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Freddy
Inviato il: 30/8/2007 14:39
Direttore
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Da: Latina
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Tolleranza Zero
Commenti alla notizia: "Tolleranza Zero"
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Freddy
Inviato il: 30/8/2007 15:13
Direttore
Registrato: 25/7/2005
Da: Latina
Messaggi: 2542
Re: Tolleranza Zero

E' incredibile osservare che esattamente ad un anno (30 Agosto 2006 - 30 Agosto 2007) dalle osservazioni pubblicate da Salvatore sul nostro portale, su tutti i telegiornali di oggi è apparso il Ministro Amato che riporta le stesse identiche considerazioni di Salvatore.

Non credo che Salvatore sia parente di Amato ne che il ministro sia un lettore del nostro portale, quindi c'è solo da riflettere, come sulla questione emergenza microcriminalità, si sia arrivati alla medesima conclusione ad esattamente un anno di distanza.

Per quanto mi riguarda, vorrei solo aggiungere il mio completo accordo sul metodo (Tolleranza zero) pur con le dovute differenze. Sono in sintonia con l'idea che per ridurre la macrocriminalità si debba iniziare a ristabilire la sicurezza e la certezza della pena anche per quanto riguarda il fenomeno della microcriminalità.

Non sono invece molto d'accordo sul significato che in questi giorni ho sentito attribuire al termine microcriminalità. Sembrerebbe quasi che la stessa sia rappresentata unicamente dalla presenza degli extracomunitari ed in particolare dai Lavavetri e dai venditori ambulanti (vedi caso Firenze).Al di la del fatto che certamente anche tra costoro ci possono essere (e sicuramente ci sono) persone poco raccomandabili che vanno quindi perseguite e punite, credo che la maggior parte di loro sono invece persone semplicemente povere e che svolgono questa umilissima attività per sopravvivere.

Tutto sommato, poi, si tratta di un "servizio" a volte fastidioso ma spesso utile.Diversa invece è la situazione legata alla microcriminalità quando associamo questa alle bande di imbecilli (impropriamente dette Baby gang) le quali sotto l'effetto dell'alcool o del "fumo" (nel migliore dei casi) compiono azioni di vandalismo nei confronti di persone e cose, oppure quando le stesse persone si mettono alla guida e provocano incidenti mortali.Di questi, molto spesso italianissimi, non sentiamo proprio l'esigenza e sono quelli che creano i maggiori danni sociali sia in termini di insicurezza, sia in termini economici.

Resta poi da verificare se e quanto sia sottile il filo che lega la micro alla Macrocriminalità e quanto non sia il caso di intervenire semplicemente facendo rispettare le leggi che già ci sono.Insomma la prima cosa è cercare di intervenire e se come accade dalle nostre parti il comandante della Polizia Municipale ci dice che il Suo corpo non è riuscito neanche a beccare un attacchino di manifesti elettorali in flagrante, la vedo dura !

Freddy

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Stevejo
Inviato il: 30/8/2007 19:07
Registrato: 26/3/2007
Da: Latina
Messaggi: 542
Re: Tolleranza Zero

Caro Freddy, anche io la vedo dura, soprattutto perchè, a mio avviso, dovrebbero essere cambiate molte leggi del codice penale. Mi spiego meglio, ampliando un momento il discorso.

Oggi chiunque sia incensurato e commette un reato penale "minore" (atti vandalici, guida in stato di ebrezza, rissa, etc..), non si fa neanche un giorno di galera, tra condizionale e altri cavilli legali vari. Ciò significa che ha sbagliato GRATIS: il rischio quindi, a mio avviso, è che torni con facilità a commettere un'altro reato penale, magari questa volta più grave. 

Non sono assolutamente per il giustizialismo, però penso che si dovrebbe pensare seriamente a eliminare la "condizionale" e a sostituirla, sempre e cmq, con pene alternative.

Se vieni preso a guidare in stato di ebrezza o causi un incidente, e sei incensurato, sconti la condanna ricevuta in un analogo periodo di tempo come volontario in un centro post traumatico, o simile. 

Se vieni preso a guidare sotto effetto di stupefacenti , e sei incensurato, sconti la condanna ricevuta in un analogo periodo di tempo come volontario in un centro di recupero per tossicodipendenti.

Se vieni preso a imbrattare i muri, e sei incensurato, sconti la condanna ricevuta in un analogo periodo di tempo come volontario a pulire muri e parchi della tua città.

In questo modo, a mio avviso, si avrebbero maggiori possibilità di "recuperare" in tempo ragazzi che altrimenti potrebbero finire per continuare far parte della micro-criminalità oggi, e della macro-criminalità domani.

E' vero che misure del genere iniziano ad essere commissionate, ma non sempre e, cmq, solo per brevissimi periodi di tempo. E  il fatto che continui ad esserci la "condizionale" permette a molti di continuare a sbagliare "gratis", senza rendersi effettivamente conto della gravità del reato.

Eppure i comuni potrebbero iniziare a fare qualcosa.

Ad esempio potrebbero istituire un servizio civile comunale aperto ai soli ragazzi di età compresa tra i 16 e i 20 anni: con la scusa di far loro guadagnare un piccolo ma giusto stipendio, e compatibilmente con gli impegni di studio, si metterebbero questi ragazzi a contatto con realtà magari più difficili delle loro (assistenza ad anziani, diversamente abili, etc...), facendo loro capire (perchè non tutti, anche a 20 anni si rendono conto di questo) che non sempre tutto è facile o tutto è dovuto.

Sarebbero, a mio avviso, sicuramente esperienze utili ai ragazzi a far crescere in loro uno spirito di solidarietà e rispetto verso il prossimo. 

 

Un saluto a tutti,

Stefano 

 

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Baol
Inviato il: 30/8/2007 19:44
Staff
Registrato: 14/12/2005
Da: Q4
Messaggi: 1069
Re: Tolleranza Zero

Sono d'accordo soprattutto perché la pena avrebbe un valore educativo, perché credo che questi episodi di microcriminalità trovino terreno fertile dove c'è carenza di valori e allora il modo di combatterli è proprio quello di riempire un vuoto che sta diventando sempre più grande... non si può pensare di migliorare la società senza incidere soprattutto nelle coscienze dei più giovani che rappresentano il futuro, e proprio per questa ragione gli esempi portati da Stefano mi sembrano utili al raggiungimento di questo genere di obiettivo, il servizio civile così concepito sarebbe un modo per prendere contatto con la realtà, per acquisire consapevolezza di se stessi e degli altri e, perché no, per integrarsi, sentirsi utili, e quindi "parte di" piuttosto che "contro". Senza contare il fatto che comunque sbagliare gratis è tutt'altro che educativo. 

    


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Se i tempi non chiedono la tua parte migliore inventa altri tempi.

(Baolian, libro II, vv. 16-17)

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Ego
Inviato il: 31/8/2007 20:40
Registrato: 27/8/2007
Da:
Messaggi: 6
Re: Tolleranza Zero

Tuttavia credo che si potrebbe incorrere in un altro errore: la presenza di una "pena" o almeno di un "insegnamento"  potrebbe non essere preso sempre positivamente dal giovane. Se egli non comprende perchè gli viene inflitta una punizione, se non riesce a capire che il suo gesto è sbagliato, allora la "pena" non sarà altro che un'istigazione da parte della società "per bene" per "opprimere la gioventù".

Posso concordare sul fatto che ci debba essere una pena, ma vi invito a riflettere che oltre ad una "pena" serve un "pentimento", che può essere indotto solo dall'interno, dalla coscienza, dalla cultura. In fin dei conti è l'istruzione e il senso civico (che si creano a scuola e in famiglia) che rappresentano la migliore forma di prevenzione. Quindi bisognerebbe investire nella scuola, nella promozione familiare, nell'educazione e nelle associazioni che promuovono il senso civico e la legalità.

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Stevejo
Inviato il: 1/9/2007 9:30
Registrato: 26/3/2007
Da: Latina
Messaggi: 542
Re: Tolleranza Zero

Sicuramente hai ragione, Ego. La prevenzione, anche con la cultura, è il miglior modo per evitare che nascano futuri delinquenti. 

Però, purtroppo, non sono fiducioso da questo punto di vista.

Quando andavo io al liceo (e non è molto tempo fa, in quanto ho 27 anni), nessuno (salvo pochi casi) si sarebbe mai permesso di alzare la voce o le mani su un insegnante, o di rivolgervisi con male parole. Anche perchè erano prima di tutto i genitori a insegnare ai figli il rispetto per la scuola e gli insegnanti. Ora invece, a sentire i molti fatti di cronaca, pare sia tutto rovesciato: pare che ciò che era una rarità una volta si via via diventando la regola; pare la scuola vada sempre più perdendo rispetto e "potere educativo" verso i ragazzi.

E in questo, secondo me e senza voler generalizzare, hanno la colpa maggiore i genitori che, invece di educare i figli al rispetto delle istituzioni e prima di tutto della scuola e degli insegnanti, sono i primi ad andare ad alzare la voce (o peggio) contro l'insegnante che ha messo un meritato votaccio al "povero" figlio "incompreso". 

Inoltre, tornando al discorso di prima, penso che proprio lo "scontare la pena" come lavori socialmente utili potrebbe servire a indurre anche un pentimento nella persona che ha commesso il reato.

Difatti, a mio avviso, pulire muri e parchi (per uno condannato per vandalismo), o lavorare in centri di recupero per tossicodipendenti (per un preso sotto l'effetto di stupefacenti), o lavorare a contatto con persone bisognose (per uno sempre abituato a "parlare" usando le mani) potrebbero far capire meglio al "condannato" la gravità del suo gesto e indurre quindi un penstimento.

   

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Ego
Inviato il: 5/9/2007 18:07
Registrato: 27/8/2007
Da:
Messaggi: 6
Re: Tolleranza Zero
Stevejo ha scritto:

Sicuramente hai ragione, Ego. La prevenzione, anche con la cultura, è il miglior modo per evitare che nascano futuri delinquenti. 

Però, purtroppo, non sono fiducioso da questo punto di vista.

Quando andavo io al liceo (e non è molto tempo fa, in quanto ho 27 anni), nessuno (salvo pochi casi) si sarebbe mai permesso di alzare la voce o le mani su un insegnante, o di rivolgervisi con male parole. Anche perchè erano prima di tutto i genitori a insegnare ai figli il rispetto per la scuola e gli insegnanti. Ora invece, a sentire i molti fatti di cronaca, pare sia tutto rovesciato: pare che ciò che era una rarità una volta si via via diventando la regola; pare la scuola vada sempre più perdendo rispetto e "potere educativo" verso i ragazzi.

E in questo, secondo me e senza voler generalizzare, hanno la colpa maggiore i genitori che, invece di educare i figli al rispetto delle istituzioni e prima di tutto della scuola e degli insegnanti, sono i primi ad andare ad alzare la voce (o peggio) contro l'insegnante che ha messo un meritato votaccio al "povero" figlio "incompreso". 

In parte sono d'accordo con il tuo ragionamento. Gran parte della colpa l'hanno i genitori che educano "malamente" (non solo a parole, ma anche a fatti) i figli; tuttavia ciò è dovuto anche alla decadenza della struttura scolastica. In realtà il danno non è causato dai genitori, ma dalla scuola che sta andando in rovina.

La formazione di una cultura a cui mi riferivo prima non potrà mai essere concretizzata tramite il sistema scolastico che abbiamo oggi in Italia (anche se devo ammettere che Fioroni sta compiendo passi da giganti). Questo processo di istruzione ai giovani, fintanto che la politica non comprenderà il ruolo predominante della scuola, dovrà essere concretizzato da figure carismatiche nella vita del ragazzo, figure uniche (genitori, professori, parenti in generale, amici più grandi .. e perchè no, anche più piccoli) che di propria volontà si adoperano per la loro "salvezza". Purtroppo sono pochi gli esempi del genere, spesso isolati, alcune volte anche ignorati dai giovani stessi ... ma posso assicurarvi che essi con ogni parola detta lasciano un seme nel cuore del ragazzo, che con il tempo germoglia.

Questo lungo processo che prosegue, dunque, "per personas" (attraverso persone singole, non inquadrate), è lungo ed arduo, ma è l'unico, forse, che ci potrà assicurare nel futuro a lungo termine una classe di cittadini consapevoli che allora potranno eleggere degni rappresentanti che si occupino delle riforme, soprattutto scolastiche, atte a mutare questo processo d'istruzione da un tipo "per personas", ad un vero e proprio sistema scolastico in vigore in tutte le scuole.

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Baol
Inviato il: 6/9/2007 11:51
Staff
Registrato: 14/12/2005
Da: Q4
Messaggi: 1069
Re: Tolleranza Zero

Secondo me parlate in modo diverso della stessa cosa, nel senso che l’idea di Stefano di  indirizzare chi ha sbagliato verso lavori socialmente utili darebbe certamente la possibilità a questi ragazzi di incontrare altre realtà e molto probabilmente all’interno delle stesse venire a contatto con figure carismatiche che possano essere d’esempio, un importante esempio, così come giustamente evidenzia Ego, per gettare il seme di un cambiamento e predisporre quindi ad una diversa sensibilità… cos’altro è la cultura se non questa particolare sensibilità con cui guardare alla vita…? Insomma, senza dimenticare l’importanza primaria di famiglia e scuola, vi sono naturalmente anche altri esempi ai quali attingere (nel caso le stesse siano carenti), per quanto essi siano spesso nascosti da una società che sembra impazzita e ha prodotto al suo interno un vuoto sempre più grande… un vuoto da colmare, al quale non ci si deve arrendere. Mi trovo d'accordo con entrambi per queste ragioni... 

Un caro saluto

Francesca 


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(Baolian, libro II, vv. 16-17)

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