Tralasciamo completamente la pietà umana che evidentemente quelle “mele marce” (come sono state definiti i poliziotti manifestanti) non hanno; nel loro gesto c’è di più, c’è disprezzo per la vita umana, c’è marciume morale, c’è un indescrivibile insurrezione contro la civiltà e le istituzioni. Nessuno nega il diritto di manifestare, ma qui è diverso; questi signori hanno portato la loro assurda manifestazione (cosa rivendicano? In diritto di pestare impunemente la gente? Il diritto di uccidere chi gli pare?) proprio sotto la finestra della vittima, la madre del ragazzo ucciso. È come se un branco di pedofili andasse a fare un sit-in di protesta davanti ad una scuola delle loro vittime. Chi ha dato l’autorizzazione per una simile raccapricciante messinscena? Questo paese ha davvero smarrito la bussola se dopo un simile episodio alle “mele marce” è ancora consentito di vestire la divisa che hanno irrimediabilmente infangato.

E non mi si venga a dire che i poveretti stavano sfogando la frustrazionene per il mancato riconoscimento del loro lavoro e dei loro sacrifici! Andassero a manifestare davanti al Parlamanto! Essi stavano in realtà sbeffeggiando e intimidendo una donna già duramante provata, una donna alla quale hanno ammazzato un figlio, una donna che ha pagato lo stipendio a chi le ha ammazzato il figlio, e che adesso lo sta pagando a chi va a minacciarla sotto la finestra.

Ci si potrebbe aspettare una simile infamia da un plotone delle SS o della polizia di Pinocet, non certo da agenti della Polizia di Stato della Repubblica Italiana.

Salvatore