Mi permetto rispettosamente di dissentire dalle generalizzazioni, sugli statali in genere come sulle forze dell'ordine, come sui "raccomandati" o "segnalati" che dir si voglia.

Tutti hanno le loro esperienze e conoscono casi specifici; Mario64 ha fatto outing e si è dichiarato impiegato statale (e ci vuole un bel coraggio oggi che tutti sono colti da "brunettite"); non ho motivo per dubitare che sia stato assunto per meriti propri e che lavori coscienziosamente.

Mia moglie è impiegata statale, assunta con concorso pubblico e risultata tra le prime tra le migliaia di posti a disposizione (i concostri-mostro degli anni ottanta). Si stava laureando in economia ed il posto richiedeva la terza media. Ma aveva bisogno di lavorare ...

Anch'io, dopo la laurea, provai il concorso pubblico (per laureati); passai gli scritti ma, nelle lungaggini burocratiche, trovai lavoro nel privato e quindi non mi presentai agli orali. Un amico fece anche gli orali, li passò e fu destinato a Trento: rinunciò (ma aveva ed ha un'attività di famiglia a Latina). Raccomandazioni? Zero.

Che in Italia ci sia il problema del clientelismo e delle raccomandazioni è fuori di dubbio. Ma che, a causa di questo fenomeno, ci si dia un bell'alibi ogni volta che non si passa una selezione (magari nonostante l'aiutino, ché così fan tutti) è pure una bella comodità.

Come quando un ragazzino torna a casa con il 4 ad una interrogazione: il Prof. ce l'ha con me. In questo modo non si cresce e ci si deresponsabilizza, per poi, in casi ben più seri, ad esempio a fronte di una sentenza che ci dà torto, ripetere fanciullescamente "il giudice ce l'ha con me".

Per gli organici però condivido in linea di massima quanto espresso da Salvatore. A ciò aggiungo che una delle principali carenze del pubblico impiego in Italia è l'organizzazione del lavoro (il c.d. management). Non si spiegherebbero altrimenti piccole oasi felici di efficienza che pure ci sono.

Giulio

E' vero quello che dici, purtroppo non si va avanti nella vita lavorativa per meritocrazia, spesso si fanno carriere per meriti politici. la politica, destra, sinistra, è tutta uguale, chi arriva deve piazzare i propri pargoli, certo poi ai ragazzi/e che si fanno il mazzo negli studi, e non arrivano mai al traguardo, e si vedono spesso superati in molti casi da persone del tutto impreparate, che hanno una laurea presa chissà come.................. i metodi Italici insegnano, che fanno, scappano. Come dici giustamente, ci sono persone valide e nullafacenti con la patente di farlo, chi dovrebbe controllare, fa a sua volta peggio, vivi e lascia vivere. A Formia sicuramente si scanneranno (no nel vero senso della parola) ma di raccomandazioni, come sappiamo tutti, per non parlare della futura tranvia, sarà un bagno di sangue anche li, ma ci vorrà ancora tanto, ma tanto tempo. A noi genitori, non rimane comunque che insegnare ai nostri figli, che nella vita si deve andare avanti con le proprie gambe, e con dignità, mai svendersi, e comunque se tanti giovani vanno all'estero un motivo ci sarà. Comunque gira che ti rigira, c'è sempre la politica di mezzo, sarà un caso, no, la politica governa tutto purtroppo, verrebbe voglia di gridare viva l'anarchia. Ciao Mario.

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"Vivi come se dovessi morire domani. Impara come se dovessi vivere per sempre." (Gandhi)