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Rass.Stampa q4q5.it : La Provincia sul caso Piste Ciclabili

Di seguito l'articolo pubblicato ieri su La Provincia, in riferimento al caso "Piste Ciclabili" scatenatosi sul nostro portale dopo le dichiarazioni del direttore di Parvapolis.

Ferdinando Cedrone

Inviato da Freddy il 12/6/2008 10:58:06 (749 letture) :: Pagina stampabile
MarmaLT :: Alle ore 16:36 del 12-06-08
A questo punto, dico: " Freddy, la libertà di esprimere la propria opinione in merito alle 'Piste Ciclabili' non può essere più 'censurato' visto che ciò che ha detto Mauro è rimasto e le opinioni, seppur colorite, degli altri non potute essere espresse pubblicamente"... dunque aggiungo "ma fino a quando dovremmo attendere la risposta? " A Mauro se ci legge, se ci sei batti un colpo.... e non far violenza a tuo figlio se vuole uscire in bicicletta.

Freddy :: Alle ore 17:07 del 12-06-08

Mario, le cose non stanno esattamente così.

Non avrei voluto più tornare su qyesta triste pagina ma visto che mi costringi voglio ribadire che qui nessuno ha censurato nessun altro sulle opinioni relative alle piste ciclabili e/o all'uso della bicicletta, ci mancherebbe altro.

Semmai ho prefito oscurare l'intera discussione, sotto minaccia di querele, per prendere visione in prima persona su quanto scitto in merito alla persona di Mauro Cascio, non sulle sue opinioni.

Di comune accordo, lo staff del sito ha poi deciso di commentare l'articolo del direttore di Parvapolis attraverso una lettera aperta e pubblicata già sul nostro sito.

Direi quindi che la questione personale è chiusa ma rimangono mille interrogativi su come si possano fare certe afferamazioni senza avere poi almeno il buon senso di ritrattarle (o quanto meno dare spiegazioni).

Questo però non possiamo pretenderlo.

Bontà sua.

Ciao freddy

 


MarmaLT :: Alle ore 17:33 del 12-06-08
Scusa FGreddy, ma il 'censurato' era un virgolettato, non un'accusa, ci mancherebbe altro d'altra parte ci eravamo sentiti, per quel disguido relativo ad un mio post infilato, non si è capito come in calce alla lettera... Se ho dato la sensazione di aver criticato la scelta me ne scuso da subito... credovo di aver stimolato un risposta che a questo punto credo che 'non verrà' da Mauro...

Salvatore :: Alle ore 20:26 del 13-06-08

michfabi :: Alle ore 05:57 del 14-06-08

Veramente un bel sito. Grazie Salvatore per la segnalazione.

Vogliamo contattarlo? Sarebbe una bella occasione per confrontarci su tante tematiche care agli utenti del nostro portale. Che ne dici, Ferdinando?

ciao, Michele 

 


Vincenzo :: Alle ore 07:40 del 14-06-08

Sicuramente un bel sito, tuttavia ritengo che nella nostra città ci siano professionisti in gamba e con le idee molto chiare per quanto riguarda la realizzazione di piste ciclabili (uno per tutti il Presidente di Italia Nostra).

Purtroppo l'argomento non è considerato nella maniera adeguata dalle amministrazioni locali (Comune e Provincia) anche se, devo dire che qualcosa si muove (forse dovuto alle nostre continue sollecitazioni).

Se son rose fioriranno. 


MarmaLT :: Alle ore 14:09 del 14-06-08

Grazie Salvatore. Perchè offrendomi la lettura del sito dell'Ing. Marco Passigato, mi hai consentito di riprendere delle considerazioni fatte a margine della pista ciclabile di Via del Lido e che guarda caso fu oggetto di una critica spietata con l'affermazione che a me "non andava comunque bene nulla". Ora prima di spiegarvi la tesi sostenuta, all'epoca, vorrei farvi porre l'attenzione sul sito e su alcune cose che vi sono scritte.. Aprendolo troverete il "Manuale" della Piste ciclabili, con la biciclettina disegnata, cliccate sopra... scorrete la pagina che vi appare sino a "schede tecniche di progettazione", cliccate nuovamente e vi appaiono degli schemi costruttitvi. tenetelo in vista e notate la ipotesi costruttiva con scritto "Su livelli diversi" lì Passigato sottolinea due aspetti: 1°. sono pericolose; 2°.  sarebbero da utilizzarsi, per comparazione con le note a quelle protette da New Jersey, su strade a traffico basso. Ora torniamo alla nostra pista... dividiamola in due tratti: Ponte Mediana-Nascosa e Nascosa -Lido. Riflettiamo quela dell due è più trafficata  come si dice in gergo a maggior traffico di scorrimento. Direi il 1° tratto perchè sopporta il traffico verso la Marina e quello verso il Q4Q5 con acecsso su via Nascosa. Indipendentemente comunque da questa riflessione ulteriore la tecnica costruttiva è stata... il primo tratto sopraelevato, realizzando la pista su 'livello diverso' da quello della parte riservata ai veicoli. Il 2° tratto con i New Jersey. Un'ultima riflessione quante costruzioni insistono sul lato destro di via del Lido 1° tratto... pochissime , gli altri sono lotti potenzialmente edificabili, cioè se un giorno qualcuno decidesse di farvi una casa come entrerebbe? Con un'opera di demolizione della pista ciclabile? Ora se si somma la considerazione che la pista sopraelevata è la più pericolosa perchè manca, oltretutto, della barriera di protezione da cadute verso la strada sottostante e che probabilissime costruzioni potrebbero mettere in crisi l'esitenza della pista... Cosa dovrei dedurre, mio caro Michele? Forse che se avessero ragionato un attimo si sarebbe evitato questo duplice rischio? Per i fruitori della pista e per la sopravvivenza della pista stessa.  Fino a quì ho tenuto un tono molto pacato e vorrei chiudere così, ma come per 'l'opera d'arte' di Piazza Paolo VI se ascoltassero un attimo quando la gente fa delle riflessioni che non rappresentano alcun interesse di parte, ma solo e semplicemente ragionevolezza, non si starebbe come ora a chiederci come risolvere questo doppio pericolo? Forse era un problema di importi d'appalto, non di ragionevolezza?

p.s. Quella ultima piccola considerazione la faccio e lasciamela passare. Perchè? Su Via del Lido, una volta c'erano gli incroci normali con normali semafori e piste ciclabili progettate che furono criticate sia nella fase progettuale che a realizzazione eseguita, ma l'ottusità le volle così come oggi sono sotto i nostri occhi sui marciapiedi del tratto di Via del Lido, Padre S.Agostino - Ponte Mediana... poi si penso di spendere un bel gruzzoletto con un ditta notoriamente riconducibile ad un Assessore, per mettere dei semafori per disciplianre la pista ciclabile, che già era di fatto inutilizzata, cioè 'morta'. Si disse qualcosa ma il cerume (chiamiamolo così ma sarebbe meglio dire 'verdoni')  impediva di ascoltare... ora le rotonde e... via i semafori costati due volte... Spero, ma non voglio nemmeno andare a vederlo che siamo stati previsti gli attraversamenti per le bici su quelle rotonde del Ponte della Mediana e della Litoranea... e per l'altro dell'Isonzo... spero, ancor di più,  che chi sa mi dica "SI! Sono stati previsti!!!" ciò mi consolerebbe, anche se in parte....caro Michele (che ami polemizzare con me)



Kla :: Alle ore 14:35 del 16-06-08
Freddy ha scritto:

Direi quindi che la questione personale è chiusa ma rimangono mille interrogativi su come si possano fare certe afferamazioni senza avere poi almeno il buon senso di ritrattarle (o quanto meno dare spiegazioni).

Questo però non possiamo pretenderlo.

Bontà sua.

 

Freddy , condivido non si può pretendere la ritrattazione ma almeno una risposta educata a una lettera aperta educata.

In questa città ogni tanto si assiste a comportamenti omertosi soprattutto nei confronti di persone che hanno l'ardire di scrivere articoli pieni di volgarità e offese gratuite al prossimo.

Possibile che altri giornali e giornalisti non prendano posizione nei confronti di un Direttore di Sito internet che abbassa il grado civile e culturale della città?

Va di moda emulare i muri di gomma che ultimamente stanno proliferando.

Personalmente ritengo che il vile silenzio in cui si è chiuso il sig. Mauro Cascio di fronte a una lettera aperta che lo mette in discussione non fa che confermare il basso profilo di questa persona volgare.

Non avrei voluto tornarci sopra, ma ho preferito farlo perchè ritengo che stare zitto poteva essere interpretato come l'accettazione  passiva di insulti fra i quali anche quello di non ricevere risposte che è una ulteriore prova di maleducazione.

Claudio Ennas


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