Il Portale dei quartieri di Latina Nascosa e Nuova Latina

Il Duce è ancora tra noi!

By: ClAuDiO_

ClAuDiO_ - Sun 04/02/2007 or 08:56

Questa curiosa foto l'ho scattata in Piazza S. Maria Goretti dove stanno risistemando i marciapiedi e istallando le nuove panchine! Si direbbe che sia ancora opera del Duce.... visto che c'è il suo nome!! :D

Vincenzo - Sun 04/03/2007 or 14:47

Oggi, con stupore ho visto la nostra città "tappezzata" di manifesti che annunciano il 1° congresso nazionale del partito di "Rifondazione Fascista".

Cosa significa ?  si può rifondare il fascismo ?  siamo su scherzi a parte ? 

[b]Allegato: [i][url=/uploads/newbb/3519058866.JPG]DSC02259.JPG[/url][/i][/b]

Salvatore - Sun 04/03/2007 or 14:59

La XII disposizione transitoria della Costituzione Italiana ( http://www.senato.it/istituzione/29375/131437/131449/articolo.html"3">( http://www.associazionedeicostituzionalisti.it/materiali/atti_normativi/XIII/pdf/l1952_00645.pdf ) vietano la ricostituzione (o rifondazione) del partito fascista e nazista.  

Per quanto ne so io, nonostante la suddetta legge sia stata varie volte accusata di incostituzionalità, la Corte Costituzionale si è sempre espressa in favore della legge Scelba. Per esempio vedi sentenza del 1957 http://www.giurcost.org/decisioni/1957/0001s-57.html"left">Salvatore


ClAuDiO_ - Mon 05/03/2007 or 07:49
Gli articoli che ha citato Salvatore si riferiscono a partiti che si rifanno a metodi e scopi dell'ex partito fascista, non a denominazioni. Può darsi che questa Rifondazione Fascista sia denominazione di un partito tutto sommato "consueto".
In ogni caso bisogna rifletterci un po'. Le posizioni estreme sono sempre poco costruttive al giorno d'oggi. Chi pensa che bisogna trattare con il bastone piuttosto che con la carota forse è meglio che si aggiorni un po'.

- Mon 05/03/2007 or 12:31

E se invece di bastoni, carote, partiti che potrebbero essere "tutto sommato consueti" e posizioni "estreme", parlassimo di rispetto delle leggi?


Salvatore - Mon 05/03/2007 or 12:46

Nel manifesto fotografato da Vincenzo c'è tutto: c'è il nome, c'è il simbolo e c'è il vecchio nome di Latina, città simbolo di quel regime. Manca solo un po' di olio di ricino! Vederci un partito "consueto" mi pare un'ingenua benevolenza.

Salvatore


Vincenzo - Mon 05/03/2007 or 14:40

Non giriamoci intorno....Parliamo della rifondazione del "Partito Fascista" con sede a Littoria e rappresentata dal tipico fascio del ventennio,   non del Partito di Rifondazione "Pinco Pallino" con sede a Rocca Cannuccia.

Non mi sembra affatto un partito come un'altro! ....... e visto che ci siamo rifondiamo anche il Nazismo...

 

 


valerio - Mon 05/03/2007 or 16:41

premesso che non mi iscriverei ne tantomeno voterei un partito con quella denominazione,

mi domando solo una cosa

Il comunismo ha fatto molti e molti più morti di qualsiasi movimento politico; è vero non nel nostro paese; ma nel mondo senza alcun dubbio si. Per par condicio quindi, o abboliamo il nome "comunismo" o permettiamo che un partito si possa chiamare "fascista".

saluti

 

 


Salvatore - Mon 05/03/2007 or 16:59

Valerio,

in linea di principio hai ragione. Se hai letto i miei scritti passati sai cosa penso del comunismo, ma mi preme precisare una cosa: il fascismo noi l’abbiamo avuto in casa, la dittatura fascista l’abbiamo subita e abbiamo pure tentato di esportarla. Ecco perché non mi meraviglio se l’Assemblea Costituente nel 1946/47 e il legislatore nel 1952, prestarono molta più attenzione al fascismo piuttosto che al comunismo. (Se poi consideri che dell'Assemblea Costituente faceva parte, con numeri di tutto rispetto, il Partito Comunista Italiano...)

Per quanto riguarda la tua proposta di consentire il fascismo dato che esiste il comunismo non sono d’accordo: giustificare un male perché ne esiste un altro è sempre sbagliato. Permettere la rifondazione del fascismo perché esiste il comunismo equivale al fumatore che rifiuta di rispettare la legge antifumo invocando altri mali quale l’alcol, l’inquinamento etc.

Casomai sarei più propenso a legiferare contro il comunismo ma, oggi che il comunismo è stato sconfitto dalla storia (e dalla geografia), potrebbe essere superfluo. L’Italia ha problemi più seri di cui occuparsi. Personalmente trovo patetico che alcuni partiti si definiscano ancora oggi “comunisti”, ma tutto sommato è solo innocuo folklore.

Salvatore


- Mon 05/03/2007 or 18:31

Per essere uno che ripete spesso che non si deve  generalizzare, non è male la risposta di Salvatore....però, quando  nel '44/45 sono arrivati gli americani in Italia, hanno trovato i fascisti in rotta, asserragliati a Salò, grazie  anche alla resistenza di coloro contro i quali più di qualcuno sarebbe propenso che si legiferasse ........Ragazzi!....la storia d'Italia è la storia d'Italia!


Salvatore - Mon 05/03/2007 or 19:08

Giusto un'ultima considerazione e poi prometto di non intervenire più sull'argomento (che rischia di trasformarsi nel solito battibecco destra/sinistra): è vero, la storia d'Italia è quella che è, coi sui impavidi eroi e i suoi ignavi pusillanimi, coi suoi leali patrioti e infidi traditori. Tra i protagonisti della storia italiana c'era anche chi sperava che la linea gotica tenesse ancora un po' in modo che l'Armata Rossa potesse "liberare" il nord Italia. Una cosa è certa: se il destino li avesse accontentati, molto probabilmente per tutti questi anni il nostro Paese non si sarebbe dovuto confrontare con la "questione meridionale" e oggi invece della Lega di Bossi avremmo una "questione settentrionale". Ma le cose andarono come tutti sappiamo e la storia non si fa con i se.

Salvatore 


ClAuDiO_ - Mon 05/03/2007 or 19:23
Il mio non era un intervento per giustificare la Rifondazione Fascista.
Volevo solo ipotizzare che se sta nascendo questo movimento e si è arrivati a questo manifesto, forse lo si è fatto semplicmente eludendo la legge. 
Di fatto il partito non si chiama "Partito Fasciasta" ma Rifondazione Fascista. Anche se poi nel vocabolario il termine fascista significa "seguace del fascismo" e di conseguenza fuori legge.


- Tue 06/03/2007 or 08:33
Mi spiace che Salvatore abbia interpretato il mio richiamo alla storia, proprio per evitare di cadere nei "se...", come un tentativo di battibecco...l'intenzione era solo quella di partecipare ad un forum in cui ciascuno esprime delle opinioni......anche se  mi sono limitatata a  ricordare fatti...

renatosd - Tue 06/03/2007 or 10:27

Il tema Comunismo è molto delicato ... forse ancora troppo ... ma non mi piacciono le proposizioni semplicistiche ed antistoriche che accomunano sotto quel nome esperienze che hanno assunto aspetti e hanno determinato nel mondo vicende del tutto diverse e in alcuni casi antitetiche.

Non è mai esistito un Comunismo generico ed unico (quantunque si consideri Marx quale punto di partenza assoluto) vi sono state invece tante diverse esperienze.

Se queste da un lato sono naufragate in massima parte nel totalitarismo del Socialismo reale e in dittature feroci, che trovavano ad esempio nella figura di Stalin la contraddizione assoluta di se stesso (spesso si accomunano inopinatamente Stalin, Lenin e Trosky), altre esperienze come in Italia hanno determinato la lotta partigiana che con il sacrificio di migliaia di persone hanno sfiancato le forze nazifasciste ed aperto la strada alle truppe americane (in accordo con queste) entrate nelle città tra pugni alzati e bandiere rosse acclamanti e non ostili (e se sono entrate a volte tardivamente lo si deve solo ad errori strategici colossali come quello che ha visto le truppe americane impantanate per mesi nelle paludi pontine senza motivo). Quegli stessi comunisti, come accennava Antonella hanno partecipato alla stesura della Costituzione, quella costituzione che da 50 anni ad oggi ci garantisce la libertà.

C’è stato poi il comunismo democratico di Berlinguer, quello a me caro, quello che con coraggio ha preso definitivamente le distanze dal totalitarismo e che ha abbracciato il pacifismo come principio fondante del riscatto dei deboli e degli oppressi in un quadro generale di democrazia partecipata.

Con il crollo dei totalitarismi i comunisti evoluti si sono posti il problema della denominazione e se da un lato era condivisibile abbandonare il termine comunista, qualora potesse generare equivocità, dall’altro lato era chiaro che non poteva esserci dubbio sulla assoluta democraticità dei comunisti italiani che hanno abbracciato gli ideali di un sistema socialdemocratico evoluto con l’abbandono definitivo del principio dell’abolizione coatta della proprietà privata non però in nome di un liberismo cieco ed insensibile alle minoranze ed ai tanti disagi di questo pianeta.

Il discorso ovviamente è così molto semplificato ma dico ciò semplicemente per ribadire che io stesso non potrò mai provare vergogna o rammarico per essermi definito in passato comunista, in quanto nelle più varie e più diverse sembianze politiche che ha assunto va rimarcata la straordinarietà e per certi versi anche l’unicità dell’ esperienza italiana dal dopoguerra ad oggi e, seppure non si possono negare alcune grandi ambiguità sui finanziamenti dall’est e su alcune prese di posizione (per lo più risalenti al clima degli anni 50), come pure va condannata, e lo stesso Napolitano lo ha fatto, l’appoggio di Togliatti alle invasioni della Cecoslovacchia e dell’Ungheria, vanno ricordati coloro che in un diverso modo di concepire il comunismo, sono rimasti vittime per primi di quegli stessi regimi totalitari che intendevano cambiare, e di comunisti italiani morti nell’est nell’oblio generale ve ne sono stati tanti ... tantissimi.

Non vanno dimenticati i movimenti culturali e di avanguardia che in nome di un comunismo ideale ben lontano da quello totalitarista hanno creato fenomeni come la Bauhaus a Berlino e tante altre avanguardie culturali che oggi sono patrimonio dell’umanità in tanti arti e scienze..

non va dimenticato il comunismo che ha rifiutato nettamente e senza ambiguità tutte le forme terroristiche e i regimi oppressivi, finanche Fidel Castro, con cui per la verità c’è stata molta indulgenza per la figura idealizzata di Che Guevara che ha suscitato in tanti passioni e moti d’animo in buona parte traditi dalle vicende storiche.

Il fascismo, invece, è stato uno ed uno solo, totalitarista, autarchico, autoreferenziale, antidemocratico, antisindacale, anti-semita, anti-storico, alleato dei Nazisti e complice del più grande sterminio programmato dell’umanità ... L’Italia è e continuerà ad essere, per costituzione, sempre e comunque anti-fascista.

I Comunismi pure sono alle spalle, il termine in se è ormai anacronistico, se con ciò qualcuno intende rinnovare un pensiero culturale rifondandolo prendendo come assunto principi democratici, pacifisti e riconoscendo il diritto delle persone alla crescita e all’auto determinazione io non vedo grandi problemi, personalmente penso che si possano creare in un nuovo secolo nuovi termini e nuove prospettive sgombrando il campo sia da equivoci storici, sia da strumentalizzazioni poste ad arte .... non ritengo che si possa giustificare la rifondazione del partito fascista con l’esistenza di rifondazione comunista. Sono storie non accomunabili e se non altro la storia ogni tanto andrebbe letta e ripassata ... in alcuni casi anche studiata per la prima volta ....

Renato Malinconico (ex o post-comunista)


valerio - Tue 06/03/2007 or 11:09

renatods 

Molto interessante e decisamenre di parte, la tua teoria che mi pare di capire è :

Comunismo male relativo che si è trasformato in un bene

Fascismo male assoluto

segunedo la tua teoria allora anche il fascismo se non fosse stato abolito, si sarebbe potuto trasformare in un bene relativo.

Punti di vista; decisamente punti di vista....

un ultima cosa.. mi lascia molto sorpreso qullo che scrivi " il fascismo si è reso complice del più grande sterminio programmato dell'umanità"...

Leggendo qua e la ho trovato su wilkipedia  il libro nero del comunismo..... alcuni dati per riflettere:

Fornisce un riepilogo del numero di morti: URSS venti milioni, Cina sessantacinque milioni, Vietnam un milione, Corea del Nord due milioni, Cambogia due milioni, Europa dell'est un milione, America latina centocinquantamila, Africa un milione e settecentomila, Afghanistan un milione e cinquecentomila, movimento comunista internazionale e partiti comunisti non al potere diecimila. Per un totale di poco inferiore ai novantacinque milioni di morti. Successivamente indica le principali fasi della repressione che in Unione Sovietica sono: fucilazione di decine di migliaia di persone imprigionate senza essere state sottoposte a giudizio e massacro di centinaia di migliaia di operai e di contadini insorti fra il 1918 e il 1922; deportazione ed eliminazione dei cosacchi del Don nel 1920; carestia russa del 1921-1923, che ha provocato la morte di 5 milioni di persone; assassinio di decine di migliaia di persone nei campi di concentramento fra il 1918 e il 1930; deportazione di 2 milioni di kulaki (o presunti tali) nel 1930-1932; sterminio di 6 milioni di ucraini nel 1932-1933 per carestia indotta e non soccorsa (Holodomor); eliminazione di quasi 690 mila persone durante la grandi purghe del 1937-1938; deportazione di centinaia di migliaia di polacchi, ucraini, baltici, moldavi, bessarabi, tedeschi, tatari, ceceni e ingusci negli anni fra il 1939 e il 1945. (Fonte: Wikipedia)

se anche la metà di questi dati fossero veri, qual'è stato IL PIù GRANDE STERMINIO PROGRAMMATO DELL'UMANITA'?????

e per piacere..... non mi dite che il fascismo ci ha toccato di persona perchè nato in italia e quindi è giusto abolire il termine.....

 


renatosd - Tue 06/03/2007 or 11:42

Hai dato una lettura della mia che non è assolutamente aderente al mio pensiero ...

non ho mai affermato "Comunismo male relativo che si è trasformato in un bene" ho parlato di diverse interpretazioni del comunismo, diverse esperienze e diversi esiti ... sto parlando della differenza tra Comunismo in termini, del Socialismo reale e delle molteplici esperienze, in buona parte sciagurate ... per il resto ho pure detto che abbandonare il termine è stato un passo coraggioso e necessario che gli ex comunisti hanno fatto da tempo, accomunandosi nella grande famiglia dei socialdemocratici italiani ed europei.

Lo Stalinismo e altre esperienze in nome del Comunismo sono state feroci ed esecrabili tanto quanto il Nazi-fascismo .... ed i comunisti italiani lo hanno affermato già decenni fa ....  ma c'è stato dell'altro tra cui anche la considerazione che una buona parte dei morti che citi erano altri comunisti con un'idea diversa ed antitetica del comunismo ...

non mi piace fare quest'assurda gara tra chi era il più cattivo e non credo e non ho mai detto che il fascismo avrebbe mai potuto interpretarsi per qualcosa di diverso dalla sua natutra di regime totalitario che ha nella figura di un Duce e nell'assenza di un parlamento democratico l'essenza stessa del suo essere.

Per sterminio programmato intendo quello che riguarda un'intera etnia e non una molteplicità di soggetti indiscriminati, in quanto spesso solo supposti antagonisti. Lo stalinismo si è caratterizzato ferocemente con una ferrea volontà di ridistribuzione della ricchezza eliminando il problema a monte attraverso il decremento forzato della popolazione. Non ho mai detto che questo disegno fosse meno aberrante ma è sostanzialmente cosa diversa.

La mia visione sarà pure di parte ma che la costituzione Italiana si fonda sull'antifascismo e sul rifiuto della guerra come mezzo di oppressione dei popoli è un dato di fatto, se vogliamo dire che come antitesi del fascismo volessimo comprendere in questa categoria qualsiasi altra forma di totalitarismo non avrei alcuna difficoltà. Di contro non credo che il modello di rifondazione comunista sia quello per quanto non sia un aderente e non concordi sull'opportunità di mantenere denominazioni che storicamente sono superate.

renato malinconico

 


Vincenzo - Tue 06/03/2007 or 11:43

Per quanto mi riguarda e molto sinteticamente:

Non deve esistere la "Rifondazione Fascista" come non deve esistere la "Rifondazione Comunista" indipendentemente da dove sono nati e diffusi.

Il ragionamento è molto semplice. Visto che il Nazismo è Tedesco, in Italia si potrebbe fondare il partito di "Rifondazione Nazista". O sbaglio ......

Saluti

 


renatosd - Tue 06/03/2007 or 14:25

Sbagli, nella misura in cui hai interpretato in tal senso quello che ho scritto ...

non è questione di nazionalità ... ma di politiche che riconoscono la costituzione e il parlamento sovrano ...

in questo senso quella parte di comunismo democratico che viene semplicisticamente accomunato in un unico calderone con il socialismo reale ha , per conto mio, già dimostrato di aderire in pieno allo stato, anzi ha contribuito a scriverne la costituzione ... in questo senso non rappresenta un pericolo per l'ordinamento dello stato ma fornisce un contributo nelle forme previste dalla costituzione ponendo temi forti con l'assunto iniziale del rifiuto della violenza e condannando l'oppressione dei deboli e dei diversi .... 

... altra questione è discutere se sia ancora lecito definirlo comunismo.

 Io che comunista mi sono definito in un certo periodo della mia vita, oggi non ritengo più opportuno usare questa terminologia, ma non dovrò mai vergognarmi di esserlo stato e di essermi definito così in quanto lo ho fatto sulle posizioni chiare e democratiche di Enrico Berlinguer. Non c'è mai stata l'abiura del termine comunista da parte mia, o nostra, intendendo con "nostra" il sentimento che mi accomuna a tanti compagni che oggi svolgono la loro azione politica o nei Ds con le componenti socialiste socialdemocratiche ma anche con quelli che intendono continuare sotto quel nome nei comunisti italiani o in rifondazione comunista. Non c'è nulla da dimostrare in tal senso la storia parla per noi. Parla per noi la cultura internazionale le avanguardie, l'architettura, la poesia, l'arte figurativa a partire da majakosky, mondrian,  gropius fino ad arrivare ai giorni nostri con un elenco che non basterebbe lo spazio web del sito.

Nessuno deve vergognarsi se non chi ha avallato il socialismo reale pur quando ne aveva colto in pieno l'abominio, ne ha condiviso gli scopi e i mezzi e chi ha pensato che di poter usare quel termine per portare un attacco terroristico allo stato.

Il Fascismo non ha mai, in nessuna forma, dimostrato di accettare queste regole, perchè nel suo assunto iniziale prevede l'esatto contrario ed anche qui la storia parla chiaro ...

.... come si vuole intendere  un partito fascista che stia nelle regole democratiche a me sinceramente sfugge del tutto e a dire il vero mi inquieta non poco ... per il resto fermo restando l'amarezza per un revisionismo storico troppo spesso strumentale e pericoloso confido nella maturità degli italiani da destra a sinistra e sono consapevole che forse nel solo parlarne si cerca una legittimazione che non potrà mai esservi nelle urne ... per cui forse tacere è meglio

..... e così farò dopo questa lunga mia.

renato malinconico


valerio - Tue 06/03/2007 or 15:58

Renatods

la cultura è di sinista... la violenza è di destra... bla bla bla.... basta con queste teroie qualunquiste...basta...

io la vedo cosi

l'applicazione degli ideali comunisti porta, per forze di cose, ad una dittatura......

l'applicazione degli ideali fascisti porta, per forze di cose, ad una dittatura...

il comunismo ha fatto morti in tutto il mondo; ma visto che non ha toccato l'italia possaimo avere un partito comunista...

il fascismo ha toccato l'italia e pertanto è abolito dalla costituzione....

la definizione di comunismo democratico suona esattamente come fascismo democratico.... entrambe non voglio dire niente.

Non lo voteri mai; ma a me non da nessun fastidio un partito denominato Rifondazione fascista. 

un ultima cosa....hai scritto"restando l'amarezza per un revisionismo storico troppo spesso strumentale e pericoloso".

La storia non si cambia; magari si puo interpretare;ma decisamente non si cambia. sia per una corrente politica che per un'altra....

saluti

 


davide - Tue 06/03/2007 or 22:33

Ecco, forse ci vorrebbe una bella dittatura, per raddrizzare l'Italia e cacciare quei ladroni che siedono nel Parlamento. E' ora di chiuderlo, si fanno troppe leggi che nessuno rispetta. Chiudiamolo, mettiamo un uomo al timone, che le riduca e le faccia applicare!

DAVIDE


davide - Tue 06/03/2007 or 22:41

Il simbolo del partito fascista pare sia stato accettato dagli organi competenti. Parteciperanno alle prossime elezioni, forse già alle amministrative. Intanto faranno il loro primo congresso a Littoria.

DAVIDE


Salvatore - Tue 06/03/2007 or 23:19
davide ha scritto:

Ecco, forse ci vorrebbe una bella dittatura, per raddrizzare l'Italia e cacciare quei ladroni che siedono nel Parlamento. E' ora di chiuderlo, si fanno troppe leggi che nessuno rispetta. Chiudiamolo, mettiamo un uomo al timone, che le riduca e le faccia applicare!

DAVIDE

 

Davide;

ma che hai bevuto? Smetti che fa male alla salute;

Salvatore


Freddy - Wed 07/03/2007 or 00:41

A questo punto mi permetto di esprimere un personale parere sulla questione. Prima però devo complimentarmi con tutti voi per aver saputo affrontare una argomento "tosto" come questo, senza scendere mai in battibecchi personali e apportando comunque ognuno il proprio contributo.

Vorrei però affrontare questo argomento da un altro punto di vista e per farlo mi rifaccio a quanto espresso da Davide in uno dei suoi ultimi post.

Egli ha detto: Ecco, forse ci vorrebbe una bella dittatura, per raddrizzare l'Italia e cacciare quei ladroni che siedono nel Parlamento. E' ora di chiuderlo, si fanno troppe leggi che nessuno rispetta. Chiudiamolo, mettiamo un uomo al timone, che le riduca e le faccia applicare!

Se confrontiamo le parole di Davide con quanto espresso in una recente trasmissione andata in onda su RAI 3 sulla storia delle Brigate Rosse,  la sensazione che tra i due argomenti esista una correlazione, è molto forte.

Mi spiego meglio:

Nelle speciale della RAI, si è affermato che le Brigate Rosse tendono a rifondarsi ogni qual volta che sussistono le condizioni perchè questo avvenga.

E quali sono le condizioni ?

Non pretendo certamente di sviluppare una analisi approfondita, sia perchè non ho le competenze sia perchè non voglio annoiare nessuno, ma semplificando molto (qualcuno dirà troppo) ho l'impressione che l'Italia di oggi somigli molto all'Italia degli anni 70 e per certi versi anche a quella degli anni in cui il fascismo trovava le proprie fondamenta, e cioè  dal malcontento della gente semplice, delle masse.

Mi chiedo allora se questo "bisogno" di cercare una alternativa alla "Democrazia che non funziona" sia comune a tutte queste fasi storiche. Certamente non alla nascita del Fascismo, in quanto questo non era preceduto da una Democrazia, ma sicuramente per la nascita delle BR e dell'attuale movimento in questione, si.

La domanda che mi pongo e che vi pongo quindi è:

ma anzichè preoccuparci tanto della possibilità che risorano questi "fantasmi del passato", perchè non cerchiamo di analizzare le motivazioni che hanno portato o forse stanno portando a creare il substrato necessario per l'attecchimento di queste nuove (o quasi) ideologie rivoluzionarie ?

Il malcostume Italiano, la mancanza di senso civico e di legalità (NON ATTRIBUIBILE SOLAMENTE AL NOSTRO PAESE) potrebbe essere alla base della ricerca di forme alternativa alla democrazia ?

Non vi nascondo che io sono assolutamente convinto che le cose stanno esattamente in questi termini e che a tale destino il nostro paese è praticamente condannato.

Mi auguro ovviamente di essere smentito dai fatti ma a guardare lo stato di rassegnazione, o meglio il generale adeguamento a questo modo di vivere e di concepire la nostra società, quasi l'illegalità diffusa fosse una scusante per non rispettare le leggi, per infrangere quotidianamente le regole che ci siamo dati quando abbiamo deciso di definirci una società civile, mi risulta difficile pensare che queste forme estremistiche possano tardare troppo a prendere il sopravvento.

Non so se esistano reali soluzioni a questo mio catastrofico presentimento, ma certamente ognuno di noi può, nel suo piccolo, cercare di interrompere questo circolo vizioso..................un esempio ?.......al prossimo semaforo rosso fermiamoci e possibilmente prima della stiscia bianca !

Freddy 

 

 


Salvatore - Wed 07/03/2007 or 09:46
Freddy ha scritto:

...Mi chiedo allora se questo "bisogno" di cercare una alternativa alla "Democrazia che non funziona" sia comune a tutte queste fasi storiche. Certamente non alla nascita del Fascismo, in quanto questo non era preceduto da una Democrazia, ma sicuramente per la nascita delle BR....

Freddy 

 

 

Freddy,

perdonami la pedante puntualizzazione: il Fascismo fu preceduto da una forma democratica di governo. Il Capo dello dello Stato era il monarca, ma la forma di governo era di tipo democratico, quindi il tuo ragionamento fila senza eccezioni.

Salvatore


renatosd - Wed 07/03/2007 or 10:20

Concordo pienamente ed è lampante l'esempio della repubblica di Weimar in Germania ...

la democrazia ha nella concertazione tra diversi ideali e formazioni politiche la sua forza ma anche il suo debole.

Basta farsi forti anticorpi e in questo senso confido sulla maturità degli italiani,  la democrazia va sempre alimentata ... è un organismo vivente, appena appassisce un po' i virus provano ad attaccarla ...

renato malinconico


davide - Wed 07/03/2007 or 14:42

Caro Freddy è esattamente come dici. Siccome i politici sono diventati una casta autoreferenziata, che guarda solo ai propri bisogni, e non pensa più a quelli della gente che gli paga lussuosi stipendi, io non vedo alternative a questa democrazia malata. Ormai è assodato che la politica non è in grado di rinnovarsi nè negli ideali, nè negli uomini. Ormai è assodato che i partiti ci prendono costantemente in giro, che sono diventati comitati d'affari. Ne è testimonianza di ciò il prolificarsi dei partiti, ognuno dei quali vuole avere il suo pezzo di torta, nella sanità, negli appalti, e i cittadini sempre a pagare più tasse per far arricchire costoro. E' di questi giorni l'articolo su L'Espresso sulle presunte tangenti della Sanità nel Lazio....

E mentre questi fanno il comodo loro, il paese è preso dal caos e dall'anarchia, i delinquenti invece di schiaffarli in galera li si liberano con l'indulto ecc. ecc.

Se allora è così, tanto vale affidare il paese ad un uomo forte, con poteri dittatoriali che ristabilisca l'ordine, e una certa legalità. Tanto vale che a mangiare sia uno, e non il milione di persone che in Italia mangiano e rubano con la politica.

DAVIDE


- Wed 07/03/2007 or 14:51

E quest'uomo forte, diverso e superiore, vista la corruzione imperante, da quale galassia lo faresti venire? O ti riferisci ad un OGM? Nel qual caso...a quale scienziato diamo la responsabilità di crearlo?


Baol - Wed 07/03/2007 or 15:58
E quando questo superuomo si materializzerà, ti auguro davvero Davide che possa essere di tuo gradimento, perché in caso contrario di certo non potrai più andare a raccontarlo liberamente in giro...  

Vincenzo - Wed 07/03/2007 or 16:59

Non bisogna affidarsi alla scienza per creare questi individui superuomini (o presunti tali) quali ad esempio Adolf H. ......

In natura ce ne sono in abbondanza...... forse troppi !

 


Freddy - Thu 08/03/2007 or 00:23

Beh, caro Davide, io in realtà volevo intendere l'esatto contrario circa l'interpretazione che hai dato al mio pensiero.

L'ipotesi da te assunta è proprio quella che io non vorrei mai prevalesse tra i cittadini Italiani.

Quella dell'affidamento ad un uomo solo, super intelligente che sia, del governo del nostro paese, è proprio una di quelle posizioni estremistiche che volevo scongiurare.

Le motivazioni sono talmente ovvie che ribadirle in questa sede potrebbe essere persino offensivo nei confronti dei nostri lettori.

Ribadisco invece la mia speranza di riuscire a curare il malato "democrazia" attraverso un terapia mirata, intelligente, preventiva rispetto ad eventuali complicanze e fortemente incentrata sulla ricerca di nuove soluzioni che mettano in evidenza l'origine della malattia, l'analizzino in ogni suo aspetto e ne cambino l'inevitabile decorso attraverso l'uso di medicine efficaci ma ben tollerate.

La tua medicina, nall'immediato forse potrebbe essere efficace, ma ho l'impressione che sarebbe piena di effetti collaterali e in qualche caso mortali !!

Sbaglio ?

Freddy

p.s.  per Salvatore (l'avevo detto di non avere le giuste competenze !!)

davide ha scritto:

Caro Freddy è esattamente come dici. Siccome i politici sono diventati una casta autoreferenziata, che guarda solo ai propri bisogni, e non pensa più a quelli della gente che gli paga lussuosi stipendi, io non vedo alternative a questa democrazia malata. Ormai è assodato che la politica non è in grado di rinnovarsi nè negli ideali, nè negli uomini. Ormai è assodato che i partiti ci prendono costantemente in giro, che sono diventati comitati d'affari. Ne è testimonianza di ciò il prolificarsi dei partiti, ognuno dei quali vuole avere il suo pezzo di torta, nella sanità, negli appalti, e i cittadini sempre a pagare più tasse per far arricchire costoro. E' di questi giorni l'articolo su L'Espresso sulle presunte tangenti della Sanità nel Lazio....

E mentre questi fanno il comodo loro, il paese è preso dal caos e dall'anarchia, i delinquenti invece di schiaffarli in galera li si liberano con l'indulto ecc. ecc.

Se allora è così, tanto vale affidare il paese ad un uomo forte, con poteri dittatoriali che ristabilisca l'ordine, e una certa legalità. Tanto vale che a mangiare sia uno, e non il milione di persone che in Italia mangiano e rubano con la politica.

DAVIDE

 

 

 


Vincenzo - Fri 09/03/2007 or 09:48

dal sito: www.ecn.org

Emanuele Handel candidato Sindaco
Si presenta alla città ‘Rifondazione fascista’

Latina (20/02/2007) – Secondo gli organizzatori sarà tutto pronto il prossimo 28 aprile per il primo congresso nazionale e assemblea costituente di Rifondazione Fascista, e ovviamente c’è tutta l’intenzione di presentarsi alle prossime elezioni amministrative del Capoluogo. Il suo promotore è Quinto Mariani, politico di lungo corso tra Latina (anzi, Littoria come la chiama lui) e Cisterna. Agli scettici o a coloro che potrebbero gridare al reato la risposta di Mariani è che “il simbolo del partito è stato già depositato l’ottobre scorso al Viminale”. Ma soprattutto Mariani ci tiene a precisare che per quanto riguarda la sua collocazione politica nella Destra lui non ha nulla a che fare con “Alleanza nazionale, o altre formazioni politiche che sono diventate solo un comitato di affari; in giro ci sono tannti gruppi prezzolati”. Per quanto riguarda le amministrative a Latina “abbiamo già il nostro candidato sindaco che è Emanuele Handel”, già presidente del Collegio dei Ragionieri e che più volte in passato ha partecipato a competizioni elettorali. Solo un gruppo di nostalgici fuori dal tempo? “Per niente proprio”, ha risposto Quinto Mariani, “abbiamo già 150 iscritti, e stiamo ricevendo contatti da molte città italiane come Roma e Palermo per far aprire le nostre sedi”. Poi, sempre Mariani ha raccontato di un altro contatto. “Un imprenditore di Piacenza, per caso in zona da noi, ha notato e fotografato un nostro manifesto a Borgo Piave e mi ha contattato. Lui ha una fabbrichetta con 50 operati: ha già prenotato 100 tessere. E noi non riceviamo fondi”, ha concluso Mariani.


anaclerio - Mon 27/08/2007 or 21:18
Ho notato che anche nel parco di Piazzale delle Poste (Piazza dei bonificatori) hanno installato le panchine in legno, pronte a fracidarsi alla prima pioggia, del Dux. Ma dico io, nel cento storico di Littoria, sia in questo, sia al Parco di fronte la chiesa di Santa Maria Goretti, non potevano installare le classiche panchine di travertino uguali a quelle di piazza del Popolo, anzichè quegli orrendi falsi storici? Quà non si capisce più una mazza... Guercio a piazza della Libertà fa mettere le panche in travertino, ed altrove sempre nel centro storico, quelle del finto Dux. SArebbe bene che tutti i parchi e giardini dentro la circonvallazione venissero dotati delle panche originali in travertino del Ventennio, per dare uniformità. Oggi è un accozzaglia si stili diversi... ANACLERIO

Vincenzo - Tue 28/08/2007 or 08:11

Che il titolare della ditta produttrice delle panchime abbia come nome di battesimo Benito, non ha nulla a che vedere con il Dux. Tra l'altro trovo le panchine belle e robuste con anima in ghisa e la seditoia in legno massello. E poi se ti riferisci ad eventuali danneggiamenti sappi che i vandali non si fermano nemmeno davanti alle panchine in marmo (vedi foto del parchetto in fondo a Via Cimarosa dove sono presenti anche 3 estintori).

 

saluti

Vincenzo

Allegato: [i][url=/uploads/newbb/4753157980.jpg]Seditoia in marmo.jpg[/url][/i][/b]


Vincenzo - Tue 28/08/2007 or 18:20

Allego il particolare della nuove panchine di Ple dei Bonificatori

[b]Allegato: [i][url=/uploads/newbb/5941626015.jpg]28082007142.jpg[/url][/i][/b]

Ego - Tue 28/08/2007 or 19:44

Riprendo il discorso un attimo dall'ultimo messaggio di Freddy in cui si parlava della "medicina per curare il malato Democrazia". Già qualcun'altro ha saputo rintracciare il problema nella "cristallizzazione" della classe politica, ovvero nel distacco di una classe ormai rappresentativa solo ed esclusivamente di se stessa dalle esigenze del popolo.

In realtà, a mio parere, questo non è altro che un effetto collaterale di una insana democrazia: in una democrazia sana, infatti, nel giro di una legislatura i cattivi rappresentanti sarebbero stati rimpiazzati da buoni rappresentanti grazie al voto dei cittadini scontenti. Nella nostra democrazia ciò non accade semplicemente perchè i cittadini non hanno più consapevolezza del proprio potere politico, non hanno (come direbbe Sciascia) "coscienza politica".

E questa mancanza di coscienza non porta ad altro che ad un circolo vizioso grazie al quale i cittadini eleggono rappresentanti che promuovono riforme per mantenere i cittadini all'oscuro delle scelte politiche, che in questo modo continueranno sempre a votare cattivi rappresentanti (o meglio sempre gli stessi cattivi rappresentanti). Se ne deduce che l'unica "medicina per curare il malato Democrazia" è la cultura, tramite la quale può fiorire nelle nuove generazioni la coscienza politica.

La difficoltà di questo processo di acculturamento sta proprio, però, nella assenza di riforme o provvedimenti a favore della nascita di questa coscienza politica (causata da, appunto, cattivi rappresentanti). Percui l'unico modo per portare a termine questa vera e propria "guerra politica" (molto più guerra di qualsiasi scontro bellico effettivo) consiste nell'ultilizzare figure carismatiche per i ragazzi che sappiano guidarli sulla retta via: in primis professori, poi genitori (o viceversa) ed infine altri punti di riferimento, che spaziano dalla televisione allo sport.

Questa è la mia medicina ... un pò amara ma sicuramente buona. Dobbiamo accettare che stiamo passando da una democrazia accettata (quella del dopo guerra) ad una democrazia partecipata, ed è durante questo passaggio che ci siamo persi un pò ... dobbiamo solo recuperare il ritardo di un processo necessario e naturale.


anaclerio - Tue 28/08/2007 or 21:33
Vincè, saranno anche belle, ma vedrai che alle prime piogge faranno la fine del legno usato per i ponti dell'Oasi Verdi. Inoltre si vuole usare il travertino per fare le panche? Benissimo! Ma almeno lo si faccia per tutti e dico tutti i giardini presenti all'interno della circonvallazione! Questo spettacolo che abbiamo oggi è indecente, la città è ridotta peggio di arlecchino! Eppoi ci manca solo che le mettono nel parco Mussolini! Così l'accoppiata è bella che fatta! ANACLERIO

massimo74 - Tue 28/08/2007 or 22:15

Salve,

la discussione aperta da Freddy e proseguita da Ego sulla democrazia (vizi e virtù, problematiche e “medicine”) è per il sottoscritto tra le più interessanti in assoluto.

Permettetemi brevemente una personale riflessione sulle forme di governo.

 

- Ho sempre pensato che la dittatura fosse un po’ come il comunismo (parlo di quello puro, leniniano o staliniano, intendiamoci).

Spiego meglio per non passare per completamente pazzo:

Teoricamente la dittatura potrebbe essere un ottimo sistema di governo, forse il migliore, se non ricadesse nell’ambito della più utopica utopia.

Se ci fosse un uomo sulla terra con doti sovrannaturali tali da non sbagliare mai, potrebbe dare vita ad una forma di governo direi perfetta. Un governo efficientissimo ed estremamente veloce in quanto dipendente da una sola persona.

Ma ciò è una evidente utopia sia perché un uomo così non esiste in natura sia perché seppur dovesse esistere un uomo illuminatissimo ed estremamente buono, difficilmente rimarrebbe integerrimo, influenzato come sarebbe da fattori esterni o peggio ancora accecato dall’enorme potere di cui dispone.

Ecco che è assai facile un repentino ribaltamento verso la tirannia, la forma di governo più scellerata in quanto viene a mancare completamente qualsiasi azione “calmierante” esistente invece nella democrazia.

La democrazia in quanto ad ancore di salvataggio ne offre parecchie non fosse altro che interessa una moltitudine di persone al governo e, in ogni caso, che siamo chiamati alle urne ogni 5 anni (in realtà molto meno considerando una sessantina di governi dal dopoguerra ad oggi). Tutto sta a sfruttarle quando serve.

 

- Entrando nel merito della discussone, sono assolutamente d’accordo con l’ottimo post di Ego, che reputo splendidamente esplicativo, soprattutto quando individua il problema fondamentale della nostra democrazia nella cosiddetta “coscienza politica”. Mi pare non ci sia nulla di più vero!  E mi trovo ancora perfettamente all’unisono con la considerazione che la medicina per curare il malato” sia legata ad un processo di inculturamento della società.

Aggiungerei che sono gli stessi governanti -a volte e non generalizzo- che non solo non favoriscono questo processo per malamministrazione (inserisco un po’ di pubblicità al sito J) ma a volte anche volontariamente, per ovvi vantaggi.

Solo una società “acculturata” può avere le competenze e “sentire” la necessità di eleggere rappresentanti capaci e degni e per svolgere un’azione benefica di controllo e di sprone verso gli stessi governanti eletti.

Ora, proporre “cultura” in sé e per sé ha la sua importanza ma assai più importante è, a mio avviso, stimolare la voglia di “cultura”, cioè far crescere nei cittadini il piacere e il desiderio di sapere e di conoscere, come una vera passione. In pratica mi pare indispensabile stimolare la CURIOSITA’.

Perché la cultura genera cultura. E dopo aver trovato il piacere si può più facilmente proseguire da soli.

Poi sarebbe anche interessante capire le modalità per incitare alla curiosità della conoscenza, ma mi dilungherei più del dovuto.

 

Grazie.

 

Massimo de Simone

________________

Immanuel Kant, Critica della ragion pratica: Due cose riempiono l’animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto piú spesso e piú a lungo il pensiero vi si ferma su:  il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me.”


Freddy - Wed 29/08/2007 or 00:21

Complimenti a Massimo ed ad Ego (al quale do il Benvenuto su questo portale) per i loro ultimi due Post. Li ringrazio entrambe per avermi citato riprendendo un post scritto molto tempo fa e del quale mi ero un pò dimenticato.

Concordo pienamente con entrambe ed aggiungo le seguenti considerazioni:

sarò il solito ammalato di ottimismo, ma al contrario di quanto può apparire a molti di noi, e andando magari un pò contro corrente, ritengo che il mondo, l'Italia e persino la nostra città stiano migliorando.

Attenzione, non sono impazzito, mi riferisco solamente a questioni di carattere generale, questioni legate all'evoluzione della specie umana e alla Politica con la P maiuscola, quella delle grandi scelte di carattere socio culturale, per le quali di riflesso può essere coinvolta ogni città del mondo.

Se un giorno ci accadesse di svegliarci nel 1400 (quasi 1500 direbbero il compianto Troisi ed il grande Benigni) probabilmente ci renderemmo conto dei reali cambiamenti subiti dalla nostra società e dei cospicui miglioramenti in essere. Può sembrare banale, in realtà spesso capita a noi tutti di non saper apprezzare quello che abbiamo in quanto non possiamo fare il confronto, o meglio lo facciamo unicamente sulle cose che conosciamo bene o che vediamo quotidianamente, meno su ciò che non conosciamo o abbiamo dimenticato.

Per questo motivo ritengo indispensabile fare una importantissima precisazione sul significato del termine Cultura. Come già ho avuto modo di scrivere in un post passato, a mio parere il termine Cultura viene spesso usato impropriamente. Per Cultura generalmente s'intende solo la conoscenza delle scienze Umanistiche, la Storia, la Letteratura, etc, mentre rilegata all'angoletto sembra essere la conoscenza delle materie scientifiche, come La Fisica, la Matematica, la Biologia. Insomma l'incarnazione di un "Colto" appare più legata ad un professore di storia dell'Arte che a Margarita Hack (Astrofisica) e questo, a mio modestissimo parere, è forviante.

Cosa c'entra tutto ciò con la discussione in oggetto ??

Vengo al dunque:

Mai ci libereremo di questo assurdo assioma, mai potremo comprendere perchè l'uomo è un essere egoista, non per propria scelta ma per natura. Se continuiamo a chiederci perchè la nostra Democrazie è malata (e vengo al punto) senza riflettere sulla natura egoistica dell'essere umano, o anzi dell'essere vivente, difficilmente capiremo che la normalità non è rappresentata dal benefattore e dall'altruista che impegna tutta la propria vita a favore del prossimo, bensì dal sig. Rossi che davanti ad un grande piatto di pasta decide di mangiarlo tutto da solo, rischiando magari una indigestione. Insomma la democrazia è una combinazione di comportamenti ragionati per i quali necessita l'elemento ultimo (in ordine di tempo) della scala dell'evoluzione: l'intelligenza !

Noi viviamo ancora in una società nella quale esistono persone che ragionano secondo il motto " mors tua vita mea", o se preferite (più volgarmente) "mena più forte chi mena per primo".

Fintanto che all'interno di una società, cosiddetta democratica, la maggior parte delle persone di cui è formata, appartengono alla categoria di cui sopra, esistono poche possibilità che la stessa non si ammali. L'unica speranza è che l'evoluzione (intendo quella della specie umana) faccia il proprio decorso (forse l'unica vera medicina) e permetta prima o poi a tutti di capire che il piatto di pasta, avrebbe potuto sfamare più persone, le quali magari sarebbero tornate utili in altre occasioni. Attenzione, quindi, non si tratta di bontà o di generosità, ma di Intelligenza, parametro assai poco citato nelle scienze umanistiche o quanto meno non inteso nel senso in cui mi sono pocanzi espresso.

Chiudo quindi con la seguente considerazione:

La Democrazia è un obiettivo a cui tendere ma molto lontano da raggiungere . Questo accade in qualsiasi parte del Mondo ed in particolare nei paesi dove è poco nota la vera natura dell'uomo.

Qui però entriamo anche in un ambito religioso del quale magari riparleremo prossimamente.

Freddy

 

 

 

 


giucap - Wed 29/08/2007 or 08:33

Alle interessanti riflessioni di Ego, Massimo e Freddy provo ad aggiungere il mio punto di vista.

Premetto che, pur essendo giunto con un certo rammarico alla stessa conclusione di Freddy circa la natura umana, quella hobbesiana dell'homo homini lupus, vorrei ricordare che questa è solo una delle tante teorie sull'argomento. Ci sono fior di studiosi e filosofi che la vedono in maniera anche molto differente. Per cui mi terrei buona una certa dose di dubbio e quindi personalmente non posso considerare questa mia attuale propensione come "vera".

Concordo sul fatto che ci sia bisogno di educare alla democrazia. Il processo educativo richiede però due soggetti, entrambi interessati ad esserne parte.

Per quanto riguarda gli educatori, mi sembra difficile che i "beneficiari" della supposta ignoranza si attivino per favorire un processo che ha come obiettivo, più o meno esplicito, quello di metterli da parte. E' l'ormai annoso problema dell'autoreferenzialità, della "casta" chiusa a difesa dei propri privilegi. Del resto anche la storia ci insegna, almeno nei casi di passaggio incruento da regimi totalitari a democratici (penso anche di recente a Grecia, Portogallo, Spagna, ma anche Cile, Argentina e Brasile), che l'educazione alla democrazia è stata osteggiata (anche con metodi cruenti) dalle classi dirigenti uscenti, piuttosto che favorita.

Saranno quindi i cittadini "consapevoli" a doversi far carico di un simile compito, qualunque sia il loro ruolo nella società. Gli insegnanti sensibili si potranno prodigare a prescindere da eventuali circolari ministeriali o inclusioni nei programmi scolastici; i genitori, magari più con i fatti che con i predicozzi ("praticare la democrazia"), dovrebbero fungere da esempio per i giovani. Ma chiunque, nel proprio ambito lavorativo o conviviale, insomma nella propria comunità, potrà fare la sua parte. 

Ammesso di avere a disposizione una sufficiente comunità educante, si pone il problema degli educandi. Prima ho sottolineato maggiormente il ruolo di scuola e genitori perché ritengo che il lavoro maggiore vada fatto sulle nuove generazioni. Ho la pessimistica idea che gli adulti di oggi, almeno in buon numero, siano ormai "persi". E questo perché credo che la "fame" di democrazia, che ci ha spinto nel dopoguerra e che ha causato i cambi di regime citati, si sia sopita.

Oggi si danno per scontate tutta una serie di libertà e conquiste che, al di fuori dei sistemi democratici, sono invece sconosciute. Se le orchidee crescessero come le margherite, nessuno ci farebbe caso. E invece sempre di orchidee si tratta, bisognose di cure e di attenzione. A mio avviso stanno diminuendo e, quando non ne avremo più, le apprezzeremo di nuovo e dovremo di nuovo metterci in moto per "riconquistarle".

Oggi, soprattutto qui da noi (mi chiedo spesso come mai, ma non trovo una risposta), fa premio il comportamento furbetto, il politico viene visto come elargitore di favori e privilegi, la lotta politica si fa più sulla spartizione che sulla condivisione di valori.

E allora il pessimismo si fa largo, perché non credo che la comunità educante sia sufficiente e quindi andiamo ad avvitarci in un circolo vizioso.

Che fare? Magari trovarsi un politico di riferimento e godere dei vantaggi personali che ne potranno derivare? Oppure provare a sbattere il grugno ancora una volta contro una realtà che non ci rappresenta? Oppure infine rimanere ancora alla finestra, aspettando fatalisticamente che passi la nottata?

Ah saperlo, saperlo ...

Giulio

 


anaclerio - Wed 29/08/2007 or 13:49
Benedetto IDDIO!! Quà la discussione riguarda le nuove panchine Dux, e la loro contrapposizione con quelle in travertino! Non c'entra una beata mazza nè Rifondazione Fascista, nè discorsi su dittatura & democrazia! Benedetto IDDIO quando lo capirete? Se avete da fare commenti sull'argomento bene, altrimenti tacete per sempre! ANACLERIO

Salvatore - Wed 29/08/2007 or 13:58

Eddai ABDA! Un minimo di tolleranza! Se tu vuoi parlare di travertino fallo pure ma se qualcun altro vuol parlare di democrazia... lasciali sfogare no? O vuoi somministrare a costoro una dosetta di olio di ricino?

Salvatore


- Wed 29/08/2007 or 13:59

Anaclè!...a Latina, fino a quando a qualcuno non gli rivenuta la fascistite acuta, spacciata per rispetto per i cànoni dell'architettura razionalista, ed ha incominciato a distribuire sedili e marciapiedi  di travertino, le panchine dei giardini e quelle in giro per la città erano   di doghe di legno verniciate di verde su struttura metallica...non ci stiamo ad inventare l'acqua calda!! Il problema è solo di armonia ed estetica, di bello, brutto o stonato, non di una pedissequa ripetizione all'infinito di stilèmi che hanno il solo scopo di soddisfare sempiterne nostalgie. Non si è mai vista una città  sempre uguale, forse neanche quelle fatte col Lego!!!


Freddy - Wed 29/08/2007 or 14:57

A dire la verità, caro Anaclerio, questa discussione inizia con il post di Claudio al quale Vincenzo replicava con quanto segue:

Vincenzo ha scritto:

Oggi, con stupore ho visto la nostra città "tappezzata" di manifesti che annunciano il 1° congresso nazionale del partito di "Rifondazione Fascista".

Cosa significa ?  si può rifondare il fascismo ?  siamo su scherzi a parte ? 

[b]Allegato: [i][url=/uploads/newbb/3519058866.JPG]DSC02259.JPG[/url][/i][/b]

 

Credo quindi che se c'è uno fuori tema, quello sei tu !

Senza rancore

Freddy


giucap - Wed 29/08/2007 or 15:09
Mitico diretùr, a riprova del fatto che quello che ci frega è la memoria corta!

renatosd - Wed 29/08/2007 or 17:11
giucap ha scritto:
..... quello che ci frega è la memoria corta!

..... ed il titolo inquietante di questa discussione lo dimostra per intero!!!!

renato


anaclerio - Wed 29/08/2007 or 17:12

Benedetto Iddio, Antonella! Io non voglio panchine di travertino ripetute ovunque, dal centro ai borghi, ma voglio solo che la parte dentro la circonvallazione, la Littoria del PRG di Frezzotti, sia perfettamente riconoscibile, usando in tutti i parchi ed aree verdi le panchine in travertino, in modo che questa zona sia perfettamente riconoscibile come zona di fondazione della città. Ciò sicuramente non basta, và accompagnato anche da interventi più radicali, come l'eliminazione delle superfetazioni in alcuni edifici pubblici e privati, la ricostruzione della scalinata delle Poste, l'abbattimento del palazzo Pegasol e del grattacielo Key, la risistemazione delle strade con la piantumazione dei lecci ed altre essenze usati in origine!

Chiedo troppo....................??...(l'espressione che invocava l'Altissimo, un pò troppo colorita, l'ho eliminata..Freddy 

ANACLERIO


Salvatore - Wed 29/08/2007 or 18:04

Caro ABDA; ma che stai attraversando una fase mistica? continui a tirare in ballo l'Altissimo....


- Wed 29/08/2007 or 20:03

Caro Anaclerio, stiamo discutendo di nulla!!! Non credo proprio che Frezzotti si sia preoccupato delle "panchine"...Se avrai la pazienza di andarti a guardare le foto "d'epoca" della nostra città, sulle ormai innumerevoli pubblicazioni che ci sono in giro, ti renderai conto che di panchine non ce n'è neppure l'ombra! Qualche panchina (ma proprio qualche...) è arrivata nel tempo composta da  una semplice lastra di travertino appoggiata su due pile di mattoncini..niente a che vedere con quello di cui parli tu...fatta eccezione per piazza del Popolo, i cui "arredi", comunque, sono arrivati dopo. E dagli anni '50 in poi, all'interno della circonvallazione, giardinetti compresi,  la stragrande maggioranza delle panchine era di quelle "classiche" di legno. Quanto a ricostruire quello che non esiste più (perchè demolite in tempi in cui l'idea di conservazione e valorizzazione era neppure in embrione), sarebbero solo simulacri di cui non abbiamo affatto bisogno. E questo senza voler giustificare demolizioni scellerate! Sarebbe meglio piuttosto che ci si occupasse di non distruggere quello che rimane (vedi la fontana di piazza del Popolo piastrellata all'interno d'azzurro, la sopraelevazione del palazzo comunale, la terribile cancellata dell'Opera Balilla ora museo Cambellotti e quant'altro.. e speriamo bene per l'edificio delle poste a cui stanno rimettendo mano!) ed anche della qualità dell'edilizia attuale, che ha ridotto questa città ad un ammasso di mediocri edifici pressochè identici, in perfetto stile nassirobabilonese, come li definisce Pennacchi.....


Kla - Fri 31/08/2007 or 17:36

Forse far stare comodi e seduti i cittadini di Latina in belle e uniformi panchine potrebbe essere compito del nuovo assessorato "GRANDI EVENTI".

Salutoni

 



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