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Autore Discussione
Anonimo
Inviato il: 3/2/2007 8:24
Un mondo di "Palle"

La premessa è di dare la chiave di lettura che utilizzo nell'usare il termine "Palle"; come tutti sapranno nel nuovo italiano questa parola ha acquisito molti significati ben diversi da quello primigenio di oggetto sferico, più o meno elastico, con cui si può giocare! Quello a cui mi riferisco io è invece un termine che sta ad indicare cose di scarso valore promosse a fondamentali, bugie spacciate come fossero il verbo, parole che possono significare tutto per  contrabbandare il nulla come  soluzione ai problemi del mondo. Tutto questo però prende l'avvìo dagli avvenimenti ultimi (?) legati alla palla, nel senso stretto del termine, accaduti a Catania, che segue di misura quanto avvenuto mi pare a Catanzaro..... perchè anche se ormai suona quasi banale la domanda ce la dobbiamo porre: si può ammazzare un uomo per una partita di calcio? Oppure: perchè si ammazza un uomo per una partita di calcio?  E qui ritorno alle Palle dal significato altro: una ragione si potrebbe tentare di trovarla nelle aspettative che vengono alimentate in quelle menti che altro da fare non hanno, dalla quotidiana grancassa dei media, che dedicano tantissimo del loro spazio a quella che dovrebbe essere un'attività ricreativa, ed invece viene presentata come il centro del pensiero dell'uomo. Voi che ne pensate?

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renatosd
Inviato il: 3/2/2007 11:26
Registrato: 7/2/2006
Da: q5
Messaggi: 1111
Re: Un mondo di "Palle"

Io penso che è ora che le forze dell'ordine di uno dei maggiori paesi della comunità internazionale si rifiutino di essere ostaggio degli stadi per una, due, tre o anche quattro giorni a settimana (vedi il campionatola domenica, anticipo e serie B del sabato, anticipi del venerdì, coppa italia del giovedì, champions del martedì e del mercoledì, posticipo serie B del lunedì).

Questo enorme dispiegamento di forze ha dei costi sociali ed economici inaccettabili, distoglie un patrimonio di sicurezza dalle questioni "normali" per essere soggetto al linciaggio di quest'orda di imbecilli senza che le società calcistiche paghino neanche un minimo con introiti spaventosi e giri miliardari al mercato della carne (milioni di euro per questo e per quello quando con mille al mese si fa fatica ad arrivare al 20).

Che le società provvedano in privato alla sicurezza negli stadi e che le forze dell'ordine siano liberate da quest'inutile linciaggio.

Ben venga lo stop del calcio e bene ha detto la Melandri a caldo ... spero solo che non finisca tutto come al solito in tarallucci e vino per far favore ai presidenti delle società.

Andare allo stadio deve essere come andare al cinema  o al teatro deve bastare la normale vigilanza se così non è o non sarà meglio chiudere lo spettacolo e riporre i burattini nella cesta ... l'epoca dei giochi gladiatori deve finire.

renato malinconico

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Freddy
Inviato il: 5/2/2007 22:23
Direttore
Registrato: 25/7/2005
Da: Latina
Messaggi: 2542
Re: Un mondo di "Palle"
Vorrei toccare un altro aspetto della triste vicenda:" L’involuzione della specie umana"Permettetemi di coniare questa brutta frase per definire una questione assai più brutta.Credo che quanto accaduto recentemente al povero poliziotto Raciti, sia semplicemente il frutto dell'espressione massima del concetto precedente.La gente ha bisogno di emozioni e le trova sempre più in cose semplici, cose delle quali può discutere con tutti senza troppe difficoltà. Il calcio, inteso come calcio parlato, è una di queste cose. la più popolare, la più facile da condividere.Più difficile ad esempio è discutere di argomenti più impegnativi, come analizzare un libro o affrontare argomenti che nel gergo comune definirei semplicemente "più tosti".Tutto ciò però è fisiologico, credo faccia parte della natura dell'uomo e infondo credo sia giusto che ognuno abbia le proprie preferenze, il problema nasce quando si va nel patologico, quando, ad esempio, della questione calcio se ne fa una ragione di vita, oppure quando (da testuali parole ascoltate in un Tg recente), si afferma che una domenica senza calcio è una domenica noisa !Poveri noi, come siamo combinati male se le cose stanno veramente così !Eppure ci deve essere una via di fuga a tutto questo. Vorrei dare la colpa solo ai giornali, alle radio e alle Tv che quotidianamente offrono programmi e servizi che tendono ad alimentare il veleno tra i tifosi e dettano immagini di apocalittiche sconfitte o gloriosi trionfi che a loro cospetto la battaglia di Waterloo fu solo una passeggiata sui campi. Ore ed ore ad analizzare se la palla prima di entrare in porta, ha toccato la gamba di Ronaldo, oppure se è stato il tacco di Maldini ed affrontare il tutto come se si stesse parlando della più grande tragedia degli ultimi tempi.Penso però che “sbrigare la pratica” dando tutte le colpe ai mezzi di informazione sia semplicistico e riduttivo. Ho sempre pensato infatti che questi ultimi, almeno per certi versi, non sono altro che lo specchio della società, propinano cioè quello che noi vogliamo sentire e vedere. Dunque la nostra crescita, culturale intendo, non può essere affidata alla Televisione ma deve provenire da altre fonti, quelle della “comunicazione” che a differenza delle precedenti sono rappresentate dal dialogo in entrambe i sensi, la scuola, la famiglia (ultimamente anche Internet, e siti come questo, perché no ?) e tutte quelle forme di trasmissioni della parola che permettono uno scambio di informazioni o quantomeno che offrono la possibilità di analizzare, riflettere e sedimentare lentamente, come i libri.Per finire, quindi, a mio parere, il poliziotto Raciti, è stato ucciso dall’ignoranza e dalla mediocrità della nostra attuale società che in molti luoghi della penisola, non strettamente intesi come luoghi fisici, a causa di quanto appena affermato, sembrano percorrere un cammino inverso a quello evolutivo, quello che appunto definirei:   “l’involuzione della specie umana”.Freddy
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