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 : Il Blu anche sulle fermate?

Restando ancora in attesa della documentazione sulle strisce blu per effettuare il dovuto controllo sull’operato di Urbania, cosa che non ci pare stia svolgendo adeguatamente il Comune di Latina, intendiamo con la presente manifestare tutto il nostro disappunto per la seguente situazione in atto sul lungomare.

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Vero è che l’Urbania ha verniciato di blu un po’ ovunque, spesso anche in curva e a volte sopra le strisce pedonali, ma pennellate colorate sopra le fermate degli autobus di linea in città non si erano ancora viste.

Sul lungomare capita invece che tutte e dieci le fermate presenti nel tratto Capo Portiere - Foce Verde lato mare, siano state sovrastate dal colore blu, e quindi di fatto soppresse.

Ciò, oltre ad essere evidentemente in contrasto con la legislazione vigente in materia stradale comporta non poche problematiche aggiuntive.

 

Gli autobus infatti sono costretti a fermarsi nel bel mezzo della strada e gli utenti ad aspettare i mezzi dentro la carreggiata accostati al flusso veicolare.

Ciò comporta evidentemente un fattore di insicurezza e di pericolo per veicoli e passeggeri.

Inoltre, con tale occupazione impropria pari a 25 metri per ogni singola fermata, la società Urbania si impossessa di uno spazio di cui non potrebbe disporre e quindi di un ricavo illegittimo stimabile a qualche decina di mila euro a stagione.

 

In pratica mentre prima dell’avvento di Urbania un veicolo in sosta sullo spazio riservato alla fermata degli autobus sarebbe stato severamente sanzionato anche con decurtazione di punti e rimozione, ora invece è sufficiente pagare il grattino per regolarizzare il tutto.

 

Detto ciò ci pare opportuno quindi sottoporre al neo assessore ai trasporti del Comune di Latina Dott. Panzera, che sappiamo essere persona competente, i seguenti interrogativi:

 

-          Può una società privata apporre i parcheggi a pagamento sin sopra le fermate pubbliche degli autobus di linea?

-          Tali sovrapposizioni risultano per caso previste dal contratto di gestione o consentite da qualche articolo del Codice della Strada?

-          E’ legittimo ricavare profitto da una situazione in palese contrasto con la Legislazione vigente?

-          Chi ha l’onere di controllare che non solo i singoli cittadini ma anche le società private rispettino la legge?

 

 

Comitato Bugia Blu

 





Inviato da massimo74 il 22/7/2011 8:24:43 (1140 letture) :: Pagina stampabile
massimo74 :: Alle ore 18:07 del 22-07-11

Accogliamo con molto piacere l’interessamento dell’assessore ai Trasporti del Comune di Latina Pansera riguardo una immediata verifica sulla regolarità delle strisce blu in città (http://www.radioluna.it/news/2011/07/assessore-panserai-cittadini-di-latina-segnalino-le-irregolarita-dei-parcheggi/).
In merito a quanto da noi segnalato in precedenza sul lungomare non ci risulta però che la segnaletica in contrasto sia stata cancellata, come asserito. Confermiamo infatti che le 10 fermate presenti nel tratto Capo Portiere - Foce Verde lato mare, siano state sovrastate dal colore blu, e così di fatto soppresse dalla società Urbania.
Di seguito la documentazione fotografica comprovante (foto effettuate in giornata ventosa per meglio mettere in evidenza la sovrapposizione delle strisce).

PS: Per tenerti informato sull'attività del comitato Bugia Blu iscriviti su http://www.facebook.com/?ref=home#!/groups/159211634137613?ap=1

Comitato Bugia Blu


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massimo74 :: Alle ore 23:51 del 24-07-11

In seguito alla denuncia del comitato Bugia Blu sono state “cancellate” le strisce blu da sopra le fermate degli autobus sul lungomare di Latina; cose che probabilmente non accadono nemmeno nei paesi del terzo mondo! Tra il 22 e il 23 luglio qualcuno ha provveduto infatti a ricoprirle con vernice di colore nero (anche se le macchine ci persistono ancora sopra). Tale stortura, oltre ad essere evidentemente illegale era anche estremamente pericolosa per pedoni e veicoli. In merito a ciò e ad altro esporremo prossimamente considerazioni più dettagliate.

Allegato: striscie_cancellate_su_fermata_bus.jpg
Allegato: strisce_nere.jpg


Salvatore :: Alle ore 06:48 del 25-07-11

La moda di cancellare la segnaletica con un po' di vernice nera è una delle più insulse e dure a marire qui a Latina. Tutta Via del Lido dal sottopasso della Pontina, fino a Capoportiere è un trionfo di strisce cancellate che si vedono meglio di quelle rifatte. Così ognuno puà scegliere la mezzeria che più gli aggrada e l''illegalità regna sovrana. 

Salvatore


massimo74 :: Alle ore 15:16 del 25-07-11

In seguito alla denuncia del comitato Bugia Blu sono state “cancellate” le strisce blu da sopra le fermate degli autobus sul lungomare di Latina. Tra il 22 e il 23 luglio qualcuno ha provveduto infatti a ricoprirle con vernice di colore nero. Tutto ciò, oltre ad essere evidentemente illegale era anche estremamente pericoloso per pedoni e veicoli.  

Precisiamo sin da subito che non ce l’abbiamo con Urbania, affatto. Questa è una società privata e come tale cerca di ricavare maggior profitto da ogni situazione. Riteniamo che tali storture siano da attribuirsi a chi dovrebbe controllare e non lo fa, amministrazione comunale in primis: maggioranza e opposizione senza distinzione di colore. A loro, come anche ad altre istituzioni, è demandato l’onere di vigilare affinché la nostra città non venga depredata come sovente purtroppo stiamo assistendo ultimamente con sempre maggiore frequenza.

Allora, dopo un sentito grazie all’assessore Pansera per l’interessamento del caso, facciamo seguito a quanto da lui stesso richiesto e cioè di segnalare eventuali abusi o incongruenze sulla questione dei parcheggi a pagamento. Rimanendo nell’ambito della marina, da nostri rilievi e analisi risulta che la società Urbania ha dipinto di blu due zone in maniera illegittima: più precisamente l’ultimo tratto di via del Lido (zona Capo Portiere) e il primo tratto della strada Valmontorio (zona Foce Verde) risultano esclusi infatti dalle zone in concessione da adibire a parcheggi a pagamento elencate e descritte anche graficamente nel bando di gara del 16 febbraio 2009, e più precisamente nella tavola B dello stesso (vedi allegato).

Tale circostanza, a nostro avviso, oltre a comportare un ingiusto profitto a favore del privato e a scapito dei cittadini, risulta anche lesiva delle condizioni di par condicio cristallizzate nel bando di gara. Pertanto per ripristinare un po’ di legalità e correttezza auspichiamo che tali spazi vengano tolti dalla gestione di Urbania e lasciati fruibili direttamente dai cittadini senza dover corrispondere un ingiusto obolo. 

Chiediamo infine una ulteriore verifica marina in quanto abbiamo costatato che sulla tratta Capo portiere - Foce verde sono stati realizzati parcheggi gratuiti a sosta temporanea e per disabili in misura minore del 25% rispetto a quanto dovuto e sancito nel bando.   

Allegato: analisi_lungomare.pdf

Comitato Bugia Blu




rossana :: Alle ore 14:13 del 27-07-11

l'unico commento che sento di fare  e' che:<  la madre dei cretini e' sempre incinta!!!!!!!!!!>

questo sta a significare che  tutte le cose che si fanno qui' a Latina da persone incompetenti . e senza un minmo di cervello per capire che se metti la striscia blu' dove si ferma l'autobus  i pedoni dove dovrebbero prendere l'auto immezzo alla strada con il rischio di essere investiti?

cosi' doppi lavori doppie spese...  cosi' hanno fatto con tutti i lavori eseguiti .


Salvatore :: Alle ore 19:46 del 27-07-11
rossana ha scritto:

l'unico commento che sento di fare  e' che:<  la madre dei cretini e' sempre incinta!!!!!!!!!!>

questo sta a significare che  tutte le cose che si fanno qui' a Latina da persone incompetenti . e senza un minmo di cervello per capire che se metti la striscia blu' dove si ferma l'autobus  i pedoni dove dovrebbero prendere l'auto immezzo alla strada con il rischio di essere investiti?

cosi' doppi lavori doppie spese...  cosi' hanno fatto con tutti i lavori eseguiti .

...e questa è una parte del problema. Poi c'è chi in perfetta malafede viola la legge, ruba a manbassa e si arricchisce a spese nostre!


silvestro :: Alle ore 17:50 del 03-08-11

X MASSIMO 74 

suo msg Inviato il: 25/7/2011 17:16

 

Ho riletto tutti i post inseriti in merito al tema strisce blu sul lungomare di Latina.

Sono ovviamente in accordo con quanto affermato dagli intervenuti ma leggere dichiarazioni come la tua ("Precisiamo sin da subito che non ce l’abbiamo con Urbania, affatto. Questa è una società privata e come tale cerca di ricavare maggior profitto da ogni situazione. Riteniamo che tali storture siano da attribuirsi a chi dovrebbe controllare e non lo fa, amministrazione comunale in primis: maggioranza e opposizione senza distinzione di colore. A loro, come anche ad altre istituzioni, è demandato l’onere di vigilare affinché la nostra città non venga depredata come sovente purtroppo stiamo assistendo ultimamente con sempre maggiore frequenza.") mi crea un notevole disappunto .

Non so se hai amici o interessi nella società Urbania ma la tua affermazione è per me inammissibile. Per quale motivo una società privata è a detta tua autorizzata a delinquere al fine di ottenere maggior profitto. Neanche Corrado Guzzanti nelle indimenticabili "Publicità Progresso del Popolo delle Libertà" si era spinto a tanto. E' come dire che se dei ladri fanno una rapina non fanno altro che seguire la loro inclinazione, la colpa è delle forze dell'ordine che non li arrestano o peggio dei rapinati che non si proteggono meglio. Le cose non stanno affatto come scrivi tu; una società che compie tali abusi dovrebbe essere multata severamente e magari esclusa dai pubblici appalti per qualche tempo in maniera da pensarci a fondo prima di riprovarci .

A tutti i cittadini, come avviene spesso su questo sito e su altri, spetta il compito di vigilare e denunciare le storture di cui si viene a conoscenza, alla Amministrazioni quello di sanzionare chi sbaglia e soprattutto chi delinque come Urbania in questo caso.

Silvestro




massimo74 :: Alle ore 00:36 del 04-08-11

Grazie al signor Silvestro che mi dà modo di approfondire ulteriormente la questione delle “strisce blu”, in particolare i presupposti e l’attività del comitato. Personalmente apprezzo più le critiche che i complimenti perché mi danno modo di riflettere, valutare, e se riscontrato un certo fondamento, correggere il tiro. Nel caso specifico mi pare ci sia stata una cattiva interpretazione (o forse non felice esposizione) del comunicato citato. Cerco di spiegarmi meglio.

Innanzi tutto ritengo che per perseguire la correttezza di gestione della cosa pubblica (nel caso di specie parliamo della gestione del suolo pubblico) non si può e non si deve mai fare affidamento sul proposito autonomo dei privati, sebbene vincitori di gare pubbliche. Infatti quest’ultimi finché percepiscono di poter osare di più anche se in realtà non gli sarebbe concesso, si può stare ben sicuri che lo faranno senza troppi scrupoli di legalità e onestà. E si può stare anche sufficientemente tranquilli che -senza alcun controllo- un'altra società al posto di Urbania avrebbe fatto lo stesso e di più. Ciò può non piacere ma così va il mondo (e questo comitato per ora non si è prefisso come fine di cambiare il mondo ma solo di ripristinare un po’ di legalità e correttezza nei parcheggi a pagamento di Latina) ed è proprio per evitare tali storture che il binomio controllore-controllato, non solo nel campo economico imprenditoriale, è della massima importanza. Seguendo tale banale ovvietà non ci aspettiamo di certo che a seguito delle segnalazioni passate e future del comitato sia la stessa Urbania (se non spronata o costretta da “altri”) a correggere il tiro. Non è a loro quindi che il comitato si rivolge e si rivolgerà, a meno di volere fare solo un po’ di solito “casino” ricadente esclusivamente in una sterile propaganda populistica. Per sperare di approdare a qualche risultato concreto, invece, reputiamo sia necessario agire su chi avrebbe l’onere, il dovere e l’autorità di controllare, verificare e in caso sanzionare eventuali comportamenti illegittimi messi in atto dal privato.

Per quanto riguarda poi l’auspicio finale che “una società che compie tali abusi dovrebbe essere multata severamente e magari esclusa dai pubblici appalti per qualche tempo in maniera da pensarci a fondo prima di riprovarci” appare anche pleonastico fornire una risposta puntuale nel merito non fosse altro perché si è risposto già Silvestro da solo forse non rendendosene nemmeno conto allorquando cita una parte del comunicato di Bugia Blu che per completezza ripropongo di seguito: “Riteniamo che tali storture siano da attribuirsi a chi dovrebbe controllare e non lo fa, amministrazione comunale in primis: maggioranza e opposizione senza distinzione di colore. A loro, come anche ad altre istituzioni, è demandato l’onere di vigilare affinché la nostra città non venga depredata come sovente purtroppo stiamo assistendo ultimamente con sempre maggiore frequenza”. Quindi, come vede, nessuna autorizzazione a delinquere per i privati, anzi, semmai tutto il contrario.

Invece la supposizione di presunti amici o interessi in Urbania la trovo onestamente difficile da seguire. E' evidente che se il comitato Bugia Blu curasse tali interessi non si sarebbe nemmeno costituito. Qui, sig. Silvestro, stava scherzando vero?

Infine l’occasione mi è gradita per segnalare a chiunque fosse interessato all'argomento e volesse seguire più da vicino l'attività del comitato di iscriversi al seguente link: http://www.facebook.com/?ref=home#!/groups/159211634137613/

Grazie.

Massimo de Simone

Pres. Comitato Bugia Blu




silvestro :: Alle ore 15:42 del 08-08-11

Gentile Massimo 74,

innanzitutto mi scuso per averle dato del tu nel mio precedente post; la cosa mi era stata “suggerita” dall’appartenenza allo stesso forum su q4q5 e quindi da una sorta di “colleganza”, ed anche dalla sua foto che indica una giovane età meno attenta, mi dicevo, a certe forme o formalismi che si voglia dire. Ma, rinnovate le mie scuse e ripristinato il Lei torniamo all’oggetto del post.

Lei inizia la sua risposta ringraziandomi e sostenendo che apprezza le critiche più che i complimenti a condizione però che lei stesso ne riscontri il fondamento. Conclude poi questa prima parte attribuendo  a me “una cattiva interpretazione del comunicato citato” e, tra parentesi, FORSE ad una non felice esposizione (di chi? non mi è del tutto chiaro).

Per rassicurala ciononostante sulle mie capacità interpretative, a costo di apparirle spocchioso devo mettere in campo la mia laurea in lettere classiche ed anche la frequentazione di un corso di coscienza linguistica e semiotica con il prof. Umberto Eco che mi ha insegnato, nelle finalità perlomeno, a leggere tra le righe e ad interpretare i segni del discorso scritto. Per spiegarmi meglio, se il "significato" di ciò che vogliono dire le parole (quanto lei scrive nella sua risposta) è in apparenza evidente meno lo è, nella forma, il loro "significante" in quanto nel suo caso ritengo, sí distinguono da ciò che vogliono dire, dal loro senso effetivo (su ciò hanno scritto pagine fondamentali e incontestabili Ferdinand de Saussure prima di tutti e poi  Edward Sapir e Leonard Bloomfield che, se ne ha voglia e tempo, la invito a leggere.). A questo proposito l’uso della parentesi, l’avversativa/disgiuntiva o e il successivo forse esprimono in tutta evidenza quel che lei pensa indipendentemente da ciò che ha scritto. Appare perspicuo, mi appare, che la mia critica lei non l’ha accettata e forse, ma è solo una supposizione dello scrivente che gli appunti al suo pensiero lei non li gradisca in generale.

A questa prima parte segue, nella sua risposta, un approfondimento per spiegarsi/mi meglio, cosa di cui personalmente non sentivo il bisogno ma che è sicuramente apprezzabile da parte sua. Evidentemente rispetto ad alcuni passaggi non mi trovo in accordo con lei come quando afferma che i privati per definizione non si fanno scrupoli di legalità ed onestà. Pur riconoscendo altresì che assai spesso ciò avviene, non ritengo sia così ineluttabile come lei asserisce con tanta certezza al punto da scrivere che “un'altra società al posto di Urbania avrebbe fatto lo stesso e di più”, con a seguire la manzoniana affermazione (del pavido don Abbondio) che “così va il mondo”. Sono inoltre convinto, per esperienza personale e rudimenti di storia dell’economia italiana che tanti onesti imprenditori privati abbiano contribuito con le loro società a far crescere il nostro paese creando e fondando diverse eccellenze.

Condivido invece senz’altro il proposito da lei espresso a seguire di “agire su chi avrebbe l’onere, il dovere e l’autorità di controllare, verificare e in caso sanzionare eventuali comportamenti illegittimi messi in atto dal privato”. Ancora, nella sua risposta al mio post lei cita la mia affermazione (non auspicio come invece erroneamente e forzatamente mi attribuisce) che “una società che compie tali abusi dovrebbe essere multata severamente e magari esclusa dai pubblici appalti per qualche tempo in maniera da pensarci a fondo prima di riprovarci”. Ritiene pleonastico fornire una risposta in quanto mi sarei risposto da solo forse (ancora forse, vedi sopra) non rendendomene nemmeno conto. Come ho scritto poco prima la mia è stata una netta affermazione, che rivendico, e non una domanda che di conseguenza avrebbe richiesto una risposta, non avendo io espresso alcuna forma dubitativa né inserito il punto interrogativo.

Nell’intento di spiegarsi ancora meglio lei prosegue riportando la mia citazione che “per completezza”, sostiene, ripropone nuovamente tralasciando due elementi a mio giudizio assai significanti:
  1.  di fatto, di tale completezza non vedo il bisogno dal momento che quanto da lei riscritto, nuovamente, lo avevo correttamente-completamente riportato nella mia citazione nel precedente post come può facilmente verificare
  2.  tralasciando del tutto, (casualmente?), quella che a mio parere è l’asserzione cardine che lei fa e che di fatto ha suscitato il mio intervento: "Precisiamo sin da subito che non ce l’abbiamo con Urbania, affatto(sic!). Questa è una società privata e come tale cerca di ricavare maggior profitto da ogni situazione.”

Riguardo infine alla mia allusione a presunti amici o interessi in Urbania le confesso senza problemi che non ritenevo né ritengo possa avere alcun fondamento; l’ho scritta col mio animo passionale, e me ne scuso, a semplice titolo di provocazione rispetto a quanto da lei affermato, a mio giudizio, con scarsa attenzione alle parole.

Concludo nel ribadirle il mio personale apprezzamento per iniziative civiche che segnalino ingiustizie ed abusi come quella portata avanti da Bugia Blu; il mio invito, anche questo del tutto soggettivo, è di porre maggiore attenzione alle parole in quanto “le parole sono importanti perchè come parli pensi e come pensi vivi”.

Cordiali saluti

Silvestro


massimo74 :: Alle ore 00:32 del 09-08-11

Signor Silvestro, purtroppo sono abituato a dare del Lei anche a chi conosco di persona e da parecchio tempo, di conseguenza scelga pure i pronomi che meglio crede, non ha di che preoccuparsi nè scusarsi, ci mancherebbe altro.

Per dimostrare le capacità interpretative poi, per quel che mi riguarda, la Sue lodevole esposizione di titoli non toglie né aggiunge nulla alla discussione; da sempre preferisco basarmi sul contenuto di quel che leggo, non considerando che siamo circondati da persone senza titoli che comprendono l’essenzialità delle cose e si spiegano meglio di quelle con titoli. Ad ogni modo le assicuro che la eventuale non felice esposizione a cui facevamo riferimento riguardava il comunicato del comitato stesso e non lo scritto di Sua appartenenza. A maggior ragione in tal caso risultano di scarsa utilità lauree, corsi, e conseguenti doti letterarie.

Ciò premesso, tralascerò volutamente le disquisizione linguistiche che ritengo superflue per arrivare subito ai punti più interessanti, anche per non tediare più di tanto chi ci segue:

Lei si chiede titubante se ho accettato la “critica”. Come si può non accettare una critica? Semmai si può condividerla o meno. A quest' ultima e più significativa alternativa posso risponderLe che capisco le Sue considerazioni e il percorso logico da cui trae fondamento, ma quanto da Lei esposto in entrambi i post non può farmi spostare le riflessioni personali sull’argomento che brevemente per chiarezza riassumo di seguito:

1) Urbania ha fatto scempio e sta facendo scempio di un bene pubblico nostro territorio, nel caso specifico suolo stradale. Lo abbiamo specificato chiaramente nei comunicati.

2) Se il nostro Comune (o meglio le specifiche persone che hanno ricevuto mandato di rappresentare la cittadinanza) non persegue come finalità prima quella del pubblico interesse, possiamo star certi che non solo Urbania, ma una moltitudine di altre società faranno -come hanno già fatto e stanno facendo- scempio del nostro territorio. Ciò vale ovviamente in via generale e per tutti i governi eletti dai cittadini, non solo per l’amministrazione latinense.

3) Un privato metterà sempre (e con sempre intendo una percentuale intorno al 99%) il proprio utile davanti al bene pubblico se non spronato diversamente da apposita azione di controllo degli enti preposti dotati di specifici poteri sanzionatori.

4) Un comitato non essendo dotato di alcun poter sanzionatorio può agire con una certa efficacia solo mettendo alle strette chi ha l’onere di controllare e non lo fa. Questi il più delle volte non agiranno semplicemente perché glielo ha ordinato il comitato ma se e solo quest’ultimo riesce ad arrivare in modo massiccio alla cittadinanza, grazie all’ausilio imprescindibile dei mass media ovviamente. E’ quello che stiamo facendo e contiamo di fare nel prossimo futuro.

Da tali riflessioni personali e del tutto opinabili ho ritenuto conveniente e appropriato impostare l’azione del comitato e i relativi documenti di comunicazione. Ciò non vuol dire evidentemente - come Lei un pò azzardatamente ipotizza- avallare l’azione di Urbania che non abbiamo esitato a definire scempio e per la quale abbiamo sollecitato l’intervento della amministrazione e di “alti Enti”. Se poi il problema non è il contenuto e il significato di un documento ma l' analisi semiotica del prof. Eco, bè, allora non posso far altro che arrendermi già da subito.

Infine, sollevato dal fatto che l’allusione sui presunti amici di Urbania fosse una provocazione dovuta alla passione (ma di questo ne ero quasi certo), concludo ringraziandoLa per l’apprezzamento per il ns lavoro, reiterando comunque l’invito a seguire l’attività ventura del comitato Bugia Blu... ma solo dopo le vacanze di agosto….

Cordialmente

Massimo de Simone


giucap :: Alle ore 07:39 del 09-08-11

Massimo,

aldilà delle scermaglie dialettiche, mi sembra che il messaggio di Silvestro  fosse incentrato sulla tua affermazione, forse provocatoria, che (sintetizzando con parole mie e sperando di non creare altri incidenti... semantici) il Comitato Bugia Blu non pretende il rispetto delle regole da Urbania, perché così va il mondo ed il privato si occupa solo di massimizzare il profitto.

Devo dirti che anch'io nutro forti perplessità su simili affermazioni che partono da una base tutta da dimostrare: le società private non applicano i contratti (e magari neppure la legge) se non costretti, in quanto l'unico obiettivo è massimizzare il profitto. Somiglia molto all'affermazione "l'occasione fa l'uomo ladro", con la quale si accomuna tutto il genere umano in una condizione di potenziale colpevolezza, nella quale è implicitamente contenuta un'assoluzione collettiva.

In realtà è da diversi anni che il dibattito sull'etica degli/negli affari ha fatto nascere sia legislazioni molto attente a tali aspetti (si veda l'introduzione del concetto di responsabilità amministrativa delle imprese, con la novità della responsabilità penale societaria), sia prassi e procedure come codici etici, sostenibilità delle iniziative di business e quant'altro.

Tu non rubi non solo perché temi di essere beccato (che qui da noi risulta circostanza abbastanza remota), ma perché segui un tuo codice etico che ti impedisce di farlo.

Le imprese parimenti hanno lo stesso tipo di comportamento, per cui a fronte di quelle che forzano o addirittura infrangono leggi e contratti (che sono legge tra i privati), ce ne sono moltissime che si comportano correttamente e che non si notano perché non assurgono agli onori della cronaca.

Da qui secondo me la necessità di stigmatizzare il comportamento di Urbania senza edulcorarlo con il "così fan tutti", fermi restando gli obblighi di controllo e sanzione dell'Amministrazione, anche questi da sottolineare senza sconti - come peraltro Bugia Blu già fa egregiamente.

Buoni pensieri agostani.

Giulio

 


massimo74 :: Alle ore 09:54 del 09-08-11

Sintetizzando ancor di più. Per Giulio e Silvestro ci sono una moltitudine di società private che rinuncerebbero ad un profitto maggiore perché spinte da un “codice etico”, quindi per semplice sensibilità e amore per il prossimo.

Rispetto tale opinione ma mi permetto di non essere d’accordo. Tale riflessione personale, che ho formato nella vita e che ho basato anche sull’esperienza lavorativa, mi fa invece supporre che le imprese che rispondono a tali dettami morali seppur non del tutto inesistenti, costituiscono una percentuale direi insignificante rispetto al totale (di sicuro Acqualatina, Latinambiente, Metrolatina e Urbania, sembrano non appartenere a queste, ma è lo stesso Comune di Latina a ignorare soventemente Leggi, normative e codice etico). Tutto mi porta a pensare che la stragrande maggioranza delle società private (ma non solo private), ancor di più se di medio grandi dimensioni, agiscono eticamente e secondo legge solo se avranno la percezione di essere controllate o meglio -come dice Giulio- beccate, e non di rado, qualora controllate, correndo tranquillamente persino il rischio di incorrere pesanti sanzioni, condanne, ecc. pur di ottenere maggiore profitto.

Solo per fare un esempio, se una impresa di costruzioni non avrà ricevuto materialmente il controllo di qualche addetto, possiamo star discretamente sicuri che non starà operando in sicurezza, anche se ciò, oltre a comportare una infrazione normativa, sta mettendo in serio pericolo la vita di qualcuno. Per non parlare di quel che accade in ambito ambientale e di smaltimento rifiuti. Lì si che possaimo trovare di tutto.Ma gli esempi potrebbero essere infiniti. Basterebbe ricordarsi della storia passata e recente di una grande istituzione che non dovrebbe di certo farsi trasportare dal profitto: la Chiesa, per l’appunto. Gli interessi economici della IOR incurante delle norme finanziarie, Radio Maria incurante delle radiazioni elettromagnetiche, ma anche in ambito locale i problemi urbanistici legati Casa del Vescovo, la presunta occupazione di suolo altrui da parte della Curia, ricordo qualcosa legato al profitto relativo persino alle suore.

Sono conscio di avere, nonostante la più giovane età rispetto a Silvestro e a Giulio, una visione un po’ più pessimistica delle cose (o come dice Silvestro una visione un pò "don Abbondian"a della vita), il che non mi fa poi così piacere, ma è la visione del mondo che obiettivamente, nonostante le comprensibili e rispettabili obiezioni di Silvestro e Giulio, percepisco come più affine alla realtà.

Vogliamo dire tutti insieme un bel “sic”? E sia. Sic!

Massimo

 

giucap :: Alle ore 10:38 del 09-08-11

La sintesi mi sembra estrema e quindi parzialmente fuorviante.

In teoria, volendo restare strettamente sul tema della valutazione astratta (cosa che mi interessa molto parzialmente) si tratterebbe di capire quante sono le imprese che abitualmente oltrepassano i limiti della legge pur di aumentare i profitti.

Non si tratta di avere di fronte Madre Teresa di Calcutta, ma semplicemente persone (perché le società, anche le più grandi, sono sempre gestite da persone) che sono maggiormente lungimiranti e quindi, anche nell'interesse stesso dell'azienda, scelgono il rispetto delle regole.

Se il 99% non agisse così (come mi sembra che tu ritieni), la situazione mondiale (non solo del nostro Paese) sarebbe ben peggiore di quella - già pessima - che stiamo vivendo.

Non credo sia questione di fede, ma di semplice evidenza. Come chi dice che tutti buttano l'immondizia per strada. Ma se non ci fosse una maggioranza corretta, saremmo letteralmente sommersi dalla spazzatura (basta fare semplici conteggi sul numero di sacchetti per strada rapportato al numero di famiglie che incidono sul territorio dato).

Quel che vorrei sottolineare però è che comunque, anche qualora il pessimimismo ci spingesse a vedere la situazione peggiore di quello che è, non credo che possa essere foriero di qualunque miglioramento della situazione dare per scontato che tanto così va il mondo, perché parimenti potremmo essere portati a considerare la classe politica come intrinsecamente inefficiente (o peggio) e quindi del tutto inutile ogni sollecito ad interventi di buona amministrazione. O mancano gli esempi di pessima amministazione della cosa pubblica in questi nostri martoriati tempi?

La sintesi quindi non riguarda la fede nella bonta delle imprese, quanto l'opportunità di darne per scontata, e quindi implicitamente accettarla, la prassi di illegalità.

Cui prodest?

Giulio

 


massimo74 :: Alle ore 11:00 del 09-08-11

Mi pare di poter dire che siamo di fronte a diverse visioni e percezioni delle cose e del mondo, che però escono abbondantemente al di fuori dal post iniziale e per le quali non sento il bisogno di un ulteriore approfondimento in questa sede. Nel caso specifico dovremmo confrontarci sulla attribuzione di una distribuzione di percentuale in relazione alle diverse tipologia d'impresa. Ma ciò rischia di rispecchiare una mera percezione soggettiva, forse un pò sterile e sicuramente noiosa, rispetto alla quale tra l'altro ci siamo già abbondantemete confrontati.

Le mia percezione, basata sulla mia esperienza e ragionamento personale, è senz'altro diverse dalla tua, forse simile a Silvestro, che però diverge da quella di tizio, che è differente da caio.

D'altronde i dati addotti che hai fornito nel precedente post a supporto della tua tesi sono anch'essi semplici considerazioni a carattere personale, se vuoi anche facilmente ribaltabili.

Ad esempio al tuo "Se il 99% non agisse così (come mi sembra che tu ritieni), la situazione mondiale (non solo del nostro Paese) sarebbe ben peggiore di quella - già pessima - che stiamo vivendo" potrei con facilità controbattere: "è proprio perchè la stragrande maggioranza delle imprese non rispetta l'etica e le regole e pensa unicamente al profitto economico che la situazione mondiale è quello che è". Come vedi abbiamo tutti e due torto e tutti e due ragione. 

Per quanto detto ribadisco quindi che pur rispettando la tua opinione e la tua distribuzione etico-statistica, essa personalmente non mi convince e perciò non la condivido.

Ciao e a presto.

Massimo.


giucap :: Alle ore 12:12 del 09-08-11

Massimo, 

aldilà delle differenze che in parte ci sono (anche se mi sembra che alcuni argomenti non siano stati colti appieno), spero almeno che tu abbia ragione per quanto riguarda i politici, e cioè che siano intrinsecamente migliori delle imprese e pertanto si adoperino per contrastarne l'innata (e quindi giustificata) propensione all'illegalità.

Giulio

 


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