Il Portale dei quartieri di Latina Nascosa e Nuova Latina

LE OCCASIONI PERSE DALLA POLITICA (nostrana)

By:

- Mon 12/01/2009 or 08:04

Troppo impegnati a litigare fra di loro (proprio fra di loro non gli uni contro gli altri)  le opposte fazioni politiche locali hanno perso o stanno perdendo di vista gli obiettivi imprenditoriali, politici, economici, culturali e sociali che se perseguiti avrebbero dato una svolta a questa notra provincia sempre e comunque ai margini della capitale un esempio?

L'aereoporto

Bartolomeo a Parvapolis

VIterbo non ce la fa

Come era facile immaginare vengono alla luce e con grande evidenza i limiti sulla scelta di Viterbo quale alternativa a Ciampino rispetto al Comani di Latina Scalo. Scrivono Sandro Bartolomeo e Domenico Guidi: «Le notizie di questi ultimi giorni sull’utilizzo della struttura viterbese rilevano la enorme difficoltà di collegamento ferroviario rapido tra l’aeroporto e Roma in virtù del fatto che essendo la linea attuale ad un solo binario ,i tempi di percorrenza sono di oltre due ore. Nel contempo quella linea gia quotidianamente intasata dal traffico pendolare dovrebbe “sopportare” il peso di circa 30.000-35.000 passeggeri giornalieri in andata e ritorno con risultati pressoché facilmente prevedibili Non è un caso che ,ad esempio, RyanAir non è disponibile al trasferimento. Il raddoppio della linea è operazione complessa che prevede peraltro forti investimenti che in questa fase nè la Regione Lazio nè Trenitalia sono in grado di garantire perché altrimenti impegnati. In buona sostanza si pone con evidenza che una operazione di puro carattere “ localistico” senza riferimenti di carattere tecnico e di compatibilità finanziaria ha portato come logica conseguenza alla assunzione di una decisione contraria agli interessi della economia regionale e dei diritti minimi dei passeggeri low cost quali reali “ consumatori” del trasporto treno-aereo. Vale la pena ricordare che sono oltre 5 milioni l’anno. Come vale la pena ricordare che nelle “Linee Guida sui Trasporti “ pagine 48-49, del marzo 2008 ,la Regione Lazio così definiva tra l’altro,l’assetto del trasporto aereo: “l’aeroporto di Viterbo verrà adibito all’attività di protezione civile:l’aeroporto di Latina, che verrà adeguatamente attrezzato per accogliere i voli charter e LOW COST trasferito da Ciampino,si presta a questa operazione per la sua ubicazione a soli 45 minuti da Roma sulla tratta ferroviaria Roma-Napoli“. Questo è particolarmente vero perchè con il passaggio degli Eurostar sull’Alta Velocità vengono eliminati 54 passaggi giornalieri in andata/ritorno liberando per ben 2 ore e mezza la tratta in questione soprattutto nelle ore di punta. Il calcolo di 30-35.000 forse 40.000 passeggeri giorno tra il Comani e la Stazione Termini è presto fatto in quanto non servono binari aggiuntivi e perché il collegamento diretto tra l’area dell’Aeroporto e la linea ferroviaria è realizzabile in 6 mesi a costi del tutto contenuti, altro che doppio binario per 70 km…………. Come Provincia e Comune di Latina sono stati in grado di perdere questa straordinaria occasione è “materia di studio” non solo politico ma sociologico… L’incapacità Zaccheo e Cusani di fare squadra lasciando alla buona volontà di una associazione privata l’intera materia del contendere è sotto gli occhi di tutti e i risultati negativi si vedono con il raggiungimento del 98° posto in graduatoria nazionale su 103 province. È possibile riprendere il filo del discorso con la Regione Lazio e gli altri interlocutori? Io penso di si e in tal senso mi appresto ad inviare una nota circostanziata al Pd Regionale e a quello locale per definire una strategia comune sull’argomento chiedendo a Marrazzo di ridiscutere il tutto compreso il fatto che in ogni caso per il Comani bisogna trovare una soluzione alternativa compresa quella di aeroporto commerciale merci –charter,operazione che può decollare con effetto immediato viste le caratteristiche della struttura».


- Fri 30/01/2009 or 08:08

E quelle che si perderanno

da Il Tempo

i programmi fuori dalla porta

I programmi, l'azione concreta, i grandi temi continuano a restare fuori dalla porta del dibattito politico
Con le elezioni proviciali vicine, lo spazio riservato alle linee di amministrazione sarà, come di consueto minimo, e relegato alla demagogica pubblicità degli utlimi giorni.

 A premere, invce, sono le candidature, le liste civiche, le alleanze, tutte bloccate da diversi fattori. Il primo è ceramente la prossima costituzione del partito unico del centrodestra, che solo a fine marzo prenderà vita e con esso i patti spartitori di poltrone e aree territorali di influenza. Poi c'è il caso Fondi, pronto a minare gli equilibri delntro il Pdl e all'interno della stessa Forza Italia. Per il Pd, invece, c'è il dilemma delle allenze, capire, cioè, con chi andare al voto: sinistra, Di Pietro, Udc o tutti insieme. Intanto il partito di Fabrizio Cirilli se ne sta alla finestra.
Di programmi, come è facile verificare, nessuno vuole e può parlare, le esigenze dei cittadini possono anche aspettare. E' solo che le esigenze da noi sono ormai emergenze che rischiano di compromettere lo sviluppo sociale ed economico della provincia


- Sat 31/01/2009 or 12:59

Inaugurazione anno giudiziario

 

Sabato 31 Gennaio 2009 12:34da Latina24Ore

Allarmante è il numero dei procedimenti per omicidio colposo derivanti dalla violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale. È questo uno dei capitoli della relazione del presidente della Corte di appello di Roma, Giorgio Santacroce, all'inaugurazione dell'Anno giudiziario nella quale si fa riferimento anche alle infiltrazioni mafiose in provincia di Latina.

A proposito degli incidenti stradali Santacroce dice: «Un dato balza agli occhi sulla massima parte di questi eventi luttuosi pesa l'abuso di alcool e droga. È ragionevole presumere che il recente inasprimento delle pene, non associato a un intensificarsi dei controlli, possa rivelarsi non decisivo a frenare l'escalation di incidenti stradali mortali causati da ubriachi e drogati». Santacroce si è soffermato anche sul fenomeno degli infortuni mortali sul lavoro, che nel circondario di Roma registra una diminuzione nel periodo 2006-2007 (11 rispetto ai 15 del periodo precedente), mentre si è avuto un leggero incremento (del 2%) degli infortuni (16 mila 736 rispetto ai 16 mila 373).

Nella relazione si ricorda che l'infiltrazione mafiosa «è particolarmente estesa nel territorio di Latina, soprattutto nella zona pontina dove viene segnalata la presenza di famiglie mafiose derivante in gran parte dal soggiorno obbligato di molti suoi esponenti storici», ma anche «Civitavecchia è oggetto di particolare attenzione investigativa perchè si segnala sul suo territorio l'infiltrazione di noti clan camorristici». Nei comuni di Morlupo, Rignano Flaminio, Sant'Oreste, Castelnuovo di Porto e Campagnano - è detto nella relazione - si registra una presenza preoccupante di persone dedite al traffico di droga. Altro dato significativo è la «notevole diffusione che ha avuto a Roma l'attività di abusivismo edilizio e di illecita trasformazione del territorio», mentre destano «preoccupazione e allarme nel circondario di Latina i continui casi di inquinamento delle acque del suolo pubblico».

 UNA OCCASIONE PERSA DALLA NOSTRA POLITICA PER STARE ZITTI RICORDATE I PROCLAMI SULLA ASSENZA DA INFILTRAZIONI FATTA DAI NOSTRI POLITICi (MA FORSE SI RIFERIVANO ALL'ACQUA)

 

 


- Sun 08/02/2009 or 10:04

 

Un articolo di Latina oggi di ieri visto che si avvicinano le elezioni europee meditate gente meditate

http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/07_02_2009/pag03latina.pdf

 


Mario41 - Sun 08/02/2009 or 10:55

Allegato: Elezioni_politiche.jpg


Avendo la memoria corta, chiedo la Vostra collaborazione a ricordarmi quale deputato o senatore eletto nella nostra circoscrizione, abbia contribuito alla crescita del nostro territorio. 


- Sun 08/02/2009 or 16:42
Bella domanda!!!

- Mon 09/02/2009 or 09:07

Voi pensate che la nostra classe politica tutta stia pensando a come migliorare la nostra città a come risolvere i gravi problemi, a come affrontare la grave crisi occupazionale? Illusi....

da Il Tempo 

Provinciali, niente intesa nel Pdl An vuole il 40% delle candidature

Marco Battistini
Le parole in politica servono spesso a confondere le idee. I numeri le chiariscono. E così, il braccio di ferro in corso da diverse settimane fra Forza Italia ed An, è essenzialmente una questione di cifre. O forse sarebbe meglio dire di rapporti.

In senso matematico. Dallo scorso anno si parla della necessità di rispettare le proporzioni indicate per la costituzione del Pdl. L'accordo già sottoscritto tra Forza Italia e Alleanza Nazionale prevede la ripartizione delle cariche del nuovo partito secondo la proporzione di 70% a Forza Italia (che si caricherebbe i piccoli alleati) e 30% ad Alleanza Nazionale. Un rapporto che non avrebbe solo una valenza nazionale, ma anche regionale, provinciale e comunale. Dentro An, almeno a Latina, non sono in molti ad essere d'accordo su questa proporzione. Tra questi c'è il segretario organizzativo, Angelo Tripodi, che ha proposto una «correzione» al criterio generale. In provincia di Latina la differenza in termini di consensi fra FI ed An è minore rispetto al contesto nazionale. Questo ha spinto il dirigente di An a proporre la modifica del rapporto da 70-30 a 60-40. Un «accorgimento» che cambierebbe anche il quadro delle candidature in vista delle provinciali. In Alleanza Nazionale l'idea piace e prende sempre più corpo. Ma c'è di più. Nel capoluogo pontino, i due partiti principali del centro-destra, sono praticamente alla pari. I collegi a disposizione sono 7. Stando alle indiscrezioni dei giorni scorsi, per ora si starebbe sul 3-3 (un posto non sarebbe ancora assegnabile). An potrebbe contare sulle candidature di Fabio Bianchi, Gianni Corato e forse di Alvaro Magni; per FI si troverebbero quasi al sicuro, Enrico Tiero, Claudio Di Matteo e Danilo Martelli. Un discorso a parte va fatto per la lista Cusani. La formazione politica costruita ad hoc, candierebbe alcuni esponenti del Pdl, che non riusciranno a trovare posto nella lista principale. Tra essi, Renzo Scalco, Bruno Creo (o più probabilmente uno suo fedelissimo) e Marco Gatto (stesso discorso di Creo).
Ma da qui alla definizione del quadro ce ne vuole. Prima si dovrà decidere quale sarà l'esatto rapporto di forza. An scalpita.

Per par conditio poi passo pure all'opposizione.......

si ma quale opposizione.......................


Salvatore - Mon 09/02/2009 or 10:13

Il nocciolo del problema è proprio questo: del bene comune, del progresso, dello sviluppo, del benessere, del territorio e dei suoi abitanti non frega niente a nessuno. I nostri pessimi politici sono solo interessati a spartirsi la torta e a mungere la vacca.

Poveri noi.

Salvatore


renatosd - Mon 09/02/2009 or 10:46

Non è vero ... e questo sciatto e banalissimo popoulismo non aiuta nessuno ... questa bassa demagogia da quattro soldi è più deleteria di tutti i politici ladri e approfittattori che pure ci sono a iosa ... chi dice queste cose e non prende parte alla vita politica attiva stando li seduto a sparare sentenze idiote farebbe meglio a rimboccarsi le maniche e cercare di provare a fare qualcosa. Quanto mi hanno stancato queste posizioni ... se qualcuno si ritiene superiore o più bravo si metta in gioco .... criticare è facilissimo ... metterci il tempo, i soldi e la faccia è difficile ed estenuante ... tanto più estenuante per tutti 'sti faciloni dell'antipolitica che fanno tanto tanto male all'italia ... è un'epidemia che va combattuta e stroncata se no non si va da nessuna parte.

renato 


Salvatore - Mon 09/02/2009 or 10:56

Caro Renato,

decenni di "politica" sono stati un crescendo di malamministrazione, clietelarismo, corruzione, mungitura della vacca etc etc

Allora ben venga un po' di antipolitica.

Salvatore


renatosd - Mon 09/02/2009 or 11:39

distruggere senza costruire non serve a nulla e a nessuno .. infuocati dall'ira e dall'odio si imbracciano i forconi tutti sono accomunati dallo stare da una parte ritenendosi i buoni di turno, mettendo insieme a tanta gente normale anche i populisti, i menefreghisti, gli incivili e gli ignavi ponendo sulla gogna insieme a tanti squallidi politicanti anche chi ha dedicato tempo a cercare di costruire qualcosa e ti posso assicurare che ce ne sono stati tanti anche qui ... Spesso il popolino che si ritiene migliore dei suoi politicanti, lo stesso che butta la spazzatura nei campi, che scrive sui muri, che porta i cani a cacare per strada non sa neanche, non vuole sapere e non ha mai saputo che - tanto per fare anche i nomi - persone come Diego Giliberti, come roberto lessio e altri ancora, magari anche nella maggioranza, hanno lavorato, hanno studiato le carte, hanno presentato mozioni e documenti, hanno fatto quello che dovevano fare e anche di più ... ma che importa ....  invece di informarsi, invece di partecipare alla vita pubblica, assistere alle sedute di consiglio,  molti, moltissimi se ne sono stati a casa a farsi i cavoli propri, tanti non ne sanno nulla di nulla di niente, però fa fico dopo alzarsi e dire: so tutti uguali so tutti ladri, so tutti approfittatori ... ma tutti questi signori che si ergono a giudici che hanno fatto per la comunità fino ad oggi? siamo proprio sicuri che siano migliori? ... dobbiamo riporre in loro le nostre speranze per un mondo migliore?

Io penso che sia solo comodo ... molto comodo ... troppo comodo non ci si rimette nulla, fa un sacco fico stare con la massa, poi basta il primo coglione che ti promette un posto per il figlio e si è pronti a svendere il proprio voto ... tanto che vale? meglio pensare a sistemare i fatti propri ...

mi spiace ma questo atteggiamento è il peggiore dei rimedi ... concordo con Dante Alighieri è l'Ignavia il più ignobile e deprecabile dei "peccati" ed il primo nemico di una convivenza civile ... il populismo gretto e ignorante è la diretta conseguenza dell'ignavia.

renato


Salvatore - Mon 09/02/2009 or 12:02

Caro Renato, distruggere senza costruire dici? Io penso che la (ri)costruzione non possa ce venire dalle persone oneste, da chi ha a cuore il bene comune, da chi non vende il voto per la promessa del posto al figlio, da chi ha l'ntegrità morale di saper anteporre il bene collettivo al suo tornaconto immediato.

Scusa la franchezza, ma io mel fosco panorama politico odierno (sia locale, sia nazionale) vedo solo pessimi politicanti che sbraitano, si agitano, gesticolano, scodinzolano, promettono...

Nè questi politicanti sono peggiori del popolo che rappresentano; anzi ne sono i perfetti rappresentanti, nel bene e sopratutto nel male. Molte delle indignazioni populiste (come le chiami tu), sono in realtà dovute al fatto che tarda ad arrivare il proprio turno di mungere la vacca. Noi italiani (è stato abbondantemente detto da persone ben più qualificate di me) siamo incapaci di sentirci parte di un qualcosa più grande di noi. Il nostro senso della comunità si esaurisce dentro le mura domestiche. Puliamo e tiriamo a specchio il nostro pavimento e spingiamo con la scopa la spazzatura fuori dall'uscio. Questi siamo noi italiani.

Se non c'è una presa di coscienza collettiva che al di sopra di noi c'è qualcosa di più grande, (chiamiamola patria, chiamiamola nazione, chiamamolo stato...) per il quale (o per la quale) vale la pena sacrificare l'interesse personale (persino la vita avrebbero detto in altri tempi) l'Italia (con gli italiani) è destinata al declino inesorabile e definitivo.

Io sono stanco di vedere e di sentire questa marmaglia che dagli schermi di porta a porta (col beneplacido del lecchino di corte) ci imboniscono, ci anestetizzano, ci dicono che va tutto bene, che stanno lavorando per noi, che hanno a cuore il bene comune, quando ogni loro azione è un insulto alla decenza e alla moralità.

Salvatore

PS: ormai dovresti saperlo: a me piace generalizzare. Tra il pessimo bestiario politico c'è sicuramente la mosca bianca, c'è sicuramente chi ha a cuore il bene comune. Ma nel suo complesso, il bestiario politico sta distruggendo l'Italia. Ed è questo che conta.


renatosd - Mon 09/02/2009 or 12:23

La soluzione allora qual'è??? 

no perchè  tu dici "Io penso che la (ri)costruzione non possa ce venire dalle persone oneste, da chi ha a cuore il bene comune, da chi non vende il voto per la promessa del posto al figlio, da chi ha l'ntegrità morale di saper anteporre il bene collettivo al suo tornaconto immediato." ma come? se provando a farlo con l'unico strumento che lo consente, ovvero la politica, automaticamente si mettono nella parte della lavagna dove i populisti segnano i cattivi ...!!

qual'è la soluzione? baccagliare? ululare alla luna? se servisse a qualcosa ditemi quando c'è la luna piena ...  se no rimbocchiamoci le maniche diciamo meno fesserie generiche e più fatti circostanziati, appassioniamoci e cerchiamo di entrare dalla porta .. 'che rompere da lontano i vetri delle finestre è solo un atteggiamento vigliacco che favorisce solo le più becere spinte autoritarie ...

renato


Salvatore - Mon 09/02/2009 or 13:29

Renato, io non ho alcuna intenzione di "rompere i vetri delle finestre"! Se mi consenti una metafora, io vorrei far capire che la "domanda" da parte dei consumatori della politica (noi cittadini) è cambiata, e che quindi deve cambiare anche l'offerta. Io vorrei far capire che i cittadini (una parte di essi almeno, forse solo io, non lo so!) non chiedono più favori e la concessione di privilegi, ma chiedono di essere amministrati con in mente il bene della comunità e non l'interesse "particulare" di alcuni. Io sbraito e "ululo alla luna" per due motivi:

  1. per infoltire la schiera di questi "nuovi cittadini" che sono stanchi di tagliare il ramo su cui sono seduti;
  2. per far capire a chi decide di fare politica attiva, che la "domanda" è cambiata, e che quindi, se vogliono stare sul mercato, devono adeguare la loro offerta alla domanda.

Salvatore 


- Mon 09/02/2009 or 16:56

Per la soluzione ci vorrebbe una palla di vetro perchè nonostante i disastri che succedono si presentano e si votano sempre gli stessi, quelli citati nell'articolo del Tempo sono seppur non vecchi supportati da "anziani" e sono sempre gli stessi da anni con due o più cariche, loro o di persone strettamente a loro collegate. Un vecchio detto mi sovviene "Se sei incudine statti se sei martello batti" ma qui mi sembriamo tutti incudini e i martelli indistruttibili, spazio per il nuovo non c'è in nessun partito di nessuna parte politica sarà contestabile ma è la mia idea supportata da esperienze sia mie che di amici e non solo a Latina.


renatosd - Tue 10/02/2009 or 07:54

Nessuno può pensare che il nuovo cali dall'alto ... se si sente la necessità di nuovo, o semplicemente di un corretto modo di fare politica e amministrazione, si sceglie quella sede che più si sente vicina per assunti ed ideali e si entra per cambiare da dentro ... è la semplice differenza tra un atteggiamento passivo comodo e certamente infruttuoso e un atteggiamento attivo scomodissimo, in questo momento sicuramente impopolare, e con scarse possibilità di successo ... ma tra lo zero e lo scarso io preferisco la speranza ...

renato

PS il paragone tra politica e mercato è azzardato e non trovo fili di connessione al pari del paragone tra sommatorie di liste e l'algebra ...ma di questo parleremo la prossima puntata ...


Salvatore - Tue 10/02/2009 or 09:32

Catro Renato,

io dissento da questa tua conclusione secondo la quale solo facendo politica attivamente (ossia "da dentro" il partito politico) si possono cambiare le cose. Io rivendico il diritto di fare politica da fuori, da semplice elettore, da semplice cittadino; rivendico il diritto di far sentire la mia voce (e miei ululati!); rivendico il diritto di chiedere a chi fa politica "attiva" di perseguire il bene comune invece dell'interesse del suo portafogli e dei portafogli della sua più o meno ampia cerchia d'amici; rivendico il diritto di indignarmi se chi amministra pensa solo alla sua poltrona e se ne infischia dei problemi reali; rivendico il diritto di provare a cambiare le cose... rimanendo fuori dai partiti politici! E non per questo mi vado a buttare da solo nel girone degli ignavi.

Salvatore 


- Tue 10/02/2009 or 09:52
Caro Renato...superato abbondantemente il mezzo secolo di vita, in larga parte passato a cercare di cambiare le cose "da dentro", senza risultati apprezzabili, voglio provare a tentare di cambiare da fuori!!! Certamente sostenendo quanti, singolarmente, perseguono i miei stessi obiettivi (sempre che un sistema elettorale vagamente democratico me lo permetta), ma senza i lacciòli della cosiddetta disciplina di partito, che nella maggioranza dei casi, ha il solo scopo di garantire la conservazione di rendite di posizione di pochissimi. Io voglio invece che chi fa "il mestiere",e non la "professione" della politica, senta in maniera pesante la perdita di consenso, perchè altrimenti continuerà a non avere la percezione della necessità di cambiare. Guarda questa amministrazione, che pure ha ridotto la città una schifezza: perchè dovrebbe cambiare rotta, se gli apparenti dissidenti interni, al momento opportuno, si ricompattano saldamente, e se gli elettori che fanno il pianto greco, poi li votano con percentuali bulgare? Io non so se questa sarà la strada "vincente"...ma voglio provare a percorrerla..

renatosd - Tue 10/02/2009 or 10:08

legittimo per carità ... ma il mezzo secolo dovrebbe farti vedere anche i limiti e i rischi di questa posizione... movimenti, associazioni, girotondi ... esperienze interessantissime che non hanno saputo o potuto scardinare nulla ... tante energie che al momento opportuno avrebbero potuto incidere realmente e che si sono fermate sulla soglia della politica per motivi che non condivido ...

ripeto posizioni legittime quella tua e di salvatore, ci mancherebbe altro ... ma non vedo un futuro ne roseo ne facile e comunque vi auguro buona fortuna ... ma vi invito altresì a non confondervi nell'ampia schiera di qualunquismo degenerante che può portare a derive inaspettate e in alcuni casi pericolose ... credo che tu sappia a cosa mi riferisco ...

renato


giucap - Tue 10/02/2009 or 10:20

Penso che Antonella, oltre a rispondere a Renato, abbia implicitamente risposto anche a Salvatore.

I diritti reclamati da Salvatore nel suo ultimo post sono a mio avviso sacrosanti; capisco però anche la critica di Renato sul qualunquismo, perché lo riguarda da vicino.

Ritengo che accumulare tutti i "politici" nella critica indifferenziata sia una semplificazione eccessiva, dettata forse da "pigrizia" mentale. Ovvio che Renato, che invece si è impegnato (è sceso in campo!) con altro spirito, se ne risenta.  D'altro canto anche la generalizzazione uguale e contraria di Renato, per cui solo chi si mette in gioco aderendo a questo o a quel partito ha poi diritto di esprimersi e di criticare, per me non può essere accettata.

Per questo sento di riconoscermi nella sintesi di Antonella.

Giulio

 


renatosd - Tue 10/02/2009 or 11:01

 

giucap ha scritto:

la generalizzazione uguale e contraria di Renato, per cui solo chi si mette in gioco aderendo a questo o a quel partito ha poi diritto di esprimersi e di criticare, per me non può essere accettata.



 

 ma infatti non è quel che volevo significare. La mia considerazione è molto diversa da quest'ultimo assunto, che letto così è veramente improponibile e come dici tu giustamente inaccettabile ... io penso - ed è un mio pensiero -  che le scorciatoie purtroppo sono inefficaci. La questione è complessa e meriterebbe un confronto reale ma così  "pour parlez" (spero si scriva così) diciamo sinteticamente e con tutti i rischi che l'esemplificazione comporta che: Qualsiasi azione politica, oltre che necessitare di una visione complessiva delle aspirazioni sociali collettive e della società in genere, ha come terminale ultimo una concretezza del fare che dovrà portare ad una speranza di cambiamento ... orbene qualsiasi istanza per diventare delibera, disegno di legge, decreto o quel che sia ... ha bisogno dell'unico (o quasi tale salvo poche eccezioni) organismo politico che può farlo e che nasce appunto per questo motivo ovvero la rappresentanza politica di un partito. La forma partito, al di là di tutte le considerazioni sulle degenerazioni che ha subito e con tutte le osservazioni che si possono fare rileggendo gli eventi storici degli ultimi 50 anni, nasce come lo strumento di cui il popolo sovrano si è dotato per incidere nella vita amministrativa e legislativa, è uno strumento Costituzionale indispensabile e di per se insostituibile a meno che non si vogliano proporre forme diverse di organizzazione dello stato. Io prendo atto di questo e intendo avvalermi degli strumenti costituzionali che ho a disposizione perchè ritengo le altre, inevitabilmente "sottoforme" che per quanto valide ed in alcuni casi insostituibili e fondamentali come strumento di sensibilizzazione, informazione, formazione culturale ecc comunque hanno nei partiti il maggiore - se non di fatto l'unico - strumento e terminale ultimo per concretizzare le aspirazioni in atti decisivi ... e tutto ciò per il solo fatto che è la nostra costituzione che lo prescrive ...

Non è denigrando la forma partito  che si ottengono risultati apprezzabili, anzi si avanza una pericolosa deligittimazione dell'intero apparato costituzionale ... credo anche che, in questo momento storico, a qualcuno tale posizione è utile per proporre spinte autoritarie o comunque scorciatoie di comodo.

 In finale volevo solo sensibilizzare sui i rischi a cui possono - e sottolineo possono e non necessariamente devono - condurre alcune posizioni populistiche e analisi semplicistiche quanto modaiole che rinfocolano l'antipartitismo e con esso - inevitabilmente - il disprezzo della costituzione.

renato

 


- Tue 10/02/2009 or 12:41
renatosd ha scritto:

Non è denigrando la forma partito  che si ottengono risultati apprezzabili, anzi si avanza una pericolosa deligittimazione dell'intero apparato costituzionale ... credo anche che, in questo momento storico, a qualcuno tale posizione è utile per proporre spinte autoritarie o comunque scorciatoie di comodo.

 In finale volevo solo sensibilizzare sui i rischi a cui possono - e sottolineo possono e non necessariamente devono - condurre alcune posizioni populistiche e analisi semplicistiche quanto modaiole che rinfocolano l'antipartitismo e con esso - inevitabilmente - il disprezzo della costituzione.

renato

 

Ti posso dire che queste tue parole mi suonano non proprio larvatamente offensive? Anzi, per essere onesta, mi ricordano molto le "tecniche" di una certa politica, che tende a demonizzare, se non a ridicolizzare, il dissenso o il pensiero diverso. Io non denigro affatto la forma partito, semplicemente rifiuto l’uso che attualmente se ne fa! Il partito non è più il luogo del confronto, dell’elaborazione della proposta che nasce dall’analisi dei bisogni, dove è la “democrazia” a determinare la linea da seguire; il più delle volte è un “recinto”, dentro il quale si alimentano aspettative, le più diverse ma in genere molto personali, per esercitare una forma di controllo e di “imposizione” dei comportamenti “politici” non certo in direzione del bene comune, e  rimanere fuori dal quale (come nel nostro caso…) comporta un’ostracismo schifato e quasi violento da qualsiasi forma altra di partecipazione, se non nell’immediatezza di una campagna elettorale. Sono questi “partiti” che si pongono in dispregio della Costituzione!! Se vuoi definire questa analisi una posizione populistica ,semplicistica e modaiola, e la scelta di rimanere fuori da questo sistema che non dà mostra di voler cambiare (anzi!!),  una scorciatoia, non so che dirti…

 


renatosd - Tue 10/02/2009 or 12:59

mi spiace che la metti così .. non era la mia intenzione e credo davvero che non sia questo lo strumento per discuterne ... dico solo che siamo sempre sul confine di ciò che i partiti sono e da qui la mia difesa dell'istituzione partito e cosa sono le persone nei partiti o cosa sono diventati o possono essere diventati ... e da qui la demonizzazione che non si rivolge ai soggetti ma finisce per ritorcersi sull'istituzione ...

poi puoi farmi dire quel che vuoi ... io ho detto solo che questa posizione non la condivido, la ritengo per lo più inefficace, salvo poi eventualmente dovermi ricredere positivamente, per ora però intravedo solo un larvato pericolo che forse sta nella mia testa costituzionalmente tarata ... non so ... ma sinceramente non vedo perchè tu debba avertene a male .. non so dove vedi lo schifato e soprattutto il violento ... sono molto tranquillo e soprattutto di queste elezioni ti assicuro che me ne frega davvero assai poco anzi per il mio progetto politico sono un grosso intralcio nel momento meno opportuno ... poi ci faremo anche i conti ma non c'entrano nulla in questa mia presa di posizione scomoda e anzi elettoralmente parlando molto ... molto ... molto impopolare.

renato


- Tue 10/02/2009 or 13:32
Hai ragione..non è questo lo strumento...La definizione di schifato e violento non era rivolta alle tue parole...ho detto che questo modo mi ricorda altri modi pur non volendo omologarlo....

- Fri 13/02/2009 or 08:11

Leggete e non credo ci sia bisogno di commenti, salvo ricordare una scenetta di Ugo Gregoretti non so se dal film I nuovi angeli o Omicron dove intervistava Mario Scelba (allora ministro degli interni) il quale mentre affermata che la mafia era una invenzione e che non esisteva si vestiva con panciotto, coppola e lupara.

 

 da Parvapolis

http://www.parvapolis.it/page.php"autore">Natalia Pane

 

«Moscardelli si espone a pessime figure»

«La Mafia? Lui parla di cose che non conosce. Che ha letto, al massimo, sui libri di scuola»

 

vero o non vero non so ma detto da Romolo del Balzo che di questi fatti dovrebbe essere perlomeno a conoscenza ..................... leggete un pò

http://www.telefree.it/news.php



La fonte di questa discussione � Il Portale dei quartieri di Latina Nascosa e Nuova Latina
www.q4q5.it

L'indirizzo di questa discussione �:
/modules/newbb/viewtopic.php