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Autore Discussione
Anonimo
Inviato il: 7/4/2007 11:24
Re: La mia personale proposta....

Certamente no, infatti  quello che hai scritto collima esattamente con quanto andavo dicendo qualche post fa...putroppo io credo che non siano molti quelli che votano per "fede" cieca e acritica...sono troppi!! Altrimenti Latina sarebbe ben altra città......Comunque, anche se non credo che la Pasqua sarà un'occasione per  riflettere, soprattutto in questo senso, tanti auguri a tutti!

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Baol
Inviato il: 7/4/2007 12:38
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Da: Q4
Messaggi: 1069
Re: La mia personale proposta....

Mah... se sono molti mi chiedo perché tutti si lamentano... ?

Tanti auguri anche a voi.

 

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giucap
Inviato il: 7/4/2007 13:48
Registrato: 13/1/2006
Da:
Messaggi: 827
Re: La mia personale proposta....

Comincio dalla fine: tanti cari auguri a tutti voi.

Penso che xmanz ci porti la sua esperienza, senza entrare troppo nel merito. Dal suo punto di vista, ci piaccia o no, le cose vanno così.

Personalmente la sua percezione non si discosta troppo dalla mia: si vota in larga misura per tradizione, magari "contro" invece che a favore di qualcuno, senza porsi troppo il problema di giudicare gli atti effettivi. Quindi senza attenzione a ieri e senza preoccupazione per domani.

Però stavolta mi sembra che anche per costoro siano a disposizione diverse alternative. Non è obbligatorio votare il sindaco uscende per rispettare la tradizione. Ci sono addirittura sei o sette candidati di centrodestra o destra.

Abbiamo assistito negli ultimi giorni ad un teatrino avvilente intorno alla ricandidatura del sindaco uscente. Già nella precedente consiliatura l'amministrazione non si era messa in condizioni di lavorare a causa delle liti sulle spartizioni dei posti, in particolare per le presidenze delle commissioni.

Poi i diversi ribaltini, i tradimenti, la "giubilazione" di Di Matteo e chi più ne ha più ne metta.

Fino alla sceneggiata finale della presentazione del candidato. Chi può credere che un tale "sgarbo" non abbia strascichi all'inizio della prossima consiliatura? Chi pensa che tra Zaccheo e Fazzone sia vera pace e non invece una tregua armata ordinata da Roma, in attesa della resa dei conti?

Per questo ritengo che stavolta anche le persone che tradizionalmente votano centrodestra debbano mandare un segnale forte e chiaro, senza l'alibi di non avere alternative.

Forse anche a Latina potrebbe aprirsi una fase di alternanza, in cui ciascuno finalmente viene premiato o "bocciato" sulla base di ciò che ha fatto o che si impegna seriamente a fare.

Almeno proviamoci!

Giulio

 

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Kla
Inviato il: 7/4/2007 15:38
Utente
Registrato: 24/11/2005
Da: Latina
Messaggi: 1672
Re: La mia personale proposta....

Giulio, comprendo e ammiro il tuo sforzo nel cercare di argomentare un possibile modo di fare diverso da parte della maggior parte dei cittadini di Latina. Cittadini intelligenti che dimostrando maturità e più attenzione e ponderando sia l'operato e il programma di chi si candida o si ricandida andrebbero al voto sereni di fare la cosa giusta.

Sarebbe molto corretto e giusto! Ma... io ho percepito anche dalle parole di Xmanz,  che ringrazio ancora per la franchezza, che la maggior parte dei cittadini nonostante tutto quello che accade e anche di fronte ad alternative , alla fine voteranno sempre la stesso partito indipendentemente dal candidato, intuisco che faranno così anche e proprio per un senso di paura del cambiamento. Hanno paura di aprire una fase di alternanza e pigramente senza fare molte considerazioni continueranno a dare il loro voto di fede a chi pur non meritandolo vuole rimanere incollato alla poltrona.

Per concludere, ciò che ancora mi sfugge è la risposta a questa domanda:

ma quante mazzate dovranno prendere ancora i cittadini di Latina prima di orientarsi ad avviare la corretta alternanza che premia chi fa bene e manda a casa chi fa male?

 


----------------
Kla >))°> J

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Stevejo
Inviato il: 17/4/2007 13:20
Registrato: 26/3/2007
Da: Latina
Messaggi: 542
Re: La mia personale proposta....

Ciao a tutti, 

vorrei partecipare a questa discussione, proponendo, in quanto elettore nato e vissuto a Latina  e senza aspettare che siano i candidati a dirmi le loro proposte, cosa vorrei io per la mia città. E invito tutti a farlo.

Perchè, a mio avviso, siamo noi elettori che abbiamo il diritto di chiedere ai candidati (futuri  amministratori comunali) cosa vogliamo per la nostra città, e non, loro, a degnarsi a elargire ogni tanto qualche concessione, ricordandosi di noi ogni 5 anni quasi fossimo loro sudditi e non loro datori di lavoro.

Vorrei innanzitutto, in quanto democratico diretto, maggiore partecipazione dei cittadini, per cui chiedo:

- Bilancio Partecipato

- Bilanci comunali on -line, visibili e controllabili da tutti

- Riunioni di consiglio comunale in diretta on-line, e anche le registrazioni delle stesse on-line, così da poterle comunque visionare in seguito.

- Varianti straordinarie di Piano regolatore on -line, con la clausola che diventino effettive soltanto 60 giorni dopo la messa on-line, in modo tale che tutti i cittadini abbiano il tempo di visionarle, studiarle ed eventualmente fare opposizione.

- L'implementazione di un "forum" sul sito on-line del comune, cosicchè tutti possano, come avviene quì, proporre le proprie idee, dire la loro, far presenti i propri disagi, etc. Si creerebbe una "serra delle idee", molto utile anche nell'applicazione del "bilancio partecipato"; Ma permetterebbe ai cittadini stessi di conoscersi (anche se solo virtualmente) e di riunirsi + facilmente in comitati per far rispettare i loro diritti, nell'eventualità che questi venissero lesi.

Direi che per ora mi fermerei quà, per il fatto che, se avessimo tutti questi strumenti, saremmo poi noi cittadini a decidere come spendere i nostri soldi (intesi come soldi del bilancio comunale) e come meglio curare i nostri interessi.

E' possibile che voi abbiate richieste diametralmente opposte alle mie, ma vi prego di dirle, perchè mi sa tanto che molti candidati stanno facendo i conti senza l'oste...ossia senza averci mai chiesto cosa vogliamo.

un caro saluto,

stefano

P.S.Ah...una cosa che non voglio: non voglio le solite cene elettorali, offerte dai candidati per cercare di "catturare" quanti + voti possibili. Voglio invece delle riunioni, in cui i candidati ascoltino le nostre esigenze.

 

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giucap
Inviato il: 17/4/2007 14:27
Registrato: 13/1/2006
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Messaggi: 827
Re: La mia personale proposta....

Caro Stefano,

in linea di principio, quindi astrattamente, sono molto favorevole ad una maggiore partecipazione dei cittadini alla vita politica del quartiere, della città e via via fino ad occuparsi delle questioni italiane, europee, mondiali ...

C'è forse qualcosa che realmente lo impedisca? Certamente non c'è un incoraggiamento, ma a mio modo di vedere la maggioranza dei cittadini non è affatto interessata a tutto ciò. Problema di cultura, forse. Ma ci vorranno generazioni prima che un tale valore sia condiviso, e per la verità i segnali di cambiamento vanno in senso diametralmente opposto.

Ho già avuto modo di esprimere il mio punto di vista circa la democrazia diretta. Per farla breve io sono per la democrazia rappresentativa. Una testa un voto. Non voglio correre il rischio di beccarmi leggi e provvedimenti emozionali, magari la pena di morte, perché una minoranza rumorosa sovrasta con le sue i grida i ragionamenti.

Abbiamo anche visto come l'abuso dello strumento del referendum, forse l'unico istituto di democrazia diretta a disposizione, abbia portato a bruciarne rapidamente l'utilità.

Entrando più nel merito delle tue proposte, concordo con una qualche forma di bilancio partecipato, purché ci si intenda sul significato e sulle modalità. Penso ad indicazioni non vincolanti per i rappresentanti eletti dai cittadini.

Il bilancio sul web mi sembra invece un po' demagogico e scarsamente utile, soprattutto se si è ben attuato il bilancio partecipato.

Ho qui con me il bilancio di previsione del Comune e, pur essendo laureato in economia, ti assicuro che ci si capisce poco e niente. Per la verità avevo trovato problematico capire anche lo striminzito bilancio dell'I.C. Don Milani, quando ero membro del Consiglio di Istituto!

Concordo sull'archivio online delle riunioni del Consiglio Comunale, e aggiungerei anche i consigli di circoscrizione: in questo modo "verba manent".

Sono invece perplesso su un tema molto specialistico come le varianti (a che cosa poi, ad un nuovo PRG o sempre a quello vecchissimo?).

Aggiungerei al tuo "libro dei sogni" un reale decentramento amministrativo: maggiori deleghe e gestione di un proprio bilancio (partecipato!) alle circoscrizioni. Questo sì potrebbe invogliare ad una maggiore partecipazione.

Per ulteriori interventi c'è solo l'imbarazzo della scelta, dalla viabilità/trasposto pubblico all'ambiente, dall'educazione/cultura alla sicurezza. Tutto sta ad individuare le priorità, in presenza di risorse assai limitate.

Un caro saluto

Giulio 

 

 

 

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Stevejo
Inviato il: 17/4/2007 22:54
Registrato: 26/3/2007
Da: Latina
Messaggi: 542
Re: La mia personale proposta....

Caro Giucap,

ovviamente non mo trovo d'accordo con le tue osservazioni, e vorrei spiegartene il motivo .

Perdonatemi tutti per la lunghezza del post, ma non sono riuscito a riassumere di più il miopensiero

 

[C'è forse qualcosa che realmente lo impedisca? Certamente non c'è un incoraggiamento, ma a mio modo di vedere la maggioranza dei cittadini non è affatto interessata a tutto ciò. Problema di cultura, forse. Ma ci vorranno generazioni prima che un tale valore sia condiviso, e per la verità i segnali di cambiamento vanno in senso diametralmente opposto.]

 

Beh più che non c'è incoraggiamento, direi piuttosto che si è fatto assolutamente nulla, fino a qualche mese fa, per favorirla (mi riferisco all'Italia). E non è assolutamente vero che la maggioranza dei cittadini non è interessata a tutto ciò, anzi. In ogni occasione in cui è stata data ai cittadini la possibilità, non solo di esprimere le proprie idee, ma di decidere veramente (con indicazione vincolanti) i cittadini hanno partecipato..e in massa.

Mi riferisco all'esempio di Rovereto, primo comune in Italia in cui è iniziata la partecipazione (per ora sperimentale) dei cittadini, mediante il "Bilancio Partecipato". Già alla prima riunione sperimentale, in cui le 3 proposte più votate dai cittadini sarebbero state attuate dall'amministrazione comunale (ovviamente ci saranno altre riunioni, in cui si approfondiranno le proposte "vincenti" e i cittadini troveranno il modo di attuarle) la partecipazione è stata tantissima. ( www.cittadinirovereto.it )

Oppure mi riferisco alla lista civica "partecipata" che si sta presentando alle prossime elezioni a Pavia, che è stata costituita dopo avere parlato con 250 persone dedicando almeno un'ora a ciascuna e la campagna elettorale porta a porta entrando almeno in 20 mila famiglie. Dopo le elezioni tali riunioni di eletti, sostentori e assemblee pubbliche continueranno su tutti gli argomenti.

E potrei continuare con un'esempio anche a Latina, ma preferisco fermarmi quì per evitare di fare "campagna elettorale".

Tutto questo dimostra che se ai cittadini si dà la possibilità non solo di partecipare ma anche di decidere su cose che li riguardano direttamente, la partecipazione è tantissima. Forse (e sottolineo forse), al momento, a livello nazionale non saremmo ancora pronti, ma sicuramente se non si iniziano a coinvolgere i cittadini nelle decisioni locali non si può neanche pretendere che siano in grado di prendere decizioni a livello nazionale.

 

[Ho già avuto modo di esprimere il mio punto di vista circa la democrazia diretta. Per farla breve io sono per la democrazia rappresentativa. Una testa un voto. Non voglio correre il rischio di beccarmi leggi e provvedimenti emozionali, magari la pena di morte, perché una minoranza rumorosa sovrasta con le sue i grida i ragionamenti.]

 

Forse intendevi dire che sei a favore per la formula "una testa tanti voti" (un rappresenatnte che vota al posto di tanti elettori), perchè dicendo "una testa un voto" saresti a favore della democrazia diretta (ogni cittadino un voto, appunto) ...ma tranquillo, ho capito cosa intendevi.

Cmq, rigurado le tue paure, e le altre che molti portano avanti contro la democrazia diretta (molti infatti dicono che la prima cosa che farebbero i cittadini sarebbe abbassarsi le tasse) ti porto il caso di Porto Alegre (e questo caso vale anche per quanto detto sopra), una città in Brasile da 1.500.000 abitanti (15 volte Latina).

In questa città si è iniziato ad attuare dal 1989 il bilancio partecipato, prima sperimentalmente e poi in forma diffusa. La critica che viene spesso mossa a questo tipo di integrazione dei cittadini nella gestione economica pubblica è la presunzione che subito  toglierebbero le tasse soffocando il servizio pubblico, o che la gente baderebbe solo ai propri interessi più immediati. L’esperienza brasiliana ha invece dimostrato che i cittadini messi di fronte alla responsabilità sanno prendere decisioni anche difficili in modo molto saggio. La costruzione di una strada sulla “favela” è diventata l’occasione per il recupero della zona e la ricostruzione altrove delle case abbattute con il finanziamento di 140.000 reais. I pescatori di fronte alle difficoltà sono stati tutelati e il Comune investe tecnologicamente sul loro futuro. Ma non solo: rafforzamento e democratizzazione dei servizi sociali e sanitari, programmi contro la malnutrizione, asfaltatura delle strade e una rete di scarico delle acque pluviali, fondamentale in un’area soggetta ad alluvioni.

Nel 1987, 400mila poveri abitavano in 200 favelas. Oggi molte favelas sono state riqualifi cate e urbanizzate, il 99% della popolazione dispone di acqua potabile e il 92% di servizi igienici. Le scuole comunali erano 29, oggi sono diventate 90 e l’evasione scolastica si è ridotta a meno del 2%. Ci sono progetti per lo sviluppo di piccole imprese e cooperative nell’ambito dell’economia popolare solidale, con la costruzione di reti autogestite di produzione, commercio, credito e consumo. La formazione permanente e l’educazione alla democrazia partecipativa sono una delle “fissazioni” di Porto Alegre, che si definisce “città educatrice” e utilizza le sue scuole a pieno ritmo, di giorno e di sera. E gli indicatori dello sviluppo umano in effetti sono da Nord del mondo: l’aspettativa di vita è di 70,3 anni, la mortalità infantile è del 15 per mille, la popolazione alfabetizzata è il 97%. Porto Alegre è considerata dall’ONU, che raccomanda il bilancio partecipativo come “best practice”, una delle 40 città meglio gestite del mondo.

Questo è un'esempio per dire che le esperienze come questa, ma anche come quella della Svizzera (dove hanno referendum propositivi oltre che abrogativi, dove i cittadini, raccolte un certo numero di firme, possono avanzare loro proposte di legge al governo parlamento che, se non le accetta, vengono cmq messe, attraverso il referendum, alla decisione della popolazione tutta) hanno dimostrato che i cittadini, messi di fronte alle proprie responsabilità, sanno prendere decizsioni difficili, cercando il più possibile di tenere conto dell'interesse di tutti.

Per cui, stai pur sicuro, che rischi che la maggioranza della popolazione (perchè servirebbe cmq la maggioranza della popolazione x approvare qualsiasi cosa) si faccia influenzare da una minoranza risicata e urlante sono inesistenti.

Ma in generale, è ovvio che qualsiasi decisione va a favore della maggioranza ma scontenta qualcuno. E' ovvio quindi, che in democrazia diretta è una regola non scritta quella di tenere conto il più possibile del parere della minoranza. Perchè oggi potrei essere tra la maggioranza, ma domani tra la minoranza; e come oggi mi sono comportato verso la minoranza, così si comporteranno con me quando sarò in minoranza.  

 

Abbiamo anche visto come l'abuso dello strumento del referendum, forse l'unico istituto di democrazia diretta a disposizione, abbia portato a bruciarne >rapidamente l'utilità.

 

Beh, va innanzitutto ricordato che in Italia abbiamo solo questo: il referendum abrogativo. E' l'unico strumento che i cittadini hanno (a differenza, x esempio, di Estonia e Svizzera) per far sentire la propria voce.

Attualmente noi cittadini siamo costretti a fare, x esempio, continue petizioni perchè i politici (che tra l'altro non eleggiamo neanche direttamente), fanno i loro interessi e quelli dei partiti, ma non certo i nostri.

Basta vedere come la nostra amministrazione comunale (NON) ha accolto le richieste fatte da più di 600 persone (mi riferisco a una notizia letta sul questo stesso forum).

E' ovvio, giusto e sacrosanto che quando i cittadini si sentono inascoltati e non tutelati dai loro rappresentanti, facciano ricorso a tutti gli strumenti che hanno a disposizione per essere ascoltati. 

Per cui, questo "abuso", è causato dal sempre più crescente e spudorato disinteresse dei nostri rappresentanti politici, e non certo dall'irrsponsabilità dei cittadni che ne fanno uso.

Mi chiedo altrimenti cosa si dovrebbe fare: forse farsi "calpestare" in tutto il corpo impunemente, aspettando che arrivino alla testa per dire qualcosa?  

Sono poi convinto che se gli strumenti di democrazia diretta a disposizione dei cittadini fossero anche altri, certamente se ne "abuserebbe" di meno.

Che poi, perdonami, ma il termine "abusare" non lo ritengo giusto. Premettendo che non sono stato d'accordo con le ultime richieste referendarie a cui simo stati chiamati a votare,  penso però che (sia per principio che per costituzione) se per una causa si raccolgono 500.000 firme, beh, allora si ha il diritto di essere cmq ascoltati.

Ma, nonostante quanto detto fin'ora, non penso assolutamente che lo strumento referendario abbia perso la sua efficacia. Perchè l'obiettivo del referendum è quello di portare all'attenzione di tutto il paese delle esigenze di una minoranza (500.000 persone). E questo è sempre avvenuto, avviene ancora e,  essendo sancito per costituzione, continuerà a valere sempre, a meno che non la si cambi (la costituzione).

 

Entrando più nel merito delle tue proposte, concordo con una qualche forma di bilancio partecipato, purché ci si intenda sul significato e sulle modalità. Penso ad indicazioni non vincolanti per i rappresentanti eletti dai cittadini.

Dunque: Per Bilancio Partecipato, si intende che il 30 - 35% del bilancio comunale (la percentuale, in genere, non può andare oltre, perchè ogni comune ha delle spese fisse da rispettare) viene deciso come spenderlo dai cittadini stessi (e quindi in maniera vincolante ) attraverso riunioni circoscrizionali a cui partecipano (per ogni circoscrizione) rappresentanti dell'amministrazione comunale che hanno il compito di dare cmq consigli su eventuali aspetti tecnici, disponibilità di fondi, etc. In queste riunioni i cittadini, oltre a decidere in merito alle esigenze della loroo stessa circoscrizione, decidono anche su aspetti che riguardano la città in generale. In quest'ultimo caso, le delibere di ogni circoscrizione vengono cmq portate in sede di consiglio comunale, viene fatta una somma dei dei voti favorevoli e contrari di ogni circoscrizione, e la decisione finale viene presa in base al responso della maggioranza. (possono poi, a seconda dei casi, essere necessarie maggioranze del 50%+1 o dei 2/3, etc).

A mio avviso non avrebbe senso che i cittadini diano indicazioni non vincolanti. Innanzitutto questo si che favorirebbe il disinteresse dei cittadini alla vita politica, in quanto ormai hanno (giustamente) poca fiducia nei confronti dei loro rappresentanti e nel loro interesse a tenere conto del parere non vincolante dei cittadini. Mi poi, anche perchè mi chiederei a che scopo impiegare il mio tempo, insieme agli altri cittadini, a cercare di risolvere i problemi della mia città, se poi gli amministartori comunali hanno cmq l'ultima parola.

E poi, da cittadino, personalmente mi sentirei indignato che il parere della maggioranza dei cittadini sia soltanto una "indicazione non vincolante".

Troppo spesso queste "indicazioni non vincolanti" sono cadute nel vuoto e, personalmente, ne abbastanza (perdonami lo sfogo) di amministratori comunali (ma ogni riferimento a fatti o persone è puramente casuale, eh..) che, dimenticandosi di essere "dipendenti dei cittadini", finiscono per non tenere mai conto dei loro elettori (se non in campagna elettorale, con cene offerte a tutti) tenendoli oltretutto all'oscuro su decisioni che li riguardano direttamente . 

 

l bilancio sul web mi sembra invece un po' demagogico e scarsamente utile, soprattutto se si è ben attuato il bilancio partecipato.

Ho qui con me il bilancio di previsione del Comune e, pur essendo laureato in economia, ti assicuro che ci si capisce poco e niente. Per la verità avevo trovato problematico capire anche lo striminzito bilancio dell'I.C. Don Milani, quando ero membro del Consiglio di Istituto!

Beh, il bilancio comunale on-line non l'ho detto io, ma è una realtà a Firenze, Milano, e in tante altre città italiane:

(basta andare a vedere in www.comune.firenze.it -> La Giunta (nei link in alto) -> Bilancio e Programmazione (6° link nella colonna a destra).

Ed è invece utilissimo, anche perchè se si attua il Bilancio Partecipato, i cittadini avrebbero anche bisogno di sapere come vengono spesi i soldi comunali, per decidere eventuali alternative al modo in cui spenderli. E il bilancio comunale on-line permetterebbe questo.

Ma l'utilità principale è che, essendo consultabile su internet, è anche controllabile da tutti (anche non  residenti): in questo modo si possono evitare o scoprire eventuali "falsi in bilancio comunale", purtroppo accaduti in altre citta italiane.

Per quanto riguarda la "legibilità" del bilancio comunale, non credo che in tutta Italia non si trovino persone in grado di capire un bilancio comunale e che possano poi riferire ai cittadini di quella città.

Ma, personalmente, ho letto il bilancio comunale di Firenze, e non mi pare sia così incapibile, anzi (è ovvio che un minimo di esperienza e conoscenze economiche sono necessarie). Per cui tutto questo problema nel capire il bilancio comunale non lo vedo, a meno che (ma non credo) quello di Firenze non sia fatto particolarmente bene, proprio sapendo che verrà letto dagli stessi cittadini. 

 

Concordo sull'archivio online delle riunioni del Consiglio Comunale, e aggiungerei anche i consigli di circoscrizione: in questo modo "verba manent"

beh, almeno su questo ci troviamo d'accordo, e concordo anche sulla necessità delle registrazioni anche per le riunioni di circoscrizione.

 

Sono invece perplesso su un tema molto specialistico come le varianti (a che cosa poi, ad un nuovo PRG o sempre a quello vecchissimo?).

 

Innanzitutto vorrei dire che Latina necessita assolutamente di un nuovo piano regolatore. Fin'ora, infatti, oltre le solite promesse elettorali in tal senso, non si è mai andati.

Detto questo, le varianti straordinarie di piano regolatore on-line (come anche lo stesso bilancio  comunale on -line) non sono altro che  degli strumenti  per aumentare la trasparenza nei confronti dei cittadini, nonchè dei modi per dare un utile servizio agli stessi.

Partendo dal fatto che è diritto dei cittadini venire a conoscenza di tali varianti, attualmente, per averle, è necessario andare al catasto, con perdite di tempo, etc . Per cui a nessun cittadino, a meno che non lo faccia per assoluta necessità personale, verrà mai in mente di richiederne una, con il rischio poi di ritrovarsi tra le mani una variante che già aveva (xchè non ne sono state approvate di nuove). E questo, in alcune città italiane (come abbiamo potuto vedere spesso dalle cronache), è andato a favore di amministratori poco onesti che hanno avuto gioco facile nel fare gli interessi dei costruttori e non dei cittadini, togliendo strade e parcheggi a favore di "qualche" metro cubo in + per l'amico costruttore.

Il metterle on-line 60 giorni prima che divengano effettive, scoraggerebbe in futuro eventuali comportamenti scorretti di questo tipo (il mio è un discorso generale, non riferito a Latina in particolare), e sicuramente darebbe l'opportunità ai cittadini di controllarle (è un loro diritto) ed eventualmente farvi opposizione nei tempi previsti dalla legge.

 

Per ulteriori interventi c'è solo l'imbarazzo della scelta, dalla viabilità/trasposto pubblico all'ambiente, dall'educazione/cultura alla sicurezza. Tutto sta ad individuare le priorità, in presenza di risorse assai limitate.

Beh, sicuramente molti soldi potrebbero essere risparmiati attraverso politiche comunali di risparmio energetico.

Facendo solo qualche esempio, basterebbe sostituire le attuali "lampade ai vapori di sodio" (dell'illuminazione stradale) con "lampade al sodio ad alta/bassa pressione schermate", per avere un risparmio di energia (e quindi di soldi spesi per pagarla) del  40%.

Oppure basterebbe sostituire le attuali lampade dei semafori con lampade semaforiche a LED a basso consumo, per avere un risparmio del 70 - 85% di energia, e quindi di soldi (secondostudi del CNR:

http://www.fis.unipr.it/sustainability/download/tesi/lampade_semaforiche_a_basso_consumo_energetico.pdf

Per cui, in questo modo, si avrebbero sicuramente molti più soldi da amministrare. 

Come vedi, quindi, il mio "libro dei sogni" tanto utopistico non è. Anzi, ho proposto cose che sono realtà già in altre città italiane e straniere, con ottimi risultati in ogni contesto in cui sono state applicate forme di democrazia diretta.

Ma purtroppo (e faccio un discorso generale, non volendomi riferire assolutamente a te ) sono gli stessi politici a voler far credere ai cittadini che la democrazia diretta sarebbe un disastro. Per il semplice fatto che dando potere decisionale ai cittadini ne toglierebbero a loro stessi.

Infatti, in una città con il "Bilancio Partecipato", quando i cittadini decidono che si deve sotruire una piazza o asfaltare una strada o fare un marciapiede, queste cose si fanno anche con il parere sfavorevole dell'assessore interessato. Per cui, le poltrone di assessore, che tanto sono merce di scambio in campagna elettorale (e questo si, avviene anche nella nostra città, come possiamo leggere dai giornali), finirebbero per non contare più niente. Gli assessori, ma anche i consiglieri, finirebbero per perdere il loro agognato potere, per cui tanto si sono battuti e per il quale sono scesi a tanti compromessi.

Questa, a mio avviso ,è l'amara verità.

Un caro saluto a tutti,

Stefano

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giucap
Inviato il: 18/4/2007 9:48
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Messaggi: 827
Re: La mia personale proposta....
Caro Stefano

ribadito che in linea generalissima mi piacerebbe che parecchie delle cose che scrivi fossero veramente come le rappresenti, potrei rispondere puntualmente ai tuoi argomenti ma penso che l’esercizio diventerebbe di una noia mortale e darebbe vita ad un ping pong sterile.

 

Ti porto però un’esperienza personale (magari non a livello di Porto Alegre, ma vissuta in diretta) ed un aneddoto che considero in qualche modo attinente all’argomento trattato.

 Penso che ognuno che provi a far qualcosa per migliorare la situazione generale, e quindi la propria, si dia delle priorità per non disperdere inutilmente le sue scarse risorse (fisiche, mentali e di tempo).

Da parecchio tempo ritengo prioritari i problemi educativi: investire sui più giovani per sperare di migliorare il domani.

 

Per farla breve, sono stato eletto al Consiglio di Istituto dell’I.C. Don Milani (componente genitori) ed immediatamente ho ritenuto necessario uno stretto raccordo elettori-eletti. Consapevole della scarsa propensione alla partecipazione dei miei concittadini (checché tu ne pensi, potrei riportare centinaia di episodi e controprove) addirittura su un problema come l’educazione e la crescita dei propri figli, ho organizzato, d’accordo con gli altri genitori eletti, un incontro con tutti i rappresentanti di classe, quindi con quella piccola elite che già dovrebbe dimostrare maggior interesse e voglia di partecipare. Aula magna gremita, quando hanno scoperto che era un incontro tra pari (senza la componente dell’Istituto) in cui ciascun eletto si presentava chiedendo coinvolgimento e raccordo con le realtà delle classi, un buon numero dei presenti se n’è andato sbuffando; gli altri, forse per educazione, sono rimasti senza dare alcun contributo o segno d’assenso per l’iniziativa di democrazia (quasi) diretta. Non pago, nei due anni successivi ho personalmente copiato gli OdG dei consigli chiedendo il parere dei rappresentanti, provvedendo poi a far avere copia dei verbali delle sedute (subendo anche un certo ostracismo dell’allora segretario). Vuoi sapere quante volte sono arrivate indicazioni o prese di posizione? Indovina un po’!

 

Dico tutto questo con profonda amarezza e senza compiacimento, ma non ho più l’età (né la stazza) per nascondermi dietro a un dito.

 

Veniamo all’aneddoto fresco di questa mattina, riportato da mia moglie a colazione.

 

Un impiegato è a colloquio con il suo funzionario in un ufficio pubblico quando entra un politico locale (dipendente dello stesso ufficio) con in mano un sigaro acceso, chiedendo scusa per l’interruzione. L’impiegato fa notare il sigaro e, rivolgendosi al funzionario, chiede come mai permetta un tale comportamento nella sua stanza. Viste le facce perplesse dei due, si affretta ad aggiungere che è allergico al fumo. Al che il politico (non di secondo piano, diciamo un assessore) si scusa e mettendo su una faccia da funerale, dichiara di attraversare un momento veramente duro. Al che scatta nell’impiegato l’umana compassione per la possibile disgrazia capitata a quello che è pur sempre un collega. Tale sensazione presto però lascia spazio alla conferma della scarsa stima che già nutriva per il personaggio in questione. Il guaio è che sotto campagna elettorale chiunque viene a chiedere favori, e lui si deve sbattere a destra e a sinistra per accontentare tutti. Infatti è lì dal funzionario per “sistemare” alcune questioni di amici (o amici di amici).

 

Al termine del racconto il mio piccolo (terza media) dice “come si chiama ‘sta cosa? … l’ho studiata nell’età giolittiana … ah, le clientele!” Come si vede, studiare un po’ più di storia farebbe bene a tutti.

 

Per rincarare la dose, mia moglie ha aggiunto quanto raccontatole da un’amica la quale, a ridosso delle scorse elezioni, aveva ricevuto un “favore” dal soggetto in questione (tipo un aiuto alla vecchina ad attraversare la strada quando era appena arrivata dal lato giusto); il nostro poi, chiedendo in cambio il voto, aveva anche dichiarato che comunque avrebbe saputo se il “debito” era stato saldato. Queste persone sono i campioni di preferenze del nostro Comune.

 

Per concludere, se proprio voglio sognare, preferisco tornare alle utopie giovanili: “a ciascuno secondo i propri bisogni da ciascuno secondo le proprie possibilità”, che unito a “non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te” e “ama il prossimo tuo come te stesso” forma un gran bel trittico. Rousseau batte Hobbes 7-1 (ricorda qualcosa?), salvo che ormai ritengo che la coppa l’abbia vinta Hobbes a mani basse.

 

Purtroppo.

 

Con il che non voglio certo "smontarti" (fortunatamente non credo che, anche volendo, ci riuscirei), ma solo chiarire in qualche modo il mio pensiero.

 

Un caro saluto

 

Giulio

 
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Stevejo
Inviato il: 18/4/2007 10:58
Registrato: 26/3/2007
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Re: La mia personale proposta....

Caro Giulio,

è evidente che abbiamo avuto esperienze diverse, ma visto che sono le nostre esperienze dirette a formare il nostro pensiero e le nostre opinioni, posso capire la tua sfiducia nella dd.

Riducendo un'ultima mia considerazione all'osso, vorrei dire che se anche la partecipazione alla dd fosse minima, beh, allora quei pochi cittadini decideranno per tutti gli altri, e questo sarà solo colpa di chi si è disinteressato. A quel punto, a meno che alla maggiornaza non stia bene così, forse le persone inizieranno ad interessarsi e a partecipare di più, quantomeno per non lasciar decidere agli altri (rischiando di non veder rappresentate le proprie esigenze) su cose che riguardano direttamente anche loro.

E penso che la dd sarebbe anche un'ottima cosa per andare contro una volte x tutte al clientelismo che tu citi e che anche per me è odioso...e aggiungerei che spesso non ci si limita al clientelismo, ma forse è meglio lasciar perdere. 

Ma la di là delle nostre diverse posizioni, ti ringrazio veramente per il dialogo costruttivo che hai voluto portare avanti.


Un caro saluto, 

Stefano 

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xmanz
Inviato il: 19/4/2007 9:17
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Re: La mia personale proposta....

Come anticipatoqualche settimana fà, è ora on line il sito con qualche informazione in più sul candidato.

www.gianlucacaputi.it

Grazie.

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