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Freddy
Inviato il: 23/6/2009 21:19
Direttore
Registrato: 25/7/2005
Da: Latina
Messaggi: 2542
Rotonda tra Q4 e Q5
Commenti alla notizia: Rotonda tra Q4 e Q5
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davide
Inviato il: 23/6/2009 22:33
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Da:
Messaggi: 1670
Re: Rotonda tra Q4 e Q5

Si, penso si tratti dei lavori della rotonda con fontana deliberati nel 2007.... Già prevedo nuove motoseghe, nuovi eucalipti barbaramente decapitati...

Qualcuno deve spiegarmi a che serve una fontana dentro una rotonda, di cui nessuno può beneficiare... Capirei se fosse al centro di una piazza...

Significa che la rotonda di Borgo Piave non ha insegnato nulla.... sarà pure bella la fontana, ma... inutile!!

Se proprio si doveva fare  la dovevano fare in una rotonda spoglia, ad esempio quella su Viale Le Corbusier vicino il giudice di Pace... Ecco proprio là in questi giorni stanno facendo i lavori, ma prevedo che metteranno il prato..

Tutto il contrario fanno!! Dove non c'è nulla mettono il prato, dove ci sono gli eucalipti giganti mettono le fontane monumentali!!

Evidentemente c'è qualcuno nei comuni pontini a cui danno proprio tanto fastidio gli alberi...

Intanto aspettiamo che Provincia di Latina e Consorzio di Bonifica facciano un progetto per ripiantare le fasce frangivento lungo le varie migliare... che i frontisti "delinquenti" hanno tagliato (come se fosse roba loro)..

DAVIDE

PS Ieri ad Aprilia i cittadini hanno sfrattato a calci in #CENSURA# il PDL-UDC dal comune... Voglio sapere quanto anche a Latina faranno altrettanto!

Il centrodestra di Aprilia è stato un disastro, ma quello di Latina mica è tanto meglio!! 



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lucari
Inviato il: 24/6/2009 7:32
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Da: latina
Messaggi: 106
Re: Rotonda tra Q4 e Q5

Nel portare l'acqua per innaffiare il prato, visto la grandezza della rotonda, che fanno anche una fontana, non vedo che c'è di strano. Credo che al niente, alla fontana... preferisco la fontana.

Purtroppo le decisioni in merito alla progettazione dell'arredo urbano lo decidono loro, noi possiamo solo essere contenti o criticarli sull'operato, e in special modo sui tempi per la realizzazione degli stessi (vedi parco Pizzetti).

La questione degli alberi, bè questo è un discorso complicato, ci sono effettivamente degli alberi che sono molto pericolosi, che rasentano i fabbricati (vedi via montemezzi), dove le radici stanno creando anche dei danni allo stesso fabbricato, alcuni sono completamente morti; per questi penso che una soluzione la devono adottare. I danni che possono creare alcuni alberi sono abbastanza evidenti (vedi marciapiedi divelti), se poi dobbiamo prima arrivare come è successo a Roma, che deve prima morire un ragazzino per poi fare l'intervento sugli alberi pericolosi, penso proprio che prevenire è meglio che curare.

 



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Salvatore
Inviato il: 24/6/2009 8:02
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Da: Q4
Messaggi: 4672
Re: Rotonda tra Q4 e Q5

Premesso che spiace sempre veder abbattere un albero, è innegabile che alcuni eucalipti (e non solo) cresciuti a dismisura (perchè piantati senza criterio o venuti su spontaneamente) in prossimità dei marciapiedi o addirittura in mezzo, ostruendoli e sconnettendone il fondo debbano essere tagliati. Ben diverso è il discorso degli eucalipti esistenti nella rotonda Q4Q5; questi sono ben distanti dalla strada e non danno fastidio a nessuno. Tagliarli (anche solo per far posto ad una fontana) sarebbe un autentico abuso, una mancanza di sensibilità che, da un Assessore al Verde Pubblico e alla Qualità Urbana, non ci aspettiamo.

Gli interventi debbono quindi essere fatti tenedo conto degli alberi già esistenti.

Salvatore




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"Integrity is doing the right thing, even if nobody is watching."

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RobyG
Inviato il: 24/6/2009 16:01
Registrato: 25/11/2005
Da:
Messaggi: 25
Re: Rotonda tra Q4 e Q5

Che ne dite di fare qualche verifica preventiva (Gli alberi verranno abbattuti?) e nel caso tentare con una petizione di modificare le decisioni finora prese?

Magari si può organizzare una raccolta di firme durante Festambiente...

 

Un saluto a tutti,

Roberto




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RobyG

"Follia è fare sempre la stessa cosa aspettandosi risultati diversi." (A. Einstein)

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Salvatore
Inviato il: 24/6/2009 16:46
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Registrato: 25/11/2005
Da: Q4
Messaggi: 4672
Re: Rotonda tra Q4 e Q5
Salvatore ha scritto:

(...) Tagliarli (anche solo per far posto ad una fontana) sarebbe un autentico abuso, una mancanza di sensibilità che, da un Assessore al Verde Pubblico e alla Qualità Urbana, non ci aspettiamo.(...)



 

Avevamo sopravvalutato l'Assessore. L'abuso è appena stato compiuto: 5 esemplari di eucalipto di taglia media, ritti e nel pieno del vigore vegetativo sono appena caduti sotto i colpi delle motoseghe.

Sono davvero indignato per questo abbattimento che è un autentico spregio per la vita. Che fastidio davano quei 5 eucalipti al centro della rotonda? 5 organismi viventi immolati ad onore e gloria di una amministrazione dalla motosega facile.

Salvatore




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Freddy
Inviato il: 24/6/2009 18:05
Direttore
Registrato: 25/7/2005
Da: Latina
Messaggi: 2542
Re: Rotonda tra Q4 e Q5

 

 

Caro RobyG,

la tua idea era buona ma come vedi non ci hanno dato tempo.

Incredibilmente veloci, hanno recitanto la rotonda ed hanno tagliato quei poveri eucalipti in meno di 24 ore.

Ma non ti preoccupare, quella rotanda a breve sarà bellissima, nessuno rimpiangerà quegli eucalipti, fontane zampillanti riempiranno i nostri occhi, un tappeto verde da fare invidia ai migliori campi da golf, farà da cornice all'ennessima cattedrale nel deserto, un deserto fatto di erba alta ovunque, degrado, asfalti sbriciolati, marciapiedi devastati o inesistenti, illuminazione scarsa etc. etc. etc.

Ma la rotanda, per la quale verrà realizzata l'ennesima inaugurazione in pompa magna, una volta terminata richiamerà l'attenzione dei nostri concittadini che meravigliati di cotanta bellezza diranno che questa amministrazione ed il relativo assessorato, stanno lavorando bene, e meritano il nostro consenso ed in ogni caso diranno: "meglio questo che niente no?"...ma guarda sti cittadini del sito e dell'associazione che non sono mai contenti!!!!

Amen!

freddy



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Vincenzo
Inviato il: 24/6/2009 18:35
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Messaggi: 3870
Re: Rotonda tra Q4 e Q5

Sinceramente a quattro eucalipti spennacchiati preferisco una rotonda ben fatta con fontana e verde del tipo realizzata in Via del Lido (incrocio con la litoranea).

Non sono assolutamente d'accordo col piangere sempre e comunque ogni cosa che viene realizzata. Prendiamoci questa nuova rotonda e battiamoci per la manutenzione dell'oasi verde.

Sarò sicuramente contento quando avranno realizzato ed inaugurato questa rotonda ma, lo sarò ancora di più quando vedrò realizzate tutte le rotonde a giardini dei nostri quartieri.

Vincenzo

 

 

 

 




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Qualunque viaggio noi intraprendiamo, noi inseguiamo la felicità. Ma la felicità è qui.
Orazio Flacco

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Salvatore
Inviato il: 24/6/2009 19:07
Staff
Registrato: 25/11/2005
Da: Q4
Messaggi: 4672
Re: Rotonda tra Q4 e Q5

Avrebbero potuto fare una magnifica rotonda partendo dai "quattro (che poi erano 5) eucalipti spennacchiati".

Partendo da quei 5 alberi (che non erano affatto spennacchiati, ma erano, come si dice dalle mie parti "il quadro della salute") si sarebbe potuto progettare una bellissima rotonda valorizzando la vegetazione esistente e inserendo eventualmente qualche elemento  architettonico (fontana? statua equestre del Sindaco? statua di Guercio con motosega in mano? un Botero? un Remington? un Catlin?... Io personalemte avrei voluto "The end of the trail"...)

Perchè distruggere quello che già abbiamo? Perchè questa foga con la motosega?

Salvatore




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Anonimo
Inviato il: 24/6/2009 20:35
Re: Rotonda tra Q4 e Q5
Salvatore ha scritto:

Partendo da quei 5 alberi (che non erano affatto spennacchiati, ma erano, come si dice dalle mie parti "il quadro della salute") si sarebbe potuto progettare una bellissima rotonda valorizzando la vegetazione esistente e inserendo eventualmente qualche elemento  architettonico (fontana? statua equestre del Sindaco? statua di Guercio con motosega in mano? un Botero? un Remington? un Catlin?... Io personalemte avrei voluto "The end of the trail....

 Per fare queste cose ci vuole la cultura della valorizzazione dell'esistente attraverso l'integrazione col "nuovo"..e questa sistematica tabula rasa dimostra che a Latina non c'è...Qui sembra che non si riesca mai ad esprimere un background nella progettazione di qualcosa...deve  sempre essere tutto "primigenio"...come nella retorica della città di fondazione..Peccato però che della fondazione restino solo nostalgici simulacri....e tutto il resto sia spaventosamente kitsch!!! Per chiarire questo pensiero inserisco una riflessione di Antonio Pennacchi...

Latina, l'università e il senso storico    di Antonio Pennacchi

Dove c’è adesso la facoltà di Ingegneria, c’era una volta il Distretto militare e sul frontone – in alto – c’era scritto bello grosso: “Caserma G. Mameli”. Prima ancora però – prima che cadesse il fascismo – c’era scritto: “Caserma Camillo Baranj”, anche se lui in realtà si chiamava Barany con la y, e non con la j. Lui era un eroe fascista di Littoria, medaglia d’oro alla memoria della guerra d’Abissinia. Caduto il fascio, lo abbiamo scancellato e scritto “G. Mameli”, che come ognun vede è però più corto di “Camillo Baranj”, sicchè la scritta per tanti anni risultò più corta e un po’ sbilenca su quel frontone. Tutto questo naturalmente successe molto prima che nascessi e quindi – quando da ragazzino passavo là sotto – io ogni volta mi chiedevo: “Ma com’è che sta scritta l’hanno fatta storta?”
Mo’ hanno risolto tutto: hanno cancellato pure Mameli. Dice: “Ci hanno rimesso Barany?”. Beato a te, ma che sei scemo? Dovevano restaurare l’edificio del Distretto perché era un po’ vecchio e malandato, e poi il distretto militare adesso non c’è più – non c’è più la naja, figurati i distretti – e l’hanno accorpato a Roma. Qui adesso ci abbiamo messo la facoltà di ingegneria della cosiddetta Università Pontina, che altro non è – come tutti sanno – che una succursale della Sapienza di Roma. Un’università di scorta. Dove ci sta un mare di professori “opzionati” o “incaricati”. Il giorno che mettono una cattedra a concorso, viene giù tutta Latina. Il terremoto. Oppure sbarcano gli Ufo. Tu pensa che c’è un corso di laurea chiamato proprio “Ingegneria Ambientale”. A Latina. Che è l’esempio vivente delle modifiche ambientali e degli interventi bonificatori dell’uomo sulla natura più avversa. Dice: “Be’, è pure giusto”. Ah, sì? Però lì non c’è un solo insegnamento, corso, o cattedra di storia del paesaggio agrario o urbano, o storia delle bonifiche e della bonifica pontina in particolare, o storia delle città di fondazione o di quello che ti pare a te, legato comunque a questa specifica modifica ambientale. Tu dimmi quindi che razza di “Ingegneria Ambientale” è questa, se ai neo-ingegneri “ambientali” che sforna, non gli ha fatto nemmeno studiare come s’era prodotto e modificato l’ambiente in cui essa stessa Università e i suoi studenti stanno. Ma che stai a ambienta’, allora: le lune di Plutone?
Comunque abbiamo restaurato il Distretto per darlo all’università, e questo è un fatto. In realtà più che di un restauro si è trattato di un recupero – almeno negli interni – perché i soldi erano pochi e l’architetto se li è dovuti far bastare: ha salvato i materiali originari dove ha potuto, ma dove non ha potuto ci ha messo il cartongesso. Sulla scritta però dice: “Io non c’entro: l’avevano levata già prima”. Sarà stato qualche ufficio. Il dramma però è che le iscrizioni di un edificio sono parte integrante del monumento e, se tu le tocchi, tocchi l’autenticità e il valore storico del monumento stesso. I primi che dovrebbero saperlo, oltre tutto, sono proprio i post-aennini, che si incazzano ancora perché dopo il 25 luglio gli tolsero i fasci da tutti i muri: “La damnatio memoriae!”. Ma anche Cristo disse: “Non fare agli altri ciò che non vuoi venga fatto a te”.
Loro invece – all’ex Distretto militare ora Ingegneria – hanno tolto tutte le iscrizioni che avevano campeggiato per anni sulla facciata principale. Hanno tolto la targa di marmo “Distretto” che stava a fianco all’ingresso e hanno tolto pure la scritta grossa sul frontone in cima al tetto “Caserma G. Mameli”, dando pure una bella ripulita alle tracce vecchie ma che ancora si vedevano, avanzate dal “Baranj”. Mo’ non c’è più niente. Tabula rasa. Tutto bello bianco. Dice: “Vabbe’, ma manco ci sta più il Distretto e se non c’è più né distretto e né caserma, perché ci dovrebbero lasciare scritto sopra: Distretto e Caserma? Mo’ c’è un’altra cosa”. Ho capito, ma manco al Pantheon a Roma non c’è più il Pantheon di Marco Vipsanio Agrippa. E allora tu che fai adesso: levi la scritta di Vipsanio Agrippa e ci metti quella di Alemanno e dei Savoia?
Ma non è tutto: sui libri ufficiali dei postfasci di Latina – assessorato provinciale alla cultura in primis (o almeno ex) che ci ha messo i soldi e l’imprimatur – c’è scritto che progettista del Distretto (ora Ingegneria) sarebbe stato l’architetto Ernesto Caldarelli, che avrebbe progettato anche la Questura e l’Istituto tecnico commerciale “Vittorio Veneto”. Ora sul Vittorio Veneto non ci sono dubbi: questo sì lo ha progettato proprio l’architetto Caldarelli, ma – sul piano estetico – chiunque ci passi davanti si rende conto che tra lui e i primi due c’è un abisso. Mentre il Vittorio Veneto è difatti ampolloso, pesante e retorico, il Distretto e soprattutto la Questura sono di un’altra consistenza estetica, con leggerezza di forme e assoluta purezza di disegno. E difatti non sono opere dell’architetto Caldarelli bensì di un altro, e cioè dell’ingegnere Olindo Ricci, come appurò Annibale Folchi in suo libro del 1995 (Littoria. Storia di una provincia, pp. 285-288), dopo avere consultato i relativi documenti d’archivio. Ergo, nel caso che a un qualunque studente di ingegneria a Latina venga comunque e per conto suo la voglia di andarsi a studiare un po’ di storia della città e della sua fondazione, quello che imparerebbe dai testi ufficial-cittadini di riferimento è che la sua attuale facoltà di ingegneria – benché si tratti in realtà di un ottimo prodotto di architettura dell’ottimo ingegnere e suo collega Olindo Ricci – è invece opera di un architetto, ossia Caldarelli. E se lo interrogano all’esame ci giura pure sopra. Dice: “Vabbe’, ma che ti frega a te? So’ affari del Preside”. Vero. Però su quei muri – insieme alle lapidi dell’ingresso e alle iscrizioni sul frontone sia vecchie che nuove – stava scritta non solo la storia intera dell’edificio, ma quella delle varie fasi che ha attraversato la città, damnatio memoriae compresa. Mo’ tu ne hai fatta una carta bianca – non c’è più niente – e tra qualche anno, quando saremo morti anche gli ultimi che andavamo lì, a farci controfirmare le licenze dall’ufficiale di picchetto, nessuno saprà mai che lì dentro c’era una volta il distretto militare e, dentro le aule in cui adesso formi i nuovi ingegneri, c’erano le camerate con le brande in cui dormivano i soldati e, la notte, piovevano anche i gavettoni sulle reclute. Di fianco però – sulla facciata verso l’ex campo profughi – con le lettere di marmo a mezza altezza sulla cortina di mattoni, ora hanno scritto di bel nuovo: “Facoltà di Ingegneria”. Hanno usato i caratteri d’epoca – fasci, diciamo – in giusto tono con il monumento e così, tra qualche anno, chiunque passerà di lì non potrà non essere indotto a pensare che a Latina la facoltà di Ingegneria, ed esattamente in quel posto, ce l’aveva già messa il Duce appena fondata Littoria. A meno che non pensi – visto come insegniamo ai giovani la storia – che tutta Latina, insieme a ingegneria, sia stata fondata l’altro giorno da Silvio Berlusconi e dal sindaco Zaccheo.
Negli ultimi mesi, infine, a Latina-Littoria abbiamo rimesso a posto anche il centralissimo edificio costruito nel 1934 dalla Riunione Adriatica di Sicurtà – una compagnia assicuratrice – sulla piazza della Prefettura. Era un bell’edificio anche questo, giocato sul contrasto tra intonaci e cortine di mattoni. Sulle facciate c’era giustamente anche qui, come usava allora e come è rimasta per oltre settant’anni, un’altra bella scritta con le lettere grosse di marmo, destinate a ricordare a tutti – ai vivi e contemporanei, ma pure ai posteri – l’evergetica compagnia: “Riunione Adriatica di Sicurtà”, appunto. Che pure lì, quando ci passavo sotto da ragazzino, non facevo che chiedermi: “Ma che vuol dire?”. Comunque adesso le hanno levate anche lì, e le scritte non ci sono più. Pare che la Riunione Adriatica di Sicurtà abbia man mano venduto tutti gli appartamenti – non sono più i suoi – e quindi loro hanno levato anche la scritta: “Il padrone so’ io adesso”. E il comune non gli ha detto niente. Dice: “Ma a Latina non c’è una Soprintendenza?”. Sì, la Soprintendenza. Ma beato a te e le Soprintendenze. Aspetta che arrivi a Roma qualcuno di Latina, e vedrai se siamo davvero capaci di andare a levare Marco Vipsanio Agrippa da là sopra: “Mica è più tuo st’appartamento”.

 

p.s. Salvatò...però The end of the trail è di una tristezza spaventosa...anche se il significato dovrebbe essere il contrario, per rimanere a casa nostra, a me fa pensare a"lasciate ogni speranza o voi ch'entrate"!!!



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