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Sei in: Opinioni >> La morte "naturale" e la morte "provocata".. | Registrati per inviare messaggi |
Autore | Discussione | ||||||||||||||||
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Anonimo | Inviato il: 28/12/2006 20:06 |
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La morte "naturale" e la morte "provocata".. Ho pensato e ripensato se intervenire sulla morte di Piergiorgio Welby, sulle discussioni e le polemiche che l'hanno preceduta e su quelle che la stanno seguendo; personalmente è stata una vicenda che mi ha devastata, mi ha accompagnata e mi accompagna in questi ultimi tempi, forse perchè nella mia vita troppo spesso ho vissuto da vicinissimo la sofferenza e la morte. Non sono capace a pronunciarmi sull'eutanasia, nel senso di decidere per l'altro, ma sono convinta della necessità di dare a ciascuno, quando è nelle condizioni di poterlo fare, la libertà di scegliere. Quello che mi ha colpita di più, nel seguire questa vicenda, sono stati i toni che l'hanno accompagnata....quasi mai ci ho trovato il senso della comprensione e della compassione, troppo spesso quelli della "sentenza", normativa ed insindacabile, sull'obbligo di rimanere vivo , a qualunque costo, in nome della sacralità della vita e della morte "naturale". Ma cosa c'era di "naturale" nel "vivere" limitatamente alle funzioni indotte da una macchina che respira per te, da una sonda che ti alimenta in qualche modo, da un'altra che sostituisce le funzioni corporali, il tutto immerso in un mare di sofferenze? Welby non chiedeva di essere ucciso, chiedeva solo di essere lasciato morire, che è un'altra cosa. Secondo me il dottor Riccio, l'anestesista che si è assunto la responsabilità di fermare il respiratore, e di sedare il paziente per non farlo soffrire in attesa della morte, (una morte "naturale", perchè questo aveva deciso la "natura" per Welby, con una malattia incurabile...) ha compiuto un atto di grandissima civiltà, anche se adesso faranno di tutto per fargliene pagare lo scotto in nome della miope interpretazione delle "regole". E che dire dell'avere negato un funerale religioso.....sempre nel nome delle "regole" scritte? Alla faccia della carità cristiana! E una cosa mi riesce difficile da capire: come mai questa Chiesa che è stata così sollecita, puntuale e fiscale sulla vicenda Welby, senza nessun tentennamento difronte alla sofferenza di un uomo devastato, nel ribadire la necessità di arrivare alla morte naturalmente (..poco importa se il "naturalmente" era rappresentato da uno strumento "meccanico"...), nulla ha da dire difronte alle sentenze di pena di morte, anche se inflitte a chi si è macchiato di terribili orrori? |
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Salvatore | Inviato il: 29/12/2006 14:37 |
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Staff Registrato: 25/11/2005 Da: Q4 Messaggi: 4672 |
Re: La morte "naturale" e la morte "provocata".. Antonella, come non essere d’accordo! La Chiesa poi! Penso che ha perso un’occasione d’oro… almeno per stare zitta! Come si fa ad infierire su chi ha già tanto sofferto! Come si può vessare una moglie rimasta per anni al capezzale del marito sofferente! Dov’era la carità cristiana, dov’era il perdono, la tolleranza, la bontà? Dov’erano tutte queste virtù quando la Chiesa ha negato il funerale a Welby? Col caso Welby siamo tornati al modello di chiesa dell'inquisizione, quella che ti metteva al rogo se pensavi con la tua testa. Salvatore
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Baol | Inviato il: 29/12/2006 17:09 |
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Staff Registrato: 14/12/2005 Da: Q4 Messaggi: 1069 |
Re: La morte "naturale" e la morte "provocata".. Quanto è accaduto è sconfortante sotto tutti i punti di vista; credo che la Chiesa abbia compiuto un grave passo indietro, non mi sembra corrisponda questa rigidità, manifestata con il rifiuto del funerale religioso a Welby, con i principi di carità cristiana ed amore, tanto più che si negano proprio a chi ha tanto sofferto e certamente ha pagato fino all'ultimo qualsiasi "colpa" possa aver commessa agli occhi della Chiesa e per la sua dottrina. Non mi capacito, non comprendo, non mi sembra che alcun ragionamento di "natura teologica" possa giustificare questa scelta, la Chiesa avrebbe potuto comunque esprimere dissenso verso la scelta di Welby, con tutte le argomentazioni che le sono proprie, ma al contempo accoglierlo, pietosa, tra le sue braccia, concedendo a sua moglie almeno questo conforto ... |
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Enrico | Inviato il: 29/12/2006 19:17 |
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Webmaster Registrato: 26/11/2005 Da: Latina Messaggi: 632 |
Re: La morte "naturale" e la morte "provocata".. Concordo. La Chiesa poteva manifestare quell'amore che tanto professa. Io non sono molto "religioso", cerco di andare ogni Domenica in Chiesa (quella "fisica" però ), anche se ogni tanto non vado. Dal mio punto di vista Cristiano, la Chiesa (istituzione) doveva fare un atto di carità e consentire i funerali a Welby, che tanto ha sofferto. Dal mio punto di vista "super partes", non mi piace come s'è comportata la Chiesa con un fedele (mi sembra di ricordare che era cristiano cattolico, e che frequentasse spesso la Chiesa, prima, o dopo, della scoperta della malattia). Non penso che nelle altre religioni sarebbe successo questo. Comunque secondo me non è un caso di Eutanasia (come hanno martellato i tg), e neanche di suicidio assistito. Hanno semplicemente interrotto le cure. Mi sembrava più il caso di Accanimento terapeutico (e mi pare che sia ben regolamentato, o sbaglio?).
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Anonimo | Inviato il: 30/12/2006 22:02 |
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Re: La morte "naturale" e la morte "provocata".. |
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Anonimo | Inviato il: 26/1/2007 9:02 |
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Re: La morte "naturale" e la morte "provocata"..
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