Pubblicita' Logo Il portale dei Quartieri Nascosa e Nuova Latina
Logo
Ciao!
Stai consultando il vecchio portale dei quartieri, dove sono archiviati i contenuti storici. Non potrai modificare rispondere o inviare nuove notizie qui, per farlo devi andare sull'attuale sito all'indirizzo
https://www.q4q5.it
Sei in: Strutture e Servizi >> Scuola Don MilaniRegistrati per inviare messaggi

Feed RSS
« 1 (2) 3 »
Autore Discussione
Anonimo
Inviato il: 28/11/2007 15:02
Re: Scuola Don Milani

Questo articolo è sul "Corriere..." di oggi....Perchè poi si lamentano del malfunzionamento di certe scuole, della scarsa formazione dei ragazzi, del caro libri, dei fenomeni di bullismo e via dicendo? Da questi dati si dovrebbe capire a cosa porta l'abdicare dalle proprie funzioni!

  

Organi collegiali, 9 su 10 non vanno a votare

Scuola, disimpegno dei genitori

La partecipazione delle famiglie alle elezioni scolastiche è crollata ovunque. I docenti: «Trovano solo scuse»

MILANO - Avviso sulla bacheca: «Le elezioni del consiglio di istituto sono convocate per domenica. I genitori sono VIVAMENTE pregati di partecipare». Il lunedì, alla scuola media Carlo Porta di Milano, si contano i votanti: 92 su 1.165. Il 7,8% degli aventi diritto. Ma in alcune sezioni si scende allo zero. Come negli istituti di Palermo, Torino, Firenze, Roma. Città diverse con realtà simili: assemblee snobbate, incontri in cui non si raggiunge il numero legale, riunioni rimandate a oltranza.

«È la fine della democrazia scolastica», dicono i presidi. E non perché le decisioni non vengano prese collegialmente. Il problema è l'opposto: nessuno vuole più partecipare alla vita di classe. Troppo impegni (delle famiglie), scarsa fiducia nella autorità scolastica, disinteresse e — a detta dei docenti — «maleducazione» dei genitori. Ecco perché nelle elementari, medie e (soprattutto) superiori d'Italia si assiste all'agonia della «partecipazione». Ogni scusa è buona: «Non ho tempo»; «Scriva una email». Al circolo didattico padre Gemelli di Torino, alle ultime elezioni su 816 genitori hanno votato in 55. «E sì — dicono gli insegnanti — che abbiamo fatto un'imponente campagna di sensibilizzazione».

Niente da fare. La scuola, come luogo di dialogo e scambio di idee, non attrae più. E nemmeno come palestra politica. «Vent'anni fa — ricorda Francesca Lavizzari, preside dell'istituto Cavalieri di Milano — si presentavano almeno 4 liste e votava l'80% dei genitori. Ora bisogna pregarli di candidarsi».

Altri tempi. Era il 1974 l'anno in cui i «decreti delegati» istituirono gli organi collegiali della scuola «dando ad essa il carattere di una comunità che interagisce con la più vasta comunità sociale e civica». Fu una rivoluzione. «Le famiglie, per la prima volta, si sentirono coinvolte nelle nostre decisioni», raccontano i professori. E invece «ora c'è un disinteresse generale», accusa Vincenzo Spina, a capo dell'istituto Amedeo Maiuri di Napoli. Nella scuola «bene» del Vomero vota circa il 15% dei genitori, «ma solo perché la nostra "utenza" è alta. In periferia i numeri sono molto inferiori». La collega Marina Esposito, che guida il circolo Quarati di Napoli, aggiunge: «Anche per reclutare i rappresentanti di classe ci sono problemi». Conferma Antonella Perugi, docente all'Itis Giulio Natta di Sestri Levante, in provincia di Genova: «In alcune sezioni non siamo riusciti nemmeno a trovare un delegato».

Perché il problema è soprattutto alle superiori: «La presenza dei genitori è inversamente proporzionale all'età dei figlio». Lo spiega Silvana Giarratano, che guida il liceo Leon Battista Alberti, l'unico artistico di Firenze (900 studenti): «Gli adulti che si appassionano alla vita della scuola sono meno del 5%. E il censo non c'entra: ci snobbano ricchi e poveri. Il nostro consiglio di istituto è composto da 19 persone e spesso non raggiungiamo il numero legale. Bisognerebbe snellire tutto il sistema». All'Itis Lucarelli di Benevento su 1.600 genitori hanno votato in 19.

Partecipazione addio. Con i professori che invocano «più rispetto per la scuola» e i genitori che oscillano tra l'indifferenza e una domanda: «Se non possiamo decidere nemmeno il colore della carta igienica — ammesso ci siano i soldi per comprarla — perché dovremmo darci da fare?».

Eppure sono loro la chiave di tutto. Lo aveva capito 40 anni fa Don Milani, che così aprì la sua «Lettera ad una Professoressa»: «Questo libro non è scritto per gli insegnanti, ma per i genitori. È un invito a organizzarsi». Ci provano gli iscritti dell'Age, l'associazione che raccoglie 10 mila genitori di tutta Italia. Lucia Rossi, il segretario, interviene: «Purtroppo è ferma la legge di modifica degli organi collegiali, fondamentale per una scuola che si sta rinnovando. Il nostro augurio è che si crei un maggiore sodalizio tra professori e famiglia».

Uno sforzo non da poco. La scorsa domenica alla Carlo Porta di Milano era in programma una corsa aperta a tutte le famiglie della scuola. La vendita dei pettorali serviva per finanziare progetti e laboratori. All'ultimo minuto la gara è stata annullata. La causa: mancavano i partecipanti.

Annachiara Sacchi
28 novembre 2007



[Entra]
Baol
Inviato il: 28/11/2007 17:09
Staff
Registrato: 14/12/2005
Da: Q4
Messaggi: 1069
Re: Scuola Don Milani
Sarà anche vero che non si dà più alcun valore all'istruzione (o quasi), dal momento che i modelli vincenti, soldi facili successo spregiudicatezza, tutto sono fuorché istruiti... A che serve allora studiare??? Anzi, la scuola non è poi così importante visto che non è considerata la porta d'accesso verso il bel mondo... e poi sappiamo tutti che anche per chi studia ed è davvero preparato spesso non conta affatto il merito quanto la buona raccomandazione... l'essere figlio di ... o amico di... o tesserato di...  ne parlavano ieri sera a Ballarò, ed il quadro è tutt'altro che roseo... moltissimi di quei giovani intervistati erano insoddisfatti e scoraggiati, costretti a compromessi per un posto di lavoro, al mercato delle clientele... ma davvero dobbiamo continuare a farci sopraffare da questo vuoto? 

[Entra]
mel
Inviato il: 29/11/2007 9:22
Registrato: 1/5/2007
Da:
Messaggi: 154
Re: Scuola Don Milani

E d'altro canto, dopo decenni di tv spazzatura, dove meno si sa fare e più si fa carriera, dove è più importante essere un "personaggio" che avere una professionalità, conoscere un produttore piuttosto che parlare un italiano appena accettabile, dove le mamme sono le prime a spingere le figlie a fare provini a go-go, dove le scorciatoie abbondano, cosa ci possiamo aspettare? Basta fare un grande fratello: non sai fare niente, ma siccome sei stato h24 davanti una telecamera, la gente ti riconosce, si affeziona, ti ammira, addirittura. Per ciò stesso hai una carriera lanciata. Ho letto di una ragazza che è dovuta andare via credo dall'isola dei famosi perchè la ferita post-operatoria per il rifacimento del seno (operazione fatta pochi giorni prima e apposta per la trasmissione) si stava riaprendo rischiando infezioni. L'articolo riportava la frase detta dalla poverina mentre andava via: "era la mia grande occasione". Capito come siamo messi?

Due esempi su tutti: un magistrato che (primo tra i malati di protagonismo) persegue tutti coloro che   possono dargli visibilità, che arresta Corona, il quale viene poi prosciolto, ma nel frattempo diventa un fenomeno mediatico, crea la sua linea di moda, comprese le mutande con il suo nome sull'elastico, appare perfino sui luoghi di gravi fatti (Garlasco) tanto per farsi pubblicità. Grazie Woodcock per come spendi i nostri soldi.

L'altro esempio è del rom che ha ucciso 4 persone mentre guidava ubriaco. Ora è agli arresti domiciliari, e un pubblicitario ha pensato bene di farne un testimonial di profumi, vestiti, etc. A parte che se fossi quel pubblicitario mi sputerei in faccia da solo, se lo fa è perchè c'è mercato. Se non gli impediscono di fare questo business, sono convinto che avrà un gran successo.

Marco



[Entra]
giucap
Inviato il: 29/11/2007 15:40
Registrato: 13/1/2006
Da:
Messaggi: 827
Re: Scuola Don Milani

Trovo questi richiami alla partecipazione dei genitori, soprattutto se provenienti dal mondo della scuola, estremamente ipocriti.

Per anni si è scoraggiato in ogni modo un proficuo rapporto di collaborazione, coloro (sempre meno, per la verità, e sembra che lo scopriamo solo oggi) che hanno provato a salire sulla torre d'avorio dove l'istituzione scuola si è voluta rinchiudere sono stati trattati da intrusi, oppure usati come foglie di fico per coprire le vergogne, o ancora mostrati come animaletti in via di estinzione ("carino, ma che fa, sporca molto? fa rumore?").

Il rapporto viene tollerato solo se in termini di sudditanza: io dico e tu ascolti, tu puoi proporre, ma io ho l'insindacabile giudizio finale.

I Consigli di Istituto sono assemblee dove arrivano decisioni pre-confezionate dal Collegio Docenti, raramente si creano maggioranze trasversali che riescano a superare l'opinione del Dirigente Scolastico (in quanto per i docenti non è certo conveniente mettersi contro il loro "capo").

Naturalmente con tutte le eccezioni e con tutte le storture anche da parte dei genitori. Ma la sensazione che la spinta propulsiva dei decreti Delegati sia ormai un lontano ricordo non è certo, almeno per me, recente.

Potrei portare un buon numero di esempi e di casi specifici, come pure si potrebbero riportare parecchi modi tesi realmente a favorire la partecipazione della componente genitori nella vita della scuola. Invece ci si ricorda che questa componente esiste solo alla vigilia delle elezioni per il rinnovo degli organismi scolastici, si fa mettere in piedi una lista bulgara da qualche amico o conoscente (una volta mi è capitato che nella lista genitori ci fosse anche una docente dello stesso istituto) e così si insedia validamente il Consiglio e le "carte" sono in ordine.

Oggi il giocattolo sembra non funzionare più troppo bene e allora si tenta di metterci una pezza, ma solo affinché la burocrazia e la forma possano continuare a governare indisturbati.

Scusate, ma è un argomento che mi ha preso molto tempo ed energie, lasciandomi veramente poco oltre questa amarezza.

Giulio

 



[Entra]
Freddy
Inviato il: 29/11/2007 22:30
Direttore
Registrato: 25/7/2005
Da: Latina
Messaggi: 2542
Re: Scuola Don Milani

Caro Giulio, mi auguro davvero che tu non abbia ragione, anche perchè proprio stasera sono stato eletto (all'unanimità ) Presidente d'Istituto della Leonardo Da Vinci .

Non so come andrà a finire ma ti assicuro che per i prossimi tre anni non andrò a scaldare la poltrona !

Colgo l'occasione per ringraziare tutti i miei sostenitori, anche se per correttezza, non ho voluto pubblicizzare sul portale la mia candidatura e non ho ovviamente profittato della mailing list di www.q4q5.it.

Quando riusciremo ad incontrarci, magari domani alla conferenza sul Tram Leggero...(cominciamolo a chiamare per nome) mi darai qualche "istruzione per l'uso"

Grazie in anticipo.

Ciao Freddy

 



[Entra]
Anonimo
Inviato il: 30/11/2007 7:23
Re: Scuola Don Milani
giucap ha scritto:

Trovo questi richiami alla partecipazione dei genitori, soprattutto se provenienti dal mondo della scuola, estremamente ipocriti.

Il rapporto viene tollerato solo se in termini di sudditanza: io dico e tu ascolti, tu puoi proporre, ma io ho l'insindacabile giudizio finale.

I Consigli di Istituto sono assemblee dove arrivano decisioni pre-confezionate dal Collegio Docenti, raramente si creano maggioranze trasversali che riescano a superare l'opinione del Dirigente Scolastico (in quanto per i docenti non è certo conveniente mettersi contro il loro "capo").

Naturalmente con tutte le eccezioni e con tutte le storture anche da parte dei genitori. Ma la sensazione che la spinta propulsiva dei decreti Delegati sia ormai un lontano ricordo non è certo, almeno per me, recente.

 

 

 

Non è sempre così anzi e ti dirò che se i genitori seguissero di più i figli e partecipassero di più al mondo della scuola tanti problemi non li avremo. Quanto sia importante e complesso il ruolo dei genitori negli organi della scuola adesso lo vedrà anche Freddy che si è prestato ad un incarico non facile, quello di presidente del consiglio d'istituto spetta a chi ha ottenuto più voti tra i genitori, i rappresentanti dei genitori sono presenti anche nella giunta esecutiva che è un organo importante per capire cosa sono consiglio di guardare questo link

http://www.pubblica.istruzione.it/scuola_e_famiglia/organi.shtml"justify"> e chi non vuole fare solo presenza passiva o lo "sfondo" dei consigli di circolo e d'istituto consiglio di leggere attentamente il dm 44 del 2001 (anche se ora è in corso di variazione)

http://www.edscuola.it/archivio/norme/decreti/digestam.html"justify">Genitori sono presenti periodicamente a mensa, genitori sono i rappresentanti di classe ecc ecc non so Giulio dove ha avuto le sue esperienze e mi dispiace che siano state negative, tutto è migliorabile infatti è in atto una revisione degli organi collegiali ma non condivido i giudizi dati sulle opinioni degli altri vi assicuro che avendo a che fare con molte realtà di questo genere (non come docente) posso solo dire che vi sono ambiti che sono prettamente di pertinenza del dirigente scolastico e del collegio dei docenti (es. la didattica) .

A PROPOSITO FREDDY COME MAI LA LEONARDO DA VINCI MMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMM 



[Entra]
Salvatore
Inviato il: 30/11/2007 8:06
Staff
Registrato: 25/11/2005
Da: Q4
Messaggi: 4672
Re: Scuola Don Milani

Caro Giulio,

come mi capita spesso condivido il tuo ragionamento. Sfortunatamente a causa del mio lavoro non ho mai potuto impegnarmi in prima persona come rappresentante, però vorrei scendere ancora più terra terra : la nostra scuola (la “Don Milani”, Latina, ma penso anche il resto d’Italia) è davvero chiusa, ostile quasi, alle famiglie… sia fisicamente sia metaforicamente. Quando ormai quasi 10 anni or sono arrivai a Latina con la mia famiglia, la “torre d’avorio” della scuola fu per me, per mia moglie e per i miei figli un autentico pugno nello stomaco. Abituati alla scuola aperta e accogliente, alle maestre che ti invitavano in classe, a mia moglie che aiutava le maestre nelle attività collaterali, alla preside sempre disponibile,  agli impiegati e ai coadiuvatori sempre sorridenti e sempre a disposizione dalle 6:30 fino alle 16:30, alle porte sempre aperte… abituati a tutti questo, quando il primo giorno di scuola ci siamo ritrovati dietro un cancello chiuso, quando per la prima volta in vita nostra ci è stato impedito da un bidello sgarbato di entrare a scuola, di accompagnare i nostri bimbi in classe… beh, ti assicuro che fu un duro colpo. Dopo quasi 10 anni ci siamo abituati a tutto questo? No! Purtroppo non ci si abitua. Caso mai si sviluppa un’apatia che consente di sopravvivere, di non impazzire, ma abituarsi no!

Ancora oggi trovo incivile e barbaro che le porte della scuola siano chiuse. Trovo inammissibile che un genitore non possa accompagnare il figlio fin dentro la classe e fermarsi ad assistere alle lezioni se lo desidera. Capisco che gli spazi sono quello che sono, ma sarebbe difficile mettere due sedie extra in ogni classe in modo che chi vuole, senza disturbare o interferire con la lezione possa assistere?

Trovo assurdo non poter andare a mensa coi miei figli: sarebbe troppo complicato, magari su prenotazione e pagando il dovuto, poter pranzare col proprio figlio? Sarebbe complicato tenere la segreteria aperta al pubblico durante tutto l’orario scolastico (come avviene in ogni Paese civile) piuttosto che due ore al giorno in orari assurdi che uno si deve prendere un giorno di ferie per poterci andare?

E potrei continuare coi ricevimenti… con la comunicazione scuola-famiglia-scuola e tanto altro.

 

Salvatore  




----------------
"Integrity is doing the right thing, even if nobody is watching."

[Entra]
Freddy
Inviato il: 30/11/2007 8:15
Direttore
Registrato: 25/7/2005
Da: Latina
Messaggi: 2542
Re: Scuola Don Milani

Roccia, grazie per le informazioni, ne farò tesoro.

In ogni caso sappi che la mia candidatura alla Leonardo Da Vinci è semplicemente dovuta al fatto che mio figlio svolge la prima media in quell'Istituto, e come tu sai per essere candidato nel consiglio dei genitori, devi avere un figlio che frequenta.

La scelta di mandare Lorenzo (così si chiama mio figlio) alla Leonardo Da Vinci è solo legata al percorso scolastico che un pò casualmente ci siamo trovati a seguire e cioè le elementari alla G. Rodari e le media alla L. da Vinci.

Tieni conto che spesso si sceglie una scuola (anche se non è sempre la cosa migliore) in base alle amicizie legate ai figli stessi e in questo caso tutti i genitori dei suoi amici e compagni di classe della scuola materna fecero quella scelta.

In ogni caso con l'attuale dirigente scolastica della Don Milani, siamo in ottimi rapporti e stiamo per iniziare già un bella collaborazione in occasione delle prossime festività natalizie.  Il giorno 15 dicembre infatti, organizzeremo una bellissima festa di Natale con la Tombola ed una scenetta teatrale e mi auguro che in seguito riusciremo ad organizzare anche altre manifestazioni, non solamente ludiche.

Presto ti/vi aggiornerò sil programma.

Ancora grazie e a presto.

Ciao Freddy



[Entra]
Anonimo
Inviato il: 30/11/2007 9:01
Re: Scuola Don Milani

Guarda Freddy che lo so cosa ci sarà il 15 dicembre in genere quando parlo del mondo della scuola è per partecipazione diretta c'è anche la presidente del consiglio della Don Milani che in questo momento ci sta leggendo ed anche la dirigente scolastica e che TU hai figli alla L. da Vinci SACRILEGIO, TRADIMENTO  (scherzo naturalmente). In tutte le cose ci sono i pro ed i contro naturalmente su alcune delle cose dette da Salvatore non sono d'accordo, certo le cose che non vanno ci sono ma ad esempio se ha un figlio alla materna lo può accompagnare dentro la classe (se non è cambiato qualcosa) per quanto riguarda la mensa NON SI TROVANO GENITORI DISPONIBILI ad andarci è prevista la nostra presenza come osservatori e per assaggiare il cibo.

Quanto alle altre sue richieste certo alcune sono condivisibili ma il problema è di spazi strutture e soldi EURO Freddy adesso vedrai quanto è la dotazione ordinaria del tuo istituto e vedi quante cose ci si devono fare.



[Entra]
giucap
Inviato il: 30/11/2007 9:05
Registrato: 13/1/2006
Da:
Messaggi: 827
Re: Scuola Don Milani

Caro Roccia,

ho generalizzato la mia esperienza personale, che però ho idea non sia isolata, visto il "successo" di partecipazione alle ultime elezioni.

Sono stato rappresentante in Consiglio di Istituto della Don Milani nel periodo in cui da Scuola Media si è trasformata in Istituto Comprensivo. Sono anche stato per un paio di anni, ahimé, segretario del Consiglio. Avevo inteso mettermi a servizio degli altri genitori e quindi avevo accettato questo gravoso compito per poter rendere pubblici i verbali del Consiglio stesso (visto che li scrivevo io ...), ma già dopo la seconda pubblicazione erano iniziati i malumori della struttura. Una volta, quando ho verbalizzato che un paio di voci di bilancio non erano state votate (come effettivamente era accaduto) sono stato chiamato in ufficio con l'intimazione di presentarmi al più presto a scuola per correggere il verbale. Il Dirigente Amministrativo era fuori di sé, in quanto ovviamente il Consiglio era stato convocato l'ultimo giorno utile e quindi non c'era più tempo per farne un altro. Mi è toccato, su insistenza del Preside, di correggere il verbare riportando qualcosa di inesatto. Avrei altri esempi naturalmente; la gestione amministrativa era molto "sui generis" e assolutamente insindacabile; i bilanci illeggibili.

So benissimo che la didattica non rientra tra le competenze del CdI, ma il calendario scolastico? Vabbè, potrei scrivere un libro su quell'esperienza.

Un libretto sulla scuola per la verità l'ho anche scritto, insieme alla Prof.ssa Ricci, pubblicato dalle edizioni del Coordinamento Genitori Democratici, associazione (storica, tra i fondatori c'era Gianni Rodari) cui sono ancora iscritto anche se non più "praticante"; si intitola "Le parole della scuola" e voleva essere un dizionario sui nuovi termini e sulla nuova organizzazione della scuola introdotti dalla Riforma Berlinguer. Il CGD di Roma ne aveva fatto stampare un estratto che è stato distribuito ai genitori a spese del Comune. Naturalmente, con l'abbandono di quella riforma (il libro ne analizzava sia i punti di forza che le criticità), oggi si può considerare un reperto storico.

Per completare il quadro, sono stato rappresentante del CdI del Grassi nell'a.s. 1976-77 (come studente, mica sono Matusalemme!), cioè nella fase di start-up dei Decreti Delegati.

Ho sempre creduto nell'importanza della scuola pubblica e dell'educazione, nonché nel rapporto di collaborazione, anzi partenariato, tra scuola e genitori.

Però per collaborare bisogna essere in due ....

In bocca al lupo a Freddy, spero veramente tanto che la sua esperienza sia migliore della mia. In parte ciò dipenderà anche da lui cui voglio dare questo piccolo consiglio: non farti troppe illusioni ed eviterai grosse delusioni, forse il mio errore è stato quello.

Giulio

 



[Entra]
« 1 (2) 3 »
Registrati per inviare messaggi
 

< Ritorna alla home page del portale

Stampa Versione Stampabile (Stampa)

Contatore :: Valid XHTML 1.0 Transitional :: Valid CSS 1.2