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Ricordi estivi

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- Tue 02/09/2008 or 15:18


Allegato: going.bmp
Il going

Il Going consisteva in due corde lunghe 6/8 metri con una maniglia su ogni estremitᬠall'interno delle quali scorreva una palla ovale di plastica. Si giocava in due, ognuno impugnava una maniglia per mano e, aprendo velocemente le braccia, sparava la palla all'avversario, il quale doveva a sua volta aprire le braccia prima che la palla toccasse le sue maniglie per rispedirla verso di noi. Era un gioco molto fisico e tipicamente estivo che ha contribuito all'ampliamento del torace di numerosi bambini. Dopo il successo della versione normale - tipicamente di colore verde splendente - ne usci una versione 'in miniatura' adatta all'uso invernale in interni che veniva giocata da una persona sola utilizzando indice e medio di ogni man per tenere le maniglie; da una versione 'Junior' per i bambini e da una strana versione che al posto della palla ovale aveva un aereo ...

 


- Fri 05/09/2008 or 07:59
le palline clic clac

Grande gioco da culto del 1971, le palline clic-clac erano costituite da due palline di legno o plastica legate alle due estremità di una cordicella a 'V' e il gioco consisteva nel far oscillare e battere tra loro le due palline in modo sempre più veloce, fino a riuscire a farle battere sia nel punto inferiore sia in quello superiore. Questo gioco produceva un rumore infernale (un clic-clac continuo e dannatamente fastidioso) e notevoli danni all'ossatura e alla muscolatura dell'avambraccio, del polso e della mano utilizzati per muovere le palline. Negli Stati Uniti ci furono persino alcuni morti perche' le palline, staccatesi all'improvviso dalla cordicella, diventavano un micidiale proiettile! Questo è un esempio di sequenza audio tipo: Click clack click clack clik .. clack .. click .. clack .. clack . click clack click clack click clack click clack click clack click clack ahi!!! Acc clik . clack . click . clack click click click .. (ripetere tutto il pomeriggio). In compenso, quando riuscivamo a mantenere per un po' la percussione delle palline, provavamo la vertigine di un'eccezionale capacità di controllo e di coordinamento. Le palline clic-clac - prodotto generico e senza marca - furono il successo di un'estate ma i dolori al polso di oggi credo che abbiano origine a quel periodo.


renatosd - Fri 05/09/2008 or 09:24
Ma esistono ancora!!!

pensa che i miei l'hanno regalate a mia figlia .... li volevo ammazzare!!!

ho dovute farle scomparire nottetempo e per fortuna non se n'è ricordata più ... un giorno riordinando usciranno fuori e chissà mi ci faccio un giretto ....

renato

renatosd - Fri 05/09/2008 or 10:56

... ma i vecchi tamburelli chi se li ricorda ... e poi c'erano anche i dischetti colorati col buchino variante delle bocce da giocare in spiaggia ...

renato


- Fri 05/09/2008 or 11:14


Allegato: pallinedaspiaggiaqn4.jpg
I vecchietti come noi le ricordano come ad esempio

Le piste sulla sabbia per le palline con dentro le foto dei ciclisti Quando noi bambini degli anni '60 eravamo in spiaggia al mare passavamo intere giornate a costruire piste di sabbia e a giocare con le palline di plastica, metà colorate e metà trasparenti, al cui interno erano inserite le facce dei ciclisti di quegli anni. Le palline venivano vendute in retine di plastica colorate. Le trovavi sia al mare, sia dai tabaccai delle città. Le piste venivano tracciate trascinando il più piccolo del gruppo per i piedi e con il sedere a terra e si ottenevano così meravilgiosi circuiti ricchi di tunnel, ponti e paraboliche. Andavano molto  la pallina verde con la faccia di Dancelli.. Altri ciclisti molto amati e molto utilizzati nelle erano Baronchelli, Zandegù e Bitossi.


MarmaLT - Fri 05/09/2008 or 16:43
Anche se non proprio estivi, solamente, ricordo che con i tappi delle bottiglie di birra o di gassosa si giocava o utilizzando i cordoli dei marciapiedi come piste o si facevano tracciati sulla terra o sulla sabbia... e usando la forza inferta dall'indice spinto con forza mentre pollice faceva resistenza, si colpiva il 'piattino' - così era chiamato il tappo - e vinceva chi raggiungeva il traguardo posto precedentemente... Tempi in cui i guochi costavano poche lire o nulla come i 'piattini'. Cosa si vinceva il titolo di miglior lanciatore... Tempi in cui valeva l'alloro e non il premio in denaro.... tassato o meno. 

- Mon 08/09/2008 or 06:28
E che dire di queste

Le bustine per fare l'acqua frizzante nelle bottiglie con il tappo:
l'Idrolitina, la Cristallina, la Salatina M.A., l'Idriz, la Regina

Versare il contenuto delle bustine nel litro d'acqua, chiudere con tappo a macchinetta, girare la bottiglia sottosopra un paio di volte, attendere qualche minuto e.... servire fresca d'estate. Che ricordo fantastico, a volte aprendo la bottiglia in anticipo si aveva l'effetto champagne, usciva tutta fuori e mamma o papà ci tirava un ceffone. Negli anni sessanta l'Idrolitina era il rito propiziatorio del pasto, giacché le confezioni contenevano due bustine; si versava la prima bustina e si agitava la bottiglia fino a scioglere completamente la polvere, quindi si versava la seconda: poiché l'immediato scatenarsi della reazione generava un'effervescenza che faceva immediatamente traboccare la bottiglia, era richiesta una tecnica da meccanico Ferrari per versare tutto il contenuto della bustina e sigillare la bottiglia in meno di un cambio gomme! Le bustine Frizzina, con le scritte rosse e con i punti Star, fu la prima ad adottare la bustina "unica". Ad un certo punto venne creata anche la "versione" 'Neutraclor' con una composizione fatta per eliminare il sapore di cloro pesantemente presente in alcune acque potabili di città specialmente della Pianura Padana. Famosissima la poesia stampata sulla scatola dell'Idrolitina: "diceva l'oste al vino/tu mi diventi vecchio/ti voglio maritare/all'acqua del mio secchio//rispose il vino all'oste/fai le pubblicazioni/sposo l'Idrolitina/del cavalier Gazzoni". Qualcuno possiede ancora la bottiglia originale della Idriz con il tappo di porcellana e con la i col puntino (una grande i con la faccina sul puntino).

 


Salvatore - Mon 08/09/2008 or 07:06

A me l'Idrolitina e la Cristallina ricordano l'infanzia. Dato che vivevamo in campagna (senza corrente elettrica, quindi senza frigo), in estate prendevamo l'acqua fresca(!) dalla cisterna, la mettevamo dentro una bottiglia da un litro, aggiungevamo il succo di un limone spremuto, due cucchiaiate di zucchero o due compresse di saccarina (non per motivi diatetici, ma per risparmiare o perchè a volte lo zucchero non si trovava. Vi ricordate la carestia di zucchero degli anni 70? A me è rimasta talmente impressa, che tutt'oggi non spreco nemmeno le bustine di zucchero del bar!) poi aggiungevamo l'Idrolitina o la Cristallina... e il pranzo o la cena assumevano tutto un altro gusto.

Vendevano pure le buste (più grandi di quelle dell'Idrolitina, e di solito vendute singolarmente) al gusto aranciata o cola. Quello era proprio uno sfizio che ci potevamo permettere davvero raramente.

Salvatore


- Mon 08/09/2008 or 08:41
Devo consultare la mia mitica prozia Claudia che, alle soglie dei 90 anni (o li ha superati? comincio a perdere il conto...), ancora usa la Frizzina perchè dice che nessuna delle "moderne" acque minerali è alla sua altezza!! Chissà che non abbia ancora la bottiglia originale....un ricordo indelebile della mia infanzia e delle visite a casa sua!

- Mon 08/09/2008 or 09:01


Allegato: frizzina.jpg
In attesa della bottiglia originale e delle bustine della prozia intanto ti metto una pubblicità della frizzina

 


- Wed 10/09/2008 or 11:16

Le battaglie con i gavettoni ad acqua d'estate era il periodo delle battaglie a gavettoni, soprattutto tra bande rivali delle vie. I più attrezzati si muovevano in bici. Uno guidava e l'altro in piedi, dietro la Graziella, tirava alle vittime i palloncini. Solo i più veloci si salvavano dal bagno.

La maschera subacquea aveva un enorme vetro panoramico che copriva gli occhi, il naso e la bocca. Per respirare sott'acqua aveva un boccaglio con una enorme e vistosa valvola a galleggiante. Il boccaglio si rompeva dopo il secondo giorno facendo allagare la maschera, pertanto veniva sostituito con un tappo di sughero.

 

 



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