Il Portale dei quartieri di Latina Nascosa e Nuova Latina

Demolizioni inmmobili abusivi a Latina, Sezze, Fondi, SAn Felice...

By: davide

davide - Mon 03/04/2006 or 00:22
Era ora!!! :-) :-) In questi giorni stanno demolendo in varie parti della Provincia alcuni degli immobili facenti parte di quei 1300 che sono stati realizzati tra il 93 e il 2003 e che hanno avuto sentenza definitiva di demolizione... :-P :-P Ad esempio i casi più gravi sono ad Aprilia, Latina, Terracina e Monte San Biagio (dove devono essere abbattuti 80 immobili) Un grazie sentito alla Procura, continuate così! ;-) ;-) Forza Ruspe!! DAVIDE

Vincenzo - Mon 03/04/2006 or 10:08
Si OK, va bene... ma di cosa dobbiamo parlare secondo Te ?? Vincenzo

davide - Wed 20/09/2006 or 17:26
DA IL TEMPO: di ORAZIO RUGGIERI FONDI — Dopo la prima decina di abbattimenti di costruzioni abusive ... ... sulla duna costiera di Fondi, nel tratto tra i camping «Holiday» e «Il Gabbiano», si sta diffondendo a macchia d'olio il fenomeno di proprietari di manufatti abusivi che chiedono di poter effettuare l'abbattimento con i propri mezzi, senza l'intervento della ditta appositamente nominata dall'amministrazione comunale. E tutto questo, per evitare, oltre al disappunto per la perdita del manufatto abusivo, anche il danno economico delle spese da rifondere alla ditta preposta all'abbattimento e al conseguente «ripulisti». Questo fatto nuovo conferma l'acquisizione, nella coscienza generale, del principio che l'amministrazione comunale non torna indietro sull'operazione «recupero duna costiera», anche a costo di buttare giù opere illegali, appartenenti a parenti o affini di esponenti politici impegnati in prima persona nella gestione della cosa pubblica. Oltre un chilometro e mezzo del caratteristico litorale fondano deve, secondo i programmi dell'amministrazione comunale, essere recuperato per poter finalmente far avviare in maniera concreta l'iter attuativo di quel progetto tanto ambizioso che risponde al nome di Marina di Fondi. Sono una settantina gli interventi che dovranno prima ripristinare lo «statu quo» dell'habitat della zona e poi favorire quel tipo di assetto territoriale previsto dai progettisti del rilancio strutturale e ricettivo dei dodici chilometri del litorale fondano. E che a guidare tutte le operazioni, controllate, per quanto riguarda l'ordine pubblico, dal vicequestore Alessandro Tocco del locale commissariato Ps, ci sia il dirigente dell'ufficio tecnico comunale - ripartizione urbanistica, arch. Martino Di Marco, dimostra la determinazione dell'amministrazione e del sindaco Luigi Parisella, in testa, di non voler recedere dal programma di risanamento edilizio intrapreso. «Dura lex sed lex», si commenta a Palazzo San Francesco, tagliando corto anche sui «subdoli e spuntati attacchi dell'opposizione, in merito a connivenze e mancanza di determinazione nel ripulire la duna. A noi i fatti, agli altri le polemiche gratuite e politicamente autolesioniste - taglia corto Luigi Parisella. Qualsiasi osservatore esterno, munito di buon senso e di onestà di giudizio, non oserebbe contestare minimamente il lavoro di recupero e di rilancio in «senso europeistico» che si sta attuando a Fondi. E ad attestarcelo sono i riscontri che ci vengono non dalle parrocchiette bigotte di un'opposizione ferma alle diatribe di quartiere, ma le valutazioni di tecnici e di urbanisti dall'ampia visione d'insieme sulla crescita globale in senso moderno delle nostre realtà territoriali». L'opposizione, dal canto suo, interviene sulla vicenda e, per bocca dell'ex sindaco degli anni '80, Onorato Mazzarrino, autore dei primi abbattimenti sulla duna afferma che «gli interventi sono tardivi e che l'amministrazione non ha rappresentato il volano della situazione nei momenti di empasse». Anche gli esponenti dell'Ulivo ricordano che furono le giunte di sinistra ad iniziare l'opera di abbattimento con l'allora Pretore, dott. Federico. Per i movimenti ecologisti resta ancora vergognosamente in piedi il problema degli eco-mostri dei Ciurli, un complesso appena iniziato e rimasto tale dagli anni 71-72, ai bordi della statale Flacca, sul litorale di Fondi, nei pressi della duna. Per il primo cittadino Parisella la soluzione di quest'ultima vicenda è frenata dalle pastoie burocratiche, seguite ai ricorsi ai diversi livelli giuridici, come tra l'altro sta accadendo anche in altri Comuni della provincia di Latina. DA IL TEMPO: di ROMANO TRIPODI SABAUDIA — Diciotto immobili da demolire entro il 29 settembre prossimo; altri 68 ... ... manufatti da abbattere entro il 31 dicembre 2006. Cifre importanti quelle enunciate, in conferenza stampa, dal sindaco di Sabaudia Salvatore Schintu e dal consigliere Mimmo D'Amico, con delega all'Urbanistica, a significare che nella lotta all'abusivismo anche a Sabaudia si fa finalmente sul serio; che demolire opere non più sanabili è una questione di orgoglio. Un segnale chiaro che l'Amministrazione di centro-destra intende mandare alla cittadinanza ed alla Procura di Latina dopo essere stata chiamata ripetutamente in causa per le note e dirompenti vicende giudiziarie del "Villaggio del Parco" e di via Biancamano. E questa volta a volare non saranno soltanto gli stracci. Nel primo lotto, comprendente i diciotto immobili che hanno esaurito qualsiasi possibilità di condono e che quindi vanno necessariamente abbattuti, 4 si trovano in località Rio Blu; altri quattro a Molella; tre a Caterattino; gli altri sono dislocati rispettivamente a Mezzomonte, Palazzo e Portosello. Alcuni di questi, soprattutto se occupati da famiglie indigenti, potranno essere acquisiti al patrimonio comunale e l'Amministrazione potrà a sua volta affittarli agli attuali inquilini ad un canone particolarmente equo. Dei 68 immobili che figurano nel secondo elenco, relativo a manufatti da abbattere entro il 31 dicembre 2006, 53 si trovano in zona Parco. Vi sono comprese abitazioni di 70 metri quadri realizzate persino nel centro di Sabaudia; alcune piscine costruite all'interno di ville che si affacciano sul Lungomare ma che non rientrano tra quelle sulle quali si è concentrata da acune settimane l'attenzione del capo della Procura di Latina, dottor Giuseppe Mancini. «Spesso si tratta di vere e proprie dependance originariamente concepite come depositi per la legna, anche se le ville in questione sono sul mare, e poi trasformate in mini-appartamenti per il personale di servizio o per gli ospiti di turno» spiega Schintu. Tra le costruzioni più importanti spicca la villa a due piani che gli agenti del Corpo Forestale dello Stato, individuarono, casualmente, durante un controllo alle serre, all'interno di un capannone agricolo in prossimità della Baia d'Argento. Ed a proposito di capannoni sulle sponde del lago di Paola ne è stato scoperto uno di quasi 700 metri quadri, naturalmente totalmente abusivo ed in attesa che le ruspe della ditta appaltatrice lo riducano in briciole. Le piscine da demolire sul lungomare sono almeno cinque. Tra queste figura anche quella realizzata all'interno di un noto residence a "4 stelle" trasformato in bed& breakfast con aggiunta di camere; solarium e bancone del bar. «Per quanto riguarda i tempi delle demolizioni ritengo che si debba seguire un criterio di priorità. E' chiaro che un immobile abusivo sul mare o sul lago è molto più odioso di una costruzione innalzata su un terreno agricolo», spiega il sindaco che ne ha discusso con il Commissario dell'Ente Parco, generale Salvatore Bellassai, il responsabile della Sovrintendenza di Sabaudia, architetto Righi ed il dottor Persi, dirigente del Centro territoriale per l'Ambiente. Gli immobili che potrebbero essere acquisiti al patrimonio comunale, per poi diventare parte dell'edilizia residenziale pubblica ,sono attualmente cinque. Ma pensare che per contrastare l'abusivismo sia sufficente soltanto demolire è decisamente riduttivo. Compito del neo assessore all'Urbanistica, Cosimo D'Amico, sarà anche quello di procedere alla tanto auspicata ma puntualmente disattesa riorganizzazione degli Uffici tecnici del Comune. DAVIDE

davide - Wed 20/09/2006 or 17:28
Forza procuratore, cacci questi Vip e delinquenti dalle dune di Sabaudia! Il Comune deve demolire tutte le ville fatte sulle dune e sul suolo demaniale, non solo gli ampliamenti e qualche piscina. I cittadini devono tornare a riappropriarsi del proprio litorale, le dune vanno liberate affinchè tutti possano goderne. Vogliamo anche a Sabaudia un progetto di rinaturalizzazione della duna, come stanno facendo a Fondi. Vanno demoliti non solo questi 86 abusi, ma anche i 300 che Legambiente già dichiarava nel 2003, quando assegnò la bandiera nera a Schintu: "al Sindaco di Sabaudia (Lt), Salvatore Schintu, per non aver mai dato esecuzione alle quasi 300 ordinanze di demolizione per abusi edilizi all'interno del Parco Nazionale del Circeo, da cui la recente richiesta di riclassificazione di ben 1.200 ettari del Parco Nazionale del Circeo; " BASTIANAZZO PS Ma Zaccheo stà a fà? A Latina non ha demolito nulla, è ora che la procura faccia fare le demolizioni anche a Latina partendo da quello schifo di lungumare abusivo!

Kla - Wed 20/09/2006 or 21:29
Davide, vedrai che a Latina non faranno proprio nulla come sempre. Purtroppo è in vigore il più bieco immobilismo. Si fa sempre meno possibile. Vedrai che si affretteranno tutti a dire che non esistono costruzioni abusive. Però che nel lungomare di Latina esistono costruzioni che rovinano l'ambiente e fanno schifo lo dico io. I proprietari neanche si vergognano di quelle specie di palafitte.

davide - Wed 20/09/2006 or 21:54
Sul lungomare di Latina ci sono circa 300 mila metri cubi di edilizia schifosa. Ci sono abitazioni abusive, condonate o addirittura abitazioni costruite con regolare licenza... Credo che bisogna partire intanto a demolire quelle abusive che hanno sentenza di demolizione definitiva e tutte quelle in attesa di sanatoria.. Per quelle già sanate o per quelle "legali" bisogna spostarle oltre i 300 metri dalla battigia e ricostruirle con criteri edilizi ragionevoli, e dovranno essere anche belle. Tutto ciò andrà fatto su un area di terreno che il Comune avrà preventivamente espropriato a costo agricolo e che metterà a disposizione diviso in singoli ed a lotti ragionevoli. Su tali lotti potranno costruire esclusivamente coloro che avevano la casa sul lungomare e tassativamente solo dopo che avranno demolito la relativa cubatura. Il Comune inoltre dovrà pensare a realizzare un piccolo borgo, costruendo una piazza centrale, una chiesa e un'area verde, e le poste. Il borgo dovrà vivere tutto l'anno e non solo d'estate. Una volta demolite tutte le case sul lungomare, si dovranno rimuovere le tonnellate di calcinacci e andare a ricreare la duna con le essenze mediterranee, e dovrà essere tale e quale a quella che rientra nel parco del Circeo. Dietro la duna, entro i 300 m dal mare si dovranno creare delle pinete, dei campeggi, dei campi da golf e minigolf, con annessi campi da tennis e da calcetto. I canali colmata e mastropietro andranno bonificati dagli inquinanti, e il tutto dovrà essere una sorta di area naturale di pregio. Insomma questo è il mio sogno, spero di vederlo realizzato prima di perire... Ci vorranno molti miliardi per riqualificare i 6 km di lungomare, ma grazie a fondi provinciali e regionali la cosa potrebbe essere fattibile... Una volta creata una cosa del genere, credo che molta gente anche da fuori regione sarebbe attratta a villeggiare in un lungomare del genere... DAVIDE

davide - Sat 07/10/2006 or 21:25
Leggo oggi sul Tempo che sono saltate fuori 100 richieste di sanatorie al lido di Latina, risalenti addirittura al 1985, e che vogliono sanarle il 30%.. Ma che siamo pazzi? Dico io vanno respinte tutte e buttati giù gli immobili... Và assolutamente raso tutto al suolo, non ci sono santi che tengano... Per quanto riguarda Via Egadi Zaccheo ha buttato giù 4 baracche nel 2003, e sono mesi che si attende che quegli spazi vengano adibiti a verde pubblico attrezzato, del quale esiste da 3 anni un progetto dell'ufficio demolizioni, e che la Regione Lazio ha anche finanziato.. Che si aspetta a riqualificare quella zona di Via Egadi? http://www.iltempo.it/approfondimenti/index.aspx?id=1048631&Sectionid=8&EditionId=3 Sono un centinaio le richieste giacenti in Comune, condono per il 30% di esse LATINA — Sarà uno dei primi punti all’ordine del giorno in una delle prossime sedute della Commissione Urbanistica del Comune. Da circa cinque anni giacciono presso gli uffici comunali un centinaio di richieste di «sanatorie» per abitazioni del lido di Latina. Pratiche bloccate dal 1985, e fino a questa estate rimaste quasi sconosciute. A distanza di 21 anni nulla era trapelato dagli uffici preposti. I richiedenti non hanno mai ricevuto il «nulla osta» ambientale, richiesta espressamente dalla legge 59 del 1985. Poi ad agosto è scattata un’istruttoria, ed i tecnici hanno completato la loro opera di ricerca proprio nei giorni scorsi. Ogni pratica è stata visionata dai funzionari. Il lavoro accurato è stato oggetto di una relazione inviata alla Commissione Urbanistica. Stando alle prime indiscrezioni, circa il 30% delle domande di condono dovrebbero presto trovare accoglimento in commissione. Diversi membri della commissione avevano chiesto lumi sulla vicenda, e lo stesso assessore all’Urbanistica Massimo Rosolini fu interpellato a riguardo. L’assessore precisò due mesi fa a "Il Tempo", che «il rilascio del nulla osta è legato ad un accurato doppio controllo. E’ assolutamente delicata la procedura sulla valutazione della compatibilità ambientale della sanatoria». L’istruttoria dei tecnici, guidati dall’architetto Patrizia Marchetto, ha avuto il merito di rendere più chiaro il quadro della situazione. Rimarrebero tante però le situazioni insanabili, e alle quali sarà difficile che la Commissione Urbanistica possa dare risposte positive. La lotta all’abusivismo edilizio è stata d’altronde al centro dell’azione amministrativa in questi ultimi anni. La Giunta Zaccheo ha puntato sulla linea del massimo rigore e della trasparenza sul tema edilizio, ottenendo peraltro successi significativi nei contenziosi scaturiti al Tar di Latina. Rimangono in sospeso una notevole quantità di situazioni, che attendono una regolarizzazione. Con molte probabilità entro la fine della legislatura, la commissione competente definirà le pendenze, chiudendo una volta per tutte il discorso relativo alle sanatorie. L’amministrazione comunque dal canto suo continua a lavorare secondo il programma di riqualificazione della marina con un occhio di riguardo al concorso internazionale di idee. Esistono vincoli di compatibilità ambientale e di conformità che renderebbero difficile la concessione di diverse sanatorie. Tutte le domande ricaderebbero inoltre in una zona sottoposta a vincolo ambientale e necessiterebbero dei pareri ai sensi dell’art. 32. Proprio il comune di Latina nel 2002 diede il via a delle demolizioni di immobili abusivi in via Egadi puntando alla riqualificazione ambientale del territorio. DAVIDE

davide - Sat 07/10/2006 or 21:36
Potete visionare su: http://www.comune.latina.it/layout.php Una foto satellitare che mostra dove verrà costruita la chiesa di Stella Maris.. Notare il mare di costruzione abusive che occupano il lungomare e molti punti dell'entroterra... Ma con quale faccia tosta Il Tempo si permette di dire che l'amministrazione ha fatto della lotta all'abusismo una sua priorità? Sono state abbattute 4 baracche in Via Egadi nel 2003 (ricordo ancora il servizio sul TG3 Lazio di Mauro Maulucci) e una casa su Via della Stazione a Latina Scalo nel 2005, dopo oltre 30 anni di cause in tribunale... Ora non si può dire che il Comune ha aspettato tutto questo solo perchè in corso c'erano delle cause. Ci sono molti casi di sentenze di demolizioni passate in giudicato, dunque inappellabili. A Fondi qualche villa la stanno buttando giù per riqualificare la duna, a Latina non si smuovono... Procuratore Mancini fatti sentire, manda le tue ruspe e finiamola con questa storia! DAVIDE

davide - Sat 07/10/2006 or 21:40
Ecco intanto ciò che stà avvenendo a Fondi, guardate la foto, vedete la duna come stà rinascendo... http://www.telefree.it/news.php E' tornata a splendere la duna Fondi: "Ma lei è andata a vedere la duna di Tumulito?" Il dirigente dell'urbanistica del comune di Fondi Martino Di Marco non nasconde la sua soddisfazione nel parlare della bellezza del paesaggio naturale emerso in seguito all'abbattimento delle ville abusive sulla duna del Lido di Fondi. Nonostante le demolizioni siano ferme in attesa del parere del Tar, che sarà ufficializzato venerdì 6 ottobre prossimo, le macchine non si sono fermate. "La scorsa settimana sono partiti i lavori di bonifica - spiega Salvatore De Meo, assessore all'urbanistica del comune - con la pulizia e la rimozione di tutti i detriti delle ville abbattute". La duna era sotto le ville con vista mare costruite da turisti e cittadini. Era sotto il rumore dei loro tacchi, sotto le loro macchine parcheggiate, sotto le sedie, i tavoli, sotto i loro letti. Ora è di nuovo lì. Per arrivare sul luogo in cui le ruspe sono già passate, c'è una stradina stretta e sterrata. La zona riconsegnata alla natura - oltre che ai cittadini, essendo terreno destinato agli usi civici - si estende per circa 70 metri dalla spiaggia, per 1 km e mezzo di lunghezza. Intorno è ancora pieno di case, tutte con giardino e garage, molte delle quali sono abitate da residenti fissi. Tuttavia la sensazione di precarietà si respira nell'aria. "Restano ancora 10 case da abbattere per la prima fase dei lavori" spiega Di Marco. Otto di queste saranno sottoposte a giudizio del Tribunale amministrativo regionale venerdì prossimo. "La seconda fase prevede invece - continua Di Marco - l'abbattimento di tutte quelle abitazioni che rientrano nei 200 metri dalla costa". Sono centinaia i metri quadrati di duna che il comune ha intenzione di restituire ai suoi cittadini, così come previsto dal progetto di recupero e rinaturazione messo in pratica dall'attuale amministrazione. "Dopo aver concluso la prima fase degli abbattimenti - spiega ancora l'assessore De Meo - bisognerà iniziare le procedure per la seconda fase". Ma il dirigente Di Marco sottolinea come prima sia necessario "trovare una soluzione per quei residenti che non hanno un'altra dimora oltre a quella sulla duna". Sulla costa che va dal campeggio 'Holiday' fino al canale delle acque basse quel pezzo di duna è un'oasi di estrema bellezza tra il caos selvaggio delle costruzioni in cemento. fonte: Il Territorio di: Irene Chinappi DAVIDE

davide - Fri 14/12/2007 or 18:40

Caro Claudio,

pare che hai ragione... L'amministrazione di Latina in questi anni non si è mossa per buttare giù lo scempio che esiste al Lido di Latina

ARKAN



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