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Dagli Utenti : Ancora sulle Barriere Architettoniche

Pubblichiamo questo scritto a correzione di quello pubblicato per errore su "Il Territorio" di Domenica 26 Febbraio 2006, rinnovando le scuse a Salvatore per aver, invece, pubblicato la bozza

Altri dettagli sullo speciale Q4 Q5 de "Il Territorio" in questione li trovate cliccando qui

Ancora sulle barriere architettoniche

di Salvatore Antoci

La qualità e il progresso di un posto si misurano anche dall’attenzione che le Istituzioni e i cittadini riservano ai problemi dei disabili. Nonostante la legislazione italiana sia abbastanza avanzata, molti disabili sono tuttora ostaggio di innumerevoli barriere architettoniche, alcune ereditate dal passato, altre erette con solerzia ogni giorno.

Neanche i residenti del Q4 e Q5, i nuovi quartieri residenziali di Latina (la città più giovane d’Italia che vanta persino un Assessorato alla Qualità Urbana), sono dispensati dal problema dalle barriere architettoniche!
Anche se da un primo esame sommario si possono notare strade larghe e pianeggianti, marciapiedi disseminati di scivoli e parcheggi abbondanti, da un esame più approfondito si capisce che qui i cittadini affetti da disabilità motoria non hanno vita facile. Infatti, non basta costruire un tot di scivoli per chilometro di marciapiede o pitturare di giallo una certa percentuale di parcheggi per poter affermare di aver abbattuto le barriere architettoniche!
L’abbattimento delle barriere è un fatto culturale che necessita sì delle infrastrutture, ma esige ancora di più comportamenti sensati e civili. Il rispetto dei più deboli deve diventare un riflesso condizionato, un atteggiamento mentale, un fatto acquisito; solo allora i disabili potranno aspirare ad un’esistenza serena.
Per eliminare definitivamente le barriere architettoniche, deve nascere e diffondersi una cultura che rifiuta gli ostacoli inutili, oggi sparsi a piene mani sui nuovi quartieri di Latina. Un esempio per tutti sono gli orribili bordi di cemento che delimitano ogni marciapiede, ogni aiuola, ogni vialetto, ogni parco giochi. Sembra quasi che ci sia la volontà perversa di separare a tutti i costi, di recintare il verde, di precludere il prato a chi non è in grado di scavalcare l’orrendo ostacolo.
Senza l’inutile bordo su cui inciampare, il prato sarebbe allo stesso livello del marciapiede e le aiole non diverrebbero il contenitore di ogni sorta di pattume. Anche rasare l’erba sarebbe molto più agevole, ma a Latina questo non è un problema importante, poiché il “fieno” è tagliato solo una volta l’anno, mentre i rifiuti abbondano ovunque.

Le barriere e gli ostacoli, a volte sono messi lì a bella posta, magari per soddisfare un malinteso senso estetico, altre volte sono il frutto di piccole insensatezze e disattenzioni, sintomo del menefreghismo di chi progetta, costruisce e collauda le nostre opere pubbliche e private.
Nella Scuola Materna di Largo Cimarosa, ad esempio, una comoda rampa conduce dal cancello d’ingresso alla porta della scuola. Peccato che l’imbocco della rampa è bloccato dal cancello aperto. In pratica un disabile in carrozzella, dopo aver varcato il cancello lo deve richiudere per poter accedere alla rampa. Facile no? È chiaro che chi ha costruito la rampa, formalmente ha rispettato la legge*, ma nella realtà ha mortificato persino il buon senso.

Tornando agli scivoli disseminati sui marciapiedi dei quartieri Q4 e Q5, questi sono spesso inutili perché mal costruiti e collocati a casaccio: uno scivolo che non si raccorda col piano stradale, che non ha il suo corrispettivo dall’altro lato della strada, che è ostruito dal palo del semaforo, che porta ad un marciapiede sbarrato dalla pensilina dell’autobus o dal tronco di un albero è di fatto inservibile.
Il problema è a volte aggravato dai cassonetti della spazzatura, dalle campane per la raccolta differenziata, dalle autovetture e dai motorini piazzati impunemente in modo da rovinare la giornata, non solo ai disabili, ma anche ai genitori col passeggino e agli anziani un po’ attempati.

Un altro grave problema riguarda i parcheggi riservati: a parte gli stalli destinati ai singoli portatori di handicap in prossimità della loro abitazione, in tutto il Q4 e Q5 ci sono solo quattro parcheggi riservati ai disabili e si trovano a Largo Tartini. Solo due di essi sono conformi ai requisiti di legge e hanno un apposito spazio di manovra sulla sinistra che consente al disabile di salire e scendere dall’auto e di manovrare l’eventuale sedia a rotelle.
È scandaloso che una comunità che, secondo alcune stime, conta 20.000 abitanti disponga di soli due parcheggi riservati ai disabili!
Così com’è scandaloso che quando lo scorso settembre il Comune ha disegnato i 60 stalli su Largo Cimarosa, l’importante parcheggio che serve sia la Scuola Materna sia il costruendo Parco Cottignoli-Petrucci, nessuno ha pensato di usare un po’ di vernice gialla. Se in centro a Latina non ci fossero decine di parcheggi gialli riservati alle autorità, bisognerebbe sospettare che nei magazzini del Comune c’è solo vernice di colore bianco e blu.
Dato che la vernice gialla non manca, ci deve essere allora una strisciante e inconfessabile volontà di discriminare i disabili, altrimenti non si spiegherebbe la totale assenza di stalli a loro riservati nei grandi parcheggi di Largo Locatelli, capolinea del Bus, Largo Pizzetti e Largo Cilea, per menzionare solo quelli dove il Comune ha regolamentato la sosta.

In questo panorama di Istituzioni latitanti e di cittadini indifferenti, anche le imprese commerciali schivano la loro responsabilità sociale. Nei parcheggi dei vari centri commerciali, dei quattro supermercati e dei molti negozi del Q4 e Q5, nessuno ha sentito il bisogno di riservare un solo posto ai disabili. Neanche davanti alle due farmacie o in prossimità del laboratorio di analisi cliniche i disabili trovano uno stallo riservato! Solo sul lato destro della chiesa di San Luca ci sono tre scoloriti parcheggi riservati, probabilmente messi lì più per pietà cristiana che per rispetto della legge.

Infine c’è l’insensibilità e la noncuranza della gente che, con fare frettoloso, disattento e a volte incivile, riesce ad arrecare il danno peggiore.
Quanti cittadini perfettamente abili occupano col la loro vettura un parcheggio riservato (dove esistono) o bloccano uno scivolo o le strisce pedonali pensando “tanto mi fermo solo pochi minuti” oppure “tanto rimango in auto”! Ma per il disabile che vorrebbe parcheggiare, il parcheggio è occupato e basta! Egli non ha la possibilità di verificare se chi lo occupa sta lì legalmente o se è un profittatore, non sa se starà lì pochi minuti o l’intera giornata, così è costretto a cercare altrove.
E poi, è bene dirlo, la giustificazione dello “sto pochi minuti” o “sono in macchina e me ne vado subito”, è pensata solo come strategia per non prendere la multa, certamente non come disponibilità a lasciare il posto a chi ne avrebbe diritto.

*Accessibilità delle Scuole, Articolo 28 Legge 118/1971; Articolo 18 DPR 384/1978.

Salvatore Antoci

Inviato da Freddy il 2/3/2006 9:56:21 (476 letture) :: Pagina stampabile

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