Il Portale dei quartieri di Latina Nascosa e Nuova Latina

Il libro del mese

By: Freddy

Freddy - Mon 04/12/2006 or 17:51

Usiamo questo forum per consigliarci un libro da leggere e commentare per il prossimo mese. L'ideale sarebbe utilizzare la seguente procedura:

- ognuno deve proporre uno o più libri

- freddy apre un sondaggio (massimo 10 libri)

- si esprimono le preferenze

- il più votato viene scelto come il libro da leggere per quel mese

- si commenta il libro scelto

se ci sono pareri diversi questa proposta può ovviamente essere modificata.

Grazie, (La proposta è partita da Amalia)


Vincenzo - Mon 04/12/2006 or 19:19

Premetto che leggo pochissimi libri. Quest'anno sono riuscito a leggerne due (che elenco di seguito). Le mie letture preferite sono i quotidiani (3 al giorno) ed alcuni settimanali e mensili. 

 

Essendo appassionato della Storia del nostro territorio:

IL QUADRATO Dove è sorta Littoria - Editore: Associazione Culturale Novecento

e

TUTTO IL GRILLO CHE CONTA - Feltrinelli

 


Baol - Mon 04/12/2006 or 21:28

Leggo molti libri, quindi avrei l'imbarazzo della scelta, comunque per ora 

proporrei e consiglierei:

"SUITE FRANCESE" di Irene Nèmirovsky;

e

"SCONTRO DI CIVILTA' PER UN ASCENSORE A PIAZZA VITTORIO" di Amara Lakhous

e

"LA COMPAGNIA DEI CELESTINI" di Stefano Benni (visto l'enorme successo ottenuto dalla Pallastrada

e

"LE INTERMITTENZE DELLA MORTE"  di José Saramago

....

 


amaliam - Tue 05/12/2006 or 21:25

 

Re :il libro del mese

Da Amaliam il 5/12/2006

Un tempo leggevo di più e allora per tornare ai vecchi tempi mi sono inserita in questa discussione consigliando per il momento:

"L'ombra del vento " di un autore spagnolo Carlos Ruiz Zafon

"Due di due" di un autore italiano Andrea Di Carlo

e

"Cosa ti aspetti da me"  di un altro autore italiano Lorenzo Licalzi

Buona lettura e buona discussione 

 


giucap - Wed 06/12/2006 or 09:58

Voto come libro dell'anno Suite Francese. Un affresco letterario interrotto dalla barbarie del nazismo, un testo che ha tutto per entrare nei classici della letteratura.

Voto per la Némirovsky nonostante l'amore che nutro per Stefano Benni e per la Compagnia dei Celestini (per me tra i suoi migliori), riletto poco fa per preparare il Luisona Day (partecipate numerosi, sabato prossimo ore 16:00 presso l'Ass. Domus Mea in Via Piemonte, 14), ma ahimé non c'è paragone!

Ho fatto invece fatica a finire il libro di Saramago citato da Francesca (de gustibus ..., del resto ne ho beccati 3 su 4 ).

Oltre al bel libro di Ruiz Zafòn citato da Amaliam (una Barcellona cupa ai tempi del Franchismo, con una bella intuizione letteraria: il cimitero dei libri) voglio citare altri due romanzi, simili per la divertita e divertente scrittura, ma assai diversi per ambientazione: "Nel Paese di Tolintesàc" di Cristiano Cavina, una storia familiare ambientata nell'appennino romagnolo, e "Le dodici domande", primo romanzo di Vikas Swarup, una finestra aperta sul continente India, realistico e satirico al tempo stesso, con ironia e senza pietismi o retorica. 

Informo, per chi fosse appassionato, che è appena uscito il terzo romanzo di Frank McCourt, quello de "Le Ceneri di Angela" e "Che Paese, l'America"; per me, da non perdere. Diciamo che, come libro da leggere per il mese prossimo (ma ho idea che potrei finirlo anche in questo mese) propongo questo, a scatola chiusa.

Buona lettura a tutti/e.

Giulio


valerio - Mon 11/12/2006 or 23:00

 

Non tutti si rendono conto dell'importanza della lettura. Penso che sia la forma di democrazia più spinta; capillare...

Non esiste un bel libro per definizione. Ognuno di noi in base alla sua cultura e formazione, potrebbe citare una infinità di libri più o meno noti.

Per quanto mi riguarda, trovo che libri come:

  • Il codice da Vinci di Dan Brown
  • Tutti, ma dico tutti, i libri di Camilleri e in particolare le Vampe di Agosto
  • Wilburn Smith e in particolare la trilogia sull'egitto
  • I miei primi 40 anni di Marina Ripa di Meana

non siano in discussione, in quanto gioielli della letteratura.

Ma un libro degno di lettura, che consiglio vivamente a tutti, a prescindere dalla fede politica, è sicuramente il libro dell'onorevole Silvio Berlusconi:

L'ITALIA CHE HO IN MENTE

ve lo consiglio vivamente

saluti

Valerio

 

 

 

 


- Tue 12/12/2006 or 10:21

Voglio tornare a suggerire, perchè non mi ricordo se l'ho già fatto,  a prescindere dalla fede politica, "La ragazza del secolo scorso" di Rossana Rossanda,  e due libri, non recentissimi, che mi hanno "divertita", nel senso complessivo del termine: "Gli scarafaggi non hanno re" di Daniel Evan Weiss; e "Il professore, Rosseau e l'arte dell'adulterio" di Andrew Crumey......


Baol - Tue 12/12/2006 or 10:59

Condivido anch'io il suggerimento di Antonella, il libro della Rossanda è molto interessante, testimonianza di un vissuto intenso e di un pensiero libero, raccontato con il cuore, oltre che con la testa, contiene delle bellissime immagini tratte da una capacità narrativa che è dote indiscutibile di questa grandissima donna, che oggi ha superato gli 80 anni, e scrive come una ragazza... anche se del secolo scorso!

Concordo anche con il suggerimento di amalian "L'ombra del vento" di Ruiz Zafon è un romanzo godibilissimo, che fa anche stare con il fiato sospeso, condivido l'opinione di Giulio, è originalissima l'idea del cimitero dei libri!

 

 


amaliam - Wed 13/12/2006 or 14:14

 

seguendo il filone proposto da Antonella e condiviso da Baol vorrei proporre anche un libro scritto da un altro ragazzo "del secolo scorso" ed è: "Volevo la luna" di Pietro Ingrao. Purtroppo non l'ho ancora letto però sono sicura che sarà una valida testimonianza di vita vissuta e di un periodo che mi appare lontano.

Amaliam  


valerio - Wed 13/12/2006 or 16:04

Ahh amaliam!!! ma se l'ultimo libro che ti ho visto leggere è il manuale del telefonino!!!!

scherzo!

Io appoggio amaliam

saluti

Valerio

 


Baol - Thu 14/12/2006 or 13:03

Vorrei segnalare anche l'opera di Fernando Pessoa, curata da Antonio Tabucchi, e in merito un interessante saggio pubblicato da Tabucchi per Feltrinelli dal titolo "Un baule pieno di gente".  E' un importante percorso alla riscoperta di questo autore del quale si conosceva poco o niente, un percorso soprendente attraverso l'eteronimia, qualcosa di più che semplici trasvestimenti, alcuni dei titoli "Una sola moltitudine" primo e secondo volume; "Il libro dell'inquietudine di Bernardo Soares".  


amaliam - Sun 14/01/2007 or 14:01

 

Sperando di rianimare un pò questo forum vorrei spendere due,, ma proprio due parole, su due libri che ho letto di Domenico Starnone. Premetto che l'autore è napoletano come me e ha fatto, sempre come me, per tanti anni l'insegnante quindi probabilmente il mio giudizio è stato in parte influenzato ma ritengo che abbia comunque un modo di scrivere originale. Vi consiglio vivamente il primo dei due libri che ho letto dal nome "Ex cattedra", il protagonista è un docente degli anni80 che descrive in modo ironico, sarcastico le vicende da lui vissute in una scuola nel 1984. In questo libro rivedo un po me stessa però dalla parte degli alunni, in quell'anno io affrontavo la maturità e con questa lettura ho rivissuto con tanta nostalgia quei momenti.Nel secondo libro " Fuori registro" la situazione è ribaltata ,questa volta vivo proprio come insegnante le perplessità, i ragionamenti del protagonista Insomma questi due libri sono un pò il mio ieri e il mio oggi, scusate se ve li consiglio.


giucap - Mon 15/01/2007 or 11:47

Penso di aver letto l'intera produzione letteraria di Starnone, non solo il libri sulla scuola (di "Ex Catedra" è appena uscina un'edizione aggiornata, che ho ripreso) ma anche i romanzi. Tra questi ultimi consiglio "Via Gemito". Un autore saccheggiato dal cinema (oltre a "La scuola" e "Auguri professore" sul tema scolastico, ricordo "Denti" tratto dall'omonimo romanzo), dove ha finito per collaborare alla stesura di diverse sceneggiature.

Restando sul tema scuola, ho letto recentemente (come annunciato in un post precedente), l'ultimo libro di Frank McCourt "Ehi Prof.", sempre autobiografico, sulla sua esperienza di insegnante di scuola superiore a New York. Un bel ritratto realistico, assai poco auto-celebrativo, interessante per vedere similitudini e differenze con gli amici di oltre oceano. Lo consiglio in particolare agli insegnanti, ma ovviamente non solo.

Un caro saluto

Giulio


amaliam - Tue 16/01/2007 or 20:57

 

In genere di un autore non riesco a leggere più di due o tre libri; volevo infatti comprarmi proprio "Via gemito" e finirla là però mi hanno prestato "Ti prendo e ti porto via " di Niccolò Ammaniti che inizierò stasera.A dopo allora l'altra opera di Starnone che già un pò conosco di Ammaniti non ho letto niente e sono curiosa vi farò sapere

 


Baol - Thu 18/01/2007 or 11:00
"Ehi, prof!" di McCourt devo iniziare a leggerlo, nel frattempo ho letto "la moglie di don Giovanni" della Nèmirovshy, un racconto brevissimo, e poi mi sono divertita con la lettura degli "Esercizi di stile" di Queneau.  Di Ammaniti non ho letto ancora niente, comunque se un autore mi colpisce in modo particolare sono portata a leggere altro, infatti della Némirovsky ho preso anche "David Golder". 

giucap - Thu 18/01/2007 or 16:24

Anche a me piace approfondire gli autori "graditi", anche se so che così me ne precludo altri (ma quanti libri escono al giorno?!)

Ho letto David Golder e mi è piaciuto, ma non conoscevo l'esistenza del racconto che hai citato.

Ora vorrei prendere il nuovo romanzo di Cavina (il terzo) di cui ho molto apprezzato "Il paese di Tolintesàc", anche se ho ancora più di qualche libro a casa in attesa di tempo.


Baol - Thu 18/01/2007 or 18:01

Il racconto che ho citato è uscito da poco, edito da Adelphp"2">Per quanto riguarda gli autori graditi e la tentazione di leggerli ancora approfondendone la  conoscenza sì, forse preclude... ma è proprio che mi ci affeziono, per es. mi è capitato anche con i libri di Ian McEwan, dopo "L'inventore dei sogni"  ho letto "Espiazione" e poi tutti gli altri... Il giardino di cemento, Amsterdam, L'amore fatale, Lettera a Berlino... fino all'ultimo "Sabato", però chiaramente con le mie personali preferenze. E' un autore che, se non l'avete già fatto, consiglierei di leggere.


- Thu 22/02/2007 or 12:39
Per favorire la riflessione, in questi giorni tumultuosi, vorrei suggerire di leggere  "Il fattore I. - Per una teoria generale dell'imbecillità" del prof. P.Paolocchi, edito da Felici Editore. E' una cosa seria ma...buon divertimento!

- Thu 22/02/2007 or 16:07

 

Tanizaki Jun'ichiro

I piedi di Fumiko - Ave Maria

Ave Maria e I piedi di Fumiko, la Madonna della tradizione cristiana ovvero il simbolo, al femminile, della purezza e del divino e una concubina giapponese, Fumiko, o meglio una sola parte di lei, i suoi piedi: due titoli che evocano immagini di stridente contrasto, in un accostamento in apparenza azzardato. Da un lato la bellezza angelicante simbolo etereo di un "bello" irraggiungibile e dall'altro la bellezza corporea, terrena, quella che si può toccare ed esprimere. Entrambi i racconti trasportano il lettore fedele di Tanizaki in un'atmosfera che ben conosce: un uomo e l'oggetto del suo desiderio, una donna, una parte di una donna, un'astrazione che tende alla immaterialità di un fantasma. Un'altra sublime variazione di quell'eterna rappresentazione di archetipi che potrebbe forse essere la cifra comprensiva di tutta l'opera di Tanizaki. Ma il lettore fedele sa anche che non deve lasciarsi trarre in inganno, sa che la familiarità e la vicinanza, la tentazione di riconoscere come proprio quel mondo è frutto solo della affinata maestria dello scrittore.

Titoli originali: Fumiko no ashi; Ave Maria.


giucap - Wed 14/03/2007 or 15:34

Riprendo l'argomento solo per segnalare che è in incubazione, prossimo a conclamarsi, il nuovo libro di Stefano Benni.

Nell'attesa, il Lupo ci fa gentile omaggio della seguente poesia

Non disprezzare

Non disprezzare il poco, il meno, il non abbastanza
L’umile, il non visto, il fioco, il silenzioso
Perché quando saranno passati amori e battaglie
Nell’ultimo camminare, nella spoglia stanza

Non resteranno il fuoco e il sublime, il trionfo e la fanfara
Ma braci, un sorso d’acqua, una parola sussurrata, una nota
Il poco, il meno, il non abbastanza


Kla - Thu 15/03/2007 or 17:51

Ho appena finito di leggere un interessante saggio filosofico che tratta una brillante analisi critica della cultura contemporanea. Non fatevi influenzare negativamente da titolo.

Consiglio anche a voi di leggerlo. Mancano solo le  tre lettere "ONZ" a completare il titolo che riporto di seguito: 

Titolo : STR...ATE 

Autore : Harry G. Frankfurt (traduzione di Massimo Birattari)

Editore: Rizzoli


Vincenzo - Thu 15/03/2007 or 20:36

Volevo rendere omaggio al Col. Pietro Giovanni Liuzzi (residente nel nostro quartiere - Q4) per la realizzazione del libro: LEALI RAGAZZI DEL MEDITERRANEO Cefalonia, Settembre 1943: Viaggio nella memoria - Editore: Edit@

La presentazione del libro avverrà nei prossimi giorni alla presenza delle autorità cittadine.

 


Kla - Sat 17/03/2007 or 17:12

Vi propongo un libro che descrive gli ambienti che è necessario conoscere per comunicare con il popolo di internet e propone alcuni spunti di riflessioe non solo sui concetti di comunicazione e informazione, ma anche su quelli di spazio, tempo e identità.

Titolo : Incontri Virtuali (la comunicazione interattiva su internet)

Autori : Giuseppina Manera e Fabio Metitieri

Editore : Apogeo


amaliam - Sun 13/05/2007 or 19:01

Visto che è anche uscito il film "mio fratello èfiglio unico" perchè non leggerci proprio il libro da cui è stato tratto. Se Pennacchi è lo stesso di "Sostiene Pereira" forse vale la pena fare una puntata in libreria. Anche perchè si parla di Latina e per chi è emigrante come me ,tutto ciò che parla del passato di questa città va bene, soprattutto se si parla delle lotte che si facevano e che putroppo ora non si fanno più

 


- Sun 13/05/2007 or 21:22
"Sostiene Pereira" è di Tabucchi, non di Pennacchi... ma comunque vale la pena di andare in libreria!

Baol - Tue 15/05/2007 or 09:39

Sostiene Pereira è uno dei libri che ho amato e continuo ad amare di più, non ho mai visto il film tratto dal libro, so solo che vi recitava Mastroianni... comunque vi consiglio di leggerlo. Mentre il libro di Pennacchi non l'ho letto, non posso pronunciarmi, ma penso valga la pena andare in libreria prima di andare al cinema.

Un caro saluto 

 


- Wed 16/05/2007 or 15:42

Il libro di Pennacchi da cui è molto liberamente tratto il film è

IL FASCIOCOMUNISTA

 

Accio Benassi nel 1962 ha dodici anni. È in seminario. Deve farsi prete. Quando c'è entrato sognava di diventare missionario ed essere mangiato dai cannibali. Ma adesso s'è stufato, vuole tornare a casa, a Latina. Lì però non lo accolgono con la banda, come si aspettava lui. In famiglia sono troppi e non c'è spazio: sette tra fratelli e sorelle, più padre operaio e madre manesca. Rompe gli equilibri, comincia a litigare con tutti e diventa, appunto, Accio, il disturbatore della quiete. Scappa di casa, non va più a scuola, s'iscrive al Msi. Gira con la catena sotto l'impermeabile, entra ed esce dalla questura. Non riesce ad avere una donna, conosce una ragazza di Milano e se ne innamora. Lo espellono dal Msi, entra nel Movimento Studentesco, partecipa alle prime occupazioni all'università, diventa maoista.
Accio Benassi è un personaggio come da tempo non se ne vedevano nella letteratura italiana: ribelle, attaccabrighe, goffo, innamorato, illuso, ingenuo, disubbidiente, sentimentale, arruffapopoli.

 


amaliam - Tue 29/05/2007 or 15:43

Ringrazio per la correzione, un piccolo abbaglio., me ne sono accorta in ritardo...il libro è bello e anche il film con Mastroianni , uno degli ultimi della sua vita. Non ho letto però altri libri dell'autore in questione, sono in cerca  di qualche altro suo libro.

c'è qualche buon consiglio?


Baol - Tue 29/05/2007 or 18:02

Sì, di Tabucchi ti consiglio di leggere "La testa perduta di Damasceno Monteiro", a me è piaciuto...

Saluti

Francesca


anna - Sat 02/06/2007 or 17:54

Tornando un attimo a Pennacchi, di cui non letto il libro ma ho visto il film, mi è rimasto di questo qualche perplessità e mi andava di discuterne con chi conosce sia il film che il libro perchè a me non ha convinto una cosa in particolare e non so se è stata una libera interpretazione del regista.

Fermo restando che ad un attore bravo come Germano non si poteva che attribuirgli la parte del protagonista, a me sembra poco calzante la tipologia dei due fratelli che vede nel fratello fascio una figura riservata, un lettore incallito, dedito alle traduzioni dal latino e greco, un meditativo e anche fisicamente gracile, introverso, sensibile. Anche se non disdegna l'uso dimostrativo della forza è completamente diverso dal fratello comunista che nel film (Scamarcio) è il giovane aitante, sicuro di sé, strafottente, prepotente fuori e in casa. Insomma, senza offendere nessuno, ma negli anni fine sessanta e inizi settanta, i fasci che giravano per Latina somigliavano di più al fratello comunista. Anzi proprio dell'aspetto fisico ne facevano gran mostra! Mi sbaglierò ma di intellettuali smilzi, timidi e sensibili di destra non ne ho conosciuti nessuno. 

Chi mi può dire se tutto questo rispecchia fedelmente il libro di Pennacchi?

Anna


- Sat 02/06/2007 or 18:54
Ma povero Pennacchi! Compriamocelo 'sto libro, che magari riusciamo a farci un'idea più precisa di quello che ha scritto!

- Sun 03/06/2007 or 21:56
Sapete bene che il libro è una cosa il film è un alro ho letto una interista di Pennacchi dove diceva che il flm è tratto molto liberamente dal suo libro.

- Tue 12/06/2007 or 13:45

Medea di Christa Wolf

Mi sono reso conto di quanto le chiacchiere e le credenze della gente, possano condizionare la vita delle persone Medea, secondo l'accusa di Euripide è vista come colei che uccise i figli, ma siamo sicuri chè è così oppure che non sia stata una vittima della sua epoca così come tante persone della nostra.
Ho letto un libro questa estate di Christa Wolf.  Medea modifica radicalmente la versione del mito della tragedia euripidea. E' in primo luogo il tratto più inquietante della donna-maga, l'infanticidio (presente anche nelle riletture del mito di Grillparzer, Alvaro e Pasolini), che viene rifiutato, nell'adozione di una versione pre-euripidea del racconto, secondo la quale i bambini furono lapidati dai Corinzi infuriati contro Medea, ritenendola responsabile (con le sue arti magiche) della peste che aveva colpito la città (perfetto esempio di capro espiatorio).
link


Baol - Sun 01/07/2007 or 13:47

Ho finalmente letto “Il fasciocomunista” di Antonio Pennacchi. Ma non ho visto il film… dunque non so esattamente quali siano e se vi siano discrepanze tra il testo e la sua versione cinematografica, non so quindi rispondere alla domande poste precedentemente. Una cosa è certa: tutto il libro è percorso da una incalzante chiave comica, nonostante la tragicità di alcuni eventi descritti, dettata innanzi tutto dal punto di vista del protagonista, dalla sua personale ed istintiva visione della realtà, da questo suo essere come sopraffatto dai fatti per la necessità di dover agire secondo ciò che “il ruolo”, unito all’orgoglio della “classica faccia che non si deve perdere mai”, impone. E ancora emerge una maniera del tutto particolare, chissà forse anche un po’ sveviana, di subire gli eventi… “che quasi gli dispiace… ma…”  tant’è che finisce per fare ciò che non vuole, per chiedersi come ci sia finito dentro questo o quel casino, sino ad intuire, in un crescendo di riflessioni, quanto e come si possa divenire pedine di un gioco che degli ideali in fondo non sa che farsene, se non il pretesto per sortire effetti di altro genere.

Certo, le personali intuizioni vanno sviscerate pagine dopo pagina, e ciascuno potrà trarre le proprie (altrimenti non sarebbero personali!)… Interessante questa nota dell’autore alla fine del libro: “I fatti di valle Giulia con l’unità di azione tra giovani di destra e di sinistra, e l’assalto alla facoltà di Lettere dell’Università di Roma La Sapienza delle truppe con alla testa Almirante (il 16 marzo 68) pur se apparentemente romanzati e romanzeschi, andarono esattamente come raccontato”.  


amaliam - Wed 04/07/2007 or 16:46

Dopo la lettura di tre suoi libri, fatta in due settimane, ho da consigliarvi un autore: Lorenzo Licalzi.

Nell'ordine ho letto: Tu no, Vorrei che fosse lei e Che cosa ti aspetti da me. E' stato quest'ultimo romanzo ad emozionarmi e rapirmi.Il protagonista è un vecchio scorbutico, fisico nucleare, chiuso perchè solo nella vita in una casa per anziani che fa le riflessioni su quello che vive e che ha vissuto. L'autore attaverso il suo Tommaso (mente eccelsa) manifesta un cinismo da far schifo,quasi, che non fa altro che mascherare la voglia d'amare e di essere amati di ognuno di noi. Ci sono delle pagine commoventi e divertenti nel contempo, e purtroppo sono lontano mille miglia dal riuscire a esprimervi le sensazioni che queste hanno in me suscitato.

Leggetelo,leggetelo


giucap - Mon 09/07/2007 or 10:27

Sarò mica il primo ad aver visto il film e poi letto anche il libro di Pennacchi?!?

Fortunatamente nell'ordine prima il film poi il libro, altrimenti avrei apprezzato meno la pellicola che è solo ispirata al testo.

Personaggi aggiunti che sono il mix di più comparse del libro, personaggi nuovi, personaggi totalmente assenti eppure importanti nell'economia della storia come l'autore l'aveva immaginata. Stessa cosa per alcuni episodi.

Ora riesco a capire il disconoscimento di Pennacchi, autore che con i suoi commenti è spesso sopra le righe, ma stavolta a buon titolo.

Eppure il film riesce a riportare una certa atmosfera che si respira nel libro, soprattutto nella prima parte.

Probabilmente sarò stato influenzato dalle immagini, ma i personaggi dei due fratelli come riportati nella pellicola non sono sostanzialmente dissimili da quelli decritti da Pennacchi. Forse Accio doveva essere un po' più altino, aveva tirato di box quindi qualche muscoletto in più dovrebbe averlo avuto, ma il cocco di mamma Manrico non è lontano dal "pennacchiano", anche se nel film il suo ruolo acquisisce un peso che nel libro non ha.

Comunque complimenti al nostro Antonio, il libro a mio avviso è superiore al film che pure tanti successi sta riscuotendo anche all'estero.

Giulio


Baol - Tue 10/07/2007 or 12:29
Sì è vero, Pennacchi è spesso sopra le righe, ma a dire il vero mi diverte molto, comunque il suo libro mi è piaciuto, merita di essere letto. Invece ho sentito che un romanzo di Niccolò Ammaniti ha vinto il premio Strega, non ricordo il titolo... e comunque non conosco questo autore se non per nome, qualcuno ne sa di più?

- Tue 10/07/2007 or 13:57
Io ho letto solo il vecchio "Prendo e ti porto via" e devo dire che  mi era piaciuto molto....

Vincenzo - Mon 23/07/2007 or 15:53

LA CASTA
Sto leggendo il libro (sono quali a metà), ma ogni tanto mi devo fermare perchè soffro già di gastrite; non vorrei farmi venire anche l'ulcera. Non vedo via d'uscità. Poveri noi !!!! povera Italia !!

Mi congratulo con gli autori (Rizzo e Stella) per il coraggioso e preciso lavoro svolto.

Molto probanbilemente LA CASTA meriterebbe un post speficico per capire meglio tutto quello che ci viene nascosto.



 


Pippo - Wed 25/07/2007 or 16:49

Vincenzo,

anche a me hanno detto altri amici che LA CASTA è un "bellissimo" (tra virgolette) libro, in quanto scoperchia almeno una parte degli altarini politici nazionali, MULTICOLORE .... Hai anche tu questo parere? Me lo consigli davvero?

Pippo 


Kla - Sun 29/07/2007 or 16:38

Vi consiglio "Scontro di civiltà per un ascensore a piazza Vittorio" edizioni "e/o" di "Amara Lakhous" scrittore Algerino che vive a Roma.

Forse basta mettere in scena frammenti di vita quotidiana intrecciati attorno all'ascensore, puntualmente all'origine di tante dispute condominiali, per comprendere il nodo focale del paventato, discusso, negato o invocato scontro di civiltà che assilla il nostro presente e infiamma il dibattito politico, sociale e religioso-culturale, dei nostri giorni.

salutoni

 

P.S.

Salvatore, Renato,  chissa...se ne potremo riparlare.

 


Baol - Mon 30/07/2007 or 11:18

Ottimo consiglio, era tra i libri che avevo consigliato all'inizio di questo forum, e resta uno dei miei preferiti, mi pare che poi abbia vinto il premio Flaiano, credo sia una lettura da non perdere, assolutamente. L'ascensore è naturalmente un pretesto, così come l'ambiente condominiale e le sue dispute, per affrontare il nodo cruciale dell'integrazione e della difficoltà di comunicazione.

saluti

 


Kla - Mon 30/07/2007 or 12:08

Francesca non avevo fatto caso al tuo precedente consiglio sullo stesso libro, volendoci cogliere una opportunita' direi che cio' ha fatto in modo di evidenziare a distanza di poco tempo due giudizi positivi e comunque sia "repetita iuvant".

salutoni 

 


- Thu 27/09/2007 or 09:22

Ho iniziato a leggere  un libro, ed anche se non sono arrivata ancora in fondo lo vorrei suggerire:

IL LIBERISMO E' DI SINISTRA - Alesina e Giavazzi - ed. Il Saggiatore


Freddy - Tue 29/01/2008 or 23:07

Su richiesta di Anna Ronconi, riporto in vista l'intressantissima discussione sui Libri, affinchè possa essere riprese più facilmente.

Freddy


anna - Wed 30/01/2008 or 17:48
Grazie Freddy, senza il tuo intervento tempestivo, avrei continuato a girovagare senza tregua tra i vari forum senza riuscire a ritrovare quelle segnalazioni che a suo tempo avevo trovato molto intriganti.

In particolare il libro consigliato prima da Francesca e poi da Kla "Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio" e poi una serie di altri bei suggerimenti dati da diverse fonti, alcuni decisamente interessanti. E comunque a rileggerli tutti insieme come ho fatto oggi, viene fuori tutta la diversità di gusti e ambiti di lettura in cui ciascuno di noi si muove.

Per quel che mi riguarda, posso dire che per un sacco di tempo, quasi un paio di anni, non ho fatto altro che leggere autori dell'area mediorientale o mediterranei, tra i quali Abraham B. Yehoshua con la sua "La sposa liberata" mi ha regalato una delle emozioni più intense da allora non ancora eguagliate.

Sarà che alcuni libri, secondo me, ti scelgono in un particolare momento, nel senso che indipendentemente da quello che vai cercando, loro si propongono e si impongono.

"La sposa liberata" racconta attraverso la figura di grande fascino di un professore ebreo di storia mediorientale, la sua ostinazione a cercare di districare un doppio mistero, quello vissuto nella propria sfera familiare dal figlio improvvisamente e definitivamente rifiutato dalla moglie araba pur essendone profondamente amato,  e quello che riguarda  le origini e la sostanza del conflitto arabo-israeliano, l'essenza del carattere delle due popolazioni,  l’insormontabile apparente inconciliabilità. Il tutto sullo sfondo di città come Haifa e Gerusalemme, incredibilmente belle, assolate, con i loro giardini e il rigoglio dei frutteti.

Non ho mai avuto tanta fretta, nei giorni in cui lo leggevo, di tornare a casa e riprendere il libro in mano e quando è finito sono rimasta con i personaggi per non so quanto tempo ancora.

Gli altri libri di Yehoshua non sono stati più così ammalianti, forse “Ritorno dall’India” ma un po’ più forzato.

Se è il momento giusto, ve lo consiglio.

Anna

Abraham B. Yehoshua,  "La sposa liberata" Einaudi Tascabili


giucap - Thu 29/05/2008 or 10:10

In attesa che il Lupo, notoriamente pigro, ci allieti con un nuovo lavoro, ho pescato questo "articoletto" recente sul web, inedito in Italia perché pubblicato in Francia.

A scanso di equivoci chiarisco che si tratta di satira, non va preso alla lettera!

Giulio

JE VOUS ÉCRIS DE... ROME
COUP DE MASSUE TECHNOLOGIQUE
pubblicato su Liberatiòn di sabato 17 maggio 2008

Tutto è tornato tranquillo, o quasi. La fame di novità degli italiani è saziata. Ci hanno rifilato lo stesso governo che ha già fallito per due legislature, le stesse persone, con qualche ritocco di lifting. L’informazione di destra, farcita di miliardi statali e soldi di Silvio, può riprendere a sgomitare per occupare cariche e palinsesti televisivi. L’informazione di quasi-sinistra, dopo un attimo iniziale in cui si prometteva una dura autocritica e rinnovamento, può tornare a occuparsi di vicepresidenze, dei suoi intellettuali-spot e del gossip. Il riapparire di qualche saluto fascista, la Lega che con l’otto per cento si comporta come avesse l’ottanta per cento, la sparizione di qualche vecchio democristiano, la promessa di cacciare via centomila immigrati. Queste le misere novità. Ma nel complesso, tutto è tornato vecchio e senza futuro, come previsto.
Ma se la politica è sempre più vecchia, dove si incarna, allora, la fame di nuovo del paese?
Ma diavolo, nella tecnologia! Abbiamo metà degli italiani con la sola licenza media, ma il cento per cento di telefonini. Basta salire su un treno per accorgersi di questa escalation verso il futuro.
Vi sedete e tirate fuori il computer. E’ un portatile vecchio di tre anni, non l’ultimo modello, ma ne siete orgoglioso. Ed ecco che davanti a voi un ragazzotto, con un ghigno, ne tira fuori uno più piccolo e sottile, e inizia a sorbirsi un film, guardando il vostro computer come se guardasse una clava.
Ma anche per lui, c’è una brutta sorpresa. Nel sedile vicino si siede un signore stile manager, che parla al telefonino con l’auricolare. E mentre parla, estrae un computer sottile come un velo, la metà di quello del ragazzotto.
Con aria trionfale, si mette a lavorare e ci guarda con superiorità e compatimento.
Non è finita. Arriva un uomo grasso e sudato, con una valigia di un quintale che sistema in mezzo al corridoio. Tutto in lui è colossale, smodato, eccessivo. Ma dalla sua tasca ecco apparire un gioiello di sette centimetri per dieci, un computer-telefono-multifunzioni-polisex.
L’omone inizia a sfiorarlo con le dita e ci guarda: in un attimo siamo diventati tre pitecantropi cibernetici, tre residui del passato. Il manager e il ragazzotto sembrano sul punto di piangere.
Insomma, la gara tra gli italiani, ormai è a chi ce l’ha più piccolo. Un ribaltamento completo delle retorica del macho latino.
Inizia la conversazione. L’omone dice che ha comprato il computer che si chiama e-y 67 alien, o qualcosa di simile, a Miami, ma non è l’ultimo modello e aspetta che esca il nuovo.
Il manager si lamenta che in un paese civile bisognerebbe potersi collegare a internet in qualsiasi luogo, treno o aereo, e lui perde un sacco di tempo disconnesso (non si capisce se si riferisce al cervello o al web).
Il ragazzotto dice che il problema non è la tecnologia ma che nessuno sa usarla e poi ormai il telefonino ce l’hanno anche i rumeni.
In quel momento irrompe una signora. Sta parlando ad alta voce con tono alterato. Ormai è difficile distinguere un telefonatore con auricolare da un matto che parla da solo. Purtroppo è il primo caso.
Entra, fa spostare tutti e intanto continua a parlare delle gesta di una certa Matilde.
Poi si siede, sbuffa e ci guarda. E estrae qualcosa dalla borsa. Il momento è di grande tensione.
La signora esibisce un oggettino rotondo con la circonferenza di cinque centimetri. Tutti impallidiamo. Per fortuna non è un mini-computer, è un portacipria. La signora si rassetta il naso e riprende a telefonare.
A voce alta, fa saper a tutto il vagone che quella porca di Matilde le ha trombato il marito alla pensione Sole di Riccione e lei lo ha scoperto da un messaggio al telefonino. Parla urlando. Allora il ragazzotto alza al massimo la musica del computer. Il manager si mette le cuffie e si isola. L’omone, ricomincia a carezzare il suo e-y 67 alien.
Passa un bambino di sette anni con un videogioco, cammina come in trance e urta in tutti i sedili. Mi ricordo che mio figlio, a quell’età, per giocare ai videogiochi doveva portarsi dietro uno scatolone di dieci chili.
Ecco, penso, non è vero che in Italia non c’è il nuovo, e non c’è futuro.

Stefano Benni


Vincenzo - Sat 28/03/2009 or 18:51

Molto interessante ed attuale il libro di Roberto Saviano "Gomorra"

Trattasi di un racconto appassionato, un reportage acuto, un viaggio brutale e sconvolgente nel mondo della criminalità organizzata. Un’analisi inquietante su cui riflettere per cercare di comprendere fenomeni o eventi che sfuggono il più delle volte alla nostra attenzione perché crediamo non ci tocchino e perché abbiamo sviluppato l’erroneo pensiero che la mafia, la camorra, la ndrangheta, la sacra corona siano legati esclusivamente a certe aree geografiche dell’Italia. Un libro sul potere dell’economia, su questo nostro tempo, sui soldi e sulla condizione dell’uomo.
Una lettura impegnativa ma credo necessaria.

Il governo ha deciso di proteggere lo scrittore, a causa delle minacce di morte ricevute in seguito alla pubblicazione del libro Gomorra. Umberto Eco, Giuliano Amato, il sindaco di Caserta e tanti giornalista e gente comune si stringono intorno a lui per dirgli che nella lotta contro la camorra non è solo.

Coraggio Roberto

 


Baol - Mon 09/08/2010 or 21:04

Sono riuscita a ripescare il forum sui libri...! Letture consigliate ce n'è per tutti i gusti... ma credo, per questa estate, il libro di Antonio Pennacchi "Canale Mussolini" potrebbe essere una piacevole compagnia, si fa leggere da solo, una scrittura incalzante davvero. Devo ancora finirlo, ma lo ammetto, Pennacchi ha superato se stesso, merita il premio ricevuto. 

Buona lettura

Francesca


Salvatore - Sun 20/05/2012 or 06:39

«Oggi l’Italia non ha più una scuola, ma una “parascuola” (che sta alla scuola come una parafarmacia sta alla farmacia)»

In qualità genitore di 4 figli è da molto tempo che sono convinto che c’è qualcosa di profondamante sbagliato nella nostra scuola, ma non ho mai saputo dare senso compiuto a questa mia convinzione.

Oggi ho finito di leggere  “Togliamo il disturbo” di Paola Mastrocola  edizioni Guanda  € 12,00. È stata una lettura incredibile: tutte le cose che percepivo intuitivamante le ho trovate spiegate ed argomentate… e la situazione è persino peggiore di quanto pensassi.

Se volete capire cosa accomuna Don Milani, Gianni Rodari, Berlinguer, Mussi, Moratti, Gelmini e alcuni burocrati europei, se volete capire cosa e chi (chi per un verso, chi per l’altro, chi in buona fede, chi meno) ha deciso il declino della nostra scuola, vi consiglio vivamante di leggere “Togliamo il disturbo”.

Salvatore






Salvatore - Thu 10/01/2013 or 14:46

Da alcuni mesi ho "scoperto" Primo Levi.

Tutti dovrebbero leggere almeno:

  • Se questo è un uomo
  • La tregua
  • I sommersi e i salvati

rina - Sat 30/03/2013 or 13:56
Posso proporvi di leggere il libro di recente pubblicazione I Sorrisi di Dio - Perle di Cielo, che ci proietta verso una dimensione dove cielo e terra si incontrano, e dove, nella sofferenza di un cuore lacerato, irrompe la silenziosa e rassicurante voce di Dio, per regalare istanti di eternità...

Vincenzo - Sun 23/03/2014 or 18:33

Ho appena finito di leggere

IL COMANDANTE DI AUSHCWITZ

La vera storia di due vite parallele. Il più spietato criminale nazista e l'ebreo che riuscì a catturarlo

 



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