano ringraziando.

Certo, a volte sarebbe bello andare in giro con i Google Glass in registrazione continua, così solo per mettere a confronto le scene, le situazioni che una persona può trovarsi davanti giornalmente. Ad esempio come qualche volta che mi capita di vedere 2 uomini sui 30-40, questa volta Italiani, che scendono sempre dalla stessa stationwagon scura, sempre davanti la casa dello studente in via Villafranca e lasciando lo stereo ad un volume così alto da sentirsi quasi fin dentro la hall dello stabile, rimangono fuori dalla macchina fermi sul marciapiede per una ventina di minuti. Indisturbati nonostante la macchina spesso venga posizionata proprio davanti il fruttivendolo li presente.


Forse ho visto troppi polizieschi, o forse sono una delle tante persone ottuse che giudicano per stereotipi non proprio nobili. Però mi reputo abbastanza "vecchio" da capire quando un comportamento, almeno nell'apparenza, possa sembrare fuori luogo, sciocco, a volte anche maleducato e in altri casi fuori da ogni ragionevole "risparmio energetico" in un periodo di crisi come questo.

Cosa centra con i vetri delle auto rotte? Forse nulla, me lo auguro per quella ragazza "dell'esercizio commerciale" e per gli studenti, sopratutto i più giovani che magari stanno vivendo la loro prima esperienza fuori casa, ma sicuramente c'è da pensare che le forze dell'ordine non basteranno mai se una cittadinanza non prende coscienza e conoscenza, fin giù ai livelli più bassi, di cosa sono i diritti e i doveri di ogni cittadino Italiano, iniziando dall'osservare e interpretare con attento ragionamento, e moderando le conclusioni, su ogni cosa che interessi, non solo la sfera delle cose proprie ma anche delle cose di "tutti" anche se apperentemente non ci interessano.

Ci sono regole non scritte del buonsenso che sono andate perse a causa della tolleranza o forse l'indifferenza verso atteggiamenti sbagliati, stravaganti, offensivi verso specifiche fasce sociali o semplicemente impropri nei contesti. Sarebbe il caso di iniziare a dare il buon esempio (se ne siamo in grado) anche nelle piccole cose, perchè il risultato delle macchine vandalizzate deriva dal semplice ragionamento del vandalo che fa pensando che: in fin dei conti anche se lo vedono, nessuno si prenderà briga di fermarlo, denunciarlo e semplicemente riconoscerlo se non è direttamente implicato nel possesso di quella cosa che sta per vandalizzare. Infondo si chiudono gli occhi su cose ben più grandi, chiunque voglia commettere un crimine di questi tempi si deve preoccupare più di non subirlo accidentalmente da altri piùttosto che esser scoperti e PUNITI per ciò che si sta per fare.

Non ci sono più i giovani che salutavano con SINCERO rispetto e riverenza i più anziani, così come non ci sono più anziani che con le loro azioni o semplicemente quel vecchio modo di comunicare meritavano rispetto e attenzione

Citando le parole di un anziano che combattè nella seconda guerra mondiale: "forse è vero che il popolo Italiano ha bisogno di una guerra ogni 100 anni per rimettere le cose in ordine con gli esempi di chi in quei momenti ha reagito d'esempio e a favore della vita altrui"

Concludo dicendo che ora come ora non basterebbero 10 guerre mondiali ma forse un gesto d'esempio al giorno, da ognuno di noi, si.

Salvatore :: Alle ore 13:24 del 14-12-13

Grazie "CavaliereCeleste" per aver condiviso con noi le tue considerazioni. Dovremmo davvero partire dal buon esempio individuale e abbandonare il malinteso individualismo che ci fà passare oltre ogni volta che vediamo un comportamento maleducato, scorretto, illegale o criminale.

È vero, c'è troppo individualismo, sono saltati le reti di socialità che un tempo agivano da baluardo alla maleducazione e ai comportamenti scorretti persino in quei posti dove la legalità non era sentita come un valore cogente. Oggi amiamo tutti farci i craxi nostri, e la risposta tipica quando uno si azzarda a far notare qualcosa a qualcuno è: non sono craxi tuoi!

C'è da dire che, purtroppo, siamo abbandonati dalle istituzioni, e a volte farsi i craxi propri diventa un metodo di sopravvivenza! Avete mai provato a chiamare soccorso (polizia, vigili del fuoco, ambulanza) in un paese civile? Vi stendono i tappeti rossi, vi ringraziano, vi chiedono informazioni, si scusano se l'ambulanza dopo 30 secondi non è ancora arrivata, vi esortano ad avere coraggio, vi richiamano per sapere com’è andata, poi vi richiamano per sapere se avete gradito il servizio e vi chiedono cosa possono fare per migliorare... Chiunque abbia mani chiamatio i nostri 112, 113, 115, 118 etc. etc., penso che ha da racconatre esperienze ben meno edificanti.

Per ovviare alla scomparsa nelle città moderne delle naturali reti sociali tipiche dei villaggi del mondo antico, in molte comunità anglosassoni (e non solo) si è tentato la re-introduzione "artificiale" di tali reti, facendo un vero e proprio sforzo organizzativo. Il primo tentativo è stato fatto negli Stati Uniti col cosidetto Neighborhood Watch. L'esperienza ha avuto successo e si è allargata a macchia d’olio in molti paesi in giro per il mondo.

Ricordo qui il nostro (cioè di questo sito internet) tentativo di introdurre qui a Latina il Neighborhood Wacth e il tremendo muro di diffidenza su chi ci siamo infranti. Diffidenza dei nostri concittadini, badate bene! Concittadini che hanno preferito il rischio di una città in mano alla criminalità pur di continuare indisturbati a farsi i craxi loro. E ci sono riusciti benissimo, col solito collaudatissimo metodo di sempre: denigrando, criticando, delegittimando e “boffizzando” (ante litteram) chi stava lavorando al progetto. Alle istituzioni non ci siamo mai arrivati ma, conoscendo i nostri polli, ne avremmo viste e sentite di belle!

Nel nord Italia, forse perchè leggermente più evoluti di  noi, sono riusciti faticosamanet a fare partire il progetto. Lo hanno chiamato “Controllo del Vicinato”; hanno aderito alcuni Comuni guidati da giunte lungimiranti (almeno su questo argomento) e stanno crescendo piano piano.

E Latina? È in mano ai criminali! Alcuni vagano di notte per le strade spaccando i vetri delle macchine, altri (molto più pericolisi) frequentano i palazzi.

Salvatore


:: Alle ore 15:46 del 14-12-13

Caro Salvatore, se posso, preferirei "Cavaliere del cielo"come traduzione, ma SkyKnight magari è più rocckettaro stile Pink Floyd come piace a me.

Non conoscevo direttamente l'idea del NW ma posso dirti che nei primi anni '90 ho avuto la fortuno di abitare in un parco dove c'erano 2 famiglie Italiane e 3 Americane. Ed in effetti la loro abitudine allo stare attenti alle necessità degli altri senza sconfinare in intrusioni di privacy era un'arte che noi Italiani potevamo solo ammirare. E devo dire che non era questione di livello culturale visto che i capi famiglia avevano dei livelli culturali equiparabili alla nostra vecchia 5à elementare e 3à media (si sa gli anglosassoni in fatto di istruzione sono molto molto molto arretrati). Questo conferma che la storia e la cultura di un popolo è qualcosa che influenza molte generazioni prima che essa stessa cambi.

Penso che in Italia il problema derivi da 2 situazioni: una nazionale e una geografica.

La questione geografica è molto semplice: a Nord la vita è stata sempre dura, durante l'inverno basta il clima a mettere in crisi intere famiglie ecco perchè un po' per necessità un po' per convenienza si DEVE fare affidamento alle forze collettive di un intera comunità per resistere ai problemi. Problemi così grossi che per forza di cose non investono una sola famiglia ma più di una. Mentre a sud, è tutto un po' più individualistico, se la casa è fatta male crolla solo la tua casa, se ti si rompe la macchina per andare al lavoro agli altri non interessa perchè hanno la loro, se i ladri vengono in casa gli altri fanno in tempo a sbarrare le finestre, così come se il pizzo alla mafia non lo paghi i picciotti solo da te vengono. Per il resto è sempre bel tempo, l'erba cresce ed il cavallo è grasso e sano.

La questione nazionale invece riguarda gli ultimi tempi (20-30 anni): l'OPINIONE PUBBLICA non esiste più. Oggi ogniuno si è chiuso nella sua piccola realtà, legge i quotidiani che scrivono solo quello che uno vuole leggere, guarda i canali televisivi che esprimono quello che uno vuole sentire e SOPRATTUTTO (i giovani) passa gran parte del suo tempo sull'unico socialnetwork che ti tiene in contatto solo ed esclusivamente sempre con le stesse persone/idee/questioni.

Quei pochi che reggono ancora il baluardo dell'opinione pubblica sono pochi, si possono contare nella loro penìa anche attraverso questo sito. Quanti sono iscritti? quanti si sono loggati negli ultimi 3 mesi? quanti hanno partecipato attivamente nelle discussioni? E quanti ancora sanno che sono state vandalizzate le macchine a pochi passi da casa loro? Oggi parlando con diverse persone in Q5 molte erano a conoscenza di un sito di quartiere ma nessuno sapeva delle macchine vandalizzate. Eppure se chiedi nei bar della zona qualcuno lo sa.
Lo stesso problema lo si può riprodurre proporzionalmente a qualsiasi popolazione campione che si voglia.
In certi casi potrei anche capire che "c'è la crisi" quindi non si ha il tempo di informasi o farsi un idea delle cose che vanno oltre l'ambiente in cui si è concentrati 16 ore al giorno per poter portare la pagnotta a casa ed avere un tetto sulla testa. Però noto che nelle generazioni più giovani, quelle che tra 5-6 anni saranno, medici, poliziotti, avvocati, geomtri ed ingegneri, c'è ormai la dipendenza da 2 cose: FB e TV. Hanno tutti la mente chiusa e quelle poche cose nuove che propongono o fanno sono solo riflessi da gregge di pecore. Tant'è che a volte provo quasi invidia per questi ragazzi che vivono di una semplicità tale che a diverse domande riescono a rispondere soli 2 modi: "perchè mi va (o non mi va)"e "perchè voglio fare i soldi". Probabilmente a viver allo stesso modo non passerei la giornata a pensare a bollette, mutuo, salute e magari anche cose remote come una famiglia e la vecchiaia. Però questa non è la vera "Semplicità" ma il risultato di genitori e forse anche nonni che hanno smesso di comunicare sicurezza e ascoltare le necessità di apprendere dei propri figli.... necessità che finiscono in mano a persone a cui basta "organizzarsi" un po' per guidarli verso "l'oscuro ignoto".

Concludo, azzardando (di questi tempi), chiedendomi (in effetti non lo so) dove sono finiti quei "padri di famiglia" che dove li mettevi riuscivano a tirarti su un sistema solido ed efficiente, che sia un negozio, un'azienda, una caserma, un ospedale o un ufficio governativo. Forse sono troppo impegnati a difendere i loro figli da tutto questo marciume che c'è in giro o forse non ce l'hanno fatta e son caduti nel tentativo di evitare che i loro stessi figli siano assorbiti e trasformati da i tempi cambiati in peggio.

E' un epidemia, un virus che ha trovato terreno fertile in una popolazione adatta a farlo attecchire crescere e mutare. Occorre trovare la medicina giusta, se pur amara, per salvare quel che si può.


Salvatore :: Alle ore 16:57 del 14-12-13

Giuro che avevo scritto "cavaliere del cielo", poi mi era sembrata troppo letterale come traduzione e l'ho cambiata in "cavaliere azzurro". Comunque sei SkyKnight alla rocchettara e basta!

Intersante l'analisi sociologico/climatica per spiegare le differenze tra nord e sud Italia.

Per quanto riguarda le nuove generazioni è da un po' che mi chiedo quanto ci metteranno a rendersi conto del "pacco" che gli abbiamo rifilato: un ambiente inquinato, risorse saccheggiate, istituzioni che non le distingui da una associazione a delinquere...

Altra cosa che mi chiedo da un po' di anni: quando se ne accorgeranno (perché prima o poi se ne accorgeranno!)  cosa succederà?

Salvatore


:: Alle ore 18:14 del 14-12-13

Cosa succederà? Quello che sta già accadendo: emigrazione di massa, solo che rispetto al secolo scorso chi emigra è l'Elite dei giovani, quelli laureati capaci di cambiare il loro piccolo mondo. Non ti nascondo che io sto prendendo una seconda laurea dopo anche un master proprio per andare nell'ultima parte del pianeta dove non c'è inquinamento come qui. L'Australia.... per citare il mio discorso del "clima", in Australia non c'è molto inquinamento perchè sono impegnati a non farsi ammazzare dalle 5000 specie di animali velenosi che girano da quelle parti. Ma per il resto è tutto un altro pianeta. Ti basti pensare che anche nella cittadina più piccola, come in quella più grande, ci sono parchi/giardi comunali dove sono istallati barbeque "comunali" gratuiti con luce e gas GRATUITO. Della serie che uno va all'alimentari compra un paio di salsicce e se le mangia nella pausa pranzo con i colleghi ;)

Prova solo a pensare se un comune qualsiasi in Italia mettesse a disposizione 6 mattoni di cemento come "panchine" in un giardinetto comunale.... probabilmente verrebbero rubate, ritrovate, riciclate per costruire una teatro o sala multimediale comunale sugli stessi giardini comunali, che a sua volta non verrebbe mai utilizzata per irregolarità di costruzione o appalto irregolare, ristrutturata diverse volte dagli "amici" nel giro di 20 anni ma ovviamente mai utilizzata se non durante le conferenze di inaugurazione, dopo altri 20 anni demolita ed in fine usate le macerie per tappare qualche voraggine stradale e rase al suolo le fondamenta per creare qualche parcheggio multipiano, costruito male e logicamente mai utilizzato.

E tutto questo da 6 mattoni di cemento...  ho molta fantasia? Bhè sono un Italiano mica un Australiano che lascia tutto così come glie l'ha fatto trovare madre natura o un amministrazione comunale attenta e rispettosa a misura d'uomo.

 

..... e intanto le giovani menti Italiane vanno via dall'ex Bel Paese, aumentano gli extracomunitari e magari anche gli extracomunitari che si erano ben integrati vanno via in altri paesi.... così alla fine l'Italia sarà una terra di nessuno mal vissuta da quei... TANTI che non sono riusciti a saltare sopra qualche treno e devono fare i conti con le diverse culture o sub-culture che a rotazione nel governare, raderanno al suolo, chiese, templi, moschee, palazzi storici e quant'altro possa ricordare concretamente all'Umanità che l'Italia è stato l'origine di tutto (o quasi....  vedi la Grecia antica). Poi chissà magari il super vulcano di campi flegrei esploderà a discapito di quelli che pensano che l'unico pericolo li sia il piccolo Vesuvio.... e nel raggio di 3-400km da Napoli ci sarà solo cenere e rovine. E se la storia non m'inganna solo da un disastro totale l'Italia finirà con il ricostruirsi. Chissà come....

ahahahah.... ridiamoci su e pensiamo a cose più serie e concrete... magari invece di stare qua a scrivere assurdità ( penso a quel che scrivo io) si può uscire fuori a prendere un po' d'aria e a guardarsi intorno per FARE QUALCOSA di UTILE... a se stessi e magari anche agli altri.


Freddy :: Alle ore 18:22 del 14-12-13

Entro in punta di piedi in questa interessante discussione semplicemente per condividere alcune affermazioni e provare ad esprimere il mio pensiero, leggermente diverso, su altre.

Condivido l'analisi sociologico/climatica del "cavaliere del cielo" (che tra l'altro spero di poter conoscere di persona prima possibile), e tante altre affermazioni dei suoi ultimi post, mentre ho qualche dubbio sulla questione dei social network quali mezzi di "rincoglionimento" generale (scusate il francesismo).

Mi riferisco all'idea che i classici mezzi di informazione, soprattutto così come erano presenti una volta, un solo canale RAI (o max due) per radio e TV, pochi quotidiani, potessero essere garanti di una "opinione pubblica"...

ammesso che sia così,  di quale opinione pubblica stiamo parlando? che Giulio Andreotti era una persona buona e onesta e che tutte le mattine prima di andare a lavoro passava in chiesa?....oppure che i Cowboys erano i buoni e gli indiani i cattivi?...

ne eravamo tutti (o quasi) convinti 30-40 anni fa, io per primo.

MA allora cosa ci ha "rimbambito" di più,  la TV o i Social Network?

E' vero, la frammentazione delle informazioni per certi versi può creare anch'essa problemi, difficile far passare concetti importanti se poi il programma più visto viaggia tra il 4 e il 15 %...

ma la domanda è:

è compito della TV, o della RADIO, o dei GIORNALI, fare opinione, o meglio, cultura???

oppure tale obiettivo dovrebbe essere ancora riservato alla scuola, alla famiglia, alla lettura di un libro?

I social network, a mio parere, sono semplicemente un mezzo di comunicazione, se fanno bene o male dipende solamente dall'uso che se ne fa.

I ragazzi vanno aiutati, questo è verissimo, altrimenti passano ora a scambiarsi frasi del tipo:  "ohhhh", "ma che sta a dì", "figoooooo", oppure a cliccare sul tasto "mi piace" anche quando hai appena comunicato che ti è morto il gatto!

Ma come tutte le cose, proviamo a pensare alla primavera Araba e quanto questa sia legata ai social network...tanto per fare un esempio.

In altri termini, ed anche per rientrare un pò nel tema di questa discussione, perchè non prendiamo in considerazione le grandi potenzialità di questi nuovi mezzi, (che in pochi attimi possono raggiungere migliaia di persone su questioni anche di carattere locale) se venissero usati anche per denunciare gli episodi raccontati nei post precedenti!?...

Più di 8 anni fa ho immaginato di realizzare questo sito, proprio perché sentivo forte la necessità di condividere le mie opinioni con altre persone su questioni locali, provare cioè a colmare quel vuoto legato alla mancanza di luoghi d'incontro nei quartieri (piazze, giardini etc. etc.) attraverso una piazza virtuale dove la gente potesse incontrarsi e conoscersi, prima virtualmente, poi fisicamente (come è avvenuto a molti di noi).

Ma nonostante le centinaia di persone che negli anni si sono registrate e lo hanno usato con post e commenti, più le tante che lo hanno sempre e solo letto, la velocità e la ramificazione con la quale i social network possono raggiungere in pochi attimi migliaia di persone, non è paragonabile.

E allora, piuttosto che rinunciare all'uso dei nuovi mezzi, sarebbe meglio, secondo me, conoscerli, usarli, integrarli ai mezzi attuali ed eventualmente indirizzarli (con l'esempio) verso obiettivi più importanti, sociali, comunitari, senza per questo privarli della attrattiva leggerezza e della natura per la quale sono nati.

Freddy (ferdinando Cedrone)

p.s. il mio post, ovviamente, faceva riferimento al precedente di SkyKnight, non all'ultimo, che invece condivido totalmente

 

 


:: Alle ore 23:31 del 14-12-13

Freddy a me piace il tuo sito, non ti nascondo che ne feci uno simile dove abitavo prima ma per mancanza di tempo lo "traslai" su FB come gruppo. Il fatto è che purtroppo le nuove generazioni non vengono dalla stessa strada che abbiamo fatto noi per crescere a maturare. Le nuove generazioni non vanno a "rovistare" nella grande marea di notizie frammentate: prendono quella che gli piace di più, la più sensazionalistica e la usano come baluardo del momento. Non vorrei alzare troppi polveroni, ma dando uno sguardo generalizzato a tutte le proteste messe in atto negli ultimi tempi si assiste a cortei che a distanza di 200km chiedono cose contrapposte. Sintomo non solo di una NON organizzazione ma anche del fatto che la gente si attacca a solo a quel che conosce, non perchè quel che non conosce gli fa paura ma perchè quel che non conosce lo ignora totalmente.

Questo sito ha tutte le ragioni per esistere ed esser preso come punto di riferimento per il semplice motivo che quello che tratta lo si può andare a constatare di persona. Il suo obbiettivo è perfettamente raggiunto, il problema è che purtroppo la popolazione coinvolta è esigua rispetto al potenziale. Ora non sto a dire che dovrebbero partecipare 3000 persone alle discussioni perchè sarebbe impossibile leggere tutti i post però è brutto veder giovani che ormai hanno internet in mano, anche quando portano a spasso il cane per il loro quartiere, che continuano a cliccare su "mi piace" sotto la foto del gatto spiaccicato sull'asfalto quando in realtà potrebbero con un click vedere quanti amici, che in quel momento sono a spasso con il loro cane e sono nelle vicinanze, e magari riunirsi dal vivo per discutere della pericolosità delle strade del loro quartiere sia per i gatti che magari anche per loro stessi.
Non chiedo di certo che usino il loro cellulare per andarsi a vedere il bilancio del comune o se ci sono delle borse di studio o quant'altro a loro favore.

Il fatto che 30 anni fa si credeva all'unica notizia che c'era è vero, come è vero che proprio per questo si andava a cercare altro da sapere o cmq si cercava di fare un ragionamento retroattivo per capire quanto fosse reale quello che si proponeva sui canali nazionali.

E' verissimo anche il fatto che la famiglia deve essere il primo luogo in assoluto dove insegnare ai ragazzi come si ragiona: penso a quelle famiglie che non hanno la TV accesa in cucina o dove si pranza (o più spesso dove si cena) e affrontano il pasto con una buona dose di comunicazione verbale tra genitori e figli.
Così come è vero che a scuola si è passati da un eccesso all'altro: prima si davan ceffoni al figlio che prendeva insufficente durante il colloquio con i prof. Ora si cercan di dare i ceffoni ai professori. Con il risultato che sempre meno persone che valgono veramente intraprendono la carriera di insegnanti lasciando il posto a persone mediocri che danno un istruzione mediocre e che dicono sempre si al genitore. Anche li sono dell'idea che quando lo studente ha un problema bisogna saperlo affrontare in modo educativo e adattativo alle necessità del ragazzo ma con fermezza. Quanti genitori collaborano ancora con gli insegnanti chiedendo agli insegnati di dare un occhio di riguardo in più all'alunno magari interrogandolo di più o assegnandogli compiti extra ma con difficoltà graduate e allo stesso tempo seguendo, anche se per breve tempo, il proprio figlio a casa combattendo a volte una dura battaglia contro la famosa "accidia" dello studente somarello?

Oggi mentre camminavo per il corso ho visto una famiglia composta da genitori e 2 figli tra i 6 e i 12 anni. Mentre i genitori trascinavano per la mano la bambina, guardavano gli smartphp"../../uploads/smil3dbd4d99c6eaa.gif" border="0" alt="" />

La teconologia è bella, la possibilità di scambiare grandi quantità di informazioni con tutti istantaneamente è una benedizione, la superficialità e la compulsività nel vivere questi progressi della razza umana è una dannazione che rischiamo di portarci dietro per tante generazioni a venire. Infondo apparteniamo anche noi al regno "animalia" continueremo a riprodurci con o senza un buon retaggio storico e/o culturale.


Freddy :: Alle ore 12:31 del 15-12-13

Poche volte ho letto su questo sito tante così completamente condivisibili come in questo caso.

Caro SkyKnight, mi dispiace solamente averti conosciuto (anche se virtualmente) forse troppo tardi, se è vero che hai intenzione di andare via dall'Italia (sempre se ho capito bene).

Davvero condivido tantissime tue affermazioni, che meritano però una piccola precisazione.

Sono assolutamente convinto anch'io del potere distruttivo dei social network, soprattutto se lasciati in mano ai più giovani senza alcun indirizzo, senza una finalità che sia, per lo meno, anche sociale ed educativa.

Proprio per questo, ad esempio, ho organizzato recentemente un corso sul social network Facebook, dedicato ai soci di RinascitaCivile, altra associazione nata dai fondatori di questo portale.

Il problema, spesso, consiste proprio nell'incapacità di noi "vecchiarelli" nel non sapersi adeguare velocemente alle nuove tecnologie...

Io stesso, ad esempio, faccio molta fatica ad entrare nella "mentalità" di Facebook, ma sento forte il "dovere" di farlo, apprenderne più rapidamente possibile caratteristiche e potenzialità.

Solo così potrò, spero, insegnare ai miei figli che "l'arma" messa a loro disposizione da Zuckerberg, non serve solo a dire "mi piace"  al gatto morto del vicino di casa, piuttosto a comunicare (con la C maiuscola) questioni di ogni genere, alcune delle quali, almeno, con finalità etiche, sociali e perchè no, culturali.

Quindi, penso (e spero tu sia d'accordo con me) sia più giusto provare ad entrare in questi sistemi ed imparare ad usarli, piuttosto che evitarli.

E, sempre per rientrare nel tema del post, sono altrattanto convinto che, se utilizzati in un certo modo, potrebbero davvero costituire un valore aggiunto anche in termini di sicurezza.

Per il resto, come già detto, sono assolutamente d'accordo con te.

freddy

 


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