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Vittorio Feltri lancia un sondaggio sull'abolizione delle Province
Dal quotidiano "Libero"
Non immaginavo una reazione del genere nei lettori di Libero. Hanno accolto in pieno la nostra proposta di abolire le Province e durante l’ultima fine settimana ci hanno inviato migliaia di firme. Stupefacente. Già domenica abbiamo pubblicato un primo elenco di nomi, e oggi dedichiamo quattro pagine alle persone che intendono sollecitare il governo a sopprimere gli enti in questione, formidabili macchine mangiasoldi, stipendifici e poltronifici incapaci e (in parte) impossibilitati a produrre alcunché di utile. La loro sopravvivenza da oltre trentacinque anni è totalmente ingiustificata. Le Province dovevano morire nel momento stesso in cui sarebbero entrate in funzione le Regioni. Tutti i politici dell’epoca erano d’accordo. Lo ricordo alla perfezione. Si diceva. Le Regioni sono indispensabili per decentrare, lo Stato centralista non conosce i problemi locali in profondità e non è in grado di risolverli in modo soddisfacente. A qualcuno, timoroso che le nuove istituzioni avrebbero di fatto portato a un appesantimento burocratico, si rispondeva: no perché saranno cancellate contestualmente le amministrazioni provinciali. Come? Ovvio. Le competenze della Provincia verranno trasferite (...) (...) alla Regione in modo che non vi sia più disparità di regole tra enti del medesimo territorio. E si precisava: le nuove istituzioni non assumeranno dipendenti ma ingloberanno quelli delle strutture in dismissione. ..........
Ciao a tutti.
Vorrei fare una considerazione: Ma, a che cosa servono le provincie, se c'è la regione?!?!?!?!?
Qualcuno è in grado di darmi unarisposta?
Da: lollo!!
L'abolizione delle province comporterebbe per lo Stato un risparmio di 10,6 miliardi di euro.
RIPETO, QUASI 11 MILIARDI DI EURO................
E’ quanto emerge dal Rapporto Italia 2008 dell’Eurispes il quale mette in evidenza che nel solo 2006 la spesa complessiva delle Province italiane è stata pari a 13 miliardi di euro, contro gli 11 ed i 2 miliardi di euro, rispettivamente, di flussi finanziari in entrata e di indebitamento. Di questi 13 miliardi di euro, il 18,3% sono costituiti da spese sostenute per i redditi da lavoro dipendente, contro il 28,4% dei consumi intermedi, il 22,3% di investimenti fissi lordi ed il 31% di tutte le altre voci di spesa.
Nell’ipotesi in cui il personale delle Province (pari a 62.778 tra dirigenti e impiegati secondo la Ragioneria Generale dello Stato), venisse re-impiegato in altre Amministrazioni o Istituzioni locali, l’abolizione delle Province consentirebbe, quindi, un risparmio complessivo pari a 10,6 miliardi di euro nel solo 2006, dal momento che verrebbero meno tutte le altre voci di spesa attuali.
Sarà molto difficle che ciò avvenga sia perchè diminuirebbero le poltrone "di prestigio" sia anche perchè si ridurrebbero di molto le poltrone locali da mettere a disposizione dei "trombati" le agenzie varie diventerebbero regionali e quindi non servirebbero strutture decisionali in loco.
E poi fatemi fare un pò il cattivo in campagna elettorale si parlava di abolizione delle "inutili province" poi si cominciò a cambiare l'ordine delle parole parlando di abolizione delle "province inutili" io penso che nemmeno la sibilla era in grado di tanto.
In ogni caso in tutte le strutture periferiche dello Stato non si parla più di uffici provinciali ma di uffici territoriali con ambiti ancora da definire, gli stessi per ora corrispondono ancora alle attuali province, una volta definiti gli ambiti territoriali (sicuramente in maniera di parte e politico-clientelare ma è così che funziona da sempre che ci volete fare) PER FORZA qualcosa dovrà cambiare sia per le prefetture che per le province.
Ma da noi c'è qualcuno che fa finta di non comprendere
da Il Tempo
Cusani: «Più risorse e posti per le province»
Si è svolto ieri a Roma un interessante convegno dal titolo «Progetto Roma» che ha portato intorno al tavolo del dibattito importanti relatori. Tra gli interventi, quello del presidente della Provincia, Armando Cusani. «È un dato di fatto consolidatosi nel corso degli ultimi decenni con l'evolversi delle moderne società, - ha esordito il presidente Cusani - che i grandi agglomerati urbani necessitino di regole differenti rispetto a quelle che disciplinano gli altri livelli di governo del territorio (Province e Comuni) come dimostrato, tra l'altro, anche dal processo riformatore avviato in questi anni in tutte le più moderne democrazie occidentali.
Nel caso di Roma occorre considerare l'ulteriore non trascurabile circostanza della presenza nel suo territorio della Santa Sede. Tutto questo rende indispensabile uno speciale regime normativo ed organizzativo. La nostra proposta deve essere diretta ad attribuire a Roma Capitale una serie di poteri assimilali a quelli spettanti, in linea di massima, alle regioni ordinarie, arrivando tuttavia, a determinare la configurazione di un vero e proprio nuovo ente territoriale il distretto regionale di Roma capitale, coincidente con il territorio del Comune di Roma. Verrebbe così a cadere l'utilità dell'area metropolitana mentre la Provincia di Roma verrebbe accorpata alle altre quattro Province nell'ambito della Regione Lazio. Così strutturato, l'intero progetto, permetterebbe alle altre comunità del Lazio di poter ampliare le loro potenzialità grazie ad una nuova redistribuzione delle risorse, sia di natura economica che di rappresentanza nel Consiglio regionale».
Insomma la Provincia deve rimanere e quella di Latina arriverebbe almeno fino a Pomezia-Torvajanica e i castelli Velletri & C. a chi?
Premetto che non so se davvero questa è una battaglia che valga la pena di intraprendere. Mi spiego meglio: non sarebbe meglio prima di dire le province si le province no andare a vedere quali sono le competenze proprie della provincia e se assolve egregiamente questi incarichi? con quali spese, con quali risultati, se davvero c'è sproporzione tra personale impiegato e obiettivi raggiunti? Dipende dall'organico? Dal peso elettorale? Può essere, anzi sicuramente sarà così e la cosa non mi stupirebbe visto l'andazzo italiano.
Però lancio solo un piccolo sasso: Nella scuola dove lavoro si stanno svolgendo a carico della provincia lavori di ristrutturazione e manutenzione. Questi lavori sono stati chiesti e velocemente messi in opera. I fatti di Torino sono stati successivi e non determinanti. Abolendola chi avrebbe la stessa responsabilità della manutenzione degli edifici scolastici delle scuole superiori? Delle strade provinciali? Chi agirebbe con la stessa tempestività che ho visto in questo caso? Il comune? troppo povero di risorse. La Regione? troppo vasta e lontana dalle situazioni. A chi, allora?
Forse basterebbe semplicemente snellire tutto l'aspetto dirigenziale, consigli, giunte, presidenti. Forse!
Anna
Ma comunquie i sondaggi sono quello che sono se oggi il portale facesse un sondaggio su aboliresti ogni struttura statale, comunale, provinciale ogni cittadino non dipendente degli enti descritti voterebbe di si, come ad esempio se si facesse un sondaggio su aboliresti l'irpef, irap tutti al 100% direbbero di si.
Provincia di Latina......... inutile
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