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jamy
Inviato il: 19/11/2006 15:01
Registrato: 12/9/2006
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BASTA VIOLENZA CONTRO TUTTE LE DONNE!

Arcilesbica Latina ricorda alla popolazione del capoluogo Pontino e a tutti gli abitanti della vasta provinciai numerosissimi omicidi e violenze fisiche, psicologiche, economiche e sessuali perpetrati da uomini ai danni di donne durante il corso di questo sfortunatissimo 2006.

Per non dimenticare gli omicidi: una ragazza incinta viene seppellita viva dall'amante, un fratello uccide la sorella la quale si era rifiutata di stare agli ordini matrimoniali dettati dalla propria famiglia, il Pakistano sgozza la figlia perchè troppo "occidentalizzata", il Parmigiano uccide a coltellate la fidanzata che lo aveva lasciato anni prima.

Per non dimenticare le violenze fisiche, sessuali, economiche e psicologiche: la ragazza lesbica picchiata in una scuola di Roma dopo aver ricevuto ingiunzioni di allontanamento dalla scuola stessa a mezzo di SCRITTE sui muri del bagno dell'istituto romano, Paola violentata perchè lesbica a Torre del Lago da due maschi che avevano "Faccetta nera" come suoneria del cellulare, la coppia lesbica della provincia di Brescia che da settimane subisce invasioni di domicilio, furti, scassi, danneggiamenti di auto sporcate con scritte omofobiche e svastiche; donne picchiate dai mariti per gelosia - anche a Latina - , donne che subiscono tutti i giorni pressioni psicologiche dai maschi della loro famiglia i quali le accusano di non essere buone madri, brave mogli e quindi di non essere donne come dicono loro (Dio, patria e famiglia), donne costrette a far favori sessuali per ricevere i posti di lavoro pubblici all'interno del territorio latinense, donne costrette a prostituirsi per mantenere mariti e figli sbronzi e fatti di cocaina che le picchiano in continuazione; donne che subiscono il sequestro del bancomat e la reclusione forzata in casa, quasi fossero proprietà di chi le reclude.

Per non dimenticare le offese telefoniche ad Arcilesbica Latina che sono state in un certo senso incoraggiate dai CARABINIERI di Latina i quali si sono rifiutati di accoglierne la denuncia, per non dimenticare le scritte omofobiche davanti a circoli dichiaratamente omosessuali, le svastiche dotate di scritte inneggianti alla violenza - "a morte i gay, le lesbiche, gli ebrei" sui muri di Latina e di ogni città d'Italia; per non dimenticare i genitori di molte delle nostre concittadine lesbiche i quali le hanno costrette a rinnegare il loro orientamento sessuale, pena l'allontanamento dalla casa d'origine; per non dimenticare che troppi ancora usano l'appellativo "LESBICA" come un'offesa volta a sminuire le donne alle quali viene rivolta. Per non dimenticare che ancora sono in giro quelli che pensano che "sesso debole" significhi "la donna è inferiore".

Arcilesbica Latina invita tutti quanti a ricordare la data del 25 novembre come simbolica, come un momento corale in cui tutti diciamo "NO ALLA VIOLENZA CONTRO TUTTE LE DONNE!"

Daniela Campagna - Presidente Arcilesbica Latina "Le Zanzare".

www.arcilesbica.it/latina



25 novembre 2006

Basta violenza contro tutte le donne!



Stupri, percosse, umiliazioni, scambi, minacce, sfruttamento fisico, sessuale, riproduttivo.
La società è assuefatta alla violenza maschile contro le donne, ne scopre la portata solo quando le donne stesse non la tollerano più e la denunciano. Le destre vorrebbero attribuire agli immigrati la causa della violenza contro le donne, ma sappiamo che nella stragrande maggioranza dei casi l’aggressore non è uno “straniero” per la vittima, ma una persona ben conosciuta, che può essere il marito o convivente, un parente, un amico, il fidanzato, un conoscente.
La prima causa di morte e di invalidità permanente per le donne europee, tra i 16 e i 40, è la violenza.

Le donne che scelgono altre donne come relazioni primarie sono oggetto di scherno e di odio, come tutte le donne che scelgono di vivere in modo autonomo. L’amore tra donne a lungo ha cercato nel silenzio un riparo dalle aggressioni. Il silenzio è uno strumento di autodifesa spesso usato dalle donne, ma ha nascosto tante violenze e non è più accettabile oggi.

La repressione fisica e psicologica ai danni delle lesbiche avviene nella vita quotidiana, nelle famiglie, nei luoghi di lavoro e di studio, e solo nei casi eclatanti giunge alla cronaca, come quello di Paola di Viareggio, che questa estate ha subito uno stupro punitivo da due giovani italiani. A questo episodio sono seguiti i commenti patriarcali di sempre sullo stupro: che la “violenza è figlia della trasgressione”, cioè che è colpa delle vittime. Oggi a Brescia si manifesta in solidarietà con Doriana e con la sua compagna che, dopo aver subito atti vandalici nel loro appartamento agiti come stupro simbolico (urina e sperma sul letto, furto di biancheria intima, ingiurie scritte sui muri), sono minacciate in modo persecutorio da qualcuno che continua a lasciare svastiche sulla loro auto e segni di sfregio.

BASTA. Chi è davvero contro la violenza alle donne, agisca concretamente per impedirla.

Nel nostro paese, oltre agli stupratori, ancora c’è chi usa il lesbismo come offesa per screditare le donne: Rosy Bindi, delegittimata nel suo ruolo istituzionale dall’avversario politico Saia (AN) per il suo supposto orientamento omosessuale, è un caso recente. In Italia a tutt’oggi non ci sono donne affermate nelle professioni, nella società civile, nel mondo dello spettacolo, né altrove, che abbiano dichiarato la loro omosessualità, questo è il segno che una minaccia forte pesa ancora su di noi.

Il fatto che l’amore tra donne non sia protetto dal rispetto sociale espone le donne omosessuali a un rischio aggiuntivo di violenza e sopraffazione, per questo vogliamo una cultura del rispetto della libertà femminile e al governo chiediamo che metta in campo azioni positive esplicite sul versante della sessualità e dell’affettività tra donne.

Nella contemporaneità, la conquista femminile della libertà di disporre di sé, della titolarità del corpo e del desiderio, ha preso tutte le forme dell’autodeterminazione e ha portato a un senso femminile forte del diritto a non essere violate. Non lasceremo fare.

www.arcilesbica.it
_________________
Daniela Campagna

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