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Grazie al comitato Metro Bugia è stata trovata la via d’uscita dal disastro che Latina ha ereditato dalla giunta Zaccheo.

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Ormai anche i muri sanno che lo scellerato progetto di “metropolitana leggera” voluto da Zaccheo è una vera e propria condanna per Latina.

Ma come uscirne? Come uscire da questa vera e propria trappola dove la decaduta Giunta ha cacciato l’intera collettività latinense?

Il Commissario Nardone appena insediatosi non ci deve aver messo molto a rendersi conto dell’inutilità e della dannosità del progetto,  specie a causa del contratto capestro tutto sbilanciato a favore della società Metrolatina.  Così l’estate scorsa si è trovato davanti al dilemma di dover scegliere tra due soluzioni, entrambe dolorosissime per la città di Latina e per i suoi cittadini: (1) bloccare il progetto ed esporre il Comune di Latina (cioè noi cittadini!) al rischio di dover pagare salatissime penali alla società Metrolatina, o (2) dare il via all’esecuzione del progetto consegnando la città a 30 anni di dissesto finanziario.

Tra queste due soluzioni in cui la città e i cittadini avrebbero comunque avuto il ruolo dei perdenti, il Commissario ha preso la decisione per lui più semplice: mandare avanti un progetto che era stato voluto e approvato da altri.

La via d'uscita è stata trovata grazie all’impegno e alla tenacia del comitato Metro Bugia. Una via d'uscita che permetterà al Commissario Nardone di bloccare per sempre  l’inizio dei lavori di questa che è stata recentemente definita "Metrofollia" e di non versare nemmeno un euro di penale.

In estrema sintesi ecco quello che ha spiegato ieri il Comitato Metro Bugia nel corso di una conferenza stampa:

  1. Metrolatina si è aggiudicata un bando dal Comune di Latina.
  2. Questo bando, una volta aggiudicato, per legge non è più modificabile, neanche a favore della Pubblica Amministrazione.
  3. Il bando è stato ripetutamente modificato, tanto da cambiarne drasticamente i termini (già sproporzionatamente sbilanciati verso Metrolatina) aumentando i ricavi e azzerando il rischio d’impresa di Metrolatina.
  4. Questi cambiamenti in corso d’opera, come sancito dalla Legge e da numerose sentenze, rendono l’atto NULLO. Cioè il famigerato contratto capestro che rischia di svenarci per i prossimi 30 anni è nullo, cioè è come se non fosse mai esistito, quindi non ci sono penali da pagare.

Il Comitato Metro Bugia ha già chiesto un incontro al Commissario Nardone, al quale non resterà che prendere atto dello stato dei fatti ed, esplicando la sua facoltà di autotutela della PA, dichiarare Nullo tutto il procedimento senza dover sborsare un solo centesimo dei nostri soldi.

Salvatore Antoci








Inviato da Salvatore il 6/10/2010 10:22:58 (950 letture) :: Pagina stampabile
Salvatore :: Alle ore 10:50 del 06-10-10

Ecco la presentazione Power Point di ieri con cui il comitato Metro Bugia  offre al Commissario Nardone e a  noi tutti cittadini di Latina la via d’uscita.

Allegato: conferenza_5-10-2010.ppt

Salvatore


massimo74 :: Alle ore 11:27 del 06-10-10

Sarà bene precisare che  il comitato ha creduto di rilevare nell’iter procedurale dalle origini ad oggi delle, a nostro avviso, piuttosto gravi anomalie. Sempre secondo noi, ciò richiederebbe una attenta e accurata analisi per appurare se tali incongruenze possano rientrare nella casistica degli atti affetti da nullità. Di ciò ne abbiamo dato ampia esposizione nella conferenza; a nostro avviso le possibilità sono concrete.

Detto questo, l’atto amministrativo relativo al bando non è, e non può ancora essere, ritenuto nullo. O meglio, teoricamente è nullo, ma praticamente è valido a tutti gli effetti. Per tale evenienza sarà necessaria una “declaratoria” di nullità da parte di chi di dovere, nel caso specifico, da parte del commissario.

Aspettiamo quindi che il commissario ci voglia ricevere al più presto e/o voglia verificare la correttezza della nostra ricostruzione e dei nostri passaggi, in particolare dei vari cambiamenti avvenuti nel tempo.

Inoltre è bene sottolineare che il presente documento è valido meramente a titolo di presentazione e pertanto necessità per una corretta interpretazione dello stesso di una apposita illustrazione.

 




Salvatore :: Alle ore 13:17 del 06-10-10

http://www.parvapolis.it/page.php


Salvatore :: Alle ore 13:34 del 06-10-10

Da "il Territorio" del 6 ottobre 2010, pag. 2 di Maurizio Bernardi

 

IL COMITATOMETROBUGIAAVREBBE TROVATO DEI VIZI ROCEDURALI NEL CONTRATTO

«La metro potrebbe essere fermata»

Chiesto un incontro a Nardone per illustrare i nodi del bando di gara che potrebbe essere nullo

 

Una terza via c’è. Questo il messaggio che il comitato Metro Bugia ha inviato al commissario prefettizio Guido Nardone attraverso una conferenza stampa nella quale s’è fatto il punto della situazione. Ad oggi, per dichiarazione dello stesso Nardone, sembrava esistere solo un bivio: da una parte la realizzazione dell’opera, con la concreta possibilità di condannare la città (e dunque noi stessi e i nostri figli) a dover pagare in futuro la gestione della metro di tasca propria; dall’altra la rinuncia all’opera con la certezza di dover pagare penali milionarie alla società privata Metrolatina con la quale il comune aveva sottoscritto un contratto per la realizzazione e gestione. «A nostro avviso c’è una terza via», dice Massimo De Simone, da sempre motore del comitato. «Abbiamo incaricato un pool di esperti i quali hanno scoperto qualcosa che potrebbe portare all’annullamento del contratto. Si tratta di alcune modifiche al bando di gara fatte in corsa, quando in realtà il bando stesso non era più modificabile pena appunto la nullità dell’atto. Non vogliamo entrare in dettagli tecnici che siamo comunque pronti ad illustrare al commissario Nardone non appena riterrà di volerci accogliere».

Insomma vizi procedurali, errori che oggi potrebbero suonare come ancora di salvezza. Ed oggi occorre accelerare i tempi perché, come spiega Daniela Moscarino, esponente dell’Udc, «ormai stanno per essere emessi atti ufficiali di avvio dei lavori dai quali sarà impossibile recedere. Bisognerà pagare le prime fatture, mettere in piedi una procedura esecutiva del progetto che farà sprofondare Latina verso un futuro di incertezza e di paura. La nostra città rischia di avere un’opera inutile, pericolosa e per di più a spese della collettività per chissà quanti anni a venire. Noi, per questioni di correttezza, prima ancora di questa conferenza stampa, abbiamo avvertito la segreteria del commissario ed ora speriamo di poter essere ricevuti quanto prima». Chiediamo: in voi oggi è maggiore la preoccupazione o la soddisfazione di poter dire che avevate ragione quando anni fa fuori dal coro di consensi avevate lanciato l’allarme? «Sicuramente la preoccupazione», afferma convinto Massimo De Simone. «E’ come andare a 100 all’ora verso un muro di cemento senza poter fare niente, neanche provare a sterzare. Noi invece la sterzata la vogliamo dare e poi tornare alle nostre attività quotidiane. Il comitato è nato per combattere un progetto nato male e cresciuto peggio e quando avremo raggiunto l’obiettivo di bloccarlo usciremo di scena soddisfatti e silenziosi».


Baol :: Alle ore 15:20 del 06-10-10

Per leggere l'articolo di Latina Oggi sull'argomento, che titola "soluzione antimetro"

http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b19fc4db0befcc/pag06latina.pdf

Allegato: pag06latina.pdf

Freddy :: Alle ore 22:06 del 06-10-10

Ed ecco il bell'articolo de "La Provincia" di ieri:

Allegato: LT0610-aLT_09-9.pdf


Salvatore :: Alle ore 09:16 del 07-10-10

Potete leggere una interessantissima inchiesta sulla "metro" a pag. 6 del numero 203 de "Il Caffè". 

Complimenti alla testata giornalistica che fa del vero giornalismo investigativo... mentre tanti altri si limitano a pubblicare i comunicati stampa, preferibilmente quelli che provengono dai politici.

 http://www.ilcaffe.tv/pdf/latina203/pageflip.html


Salvatore :: Alle ore 11:00 del 09-07-11

Finalmente un briciolo di buon senso sembra fare capolino al palazzo. Per rimediare al disastro della metro (disastro apparecchiato dalla precedente giunta di centrodestra con l'ebete consenso del centrosinistra!) si cerca una strategia di uscita il più indolore possibile. e finalmente vengono prese in considerazione gli studi fatti dal Comitato Metrobugia.

Che dire: meglio tardi che mai!

Allegato: pag02latina_6_luglio_2011.pdf

Allegato: pag04latina_7_luglio_2011.pdf

Allegato: pag03latina_8_luglio_2011.pdf

Bisogna però prendere atto che ancora oggi nessuno parla di voler fare pagare di persona i giulivi figuri che hanno combinato questo disastro! Sarà forse perchè molti dei responsabili del disastro poggiano i loro deretani sulle poltrone del Consigliuo Comunale, della Giunta e di altri importanti uffici del Comune?

Salvatore


Salvatore :: Alle ore 18:12 del 14-07-11

Partecipate e spa un disastro annunciato 

SISTEMA “UrbaniAcquaLatinAmbiente”: è il risultato del laboratorio politico del centrodestra. Un complesso di avventurose iniziative messo in piedi dalle giunte del territorio pontino negli ultimi 15/20 anni, che hanno determinato l'impoverimento complessivo delle risorse economiche e ambientali della provincia, abbassamento dei servizi alle persone, aumento della tassazione sui cittadini, indebitamento generalizzato, chiusura di decine di aziende, precarizzazione diffusa del mercato del lavoro e altre simili sventure. Insomma, se consideriamo tutte le “imprese” messe in piedi dal centrodestra, abbiamo un saggio di un disastro annunciato, dal quale nessuno dell'attuale maggioranza può chiamarsi fuori.L'ultima chicca è il fallimento del piano sosta, preceduto da ben più consistenti sciagure: Acqualatina, LatinAmbiente, Terme, Intermodale, Fondazione Teatro, Porto, marina di Latina, aeroporto, Metroleggera, sito di stoccaggio nucleare. Sostenere che tutto ciò sia un accidente caduto dal cielo e girarsi dall'altra parte in nome di una generica “discontinuità” è una vera presa in giro. In realtà in provincia di Latina è stato creato un vero e proprio sistema di scatole vuote ed annunci roboanti che non hanno portato alcun vantaggio alla comunità, anzi hanno determinato un ipoteca sul futuro di tutti. La dimostrazione è che i temi vengono affrontati separatamente con le la parte privata delle varie società partecipate che alza la voce, pone condizioni e minaccia il ricorso alle penalità contrattuali, qualche volta utilizzando lo spettro dei licenziamenti, facendo divenire i lavoratori una sorta di “scudo umano”. E' questo che risulta francamente inaccettabile, che la parte pubblica – che, ricordiamolo, rappresenta la maggioranza – è sempre succube di quella privata e che il rischio di impresa è sempre scaricato sui cittadini. La vera discontinuità in tutto ciò sarebbe l'individuazione delle responsabilità che hanno determinato una condizione di sudditanza degli utenti e di soggezione delle amministrazioni, alla faccia dei criteri di efficienza, trasparenza e sovranità del popolo.

Giuseppe Pannone

http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b09fc5dc0beece/latinaoggi_2011_07_14.pdf


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