L'argomento è interessante e girando per il web ho trovato questo blog con una riflessione paata ed interessante di cui riporto alcune parti

http://ciclosofo.wordpress.com/2008/03/03/ciclisti-e-automobilisti-convivenza-impossibile/

La battaglia contro i SUV - se di battaglia si tratta - non si vince così, muro contro muro: non sono tanto i SUV né i loro proprietari i colpevoli dell’inquinamento e dell’intasamento dei centri urbani. Essi sono solo il capro espiatorio, bersaglio fin troppo facile, Con queste semplificazioni non si va da nessuna parte, si inaspriscono i conflitti e si vive tutti male. Con lo stesso metro, finisce che i ciclisti sono tutti sinistroidi indisciplinati finto-ecologisti: e non è vero un bel niente! Tant’è che, per fortuna, ci sono SUVvisti disciplinati e rispettosi del Codice della Strada, magari amanti delle due ruote, e non mi va di accusare tutta una categoria per colpa di singoli che si contraddistinguono per comportamenti negativi.

Credo che la strada per ottenere dei cambiamenti profondi passi attraverso il rispetto reciproco e la ricerca di soluzioni adatte a migliorare la vita di tutti quanti.
I risultati delle scelte politiche che hanno incentivato l’uso dell’automobile li abbiamo sotto gli occhi ogni giorno: città intasate, traffico, inquinamento, stress, incidenti, ecc. ecc. e non credo ci sia un automobilista pronto a sostenere il contrario. La pubblicità ci propone autovetture sempre nuove per viaggiare spensierati e sorridenti in strade semi-deserte e lungo sentieri incontaminati. L’esperienza quotidiana ci insegna l’esatto contrario.

I risultati delle scelte politiche che favoriscano la mobilità pubblica, i pedoni e le biciclette, al contrario, dobbiamo conquistarceli giorno dopo giorno, con la pazienza e portando buoni esempi, come la ricerca del professor James sulle slim city.
Noi amanti del pedale abbiamo un compito difficile e delicato, che consiste nel convincere gli automobilisti incalliti a sostenere la “nostra” causa, che in fin dei conti è la causa di tutti: abbandonare l’auto quando non è strettamente necessario, nella speranza di costruire città non inquinate e non rischiose per le categorie più deboli, bambini ed anziani in primis. Per guadagnare il loro appoggio, dobbiamo anzitutto guadagnare la loro fiducia, mostrandoci ligi, rispettosi del codice della strada ed educati.

Con l’impegno di tutti, ciclisti e non, possiamo fare pressione sugli amministratori della cosa pubblica, per chiedere spazi adeguati per le biciclette (ma anche per i disabili, intanto che ci siamo). Piste ciclabili larghe e ben distinte dagli spazi per le automobili significano più sicurezza per noi ciclisti e meno incidenti con le auto, i cui conducenti non potranno più accusare i pedalatori di non osservanza del Codice della Strada.

A leggerlo tutto lo ritengo una riflessione interessante di un ciclosofo convinto anche a me date le mie dimensioni i SUV non dispiacciono ma li vedo grossi pesanti ingombranti e che consumano una quantità enorme di carburante, e qui non si tratta del fatto se puoi permettertelo o meno. Qui da noi c'è il vecchio discorso dell'apparire e quindi via con modelli sempre più potenti e nuovi, ma esiste il problema del risparmio energetico, della mancanza di parcheggi, del recupero di una vita sana, senza inquinamento e nel rispetto di chi va in bici, corre oppure passeggia ecco ci vuole rispetto reciproco,io devo poter andare in bici senza rischiare la pelle o sgasate in faccia ai semafori ed i proprietari di SUV devono poter circolare nel rispetto del cosice della strada senza essere ogni volta fatti oggetto di sbeffeggio o disprezzo. 

Sarebbe interessante sapere cosa ne pensa il Sig. Cascio ?

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Qualunque viaggio noi intraprendiamo, noi inseguiamo la felicità. Ma la felicità è qui.
Orazio Flacco