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La storia della vittoria di LBC secondo la giornalista Mariassunta D'Alessio nell'articolo di oggi pubblicato su Il Fatto Quotidiano

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Anche i politologi più importanti si stanno scomodando per capire il successo di Latina Bene Comune a Latina (Lbc). E io, che in qualche modo l’ho vissuta, anche se in maniera saltuaria (causa lavoro fuori), ve la racconto sentendo però soprattutto loro, i protagonisti più importanti e peraltro promotori di questo successo che, come tutte le belle storie americane, anche qui da noi nasce nelle cantine o nelle panchine ( ad avercele all’epoca) dei nuovi quartieri Q4 e Q5. Quartieri cresciuti a dismisura oltre la statale Pontina e da questa completamente distaccati dal resto della città. Quartieri indefiniti e senza servizi, oltre che privi di collegamento… tanto che si sono dovute sacrificare vite umane prima di avere delle risposte dalle passate amministrazioni in termini di sicurezza.

Si è dovuto lottare per tutto, perché anche per comprare il latte bisognava fare chilometri. Tutto nasce quindi dai diritti mancati e da bisogni urgenti di poter continuare a vivere la propria quotidianità senza traumi una volta acquistate queste case. La scintilla iniziale l’ha avuta Ferdinando (Freddy) Cedrone, dice Salvatore Antoci, pilota Alitalia, oggi consigliere comunale eletto nelle file di Lbc. Uno tra i primi ad affiancare Freddy in questa avventura. Siamo al 2005, infatti, quando Cedrone, informatore scientifico, ha una intuizione che poi si rivelerà strategica… creare un sito ad hoc per questi quartieri. Li chiama proprio Q4 e Q5, nomi senza identità di quartieri giovani e abitati da circa 20 mila persone.

“Internet si cominciava a diffondere”, spiega Freddy, e quindi, “per lottare contro il degrado di questi posti dove in tanti vi abitavamo, pensai di creare una piazza virtualeNel giro di poco ci furono circa mille iscritti. Era come incontrarsi quotidianamente e far presente le nostre criticità. Soprattutto nel forum. Con questi mezzi abbiamo inventato un nuovo modo di fare politica. Ognuno che scriveva qualcosa lì, era un comunicatore. Per i primi anni questo ha rappresentato un canale comunicativo importante, creando una coscienza civica diversa e molto sentita.

Io stesso, quando ci fu l’ennesimo incidente mortale nell’incrocio maledetto, obbligato ad attraversarlo da chi tutte le mattine doveva andare al lavoro o a scuola, venni ricevuto dal prefetto di Latina, il quale mi disse che lui quotidianamente seguiva il nostro sito per conoscere quello che succedeva da noi. Lo presi come un encomio. Anche i giornali locali ci monitoravano. L’entusiasmo si stava allargando. Facemmo grandi battaglie per avere l’ufficio postale e la farmacia. Le conquistammo grazie alla nostra tenacia. Nel frattempo, non potendo rimanere solo un contesto virtuale, decidemmo di dare vita a un’associazione giuridica. La chiamammo Quartieri Connessi e il presidente fu Antoci”.

Due motori straordinari, uno al sito e uno all’Associazione, e stessi principi: senso civico e legalità. Ma arriva il momento di andare oltre, e Freddy ha una seconda intuizione. La città governata da una destra sempre più affaristica, si stava disgregando verso un punto di non ritorno. Latina era invivibile, bisognava aprirsi alla città. “Invitai così i responsabili delle associazioni civiche ad una riunione. La facemmo al centro Lestrella, (ennesima costruzione problematica dei nostri quartieri) e lì pensammo a un sindaco ideale. E a un programma serio. Il dubbio era se dare la svolta politica. Ne discutemmo in un secondo momento nell’Aula Magna dello scientifico Grassi. L’Assemblea votò per l’associazione, che intanto si era costituita e chiamata Rinascita Civile e io, che ero per il salto in politica, mi dimisi. Mi sostituì Damiano Coletta (il sindaco uscito vincitore in questa tornata elettorale).

Intanto le attività di Rinascita Civile, andavano avanti. Con le dimissioni del sindaco Di Giorgi tutto prese forma. Ci fu il salto in politica, finalmente. Se io ero d’accordo prima, figuriamoci dopo. Nacque così Latina Bene Comune, con Damiano Coletta candidato sindaco. Il resto è cronaca di oggi. E di tutto quel patrimonio passato? “Oggi la fase protesta è passata. Sarebbe sterile continuare – dice Francesca Suale, altra grande protagonista della prima ora insieme ad Antonella Finotti e pochi altri. Quartieri Connessi, così come Rinascita Civile, devono continuare ad esistere e a sensibilizzare ancora su problemi di questi quartieri e della città e farsi portatori di proposte. Occorre riavvicinare sempre più la gente alla politica”. Beh, con i risultati di oggi e quel 70,5 per cento per Coletta sindaco, non si può certo dire che Lbc non ci sia riuscita. E pure alla grande.

Inviato da Freddy il 25/6/2016 17:17:19 (422 letture) :: Pagina stampabile

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