Il Portale dei quartieri di Latina Nascosa e Nuova Latina

11 settembre 2001 - 11 settembre 2006

By: Vincenzo

Vincenzo - Mon 11/09/2006 or 07:51
Volevo rendere omaggio alle vittime dell'11 settembre 2001, cinque anni dopo gli attentati terroristici negli Stati Uniti. In totale, si stima in 2.973 il numero delle persone uccise negli attentati, di cui 2.749 al World Trade Center oltre ai 19 pirati dell'aria che hanno scritto la pagina più brutta della storia contemporanea. Vincenzo

Salvatore - Mon 11/09/2006 or 14:31
Vincenzo, sai benissimo quanta stima ho di te. Ma il fatto che hai accomunato, nella stessa pagina, nello stesso periodo i 19 terroristi con le vittime, quelle vere, mi ha fatto correre un lungo brivido lungo la schiena. So benissimo come la pensi, e sicuramente la tua è stata una svista, ma ti assicuro che veder accomunati le vittime ai carnefici mi ha fatto un brutto effetto. Con stima Salvatore [quote] Vincenzo ha scritto: Volevo rendere omaggio alle vittime dell'11 settembre 2001, cinque anni dopo gli attentati terroristici negli Stati Uniti. In totale, si stima in 2.973 il numero delle persone uccise negli attentati, di cui 2.749 al World Trade Center oltre ai 19 pirati dell'aria che hanno scritto la pagina più brutta della storia contemporanea. Vincenzo [/quote]

Salvatore - Mon 11/09/2006 or 14:35
In onore delle vittime. Contro il terrorismo. Contro i terroristi. Contro i nemici della pace. Contro i nemici dell'umanità. In memoria dell'innocenza perduta. Oggi, come allora, siamo tutti americani! [b]Allegato: [i][url=/uploads/newbb/4631953248.bmp]flag.bmp[/url][/i][/b]

Baol - Mon 11/09/2006 or 17:28
Sono d'accordo su quanto affermato, ritengo che questo come tanti altri orrori debbano essere cancellati dal mondo, ma non mi spaventa affatto l'accostamento di Vincenzo, ci sono modi diversi di essere vittime... Vi inviterei a guardare il film Syriana, per esempio, e poi inviterei ciascuno di noi a chiedersi dove il terrorismo trova le sue vittime da immolare, dove trova terreno fertile quest'odio, e chi consapevolmente lo alimenta ... baol

Vincenzo - Tue 12/09/2006 or 07:09
Cari vicini, volevo solo precisare che non era nelle mie intenzioni onorare i Kamikaze, ma semplicemente inserirli nell'elenco dei morti dell'11 settembre. Bene ha fatto Francesca ad evidenziare "l'altra faccia della medaglia" ovvero chiedersi le motivazioni di tanto odio verso il mondo occidentale. Sarebbe interessante analizzare le motivazioni scatenanti ed eventualmente cosa nel nostro atteggiamento provoca tanto odio...... Intanto questa guerra è durata più della prima guerra mondiale e la cosa più brutta è che sono coinvolte le popolazioni civili. Saluti Vincenzo

giucap - Tue 12/09/2006 or 13:09
Il caso ha voluto che la ricorrenza dei 5 anni dal 9/11 coincidesse con quella dei 100 anni dall'enunciazione della politica nonviolenta di Ghandi. Inoltre, proprio recentemente, si è raggiunto un ulteriore tristissimo dato: i soldati USA caduti in Iraq hanno superato i morti delle torri gemelle. Questi numeri, comunque tragici, sono precisi, mentre non sappiamo con altrettanta precisione quanti civili irakeni abbiano perso la vita. Personalmente, mi piacerebbe sentire qualche commento in più sul centenario: mi sembra che contenga una grande lezione, purtroppo inascoltata. Un caro saluto Giulio

Salvatore - Tue 12/09/2006 or 16:34
Caro Giulio, Vorrei fare qualche considerazione sulla non violenza, e dato che l’hai accostata all’anniversario dell’11 settembre, probabilmente non riuscirò ad essere molto diplomatico. Il metodo della non violenza può essere valido se usato da un popolo oppresso contro la potenza occupante, come nel caso degli indiani contro l’impero britannico o di una minoranza segregata contro le istituzioni razziste e la maggioranza dominante come nel caso dei seguaci di Martin Luther King. Ma in entrambi i casi si trattava di poteri costituiti, ancorché arroganti, dispotici, razzisti e opprimenti, comunque dotati di una certa etica, che non si sarebbero spinti oltre certi limiti pena la critica e la rivolta della base che legittimava il potere stesso. Poteri comunque dotati di un senso della giustizia, dell’equità e della lealtà, poteri che temevano la riprovazione dell’opinione pubblica e del consesso internazionale. Oggi i tempi sono diversi… gli schieramenti sono terribilmente diversi… i valori sono drammaticamente diversi… il potere di riferimento è orrendamente diverso. Vorresti applicare la non violenza oggi, nei confronti del fanatismo islamico che dichiara a chiare lettere che l’unica soluzione possibile è la morte agli infedeli (cioè noi!) da somministrare tramite la jihad? Vorresti sederti o sdraiarti per terra per sbarrare la strada ad un potere autoreferenziale che non teme, anzi che irride, l’opinione pubblica e il consesso internazionale? Un potere convinto di non dover rispondere delle proprie azioni, che non ha inibizioni di carattere etico e morale? Un potere che disprezza la vita e la libertà? E pensi che qualcuno ti porterebbe via, magari con modi un po’ bruschi come facevano i soldati di Sua Maestà con Gandhi? Gli ebrei tedeschi, polacchi, italiani… (che il nazismo aveva condannato all’estinzione) avrebbero potuto applicare secondo te il metodo della non violenza? Pensi che sarebbe servito a qualcosa un bel sit-in davanti ad Auschwitz o a Dachau? O forse pensi che Israele (accusato oggi di militarismo) dovrebbe applicare il metodo della non violenza nei confronti di Ahmadinejad, di Hamas o degli Hezbollah il cui intento dichiarato è ancora una volta quello di cancellare gli ebrei dalla faccia della terra? E noi dovremmo applicarlo nei confronti di Al Zawahiri, di Bin Laden e company? O dovremmo applicarla nei confronti dell’onorevole (volutamente minuscolo) Diliberto e dei suoi simili che ieri alla Camera dei Deputati hanno organizzato una indegna gazzarra che inneggiava alla fine di Israele? Le regole si possono applicare se sono condivise; non si possono applicare se il nemico le irride… non si possono applicare se il nemico non è interessato alla tua resa ma alla tua scomparsa fisica. Salvatore

Kla - Tue 12/09/2006 or 17:08
Odio chiama odio. Violenza semina violenza. Difficile stabilire chi è più esaltato. Non è più molto chiaro a nessuno perchè l'uomo voglia sempre di più controllare l'uomo. Il fanatismo è sempre di più cavalcato e alimentato da chi vuole il potere attraverso il controllo dell'economia mondiale. La Paura il Rancore e la Solitudine delle minoranze, dei civili e dei deboli sono in aumento. In tutto questo ci resta poco per essere ottimisti.

renatosd - Wed 13/09/2006 or 07:27
Caro Salvatore, fai molte domande nel tuo post ... io provo a risponderti e con un grande sforzo proverò ad essere estremamente sintetico: [quote] Salvatore ha scritto: Vorresti applicare la non violenza oggi, nei confronti del fanatismo islamico che dichiara a chiare lettere che l’unica soluzione possibile è la morte agli infedeli (cioè noi!) da somministrare tramite la jihad? [/quote] SI, OGGI PIU' CHE MAI ... [quote] Salvatore ha scritto: Vorresti sederti o sdraiarti per terra per sbarrare la strada ad un potere autoreferenziale che non teme, anzi che irride, l’opinione pubblica e il consesso internazionale? [/quote] SI, SONO IN MOLTI A CADERE NELLA TENTAZIONE DI INFISCHIARSENE DEL CONSESSO INTERNAZIONALE [quote] Salvatore ha scritto: Un potere convinto di non dover rispondere delle proprie azioni, che non ha inibizioni di carattere etico e morale? [/quote] .... HO PERSO IL FILO ... DI CHI STAI PARLANDO??? [quote] Salvatore ha scritto: Un potere che disprezza la vita e la libertà? [/quote] LA LOGICA DELLA FORZA FISICA PER LA SOLUZIONE DEI PROBLEMI DI POLITICA INTERNA O INTERNAZIONALE DISPREZZA SEMPRE LA VITA E LA LIBERTA’ [quote] Salvatore ha scritto: E pensi che qualcuno ti porterebbe via, magari con modi un po’ bruschi come facevano i soldati di Sua Maestà con Gandhi? [/quote] SI, POTREBBERO ANCHE TAGLIARMI LA TESTA ... MA CHI SAREBBE IL VINCITORE E CHI LO SCONFITTO? [quote] Salvatore ha scritto: Gli ebrei tedeschi, polacchi, italiani… (che il nazismo aveva condannato all’estinzione) avrebbero potuto applicare secondo te il metodo della non violenza? Pensi che sarebbe servito a qualcosa un bel sit-in davanti ad Auschwitz o a Dachau? [/quote] SI !!! .... SE ACCOMPAGNATO DA MILIONI DI TEDESCHI, POLACCHI ED ITALIANI [quote] Salvatore ha scritto: O forse pensi che Israele (accusato oggi di militarismo) dovrebbe applicare il metodo della non violenza nei confronti di Ahmadinejad, di Hamas o degli Hezbollah il cui intento dichiarato è ancora una volta quello di cancellare gli ebrei dalla faccia della terra? [/quote] SI, A MAGGIOR RAGIONE LORO CHE HANNO PROVATO PIU’ DI TUTTI QUANTO SIA DEVASTANTE IL DISPREZZO DELLA VITA UMANA [quote] Salvatore ha scritto: E noi dovremmo applicarlo nei confronti di Al Zawahiri, di Bin Laden e company? [/quote] SI [quote] Salvatore ha scritto: O dovremmo applicarla nei confronti dell’onorevole (volutamente minuscolo) Diliberto e dei suoi simili che ieri alla Camera dei Deputati hanno organizzato una indegna gazzarra che inneggiava alla fine di Israele? [/quote] QUESTIONE DI PUNTI DI VISTA ... MA NON VOGLIO CREDERE CHE SI INNEGGIASSE ALLA FINE DI ISRAELE (STAVOLTA TI SEI FATTO PRENDERE UN PO’ LA MANO DALLA PIU’ BECERA CONTROPROPAGANDA) .... NON CERCHERO’ DI CONVINCERTI ... IO LA PENSO DIVERSAMENTE E COME ME MILIONI DI PERSONE ... FORTUNATAMENTE ... SE NO QUALE SPERANZA CI SAREBBE PER QUESTA POVERA UMANITA'... renato

giucap - Wed 13/09/2006 or 08:30
Caro Salvatore, premetto che non sono un pacifista “senza se e senza ma”. Ad esempio ho condiviso il primo intervento in Iraq di Bush padre, in quanto per me necessaria operazione di polizia internazionale: non si può consentire ad un Paese di invaderne un altro impunemente, senza che la comunità internazionale reagisca, pena il disfacimento dell’ONU (per la verità già gravemente malato). Certo se la stessa situazione si fosse verificata nell’Africa più povera (penso al Burundi che invade il Ruanda, e del Ruanda stesso tutti ci ricordiamo) magari non avremmo avuto la stessa risposta, ma ciò nulla toglie a mio avviso alla necessità dell’intervento. Quello che per me conta è la logica dell’intervento e la sua efficacia. Dopo l’11 settembre negli USA c’era una gran voglia di vendetta, si doveva fare qualcosa per l’opinione pubblica. Si è andati a colpire l’anello più debole con motivi pretestuosi, ingigantendo il problema terrorismo invece che risolverlo. Lo stesso avviene con Israele e le sue reazioni sproporzionate: invece di avvicinarsi ad una pace giusta si favorisce oggi Hezbollah e ieri Hamas. Quando ci si sente sotto attacco, invece di menar le mani come capita sarebbe necessario ragionare ed elaborare una strategia. In questo senso anche la lezione nonviolenta va tenuta nel giusto conto. Non entro nel dettaglio delle tue affermazioni (ad esempio gli Indiani hanno subito diversi massacri dagli Inglesi, non dimentichiamolo) ma mi sembra che il tuo “astio” per la nonviolenza sarebbe degno di miglior causa. I fatti ci stanno comunque insegnando che affrontare la lotta al terrorismo come una guerra convenzionale porta a risultati contrari all’obiettivo dichiarato. Vogliamo fermarci e ripensare la strategia, prima che sia troppo tardi? Un caro saluto Giulio

renatosd - Wed 13/09/2006 or 09:09
Voglio riportare quanto scritto da Giulio Andreotti (si proprio lui, non svenite) nel libro "Terrorismo e guerra", Datanews, Roma 2002, in merito all’equivalenza terrorismo-violenza: «Penso che sarebbe giusto se educassimo noi stessi ed il nostro popolo ad essere non tanto contro il terrorismo, ma contro la violenza. Aiuterebbe a chiarire». renato

Vincenzo - Wed 13/09/2006 or 10:48
Libano: Italia la prima fornitrice d'armi L'Italia è stata la prima fornitrice di armi al Libano tra il 2000 e il 2004 e con 34,1 milioni di dollari, dopo Russia e Cina, è il maggior esportatore di materiali bellici in Medio Oriente. Lo svela un'inchiesta del mensile Microfinanza, basata sui dati del commercio estero delle Nazioni Unite. Il traffico d'armi e munizioni verso Iran, Sudan, Libia, Siria e Libano ha reso ai Paesi occidentali ben 327 milioni di dollari in quattro anni. In testa la Russia con 86 milioni di dollari di materiali, in gran parte destinati all’Iran, ma anche alla Siria, al Libano e alla Libia. I clienti preferiti del nostro Paese sono soprattutto la Siria, rifornita per oltre 20 milioni di dollari, e il Libano, a cui sono andate armi per 13,8 milioni. Le esportazioni italiane a Damasco hanno riguardato parti e accessori di mirini telescopici per carri armati, prodotte da Galileo Avionica, la società controllata da Selex Sensors and Airborne Systems (Finmeccanica 75%, Bae Systems 25%); nel caso del Libano, invece, le vendite sono state di armi leggere e munizioni.

Kla - Wed 13/09/2006 or 16:42
Visto che si parla di chi vende armi..... Chi è stato il primo fornitore di armi dei Talebani quando questi con a capo Bin Laden combattevano contro la Russia in Afganistan? Chi è privo di peccati scagli la prima pietra e se non dispone di pietre, ci sarà sempre qualcuno pronto a vendergliene una. Per proseguire con la stessa logica di chi vende e di chi compra, bisogna anche stare molto attenti a chi sfrutta guadagnando senza esporsi più di tanto. Metaforicamente parlando chi è più colpevole fra una prostituta il suo cliente e lo sfruttatore (pappone)? La domanda genera offerta e imprenditori privi di scupoli che alle volte diventano anche Presidenti di Stato (papponi). Tornando all'11 Settembre , sono contrario a qualsiasi forma di violenza e di sfruttamento fisico e morale. MAI L'UOMO CONTRO L'UOMO.

Salvatore - Wed 13/09/2006 or 16:45
Per Renato e Giulio, se fate in tempo vi esorto a leggere l'articolo pubblicato oggi 13 settembre a pag. 50 di "la Repubblica"; giuro che non lo avevo letto (e come avrei potuto?) quando ieri ho scritto il mio post pieno di domande. In seguito se avrò modo farò uno scanning dell'articolo. Per adesso devo andare, ma tornerò sull'argomento. Giulio io non provo "astio" per la non violenza, ho solo detto che, secondo me, oggi non è possibile applicarla. Salvatore

Salvatore - Wed 13/09/2006 or 17:48
[quote] renatods ha scritto: [quote] Salvatore ha scritto: Un potere convinto di non dover rispondere delle proprie azioni, che non ha inibizioni di carattere etico e morale? [/quote] .... HO PERSO IL FILO ... DI CHI STAI PARLANDO??? [/quote] Renato, apprezzo la provocazione, ma sai benissimo di quale potere sto parlando. Comunque, giusto per sgombrare il campo dai malintesi... no, non sto parlando dell'America. Salvatore

Kla - Wed 13/09/2006 or 18:06
Complimenti Renato, bel rientro.....adesso si che ci siamo! A proposito, visto che che tu sai benissimo a chi si riferisce Salvatore puoi chiarirlo tu? ALLA GRANDE! CIAOOOO.

Salvatore - Wed 13/09/2006 or 20:24
Ok, ulteriore chiarimento per Kla: sto parlando del potere (anzi dei poteri) associaci ad Al Qaeda, Hezbollah, Hamas, Iran…

Kla - Wed 13/09/2006 or 21:24
Se vogliamo fare un bel minestrone di "potere" aggiungiamo: Rambo, Sifredi, Milingo, Moggi, Gheddafi, Costanzo, la Siberia, SuperPippo, Paperinik, Topo Gigio... Meglio non fare un minestrone così non sarebbe digeribile. Salvatore, secondo me il vero potere è di chi cerca di fregarsi le risorse energetiche e imbambola l'economia nascondendosi dietro le false ideologie religiose e le finte democrazie, attraverso il terrorismo e le guerre per la pace. Credo che l'umanità intera dovrebbe cominciare una seria fase di autocritica e cacciare gli incantatori.

Salvatore - Thu 14/09/2006 or 06:16
Come ha detto Renato... questione di punti di vista. ciao salvatore

giucap - Thu 14/09/2006 or 07:47
Caro Salvatore, ho usato "astio" volutamente virgolettato, anche se dalle tue domande retoriche non veniva fuori certo un atteggiamento di simpatia. L'interpretazione che tu dai di nonviolenza mi sembra sinceramente riduttiva, ma forse è per l'estrema sintesi del messaggio. La nonviolenza non può essere ridotta alla pratica sperimentata da Ghandi in India. Per me la nonviolenza è un atteggiamento e, se vuoi, una filosofia. Estremizzando, potrei dire che all'opposto c'è la pratica di risolvere qualunque questione armi in pugno, "prima spara poi chiedi". Ecco, per me imparare qualcosa dalla lezione della nonviolenza vuol dire proprio evitare la deriva di guerra e violenza come unica soluzione dei problemi: si fosse dimostrata efficace almeno in qualche caso, nel mondo contemporaneo così complesso!! In questo senso il caso Iraq mi sembra un esempio eclatante. Un caro saluto Giulio

- Thu 14/09/2006 or 08:29
Vorrei aggiungere una domanda a questo forum, che forse a a qualcuno può sembrare ingenua e banale, ma che faccio ugualmente: che ne è/che ne è stato delle diplomazie? Per diplomazie intendo tutti quegli apparati di cui ogni stato è/dovrebbe essere dotato, composti da tante persone preparate alla bisogna, che dovrebbero avere il compito di confrontare, gli uni con gli altri, gli "orientamenti" dei rispettivi governi per arrivare ad un auspicabile equilibrio. Mi sembra che oggi siamo tornati ad una gestione "diretta" dei "capi", legittimi o che tali pretendono di essere, con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti!

Kla - Thu 14/09/2006 or 18:28
Non ci sono più i diplomatici di una volta e credo che il contesto mondiale attuale spiazzerebbe anche il più onesto e bravo dei diplomatici. Molti di Noi dovrebbero smettere di delegare a rappresentarci personaggi privi di scupoli che governano in pieno conflitto di interessi. Leggi DEMOCRATICHE dovrebbero renderli ineleggibili. I capi di Governo o parlamentari, in molte parti del mondo, sono spesso anche capi di aziende di armi, di televisioni, petroliferi, padroni di multinazionali che vogliono espandersi sfruttando la manodopera a basso costo dei paesi poveri, più in generale faccendieri che senza scrupoli sono dediti ad aumentare il proprio capitale. Con queste persone al comando non c'è spazio per la Diplomazia.

Salvatore - Thu 14/09/2006 or 18:55
Antonella, la diplomazia è sempre subordinata al potere politico, sia esso legittimo, democratico, dispotico, sanguinario, totalitario, fanatico, imperialista... Un buon diplomatico può facilitare una intesa, può aiutare a comprendere o a far passare le ragioni dell'uno o dell'altro, ma in ultima analisi è sempre e solo il rappresentante, l'ambasciatore appunto, del suo governo e come tale non può prendere alcuna decisione. Un esempio scomodo e di parte, me ne rendo conto: se anche Ahmadinejad dovesse disporre del miglior ambasciatore del mondo, il risultato della sua politica estera non cambierebbe di una virgola. Salvatore

Kla - Thu 14/09/2006 or 19:09
Con queste persone al comando non c'è spazio per la Diplomazia.

Vincenzo - Thu 14/09/2006 or 19:30
Mi piace ricordale l'appello del Santo Padre BENEDETTO XVI° in Baviera: La guerra santa è contro Dio. La violenza è in contrasto con la natura di Dio e dell'anima'. E: 'Islam fondamentalista contraddice Maometto'

Baol - Fri 15/09/2006 or 11:42
Quello che è terrificante di questa violenza è la caduta di ogni remora, dal genocidio alla pulizia etnica, dal terrorismo alla tortura. Di fronte ad una paura dilagante la violenza diventa totale, estrema, c'è una degenerazione della violenza nel considerarla indispensabile. Non si riesce a trovare una soluzione e una risposta efficace per far prevalere la forza della ragione sulle ragioni della forza. Ma è un problema che deve essere affrontato seriamente se non si vuole regredire all'imbarbarimento. Il problema sollevato da Antonella non è banale, è sostanzialmente in questi termini che si deve ricominciare a pensare... baol

Vincenzo - Fri 15/09/2006 or 13:59
Oggi diventa difficile anche la soluzione diplomatica. Adesso si pretendono dal Papa le scuse !! Ma scuse di cosa....... di aver detto quello che è ovvio.

Baol - Sat 16/09/2006 or 13:35
Comunque in termini di prevenzione dei conflitti, quindi dell'esplosione della violenza in ogni sua manifestazione, sarebbe fondamentale che a livello internazionale quei Paesi che detengono maggior potere politico ed economico si assumessero al contempo la responsabilità delle loro azioni, considerandole non esclusivamente in termini di sviluppo economico dal quale trarre vantaggio, ma anche e soprattutto in termini di impatto conflittuale. Io non credo che a generare i conflitti siano le diversità etniche o religiose di per se, è quando alle diversità vengono associate delle disparità socio-economiche che si scatenano i conflitti, con l'aumentare del divario aumentano le possibilità di uno scontro, ma non bisogna guardare il divario solo in termini di maggiore povertà, condizioni di vita disagiate ecc., ma anche come privazione di diritti, minaccia alla propria sopravvivenza, così che il ricorso alla violenza possa apparire quale unico modo di veder garantiti questi diritti. Responsabilizzando questi Paesi si può prevenire l'impatto disastroso che il perseguimento di uno sviluppo economico, totalmente cieco ad ogni altra istanza, può produrre. E' un disorso affine a quello della prevenzione dei danni ambientali causati dall'inquinamento, uno sviluppo economico che non sappia prestare attenzione a questo genere di conseguenze è un falso sviluppo. Non è difficile immaginare dove potrà condurci.

Vincenzo - Tue 19/09/2006 or 07:27
Non vi nascondo che comincio ad essere preoccupato delle affermazioni di Al Qaida: conquisteremo Roma come promesso dal profeta.

Salvatore - Tue 19/09/2006 or 12:33
E fai bene ad essere preoccupato! La maggioranza degli italiani invece preferisce sollazzarsi con spericolati esercizi di tolleranza a tutti i costi e con la risoluzione di problemi geometrici di equidistanza (che di equo hanno solo il nome). Salvatore

renatosd - Tue 19/09/2006 or 14:02
Siamo tutti preoccupati ... io in questo momento voglio solo riportare il testo di una bella canzone di Daniele Silvestri vincitrice della prima edizione (2003) del Premio Amnesty Italia 2003. La giuria del premio composta da critici musicali, rappresentanti di Amnesty International e Voci per la Libertà ha scelto questa canzone per le parole evocative ed emozionanti che puntano l’attenzione su numerose tematiche connesse alle violazioni dei Diritti Umani. (probabilmente ci saranno degli oops ma la citazione io la invio integrale) "IL MIO NEMICO" Finchè sei in tempo tira e non sbagliare mira probabilmente il bersaglio che vedi è solo l'abbaglio di chi da dietro spera che tu ci provi ancora perchè poi gira e rigira gli serve solo una scusa la fregatura è che c'è sempre un altro che paga e c'è qualcuno che indaga per estirpare la piaga però chissà come mai qualsiasi cosa accada nel palazzo lontano nessuno fa una piega serve una testa che cada e poi chissenefrega la prima testa di #CENSURA# trovata per strada serve una testa che cada e poi chissenefrega la prima testa di #CENSURA# trovata per strada se vuoi tirare tira ma non sbagliare mira probabilmente il bersaglio che vedi è solo l'abbaglio di chi da dietro giura che ha la coscienza pura ma sotto quella vernice ci sono squallide mura la dittatura c'è ma non si sa dove sta non si vede da qua, non si vede da qua la dittatura c'è ma non si sa dove sta non si vede da qua, non si vede da qua il mio nemico non ha divisa ama le armi ma non le usa nella fondina tiene le carte visa e quando uccide non chiede scusa e se non hai morale e se non hai passione se nessun dubbio ti assale perchè la sola ragione che ti interessa avere è una ragione sociale ma soprattutto se hai qualche dannata guerra da fare non farla nel mio nome non farla nel mio nome che non hai mai domandato la mia autorizzazione se ti difenderai non farlo nel mio nome che non hai mai domandato la mia opinione finchè sei in tempo tira e non sbagliare mira (sparagli piero sparagli ora) finchè sei in tempo tira e non sbagliare mira (sparagli piero sparagli ora) il mio nemico non ha divisa ama le armi ma non le usa nella fondina tiene le carte visa e quando uccide non chiede scusa(x2) il mio nemico non ha nome non ha nemmeno religione e il potere non lo logora il potere non lo logora il mio nemico mi somiglia è come me lui ama la famiglia e per questo piglia più di ciò che da e non sbaglierà ma se sbaglia un altro pagherà e il potere non lo logora il potere non lo logora renato

giucap - Tue 19/09/2006 or 14:52
Oddio, ci si è Fallacizzato Salvatore!! :-) Già in un altro post avevi con più argomenti lanciato anatemi contro la maggioranza sbracata degli italiani che si arrende all'invasore infedele, ma non ho letto risposta alla domanda semplice e diretta di Kla: e allora che vuoi fare? No perché anch'io sono preoccupato dalle farneticazioni rilanciate con (troppa) enfasi dai nostri giornali, soprattutto perché bastano pochi esaltati a fare grossi danni. Non credo che vedremo i cammelli abbeverarsi alle fontane del Vaticano, ma comunque sarebbero da evitare tutti gli spunti che possano fornire una qualunque scusa a questi invasati per fare la loro propaganda. Se ci basiamo su principi come la reciprocità abbiamo perso in partenza: per quale diavolo di motivo dovremmo rinunciare alla nostra civiltà che ha finalmente compreso (con le dovute e purtroppo crescenti eccezioni) il valore della tolleranza? Voler accomunare tutti gli islamici in un unico atteggiamento, prendendo come fattor comune gli invasati e gli integralisti, dà ragione ai tedeschi (e più recentemente ai tifosi del West Ham) che dicevano Italia=mafia (e ancora oggi Palermo=mafia). Ma la domanda rimane: vogliamo veramente scatenare la guerra di civiltà? Vogliamo cacciare tutti coloro che sono di religione musulmana dal nostro Paese? Oppure è sufficiente dirsi preoccupati e guardare in cagnesco quelli un po' scuretti di pelle quando li si incontra per strada? In questo caso mi sa che mi beccherei diverse occhiatacce, visto che in estate, anche recentemente, mi hanno scambiato per nordafricano (a mensa mi hanno avvertito che la pasta alla carbonara contiene maiale!!) :-D Mi sa che la risposta è alquanto complicata e mal si presta a semplificazioni "di pancia". Un caro saluto Giulio

Salvatore - Tue 19/09/2006 or 15:18
Giulio, “Fallacizzato” è un complimento assolutamente esagerato ed immeritato se scritto in maiuscolo come hai fatto tu. Se scritto minuscolo, potrebbe diventare la storpiatura di un insulto che forse potrei anche meritare... non lo so. Tornando seri: cosa fare? chiedi. Come se fosse facile trovare una soluzione... ammesso che esista. Ma per trovare la soluzione ad un problema, a mio avviso, il primo e più importante passo da fare è prendere coscienza che esiste il problema. Ecco, io penso che noi ancora ci stiamo dibattendo penosamente in questo dilemma: “esiste il problema... o non esiste, questo è il dilemma!”. Bada che non voglio fare di ogni erba un fascio, né sto dicendo di guardare in cagnesco chi è "scuretto" (nel qual caso io non dovrei neanche entrare in casa). Sto dicendo che nonostante tutto, oggi in Italia (e nell'occidente) c'è chi solidarizza con le persone sbagliate, con chi dichiara di volerci tagliare la gola. Questo a me sembra… quantomeno autolesionista. Salvatore

Kla - Tue 19/09/2006 or 15:26
Anch'io come Renato a persone che la pensano come Salvatore preferisco intonare una canzone e pensando positivo gliela dedico... Io credo soltanto che tra il male e il bene è più forte il bene. Io penso positivo perché son vivo, perché son vivo io penso positivo perché son vivo e finché son vivo e niente e nessuno al mondo potrà fermarmi dal ragionare niente e nessuno al mondo potrà fermare, fermare quest'onda che va quest'onda che viene e che va quest'onda che va quest'onda che viene e che va. Uscire dal metro quadro dove ogni cosa sembra dovuta guardare dentro alle cose c'è una realtà sconosciuta che chiede soltanto un modo per venir fuori a veder le stelle e vivere l'esperienze sulla mia pelle sulla mia pelle. Io penso positivo perché son vivo, perché son vivo io penso positivo perché son vivo e finché son vivo niente e nessuno al mondo potrà fermarmi dal ragionare niente e nessuno al mondo potrà fermare, fermare quest'onda che va quest'onda che viene e che va quest'onda che va quest'onda che viene e che va. Io credo che a questo mondo esista solo una grande chiesa che parte da CHE GUEVARA e arriva fino a MADRE TERESA †??????E???E?? passando da MALCOM X attraverso GANDHI e SAN PATRIGNANO arriva da un prete in periferia che va avanti nonostante il Vaticano.

Salvatore - Tue 19/09/2006 or 17:31
Ernesto e Malcom... loro sì che se ne intendevano di pace. Salvatore

Salvatore - Tue 19/09/2006 or 18:14
...e la cosa peggiore, sempre a mio modestissimo e insignificante parere, è che molta della gente che solidarizza coi terroristi lo fa per puro spirito antiamericano. Come a dire: il nemico del mio nemico è mio amico. Salvatore

Kla - Tue 19/09/2006 or 18:41
Nulla da aggiungere alle manie di persecuzione che stanno venendo a tutti. Pro Occidentali e pro Islamici che siano. E basta! Per favore con queste schematizzazioni L'uomo è più positivo di quanto tu possa credere in modo insignicante (te lo dici da solo), caro Salvatore. L'intelligenza positiva umana va oltre ogni mediocrità che divide i popoli. Questa positività saprà superare le false ideologie e le false religioni. I furfanti che annebbiano le coscienze prima o poi vengono snidati e ricacciati da dove sono venuti, ovvero nel loro nulla. La storia ce lo ha insegnato.

Salvatore - Tue 19/09/2006 or 19:13
[quote] Kla ha scritto: ...I furfanti che annebbiano le coscienze prima o poi vengono snidati e ricacciati da dove sono venuti, ovvero nel loro nulla. La storia ce lo ha insegnato. [/quote] Bravo! È proprio questo il punto. Per ricacciarli da dove sono venuti bisogna prendere coscienza che esistono. E poi occorre qualcuno che fa lo sporco lavoro di stanarli e invitarli a sloggiare. Salvatore

Kla - Tue 19/09/2006 or 20:13
Tieni presente che è difficile indiduarli si nascondono bene. Questi furfanti sono sia occidentali che islamici. Per questo bisogna essere molto intelligenti...più di loro che sono molto scaltri. Pensa che alcuni di questi sono capi di stato, altri sono capi religiosi, altri ancora gente comune. Hanno una cosa che li distingue e per cui si assomigliano, sono contro la libertà di pensiero. Non fidarti....attento! Annebbiano la mente. Resta preoccupato.

Salvatore - Tue 19/09/2006 or 20:32
Chi volesse leggere il testo integrale della lezione di Benedetto XVII a Ratisbona, può cliccare il seguente link: http://www.oecumene.radiovaticana.org/IT1/Articolo.asp?c=94879 Salvatore

Kla - Tue 19/09/2006 or 21:04
Chi volesse documentarsi sulla storia dei rapporti stato chiesa lo può fare a questo link: http://www.uaar.it/laicita/scuola/

Kla - Tue 19/09/2006 or 21:23
Chi volesse leggere la storia di San Francesco può trovarla a questo link. http://www.san-francesco.it/storia.asp Fu veramente coraggioso quando predicò davanti al Sultano.

Salvatore - Tue 19/09/2006 or 21:33
Mi scuso per non essere riuscito a scannerizzare l’intero articolo di Repubblica de 13 settembre scorso dal titolo “Ma Gandhi era un vero estremista” di John Lloyd. Ne ricopio alcuni tratti significativi. «…dovremmo riconoscere quanto estrema divenne la sua (di Gandhi) fede nella nonviolenza. (…) Fu un credo, quasi una religione. Nel 1940 quando la Gran Bretagna era a rischio di invasione da parte della Germania nazista, Gandhi fece la seguente dichiarazione: “vorrei che deponeste le armi che abbracciate perché sono inutili per la vostra salvezza o quella dell’umanità. Invitate Herr Hitler e il signor Mussolini a prendere ciò che vogliono dei paesi che voi chiamate proprietà vostra. Se questi gentiluomini vorranno occupare le vostre abitazioni, voi le abbandonerete. Se non vi permetteranno di andarvene, voi lascerete che vi massacrino, uomini, donne, bambini, ma vi rifiuterete di giurare loro fedeltà”. (a proposito dell’olocausto, Gandhi disse): “gli ebrei avrebbero dovuto concedersi al coltello dei macellai, avrebbero dovuto gettarsi in mare dalle scogliere”. (…) (i britannici) soffocarono il suo (di Gandhi) movimento con grande violenza (…) ma non poterono cancellarlo (perché) una parte consistente dell’opinione pubblica britannica, a sinistra, fu solidale, o offrì sostegno a Gandhi, perché era contraria all’impero. (…) una simile campagna nonviolenta non avrebbe mai funzionato invece contro i nazisti: come Gandhi si era ben reso conto, i britannici avrebbero finito semplicemente col cedere, gli ebrei avrebbero dovuto sollecitare la morte. Del resto oggi un approccio simile non funzionerebbe neppure contro i terroristi: al pari dei nazisti essi considererebbero il pacifismo una forma di debolezza e di decadenza. E considererebbero la nonviolenza una esortazione a prendere un maggior numero di iniziative. Sostenere che dovremmo smetter di lottare contro il terrorismo in base al principio che alla fine i terroristi si dissolveranno perché sono malvagi (come Gandhi diceva dei tiranni) significa indulgere in un atto di fede e di coraggio auto-distruttivo. Che pochi sarebbero pronti a fare. (…) non combattere il terrorismo vorrebbe dire vedere i Taliban dilagare in gran parte del Medio Oriente e in molte zone dell’Asia, intenti a ripristinare il califfato in tutte le terre un tempo occupate dai musulmani (la Spagna, i Balcani, alcune aree dell’Austria, della Francia e dell’Italia), e spingersi ancora oltre per islamizzare il mondo intero con la forza. Ovviamente noi la consideriamo solo una fantasticheria estremista, che è tale soltanto perché abbiamo scelto di opporvi resistenza.(…)» L’articolo continua elencando i successi della nonviolenza (movimento di Martin Luther King negli Stati Uniti, e Nelson Mandela in Sud Africa) e si chiede dove potrebbe avere successo in futuro. La risposta è che potrebbe avere successo in Spagna (ETA) o in Irlanda (IRA) o forse persino in Cina. Comunque, conclude John LLoyd, il mezzo di lotta del futuro sarà internet. (E qui il nostro Freddy ha visto proprio giusto!) Salvatore

Kla - Tue 19/09/2006 or 21:41
Per tornare al Post, recentemente ho visto il film Fahrenheit 9/11. Nel film Il documentarista, premio Oscar, Michael Moore indaga su cosa è accaduto negli Stati Uniti l'undici settembre e dopo e come l'amministrazione Bush abbia usato il tragico evento dell'attacco alle Torri Gemelle per la propria agenda politica. Ciò che questo film denuncia è talmente grave da sembrare incredibile. Ad ognuno il proprio giudizio. Mi piacerebbe sapere che ne pensate.

Salvatore - Tue 19/09/2006 or 21:48
Ovvio, che le torri le hanno buttate giù quelli della CIA per far guadagnare un paio di punti di popolarità a W. Buona Notte Salvatore

Kla - Tue 19/09/2006 or 21:55
Per tornare al Post, recentemente ho visto il film Fahrenheit 9/11. Nel film Il documentarista, premio Oscar, Michael Moore indaga su cosa è accaduto negli Stati Uniti l'undici settembre e dopo e come l'amministrazione Bush abbia usato il tragico evento dell'attacco alle Torri Gemelle per la propria agenda politica. Ciò che questo film denuncia è talmente grave da sembrare incredibile. Ad ognuno il proprio giudizio. Mi piacerebbe sapere che ne pensate. SERIAMENTE! Altro che ovvio, SERIAMENTE!

renatosd - Wed 20/09/2006 or 10:22
per chi ha tempo e voglia vi reindirizzo su due articoli che possono offrire un contributo su aspetti trattati in questa discussione: il primo sul tema della pace e dei pacifismi è una dura presa di posizione di Adriano Sofri del 17 Luglio 2006 dal titolo: "cari pacifisti basta sciocchezze". http://www.dsonline.it/stampa/documenti/dettaglio.asp?id_doc=35865 l'altro è una riflessione di D'Alema del 19/09 dal titolo: "cambiare la gestione della crisi israelo-palestinese". In calce a questa vi è anche un accenno interessante alla recente questione del papa. http://www.dsonline.it/stampa/documenti/dettaglio.asp?id_doc=36374 Riguardo al film si è già detto molto a suo tempo e sono molte le cose dette pro e molte dette contro, tante considerazioni le lascerei al dibattito politico interno statunitense ... su altre forse varrebbe la pena riflettere ma non si può costringere nessuno a farlo. renato

renatosd - Wed 27/09/2006 or 09:02
a proposito di 11/9 chi ha visto la puntata di report del 24/09/2006 mi aspettavo qualche commento .... è tutta pura fantasia??? io ho provato un senso forte d'inquietudine e devo dire che se certe teorie sono veramente fantapolitica la parte più tecnica sulle demolizioni controllate mi lascia più di qualche perplessità ... vale la pena approfondire? io credo di si ... in primis per rispetto delle migliaia di vittime. http://www.report.rai.it/ renato

Salvatore - Wed 27/09/2006 or 10:26
A me pare che le decine di filmati di edifici che crollano, abbattuti da esplosioni controllate, serve proprio a dimostrare che le Torri NON sono state abbattute da esplosioni controllate. Non riesco a vedere la similitudine che l'autore vorrebbe farci vedere, anzi più li guardo e li confronto e più mi sembrano diversi. Giusto il crollo dell'edificio 7 del WTC mi lascia perplesso. Salvatore

giucap - Wed 27/09/2006 or 10:39
Io ho trovato la trasmissione abbastanza incompleta. Mancavano le repliche, che certamente ci sono state, alle varie obiezioni sollevate. Certo qualche dubbio lo fa venire: oltre all'edificio 7, dove diavolo è finito l'aereo che si è schiantato sul pentagono, perché non ha lasciato traccia sulle telecamere di sorveglianza e come mai ha lasciato un "buco" sproporzionatamente piccolo? Forse qualcosa non è stato detto, ma mi sembra comunque difficile credere al complotto neo-con, perché ho idea che si sarebbero dovute coinvolgere troppe persone, e mantenere la completa segretezza in un tale caso sarebbe stata impresa pressocché impossibile. Quindi perplessità tecnica più che morale, perché su quel fronte purtroppo ho idea che si sarebbe capaci di tutto (come ad esempio inventare armi di distruzione di massa per invadere un paese strategico sotto diversi punti di vista). Un caro saluto Giulio

Kla - Wed 27/09/2006 or 11:05
Le perplessita' ci sono: Tecniche, perche' non si e' detto tutto. Morali, perche' le vittime ci sono state e le responsabilita' (i veri organizzatori e mandanti) non sono chiare, ovvero dietro Bin Laden chi c'e'? Potremo fare solo supposizioni con enorme spreco di energie, in quanto non si vuole far sapere tutto cio' che e' accaduto realmente, non si capisce perche' e chi si vuole continuare coprire. Questo e' il risultato delle false Democrazie e proclami da paladini della liberta' o proclami di guerre sante islamiche che inneggiano al terrorismo.

Vincenzo - Sun 11/09/2011 or 06:28

11 settembre 2001 - 11 settembre 2011

 La mattina presto il 11 settembre 2001, diciannove dirottatori hanno preso il controllo di quattro aerei di linea diretti a San Francisco e Los Angeles da Boston, Newark, e Washington, DC (Washington Dulles International Airport). I dirottatori volato due aerei di linea, volo American Airlines 11 e il volo United Airlines 175, contro le Torri Nord e Sud del World Trade Center, a partire alle 8:46 am ET. Un altro gruppo di dirottatori volato volo American Airlines 77 contro il Pentagono. Un quarto volo, il volo United Airlines 93, il cui obiettivo finale era o la costruzione Campidoglio o la Casa Bianca, si è schiantato vicino a Shanksville, in Pennsylvania .

Nel giorno di questo triste anniversario per l'umanità intera ricordiamo le vittime innocenti cadute sotto la follia terroristica.

 

 



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